Aprile 1995Mi chiamo Alessandro, sono un diciottenne milanese, fino ad oggi le mie esperienze sessuali si sono limitate a baci e toccatine con qualche ragazza mia coetanea.La scuola ha organizzato una gita in Liguria, alle grotte di Tirano e sul pullman c’è la mia classe e la terza della stessa sezione.Nella terza c’è una ragazza, Laura, non bellissima di viso ma con un corpicino molto…… interessante e, contrariamente alla norma, nonostante sia conosciuta come una secchiona, anche molto simpatica e di compagnia, sempre in minigonna e magliettine che evidenziano due tette superiori alla media delle sue compagne.Ci conosciamo abbastanza bene e mi è sempre piaciuta anche se so che ha un ragazzo ventenne da quasi un anno.Mi siedo vicino a lei in una delle ultime file del pullman e chiacchieriamo tutto il viaggio; la giornata a Toirano passa in fretta e siamo sulla via del ritorno.Sarà che comincia a far buio ma le chiacchiere si fanno più intime, mi chiede se ho la ragazza ed al mio diniego insiste e mi chiede se ne ho già avuta qualcuna. * Certo – rispondo, ma lei insiste, vuol sapere cosa ci ho fatto.Sono molto imbarazzato non so cosa rispondere e per fortuna col buio non può notare il mio rossore e soprattutto il fatto che mi si è rizzato; a quel punto si avvicina e mi dice in un orecchio: * guarda Luca e Antonella – i due ragazzi seduti sui sedili dall’altro lato- cosa stanno facendo. Io guardo e vedo che stavano limonando come matti, ma non solo, lui le stava pastrugnando le tette e lei aveva una mano sulla patta dei jeans.Antonella è veramente una bella ragazza ma non l’avevo mai vista assieme a nessuno, pensavo fosse una santarellina invece………., mai fermarsi alle apparenze!A quel punto, mentre mi volto verso Laura per commentare quello cha avevo visto lei si volta verso di me e……………… le nostre labbra si scontrano e nessuno dei due si ritrae, in un attimo anche le nostre lingue si incrociano ed iniziamo limonarci pure noi.Visto che non si è sottratta al bacio mi faccio più audace e poggio una mano sulla sua coscia scoperta dalla corta minigonna.Lei si stacca dal bacio ed io penso che mi darà una sberla ma invece mi chiede:- Ma tu sei uno che prende l’iniziativa o preferisci le ragazze che la prendono loro?Non so che dire, sono senza parole al che lei mi sorride e rimettendomi la lingua in bocca mi prende la mano e se porta sotto la gonna, sulle mutandine.Il mio cazzo sta per scoppiare nei pantaloni quando lei ci appoggia sopra la mano ed inizia a strofinarmelo. Sono in paradiso. La sto toccando tra le gambe, sposto le mutandine e tocco la prima figa della mia vita. WOW Lei si stacca dal bacio e mentre continuiamo a palparci mi dice:- Ma ti ho eccitato io o sono stati Luca ed Antonella?- Per la verità ero già eccitato prima che tu me li facessi notare- rispondo- Allora ti piaccio davvero?- Certo, mi sei sempre piaciuta, solo non avevo il coraggio di farmi avanti.-Il mio lavorio sulla sua fighetta, nonostante la scomoda posizione, stava dando i suoi frutti, Laura respirava affannata ed con un filo di voce mi sussurra in un orecchio mentre allarga un po’ le gambe:- dai, infila un dito dentro, voglio venireCazzo, solo a sentirmelo dire io mi sono venuto addosso ma la accontento e le faccio un bel ditalino e lei viene nascondendo la faccia sulla mia spalla.Abbiamo giusto il tempo di ricomporci e stiamo per arrivare; anche Luca e Antonella si sono ricomposti e pure loro devono aver notato le nostre manovre; ridacchiamo tutti e quattro, certamente è stata una gita che non dimenticheremo.Siamo arrivati, non so che dire a Laura, c’è il suo ragazzo che la aspetta ma proprio mentre stiamo per scendere gli scalini lei si gira e mi dice:- Se vuoi puoi chiamarmi stasera prima di andare a dormire. Ciao- Stanne certa. CiaoArrivo a casa che mi sembra di camminare sulle nuvole.Non vedo l’ora di chiamarla ma non voglio farlo troppo presto per non sembrare appiccicoso, appena finito di cenare continuo a guardare l’orologio ma resisto solo una decina di minuti, ho deciso, la chiamo.- Ciao, come promesso eccomi qui.- Ciao, volevo parlarti a proposito di oggi, non vorrei che tu pensassi che sono una ragazza facile. Non ho mai fatto le corna al mio ragazzo prima di oggi sai?- Sei pentita? Mi spiace, è colpa mia, lo sapevo che avevi il ragazzo ma……..- Che hai capito? Non sono pentita, mi piaci e mi è piaciuto, solo non volevo che pensassi che lo faccio col primo che capita- Stai tranquilla, mai pensato (per la verità non ne avevo quasi avuto nemmeno il tempo)E poi chiacchiere , chiacchiere per oltre un’ora ma alla fine ci accordiamo per vederci il pomeriggio successivo ed andare a fare un giro in scooter. PerfettoDa quel giorno alla fine delle scuole lei, già molto più esperta di me nonostante l’avesse fatto solo col suo ragazzo, mi ha iniziato ai piaceri del sesso.Il giorno successivo, con gli scooters siamo andati in campagna e lì mi ha fatto il primo pompino che avessi mai ricevuto mentre io gli facevo un ditalino da tre ditaLa prima volta che abbiamo scopato eravamo a casa sua un pomeriggio che sua mamma era dall’estetista e mi ha fatto provare il primo 69 della mia vita.Dopo quel pomeriggio l’abbiamo fatto dappertutto, in casa se non c’era nessuno, nei prati in campagna ed anche nell’auto di mio padre chiusa nel box un giorno che lui era a letto con l’influenza, solo a pensarla mi eccitavo e mi eccitavo ancor di più se pensavo che lo facevamo di nascosto, visto che lei stava ancora col suo ragazzo; non eravamo innamorati, solo amici che si divertivano col sesso e a dire il vero lei sembrava divertirsi più con me che con lui, visto che ci vedevamo molto più io e lei che lei con lui.La fine delle scuole si stava avvicinando ed io ero disperato, lei, di famiglia molto facoltosa, avrebbe passato tutta l’estate al mare e sarebbe partita solo dopo qualche giorno dalla fine per rientrare solo a fine agosto; come avrei fatto a passare quasi tre mesi senza di lei e senza sesso soprattutto? Oltretutto ero anche geloso, la mia testa continuava a pensare che se non sapevo come avrei fatto io senza sesso tutto quel tempo………………. lo stesso sarebbe stato per lei.Ma le scuole sono finite e lei, la sera prima della partenza, dopo aver passato il pomeriggio col suo ragazzo ed avermi fatto venire l’esaurimento al pensiero che stesse con lui anche la sera, mi ha chiamato dicendo che potevo passare a prenderla e che aveva il permesso dei suoi per andare a mangiare una pizza e poi al cinema.Sono davanti a casa sua e lei esce col suo scooter, si avvicina e le chiedo dove vuole andare a mangiare la pizza.- hei, ma che idee ti sei fatto? Credi davvero che ho voglia di pizza? – e mentre lo dice mi fa ballonzolare davanti agli occhi un mazzo di chiaviNon capisco cosa voglia farmi capire ma lei si avvicina un po’ – sono le chiavi di casa della nonna, lei è già al mare. Ti si accende la lampadina?Finalmente ho capito, mettiamo in moto ed in meno di 10 minuti siamo nell’appartamento della nonna, in tre minuti siamo nudi sul lettone con uno specchio immenso di fronteWowwwwwwwwww………………. non ci sono parole per raccontare cosa abbiamo fatto, dico solo che al massimo dell’eccitazione Laura mi dice:- Ti voglio fare un regalo- E cosa? – chiedo- Una cosa che non ha avuto mai nessuno – prende la borsa e leva un flacone, lo apre e si versa la crema sulle mani, mi copre il cazzo di crema e………..- Ti va il mio culetto come regalo? Non l’ha mai avuto nemmeno Andrea, voglio che sia solo per te.Non so come ho fatto a non venire all’istante tale era l’eccitazione ma ero così preso dall’idea che non mi sono quasi accorto che lei si era già messa una quantità di crema tra le chiappe ed era a pecorina sul letto.- che fai? Non ti va?-non l’avesse mai detto, come uno stallone arrapato l’ho agguantata per le chiappe, ho appoggiato la cappella al suo buchino e senza alcuna attenzione, aiutato dalla crema, gliel’ho schiaffato nel culetto con un solo affondo. Ha cacciato un urlo che mi ha bloccato, ero spaventato ma lei subito mi ha detto:- va tutto bene, fai solo un po’ più adagioho cominciato a muovermi lentamente ma ero così infoiato che dopo sei o sette colpi le sono venuto dentro; come ha sentito che godevo pure lei si è lasciata andare ad un orgasmo che l’ha fatta miagolare a lungo ma io, nonostante fossi venuto ero ancora in tiro ed ho ricominciato a incularla senza più timori, il suo culetto si era adattato in fretta ed anche lei stava già ricominciando a gemere, era ancora eccitatissima e mi ha preso una mano e se l’è postata sulla figa – sgrillettami, infilaci le dita- continuava a dirmi ed io non mi sono fatto pregare ad accontentarla.Poi abbiamo continuato a giocare per molto tempo e tra leccate e bacini abbiamo scopato altre due volte, col preservativo perché aveva paura di restare incinta e quando è stata ora di tornare a casa eravamo affamati ma soddisfatti e contenti.L’ho lasciata davanti al cancello di casa sua con la tristezza che mi avviluppava.- Fai il bravo, divertiti e ……….. non dimenticarmi, non posso prometterti che non ci sarà nessun ragazzo nelle mie vacanze ma…………… il mio culetto sarà solo tuo, te lo prometto.- Come puoi pensare che possa dimenticarti? Sono tre mesi che sei il centro dei miei pensieri, non mi piace la scuola , ma sarei felice se ricominciasse domani. Non vedo l’ora di rivederti e……….. non solo per il tuo favoloso culetto sai?Mi veniva da piangere , ma non potevo darlo a vedere, l’ho baciata, ho dato un colpo di acceleratore e me ne sono andato.
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