Questo pomeriggio ho un appuntamento importante a cui non posso tardare, sono stato convocato dal mio Padrone e lui non ammette ritardi o stupide scuse dato che per i reciproci impegni non possiamo incontrarci frequentemente ma quando questo accade esige che si possa sfruttare tutto il tempo a disposizione per divertirsi con me.Ho 35 anni ed il mio Padrone Mario è un paio d’anni più giovane di me, fin da adolescente ho coltivato la mia passione segreta per il sadomasochismo con letture e fantasie che mi portavano ad estenuanti e frustranti masturbazioni solitarie fino a quando mi sono lanciato alla ricerca di un’esperienza reale. Essendo etero a tutti gli effetti mi sono lasciato tentare dall’essere sottomesso ad un Master anche perché non è facile trovare una donna che si diverta a sollazzarsi con uomini striscianti ai propri piedi e poi è forse più eccitante ed umiliante, per un uomo che adora le donne, essere in completa balia di un altro uomo che gode nell’umiliarti nei modi più impensabili e ti usa per il suo divertimento.Prima di uscire da casa ho dovuto sottostare agli ordini che il mio Padrone mi ha inviato via e-mail assieme all’ora ed al giorno dell’incontro che consistevano nell’applicarmi una legatura abbastanza stretta agli organi genitali con un cordino badando a stringere contemporaneamente le palle ed il cazzo, una molletta per ogni capezzolo e tre mollette pinzate sullo scroto. Non nego di aver avuto qualche problema nell’infilarmi i pantaloni (i boxer mi sono stati tassativamente proibiti) anche perché a causa dell’eccitazione che iniziavo a provare, oltre alla legatura che mi torturava gli organi genitali, avevo il cazzo semieretto.Quando fui pronto mi precipitai in auto all’abitazione del mio Padrone, che dista una decina di chilometri dalla mia, e ad ogni minuto che passava il fastidio delle mollette andava aumentando quindi non vedevo l’ora di arrivare a destinazione sperando in un atto di clemenza che mi liberasse da quelle morse.Giunto a destinazione sono salito in casa facendo le scale a piedi (l’uso dell’ascensore mi era stato precluso) e come sempre ho trovato l’uscio socchiuso, dovevo entrare, chiudere la porta, spogliarmi completamente e nudo come un verme strisciare nel corridoio fino al soggiorno dove mi attendeva il mio Padrone.- Vieni a salutare il Padrone come ti ho insegnato!- Sì subito Padrone…Sempre strisciando sono arrivato fino agli stivali del Padrone ed ho iniziato a leccarne la punta con la lingua ben protesa.- Allora come stà la mia cagnetta sei contenta di scodinzolarmi attorno? E’ un po’ che non ci vediamo….Gli piace parlarmi al femminile e trattarmi da cagna godendo del mio rossore nel sentirmi deridere a quel modo.- Non vedevi il momento di strisciare ai miei piedi….. sei proprio una troia infoiata, oggi ho deciso di accontentarti ti ho preparato un bel paio di piedi che da due giorni non lavo e con questi stivali saranno anche ben profumati così potrai farmi vedere quanto sei laida e schifosa… contenta?Aspetta come sempre una mia risposta per sentirmi chiedere i più sporchi servigi direttamente dalla mia bocca e godersi la mia vergogna mentre imploro certe schifezze.- Certo Padrone, la prego mi faccia assaggiare il sapore dei suoi piedi, non ho pensato ad altro mentre venivo da lei.Sedutosi su una poltrona e messosi comodo mi ordina:- Va bene ti accontento subito ma prima mettiti in ginocchio davanti a me sfilami gli stivali ed incomincia con l’annusare le mie calze luride di fetore, mi raccomando mettiti le mie piante dei piedi sulla tua faccia da zoccola e respira solo con il naso e rumorosamente in modo che possa sentire come ti gusti il mio odore!- Subito Padrone…Inizio il mio lercio compito gemendo involontariamente per l’olezzo che sono costretto ad assaporare appieno fin dentro i miei polmoni, sento l’odore nauseante penetrarmi fin nel cervello ed il mio cazzo che comincia ad inturgidirsi per quella scena umiliante cui sono obbligato a sottostare e pensare che le persone normali appena sentono il tanfo di piedi si allontanano schifate mentre io sono venuto qua di mia volontà a subire quest’oltraggio alla mia persona e mi stò anche eccitando….. mi sento proprio una merda e di questo né stà godendo immensamente il mio Padrone che conoscendo i miei punti deboli ne ride ed inizia anche a strofinare le piante dei piedi sul mio viso congestionato dalla puzza veramente acida e forte.- Schiavetto, vedo dal tuo cazzo che la cosa in fondo ti fa piacere, sei proprio una cosa lurida…..ma stai gemendo per le mollette che è un po’ che hai addosso o ti piace il mio odore?- Entrambe le cose, l’odore dei suoi piedi è buonissimo la ringrazio ma le mollette mi stanno torturando……- Povero schiavetto aspetta che ti aiuto ad alleviare le tue sofferenze!Il tono sarcastico usato da Mario non mi faceva presagire nulla di buono, infatti, iniziò a strusciare la pianta e le dita del piede destro sulle mollette avvinghiate ai miei capezzoli nell’intento di farmele staccare in modo doloroso senza aprirne le ganasce, mentre l’altro piede seguitava a stazionare sul mio volto congestionato dall’odore.Nel momento in cui le mollette saltarono via dai miei capezzoli trasalii dal dolore acuto che tale manovra aveva prodotto ed una risata denigratoria scaturì dal mia Padrone che proseguì nell’opera d’umiliazione della mia persona.- Allora non ringrazi per la clemenza che ti ho concesso?….. Sei proprio una troietta ingrata!- Grazie, signor Padrone per aver alleviato le sofferenze di questa troietta ma ci sono anche quelle pinzate sulle mie palle che non riesco più a sopportare….. la scongiuro!- Va bene oggi sono proprio bravo, ti permetto di togliertele ma devi pagare questo favore infilandoti questo cuneo anale nel tuo bel sederino da troietta …..del resto a voi troiette fa anche piacere sentirvi riempite o no?… allora accetti?Io ero ormai al limite e pur di far respirare i miei testicoli ho accettato lo scambio ed il ruolo di troietta vogliosa di un cazzo in culo. Preso il cuneo ho dovuto lubrificarlo con la lingua ed abbondante saliva davanti a Mario che si godeva un mondo la scena della mia degradazione volontaria immortalandomi con una macchina fotografica poi l’ho introdotto non senza fatica nell’ano.- Bene schiava, ora puoi continuare i tuoi lerci servigi, sfilami le calze con la bocca ed occupati della pulizia dei miei piedi…… mi raccomando devono essere completamente lavati dalla tua lingua, intanto ti faccio qualche altra foto-ricordo.- Certo signor Padrone.Così sfilate le sudicie calze con la bocca, iniziai a baciare e poi slinguare dal tallone fino alle dita le piante dei piedi di Mario che erano sudate ed olezzanti, in seguito ho dovuto succhiare ogni dito con accuratezza e passione per poi finire infilando la mia lingua negli spazi interdigitali fino ad una completa pulizia.Al termine del mio degradante servizio mi sono dovuto occupare dei genitali del mio Padrone.- Bene cagnetta ora, dato che hai nettato per bene i miei piedi, ti sei guadagnata in premio l’onore di farmi un completo bidè con la tua lurida lingua mi raccomando palle, culo e cazzo e non aver paura di guaire di piacere tanto lo so che ti piace essere una cagna al servizio del Padrone!Mi sono tuffato nel compito affidatomi come una puttana esperta cercando di far provare il massimo piacere al Padrone così che forse dopo ci sarebbe stato qualche cosa anche per me, infatti, leccare i piedi ed essere lì in ginocchio nudo con un cuneo nel culo a spompinare un altro uomo mi aveva eccitato enormemente ed il mio cazzo, spinto da quelle umiliazioni, se ne stava bello duro in attesa.Succhiai con delicatezza le palle di Mario lappandole contemporaneamente con la lingua poi mi dedicai al buchetto del culo, dove su ordine del Padrone dovetti infilare il più possibile la lingua all’interno mentre lui mi scherniva.- Avanti leccaculo lo so che ci godi a fare queste cose lerce, affermalo che ti piace!- Sì Padrone godo nell’infilare la mia lingua nel suo culo.Un altro divertimento di Mario era costringermi a confessare queste lordure per degradarmi ulteriormente e sottomettermi psicologicamente sempre di più.- Dimmi cagnetta preferisci leccare il mio culo o la figa di tua moglie?- Adoro baciare il suo culo Signore.- Pensa se ti sentisse la tua cara mogliettina! Correrebbe subito a farsi un amante!Capii che aveva in mente qualche idea perché era già un po’ di tempo che faceva strane allusioni su mia moglie ma al momento non ci feci molto caso forse era solo per potermi avvilire di più e poi ora dovevo occuparmi del cazzo del Padrone. Cominciai a leccare dalla radice fino alla punta soffermandomi con la punta della lingua sul filetto fino a quando non imboccai tutta la cappella ed incominciai a succhiare come meglio potevo.* Sarebbe proprio divertente se tua moglie ti vedesse in questo momento, sei peggio di una cagna in calore!Quando Mario fu sul punto di sborrare mi fece sdraiare per terra e posizionandosi sopra la mia faccia mi diede il suo culo da leccare mentre lui si masturbava torcendomi le palle con la mano libera.Spruzzò tutto il suo sperma sul mio petto poi si alzò soddisfatto e sedendosi sulla poltrona mi disse:- Bene zoccoletta oggi hai fatto bene il tuo dovere e ti concedo di godere anche tu, ti masturberò quell’inutile cazzo che hai tra le gambe con i miei piedi, forza avvicinati.Mi strusciò le piante dei piedi sul mio cazzo ed in pochi secondi sborrai copiosamente imbrattandogli tutti i piedi.- Ti è piaciuto troia? Ora puliscimi i piedi dalla porcheria che hai fatto….. con la lingua naturalmente e non dimenticarti di ringraziarmi!- Subito Padrone, grazie per avermi concesso di godere sui suoi divini piedi.Nettai tutto il mio sperma dai piedi del Padrone poi mi accinsi a congedarmi da lui ma mi attendevano degli ordini imprevisti:- Schiavo non hai il permesso di godere se non ti trovi alla mia presenza quindi questo significa che hai il divieto assoluto di scoparti tua moglie, non potrai più avvicinarti a lei…… sono stato chiaro?! In seguito vedrò di controllarti personalmente. Ormai sei uno schiavo e non hai il permesso di godere come le persone normali, questo fatto ti deve entrare in testa tantopiù che sei una schiava troia!Detto questo mi cacciò da casa sua costringendomi a rivestirmi senza poter pulire la sua sborrata che ancora mi colava sul petto.
Aggiungi ai Preferiti