Abito in un vecchio palazzo di 6 piani e spesso l’ascensore non funziona per cui sono costretto a fare le scale, preciso che vivo all’ultimo piano mentre la donna che sara’ la protagonista della storia vive al quarto. Un giorno mentre tornavo a casa dal lavoro incontrai Daniela (la protagonista) giu’ nel portone, quel giorno l’ascensore era fuori servizio, quindi fecimo le scale insieme. La conoscevo da qualche anno, ma mai avrei pensato che fosse cosi’ ben fatta. Spesso indossava gonne corte e di sicuro aveva delle gambe stupende, ma quella volta rimasi impressionato nel vederla salire davanti a me, non mi era mai capitato di poterla osservare da cosi’ vicino ed attentamente. Ad ogni scalino che faceva i suoi polpacci si gonfiavano ed il suono delle calze di nylon che strofinavano furono per me una miscela esplosiva. Non avevo mai pensato a lei in quel modo, ero molto eccitato. L’unica cosa che mi dispiaceva era che la gonna che indossava, sebbene fosse molto stretta, non lasciava vedere molto. Tuttavia le sue forme erano perfette, i glutei sembravano rotondi e sodi. Quello spettacolo duro’ poco perche’ arrivammo al suo piano in men che non si dica e, purtroppo per me, ci salutammo e lei entro’ in casa. Dopo qualche giorno la incontrai nuovamente, questa volta l’ascensore funzionava, fortunatamente per lei, perche’ portava due grandi scatole; allora le chiesi se avesse bisogno di aiuto. La sua risposta fu:"Si, grazie. Sei gentile". Portammo i pacchi dentro casa e li sistemammo in un stanza dove c’erano delle panche tipo quelle che si usano in palestra, per cui pensai subito che le sue gambe erano cosi’ in forma probabilmente perche’ si allenava in casa, ero troppo curioso e glielo domandai. La risposta fu che preferiva allenarsi a casa perche’, cosi’, avrebbe avuto piu’ tempo ed infondo lo trovava piu’ comodo. Dopo esserci trasferiti in cucina mi offri’ qualcosa da bere e dopo quattro chiacchere andai via. Quella sera stessa non faci altro che pensare a Daniela ed alle sue gambe, cercavo di immaginarla mentre si allenava, preferivo pensarla in una tuta aderente che facesse risaltare le sue forme. Nei giorni successivi non mancarono gli incontri, anche perche’ avevamo degli orari abbastanza simili. Di tanto in tanto le chiedevo come andavano i suoi allenamenti e qualche consiglio su alcuni esercizi che facevo in palestra; riuscivo cosi’ ad intrattenermi con lei per un po’ di tempo. In generale le nostre relazioni si limitavano a questo, tranne quelle volte che c’incontravamo per le scale, in quei momenti ero preso completamente da quel corpo che mi precedeva, la guardavo e mi eccitavo. Intanto mi accorgevo di pensare a lei sempre di piu’ e cercavo di fare in modo di incontrarla il piu’ spesso possibile. Il tempo passava e finalmente arrivo’ l’estate. E’ facile intuire perche’ dico finalmente, con il caldo inizio’ a vestire con abiti sempre piu’ leggeri. Un giorno mentre ritornavo a casa, lei usciva, aveva un vestito intero molto aderente, potevo persino vedere che indossava un tanga e quei meravigliosi glutei, mentre camminava, spostavano su e giu’ anche il vestito. Ero eccitato e non feci nulla per nasconderlo, lei capi’ e ancheggio’ di piu’, evidentemente le piaceva pensare che mi stava facendo impazzire. A quel punto la raggiunsi e le chiesi:"Ci conosciamo da tanto ma non siamo mai usciti insieme!", lei disse:"Perche’ no!, ma questa sera non posso e poi in questo momento penso che tu sia un po’… strano, forse e’ meglio se ti rilassi." Io sorrisi perche’ avevo capito che si era accorta di tutto, ma per quella volta ando’ male. Dopo qualche giorno. Cercai il suo numero di telefono sull’elenco e la chiamai. Fissammo l’appuntamento per quella sera stessa a casa sua, disse che voleva fare qualcosa di intimo. Per tutto il resto del giorno non riuscivo a pensare a nulla, immaginavo il momento dell’incontro e non capivo perche’ avesse pensato a qualcosa di intimo. Finalmente il momento arrivo’, mi presentai a casa sua puntualissimo. Apri’ la porta e finalmente ebbi la possibilita’ di osservarla in tutto il suo splendore: indossava degli short che sembravano solo un disegno sulla sua pelle nuda tanto erano aderenti, potevo vedere anche le grandi labbra e poi aveva un top che rivelava un quarta misura abbondante. Il suo corpo era sudato e lucido, questo la rendeva molto desiderabile. Mi fece entrare e subito le chiesi cosa stava facendo, mi disse che stava allenandosi e che non si era accorta dell’ora. Mi disse di seguirla nella stanza dove si allenava, cosi’ avrebbe terminato gli esercizi in mia compagnia. Mentre sollevava i pesi, il sudore, esaltava ancor di piu’ tutti i muscoli; la stavo a guardare e mi stavo eccitando un bel po’. Lei sapeva dell’effetto di quella visione su di me ed infatti ad un certo punto mi disse:"…perche’ non vieni a sentire quanto sono forte?". Non me lo feci ripetere due volte e mi avvicinai, misi le dita sui bicipiti e provai a stringere… Sentii qualcosa di molto piacevole ed eccitante, era dura e nello stesso tempo morbida aveva un pelle da impazzire. Mentre lei continuava nei suoi esercizi continuai a toccarla, passai agli addominali ed poi giu’ sulle cosce era tutta soda e dura come una parte del mio corpo. Ad un tratto, mentre la accarezzavo, lei smise di fare gli esercizi e comincio’ a toccarmi. Disse:"pensavo fossi messo meglio!" Io le chiesi perche’ aveva pensato per il nostro primo appuntamento un incontro a casa sua e lei disse:"perche’ non voglio perdere tempo!" Subito inizio’ a toccarmi il cazzo e ad avvicinarsi sempre di piu’, poi disse: "perche’ non provi a fare quegli stesse esercizi anche tu?". Accettai subito. Pose pero’ una condizione, cioe’è dovevo farli nudo. Ovviamente non era un problema per me a quel punto, allora mi aiuto’ a spogliarmi e quando ero completamente nudo con il cazzo dritto lei sorrise e tendendo i muscoli delle braccia e delle gambe mi disse:"guardami e solleva quei pesi, altrimenti te ne tornerai a casa con il tuo bel cazzo dritto!". Mi misi sulla panca ed iniziai a fare gli stessi suoi esercizi, all’inizio tutto andava bene, anche se non ero pratico di bodybuilding, ma poi quando le serie iniziavano a pesare… Diventai rosso e le braccia non ce la facevano piu’, a quel punto il mio cazzo comincio’ ad ammosciarsi allora lei lo strinse tra il suo bicipite e l’avambraccio e comincio’ a tendere i muscoli, allora come animato da una nuova vita venne su bello duro. Io stavo per scoppiare, infatti rimasi con il bilanciere appoggiato sul petto, mentre lei guardandomi negli occhi mi inizio’ a fare un bel pompino. A meta’ pero’ si fermo’, si tolse gli shorts e mettendomi la fica sulla faccia mi tolse di dosso il bilanciere. Era tutta bagnata ed io non resistendo alla sua dolce passera mi misi a leccarla e mordicchiarla. Con le mani le toccavo quelle stupende gambe dure come l’acciaio e quei glutei di marmo, lei intanto si toccava i capezzoli. Raggiunse l’orgasmo e tutti i muscoli del suo corpo, proprio tutti, si contrassero ritmicamente. A quel punto disse:"Non sei poi cosi’ male, ma adesso tocca a te!". Si sposto’ indietro, mi fece toccare e baciare i suoi bicipiti grossi come due arancie e poi appoggiandosi con la sua fichetta bagnata sul mio cazzo si fece penetrare. Non faceva il solito movimento, prima roteo’ un po’ e poi stando ferma, mi fece provare una sensazione indescrivibile con i suoi muscoli interni. Non riuscii a resistere a lungo, infatti dopo poco si alzo’ e mettendosi il cazzo tra le tette mi fece venire. La serata, poi, continuo’ in maniera diversa, parlammo, cenammo e trovammo molte cose in comune… Dopo qualche incontro e qualche passeggiata decidemmo di allenarci insieme. Durante i nostri allenamenti non mancavano i riferimenti sessuali, anche se non facevamo sesso tutte le volte. Ad esempio le piaceva che la guardassi oppure che le spalmassi dell’olio su tutto il corpo in modo da evidenziare i muscoli durante i vari esercizi, cosa questa che mi provocava un erezione istantanea, ma certo questo non le dispiaceva. Toccarla di per se era molto eccitante, ma quando sentivo i suoi muscoli sotto la pelle il cazzo mi veniva su da solo ed a lei piaceva vedermi eccitato, le piaceva molto posare davanti a me nuda e vedere che io apprezzavo le sue pose dal bozzo dei pantaloni. Anche quando ci incontravamo per le scale lei si tirava su la gonna e saliva prima di me, poi arrivati al suo piano mi toccava per vedere se mi era piaciuto in questi casi non voleva che la toccassi perche’ diceva che dovevo stare in tiro per quando avrebbe voluto fare sesso lei. Alcune volte non resistevo e le toccavo il culo, lei mi faceva sentire quelle due chiappe dure contrarsi sotto le mie mani, pero’ poi faceva passare anche 3 settimane prima di fare sesso; era il suo modo di punirmi perche’ non le avevo obbedito. La cosa piu’ eccitante restavano sempre gli allenamenti, io la guardavo e lei si disinteressava completamente a me, solo quando restavo sotto il bilanciere o sotto la pressa veniva in mio aiuto per dimostrarmi che era la piu’ forte tra i due. Questo mi eccitava, ed eccitava anche lei. Una volta alla fine di un allenamento mi disse che avremmo fatto la doccia insieme perche’ aveva bisogno di qualcuno che le lavasse la schiena. Entrammo nella doccia, l’acqua sul suo corpo, sentire i suoi dorsali sotto le mani, mi eccitai moltissimo, allora la presi e la girai e le misi il cazzo tra le chiappe ed iniziai a strofinare. Un po’ mi lascio’ fare ed io quasi arrivai all’orgasmo, ma ad un certo punto si volto’ mi prese per le braccia ed inizio’ a stringere. Mi faceva male, ma non contenta mi prese dai capelli e mi fece inginocchiare dicendo:"qui l’iniziativa la prendo io e si fa sempre come dico io! Adesso baciami i piedi!". Io presi a baciarla e leccarla ed il mio cazzo divenne di nuovo duro. Salivo su per le gambe fin quando arrivai alla sua fica a quel punto mi disse che mi dovevo fermare e che dovevo baciarle i bicipiti e di deltoidi. Mi rifiutai perche’ le volevo leccare la fica, ma mi prese per i capelli e mi porto’ la faccia davanti a quei muscoli che inizio’ a flettere. Di fronte a quello spettacolo non riuscii a fare a meno di obbedirle, allora con l’altra mano mi afferro’ una chiappa e tiro’ a se, inizio’ a baciarmi ed a darmi spinte come se l’uomo fosse lei. Non l’avevo mai vista cosi’ eccitata, forse la mia sottomissione le aveva fatto questo effetto, mentre mi baciava mi dava delle sgroppate pazzesche ed intanto mi schiacciava contro il muro. Ero stretto tra lei ed il muro, erano entrambi duri, ma quando mi mise la testa tra le tette ed inizio’ a irrigidire i pettorali sentivo il ferro sotto quelle due belle tettone, e siccome stavo impazzendo per il continuo sfregamento delle nostre parti intime scoppiai in un incredibile sborrata. Lei incurante di tutto cio’ continuo’. Non appena ebbi finito di espellere tutto il mio succo se lo mise dentro e continuo’ a "pomparmi"… Quell’incontro fu veramente micidiale, sembrava indiavolata. Gli appuntamenti che seguirono furono molto simili e soprattutto uso’ di piu’ i suoi muscoli per farmi venire …
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