Ciao sono Alex un ragazzo che ha avuto la fortuna di vivere a Barcellona per un periodo di studio all’estero di un anno.Mi trovavo con un gruppo di amici in un locale molto alla moda, affollato e pieno di belle presenze, devo dire sia maschili che femminili. Tra un drink e l’altro ballavamo un po’, si conosceva della gente, amici di amici o nuove persone conosciute li sul momento. Mentre prendevo l’ennesimo drink nel solito bancone del locale dove serviva la solita tipina niente male, notai che una ragazza molto appariscente, seduta allo sgabello, mi guardava. Sinceramente la avevo notata già da un po’. Il suo abbigliamento era già qualcosa di estremamente eccitante. Indossava una mini di jeans a vita bassa. Le gambe erano cinte da calze autoreggenti a rete rosa di cui non veniva nascosta la presenza , anzi era sfrontatamente messa in evidenza dal suo accavallare le gambe. Ai piedi portava un paio di sandali a punta con tacco da 12 cm. La gonna copriva a malapena le natiche, tanto che seduta sullo sgabello, guardandola da dietro, le si vedeva una grande porzione della linea congiungente le natiche, da cui veniva fuori un microfilmo rosa come calze e scarpe, che lasciava intendere la presenza di un mini perizoma. Sopra indossava una camicetta bianca ricamata, trasparente, sotto la quale indossava un reggiseno anch’esso rosa e iper trasparente che lasciava molto poco all’immaginazione. Ma la cosa che mi attraeva maggiormente era una sua certa ambiguità, nel senso che a mio avviso poteva trattarsi di un transessuale. I suoi lineamenti e la sua struttura fisica, nonostante, avesse due seni molto grandi capelli lunghi biondi e fosse veramente bella, mi lasciavano pensare che potesse essere un transessuale. Lo feci notare ad un’amica, la quale conveniva con me che potesse essere anche un transessuale, ma che in ogni caso donna o trans, era moto bella. Aggiunse che senza dubbio io le piacevo, perché spesso mi dava una guardatina. La cosa mi intrigava molto. Nei mesi già trascorsi a Barcellona avevo avuto modo di fare nuove esperienze sessuali, alcune da me narrate su questo stesso sito, (vedi “Primo incontro con Eva”, “La classe di Eva”, “Io, Eva e Stephan”), che mi avevano aperto nuovi orizzonti. Da diversi anni, l’idea di fare sesso con un transessuale mi stuzzicava. Ma come è facilmente immaginabile conoscere un trans che non sia a pagamento, (cosa che escludo per diversi motivi, non per morale, ma per i costi, e soprattutto perchè quando faccio sesso mi piace oltre che ricevere, dare piacere, e credo che facendolo a pagamento questo aspetto passi in secondo piano, in quanto presumo si tenda a soddisfare il cliente…. Escludo il pagamento anche perché, se pur breve e facile che sia, mi piace dover conquistare una persona, sapere che lo fa perché gli piaccio e perché lei a me piace, anche se solo per una semplice scopata!), è abbastanza difficile. Avevo quindi l’occasione, forse, di fare questa esperienza sessuale, ed ero cosciente che forse mai più mi si sarebbe presentata. Dopo un poco di titubanza grazie anche all’alcol decisi di lanciarmi. Mi avvicinai a lei che era con altre persone, in un momento in cui rimase sola e le chiesi se gradiva qualcosa da bere. Accettò con un gran sorriso, e si scambio veloci sguardi compiaciuti con i suoi amici poco distanti. Iniziammo a parlare del più e del meno. Mi disse di chiamarsi, Gabi e di essere brasiliana, ma che viveva da diversi anni a Barcellona. Non mi disse esattamente che lavoro faceva, fu un pò vaga. Questo, la voce un poco roca, i suoi lineamenti belli ma ambigui, le grandi mani (un poco troppo per una donna) curate con delle belle unghia, mi facevano pensare che avevo ragione. Pensavo proprio che fosse un transessuale. Se poi non lo fosse stato, o non avesse avuto il pistolino che io speravo avesse, poco importava, alla fine, nella peggiore delle ipotesi ci stavo provando con una donna che mi attraeva parecchio. Le raccontai che ero italiano e che mi trovavo li per studio, mi presentò i suoi amici, con i quali scambiamo poche battute. Ballammo un poco, quel tanto che bastò per farmi vedere quanto sensuale fosse in tutti i suoi movimenti, e nel ballare avemmo modo di scambiarci sguardi provocanti ed anche qualche giocoso bacio che mi mandò in visibilio, e che mi confermarono che quella notte con quello stupende essere uomo o donna che fosse, sicuramente avrei fatto sesso.Il tempo volava veloce, erano le quattro e mezza quando i miei amici cominciavano ad andar via, i suoi dissero che volevano cambiare locale, e lei disse loro: io ho voglia di andare a casa, e rivolgendosi a me con uno sguardo malizioso, disse: tu mi accompagni vero? La risposta era ovvia per chiunque, risposi: naturalmente, come potrei lasciarti sola! Andammo a prendere le giacche al guardaroba, uscimmo e prendemmo un taxi. Già nel taxi lei mi fece eccitare tantissimo carezzandomi e l’interno coscia per tutto il tragitto, senza mai però palparmi sul sesso, arrivava all’attaccatura, sorrideva maliziosamente sapendo le reazioni che mi provocava, e riallontanava la mano. Feci lo stesso facendo scorrere la mano sulle sue autoreggenti, fermando la mano non appena incontravo la carne, ma io avevo una voglia matta di proseguire e di andare a scoprire cosa incontravo alla fine di quel percorso, un buchetto fracido o una protuberanza rigida?Lasciato il taxi i nostri sguardi ed i nostri sorrisi maliziosi ci facevano intendere che entrambi pensavamo le stesse cose.Il suo appartamento era in un piccolo edificio inizio 900′ in una bella zona della città, l’ingresso era in una stradina tranquilla, ed alle spalle vi era un parco. L’edificio era ben tenuto ed anche il suo appartamento era ben arredato con delle belle luci che creavano un’atmosfera molto rilassante, ed oltremodo riscaldato. Entrati nell’appartamento accese lo stereo in cui vi era un cd di musica soft, le tolsi cavallerescamente la giacca, tolta anche la mia mi portai alle sue spalle, la cinsi alla vita e la cominciai a baciare sul collo, risalendo con le mani giunsi al seno che iniziai a palpare con sempre maggiore foga man mano che la mia eccitazione ed erezione salivano. Il mio membro cominciò spingere sul suo posteriore, e lei iniziò a strusciare con movimenti sensuali il suo culo alla mia vita al ritmo della musica che delicatamente si diffondeva nella casa. Lei si girò, mi baciò in bocca e mi fece avvicinare al divano dove mi invitò a sedermi. Mi misi comodo, lei si mise accanto a me guardandomi con il solito sguardo malizioso ed iniziò a palparmi sulla patta. Il gonfiore sui miei pantaloni andava aumentando a dismisura, io mi avvicinai a lei per baciarla, cominciai a sbottonarle lentamente la camicia, e gliela tolsi. Appena toltole la camicia inizia a palparla sul reggiseno, ma lei che intanto mi aveva sbottonato i pantaloni si spostò per mettersi in ginocchio sul tappeto posto ai piedi del divano dove ero seduto. Si allontanò proprio quando decisi che avrei frugato tra le sue gambe per scoprire la sua “natura”, ma devo dire che questo stato di incertezza rendeva tutto molto più eccitante. Mi abbasso i pantaloni ed i boxer. Il pene libero da costrizioni scattò come una molla verso l’alto. Mi inizio a succhiare sapientemente, guardandomi negli occhi, mentre lo faceva mi sfilò le scarpe e calzini, e tolse completamente i pantaloni ed i boxer che si trovavano ancora tra le mie gambe. Io nel mentre mi sbottonai la camicia, ed a quel punto ero totalmente nudo. Lei sospendendo il pompino mi carezzava su tutto il corpo, e fece dei piacevoli apprezzamenti sul mio fisico, asciutto non grosso ma ben forgiato. In un attimo mentre risaliva per carezzarmi il petto la tirai a me per baciarla, le sgancia il reggiseno, e il suo seno venne fuori in tutta la sua prepotenza. Le mordicchiai i capezzoli e lei emise rantoli di piacere, mi spiaccicò la tetta sul viso, con le mani intanto andai a cingere il sedere, sodo alto, nudo sotto la sua mini di jeans, attraversato solo dal filino del perizoma. Era il momento di scoprire quale sorpresa nascondeva sul davanti, feci scorrere la mano sotto il filino del perizoma lungo il solco delle natiche, incontrai un orifizio anale, grande, già socchiuso e sicuramente molto utilizzato, la avvicinai ancor più a me e continuai il mio percorso rivelatore che tanto mi stava eccitando. Percorsi lentamente quei pochi millimetri di carne che mi separavano dalla verità la mia mano incontrò quello che speravo incontrare. Chiaramente stavo carezzando le sue palle, schiacciate dal perizomino. Continuai a carezzarle facendo scivolare la mia mano dal buchetto sino ai testicoli senza scostarle il perizoma, e soprattutto senza esternare la mia accresciuta eccitazione dovuta alla conferma della presenza di quello che sarebbe stato l’oggetto delle mie attenzioni. Sbottonai la mini e la feci cadere al suolo. Adesso avevo voglia di guardarla così com’era, con i sandaletti col tacco, vestita solo dalle autoreggenti ed il micro perizoma che conteneva a malapena un gingillino dalle ancora per me sconosciute dimensioni. Mi scostai e prendendola per mano la invitai ad alzarsi. Era bellissima, tutto il suo corpo era abbronzato e perfettamente depilato, dal perizoma molto trasparente si intravedeva spingere un pene di discrete dimensioni. Non so se lo sguardo mi tradì indugiando su quella inconsueta presenza su di un corpo femminile quasi perfetto, ma lei scostando il perizoma e liberando il pene semi eretto anch’esso totalmente rasato disse tra l’interrogativo e l’affermativo: ti piace il mio cazzo?!? Senza riflettere risposi quello che nella mia mente pensavo: si mi piace, è bellissimo, tu sei bellissima! Non credo lei avesse dubbi, in quanto io, che ancora ero seduto nudo sul divano davanti a lei, mostravo un’erezione tanto forte che mi faceva male, che sicuramente la gratificava.Senza aggiungere altro lei si avvicino, si tolse un sandalo ed appoggio un piede sul divano, accanto al mio corpo l’altra gamba era poggiata al suolo, e con un movimento dolce ma deciso mi mise la mano nei capelli ed accompagnò la mia bocca ad accogliere il sesso semieretto. Iniziai a farle un pompino impegnandomi a darle piacere. Constatai che nonostante la mia scarsa esperienza il lavoro da me effettuato produceva i suoi benefici effetti, vista l’erezione che aveva raggiunto. Tenevo il glande in bocca lavorandolo con la lingua per poi infialarmi l’asta più in fondo che potevo facendola scorrere tra le labbra. Con una mano le massaggiavo le palle e con l’altra le carezzavo il solco tra le natiche indugiando sul buchetto che si andava rilassando. Io avevo un’erezione prepotente, e se da una parte avevo voglia di scambiare i ruoli, dall’altra la sensazione di farla godere in quel modo, mi dava piacere. Devo dire che mi piaceva, mi piaceva molto succhiarla e sentirla godere, d’altronde era una cosa che sognavo da anni. Avevo voglia di sentirla venire in bocca, ero sicuro che se le avessi messo due dita nell’ano ed avessi iniziato a masturbarla anche lì, avrebbe resistito poco, ma prima di farla venire volevo concedermi il piacere di farmi scopare da lei.Preso da queste sensazioni e da questi pensieri, lei mi incitava a succhiarglielo di infilarmelo tutto in gola e gratificandomi dicendomi che ero bravo ci sapevo fare!Dopo un poco cambiammo posizione. Io mi distesi sul divano e lei prese il mio membro in bocca offrendomi il suo ancora in bocca, con la possibilità di poterle leccare l’ano. Quindi iniziai ad alternare le leccate nei due punti del piacere. Anche lei adesso oltre a succhiarmi in maniera eccezionale mi stava carezzando il buchetto, cosa che accresceva notevolmente il mio già grande piacere. Dopo un poco si alzò e mi disse: stai fermo torno subito. Si alzò e aprì un cassettino di un mobiletto vicino il divano da cui tirò fuori due vibratori. Entrambi erano lisci e lucidi. Uno argentato più piccolo, e l’altro dorato un poco più grande. Passò su entrambi un lubrificante profumato e mi mise in mano quello dorato tenendosi in mano l’altro. La serata si faceva sempre più interessante. Riprendemmo a succhiarci, io le infilai quasi subito il vibratore nel sedere, che scivolò dentro senza difficoltà. Appena entrò sentii il suo pene indurirsi nella mia bocca che insieme ai suoi mugolii mi diedero un brivido di piacere, ed aumentarono la mia voglia di ricevere lo stesso trattamento. Sollevai le gambe per suggerire e facilitare l’accesso del vibratore che aveva in mano. Un istante dopo era li poggiato sul mio buchetto e pian piano lei lo spingeva dentro. Ad ogni millimetro di avanzamento corrispondevano dolore piacere ed eccitazione. Dopo poco lo sentii praticamente tutto dentro lei si fermo e lo cominciò a fare vibrare, ed io feci lo stesso col suo. Mi diede un poco di tempo per abituarmi alla nuova presenza, e poi incominciò a farlo scorrere dentro e fuori, sempre più velocemente. A quel punto stavo solo traendo piacere da quella operazione, e sentivo che stavo per venire. Le fermai la mano, e mi spostai per mettermi carponi davanti a lei mi allargai le chiappe. Senza perdere tempo e senza dire nulla mi appoggio il glande sul buco del culo ben lubrificato e sufficientemente aperto dal massaggio appena subito. Non dovette forzare più di tanto per entrare, anche se il suo arnese era ben più voluminoso del vibratore, e mi aprì ancor di più la carne regalandomi una nuova forte sensazione, data anche dal calore emesso, e dal sapere che era qualcosa di “vero” e vivo a darmi e a darsi piacere tramite il mio culo. Dopo i primi colpi di assestamento lenti lunghi e profondi, comincio a sbattermi violentemente senza troppi riguardi, cominciò a pronunciare frasi sconnesse mi apostatavano da troia, maiale, finocchio e puttana. La sentivo entrare ed uscire dal culo che mi bruciava e doleva, ma che mi dava al contempo un piacere indescrivibile, le sue palle andavano a sbattere contro le mie alla fine della sua corsa che andava aumentando di secondo in secondo, mi sembrava avesse un randello dalla lunghezza infinita tanto lo sentivo scendere dentro me. Non osavo toccarmi i genitali per paura di eiaculare, ma ci pensò lei, che piantatasi il vibratore nel culo con la mano sinistra, con la destra si mise a pizzicare stringere e masturbare le mie palle ed il mio cazzo, così da farmi venire dopo pochi istanti. Fu un orgasmo fantastico, le contrazioni dell’ano mi portarono a sentire tutta la grossezza e lunghezza della sua verga stringersi nella mia carne, mentre evacuavo una gran quantità di sperma nelle sue mani. Appena l’ano cominciò a rilassarsi nuovamente, sentii lei mettersi sopra di me quasi in piedi allargarmi e stringermi le chiappe e con colpi poderosi accompagnati da rantoli ed urla, la sentii venire dentro di me e riempirmi di sperma. Sentii il successivo rilassamento del suo sesso. Dopo qualche istante in cui si sdraio sulla mia schiena schiacciandomi le tette addosso, si accasciò ed io accanto a lei, mentre il suo gingillo abbandonava il mio sedere.Dopo qualche istante di assoluto silenzio e rilassamento cominciò a carezzarmi dolcemente la schiena ed il petto ed a baciarmi sul collo. Mi voltai verso di lei e ci baciammo appassionatamente. Quando ci staccammo fui io a carezzarle il corpo. Fu lei in questi frangenti a spezzare il silenzio. Sorridendomi mi chiese se volevo qualcosa da bere. Prese da bere e porto dei ghiaccioli. Mi chiese se e quando avevo capito che lei fosse un trans e se ero andato con lei per questo. Risposi con franchezza dicendole che mi aveva attratto per la sua appariscente bellezza e che osservandola bene mi era sorto il dubbio, ma che in ogni caso era bellissima sia come donna che come trans. Le dissi che sinceramente speravo fosse un transessuale perché mi attraevano parecchio, ma che nell’incertezza sarei stato ben felice di passare una notte con una donna tanto sensuale. Mi chiese se era la prima volta che andavo con una di loro e le raccontai che mai ebbi occasione di conoscerne, ma le dissi che già una volta ebbi modo di fare sesso in tre con la mia ragazza ed un suo amico gay, con cui, per così dire, persi la verginità.Io le chiesi la sua storia. Mi racconto che sin da piccola era attratta da tutto ciò che era femminile, scarpe, calze, lingerie, gonne, rossetti e trucchi vari. Era anche molto sensibile alle donne che indossavano questi indumenti che erano così provocanti, tanto che perse la sua verginità con una donna più grande di lui. Lui (quando Gabi era ancora totalmente maschio) aveva 17 anni era un bel ragazzo e la donna ne aveva 35 ed era sposata. Divennero amanti, lui conobbe anche il marito della “signora”, che sapeva della loro storia. In seguito l’uomo volle partecipare ai loro incontri. Gabi mi disse che gli uomini sempre la avevamo attratta un poco, ma ancora non sapeva quanto. Mi disse che scoprì già con la sua prima amante la piacevolezza delle carezze anali, lei spesso lo carezzava nel buchetto e la cosa gli piaceva parecchio….sino a quando entrato nel rapporto il marito della donna non scopri questo suo aspetto femminile. Le piaceva farsi penetrare inizialmente con lingua e le dita per poi chiedere ed ottenere di essere sverginato dal marito, di cui sentiva essere innamorato più della moglie. Il marito della coppia era anche lui un 35enne molto bello ed atletico, era bsx, tanto che spesso lo coccolava tantissimo e si occupava di lui con la moglie facendogli pompini, e facendosi inculare da Gabi mentre leccava la fica alla moglie che da sotto si occupava dei due uomini. Mi raccontò che espresse loro l’attrazione per la lingerie e l’abbigliamento femminile, e così cominciò a travestirsi con i vestiti della sua amante per il suo ed il loro piacere. La donna si accorse che col tempo Gabi diventava sempre più femminile e che col marito si stava instaurando un’attrazione più forte del semplice sesso. La coppia si separò per svariati motivi, forse anche per gelosia di lei che col tempo, (Gabi mi disse che a quel punto aveva 18 anni ed aveva finito le scuole) andò a vivere con un altro uomo. A quel punto Gabi andò a vivere con l’uomo rimasto solo. Frequentavano un ambiente di gay e transessuali di alto bordo. Spesso per fare contento il suo uomo, ma anche per suo divertimento, uscivano a feste in cui Gabi si travestiva. Cominciò ad avere rapporti con altri uomini, donne e transessuali. Questi ultimi le sembravano il perfetto equilibrio sessuale e cominciò a pensare seriamente di diventarlo. Essere come loro poteva appagare la sua natura sessuale sia mascolina che femminina contemporaneamente, e potere vestire ed atteggiarsi da donna fatale come tanto le piaceva e la eccitava. Avere due tette da farsi carezzare mordere e strizzare, le sembrava una cosa che desiderava ardentemente….ne parlò col suo uomo che fu entusiasta. Così decise di intraprendere quel cammino che lo avrebbe portato a diventare una lei sensuale ed eccitante. Mi disse che divenne molto corteggiata quando divenne Gabi come ora io la stavo conoscendo. Allora aveva 22 anni, il suo uomo non gli bastava più e nel loro ambiente conosceva tanti giovani uomini e donne, sino a quando non perse la testa per un giovane spagnolo con cui venne a vivere in Spagna. Dopo un periodo di grande amore si lasciarono e si ritrovò sola. Così venne a Barcellona, dove mi fece capire, a poco a poco divenne “l’amante” fissa di alcuni uomini e donne che la facevano vivere lautamente, senza crearle particolari vincoli sia di ordine affettivo o, ovviamente sessuale. Praticamente passava le giornate tra palestra shopping bar ristoranti, amici e letture di libri. Naturalmente sempre facendo rientrare tutto questo con gli appuntamenti dei suoi “amanti”. La ragazza si faceva sempre più interessante!Tutti questi discorsi mi avevano fatto tornare voglia. Continuavamo a carezzarci e massaggiarci. Aveva iniziato anche ad utilizzare il ghiaccio, e le nostre erezioni, in particolare la mia avevano ripreso vigore. Lentamente lei si era ritrovata sdraiata a pancia in giù nel divano ed io le carezzavo la schiena, il solco ed il buchetto, mi diceva che ero molto rilassante, (questo me lo dicono tutte le mie compagne adoro carezzare e fare godere anche con solo carezze di mani). Misi le gambe esternamente ai suo fianchi e baciandola sulla schiena e sul collo iniziai a strusciare il cazzo sul solco delle sue natiche, lei vogliosa sollevo leggermente il sedere invitandomi ad entrare. Era ancora scivolosa della crema profumata usata prima sul vibratore e devo dire che entrare fu veramente agevole, iniziai a scoparla lentamente continuando a carezzarla e baciarla, e come lei aveva fatto con me presi a masturbarle il pisello e le palle. Non aveva una erezione potente ma era chiaro dai suoi mugolii e dai suoi movimenti che gradiva il trattamento. Davo delle pompate profonde e decise, facevo uscire appena il glande da quel orifizio di piacere, e poi scendevo giù sino a far incontrare le nostre palle. Per un po’ continuammo a parlottare quasi come se nulla fosse. Mi diceva che le piaceva essere presa così con naturalezza ed essere posseduta a lungo e lentamente, e che la cosa oltre che chiaramente eccitarla la rilassava. Mi disse che avevo proprio un buon ritmo da inculata, e che evidentemente lo avevo perché essendo uno che gradiva essere sfondato sapeva come sfondare…. Dopo circa dieci minuti di questo “massaggio” inizio ad incitarmi sempre più e questo aumentava notevolmente la mia eccitazione ed iniziai ad aumentare il ritmo. Nonostante avessi avuto un orgasmo non più di un’ora prima mi ritrovai a dovermi trattenere. Mi chiedeva di continuare a sfondarla, di farla godere di non fermarmi più….. ma più mi incitava più mi ritrovavo al limite dell’orgasmo, così presi a masturbarla con più sapienza e forza, lei spiaccicò il viso sul divano e con le mani si allargava le natiche si distruggeva i capezzoli sino a quando attaccatasi al bracciolo del divano iniziò a darmi grandi spinte verso il cazzo, io stavo per venire mi trattenevo, quando nella mia mano sentii il suo membro indurirsi e venire, sentii anche io le sue contrazioni dell’ano e venni con un orgasmo violentissimo cercando di far scendere il cazzo il più in fondo possibile in quel culo da sogno. Rimasi immobile, mi accasciai su di lei ed abbracciati cademmo nel torpore addormentandoci su quel divano….. e si perché ancora non avevo visto il resto della casa e soprattutto la sua stanza da letto…. Il risveglio e la giornata seguente meritano altri racconti, che col tempo narrerò. Vi dico solo che questo è stato un incontro fantastico e per chi come me ama la forte femminilità ed al contempo ama le stimolazioni anali fare sesso con un transessuale è un’esperienza straordinariamente appagante, non solo per quello che vi ho appena scritto, ma soprattutto per quello che con lei vissì nei mesi successivi.
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