Ero da poco che stavo a Roma. Circa tre mesi. Lavoravo in una società di produzione software. Per recarmi sul posto di lavoro prendevo i mezzi pubblici, ovvero la metrò. La mattina era sempre intasata, piena di gente. Nella metrò intasata, il più delle volte ci si approfitta della confusione per mettersi dietro qualche bella donna e magari cercare di sfiorarla. Non pochi erano gli uomini che facevano questa pratica. Io non ho mai cercato di approfittare della situazione ma mi divertivo a veder fare. Era oramai una settimana che guardavo sempre lo stesso uomo, con un pacco notevole cercava di poggiarsi dietro uomini, ovviamente quest’ultimi si spostavano. Mentre lo notavo mi chiedevo cosa avessi fatto se si fosse messo dietro di me. All’inizio schifato cercavo di allentare dalla mia mente questo pensiero poi l’idea iniziava ad eccitarmi e volevo tanto che accadesse. Pensai così quella mattina di mettermi nella sua zona. Lui saliva alla fermata successiva alla mia.Non appena salì e la metrò riprese corsa sobbalzando sui binari lo sentii poggiarsi al mio culo. Il tocco fu tale da farmi arrapate subito. In un primo momento mi allontanai, poi però pensai che quello era tutto quello che desideravo, così mi piegai alla ricerca di un nuovo contatto. Appena lo toccai lui poggio le sue mani sui miei fianchi imitando una inculata. Desideravo quel cazzo, lo volevo. Mi girai e fissandolo negli occhi gli feci l’occhiolino, mentre con la mano gli andai a toccare il bastone. Mi fece anche lui l’occhiolino, e mi disse ne’orecchio che mi voleva subito. Alla fermata successiva scendemmo ed entrambi chiamammo sul posto di lavoro dicendo che non ci recavamo al lavoro. Mi disse che era sposato così lo invitai a casa mia. Appena arrivammo mi fece un sorriso e si abbassa giù e incomincia ad accarezzarmi il culo e mentre lo faceva mi riprese la mano e se lo porta al suo pacco. Con la sua mano sopra la mia si massaggiava il pacco, lo sentivo molto eccitato gonfio e duro. “Tiralo fuori, mio bel bocchinaro!”, mi disse con una voce autoritaria. Gli abbassai la cerniera e pure i slip e il suo cazzo apparse alla mia vista già duro e pienamente dritto. Aveva un cazzo stupendo, meraviglioso, sui 25 cm, bello grosso ed era caldissimo nel prenderlo in mano. La sensazione del suo cazzo nella mia mano era eccitante anzi eccitantissimo, decisi in quel momento che avrei sempre e solo presi cazzi. Iniziai a menarlo lentamente e sentivo che lui godeva. “Ti piace il mio cazzo eh, bella troia!”, e mentre mi diceva questo mi abbassa la testa. Voleva che glielo prendessi in bocca, era il mio desiderio più grande prenderglielo in bocca così mi abbassai e protesi la testa verso il suo cazzo che spalancai la bocca. Lo presi tutto in bocca, era durissimo, era bellissimo. Lui non rispose era sospinto in avanti ancora più in avanti con il bacino finche il suo cazzo cominciava a scivolare giù all’esofago. Chiusi le labbra attorno a quel palo rovente che cominciavo a succhiarlo. Lui pose entrambe le mani sulla mia testa e lo attira verso se, mentre lentamente continuava a spingermelo tutto dentro. Feci dei grugniti soffocati ed inghiottivo a vuoto, la gola mi contrasse ed il respiro usciva con lievi soffi dal naso. Ma senza fermarmi centimetro dopo centimetro spinsi il suo cazzo tutto dentro, fino alla gola sbattendo il naso sul suo ventre caldo. Anche se la tosse e forti contrazioni di gola cercai di adattarmi per riuscire ad accogliere tutto quell’ingombrante arnese di ciccia umana. Notai che gli piaceva molto come lo pompavo. Lui iniziava a muovere il bacino come se mi stesse scopando in bocca. Sentivo ancora la sua mano sulla mia testa che mi spingeva sul suo cazzo. Godeva come un matto e non vi nascondo che pure io ero molto eccitato, avevo il cazzo durissimo. Ero inginocchio davanti a lui, le mie mani aggrappate alle sue cosce, e mentre lo spompinavo mi diceva: “Ti piace prenderlo in bocca eh! Sei una vera pompinara meglio delle donne, tu hai la vocazione per il cazzo, sei la mia troietta. Dai checca succhialo per bene e anche le palle così bravo, ancora così troia di un succhia cazzo!!!”. Era la prima volta che uno me lo metteva in bocca, non sarebbe sta l’ultima, talmente era l’eccitazione che non pensavo più a quello che diceva e continuavo a spompinarlo con molta passione e lui gradiva molto da come godeva. Mi spingeva la testa e mi sbatteva di continuo il cazzo sulla bocca. Il suo cazzone entrava in bocca con vigore, e non più di tanto me lo sentivo quasi nell’esofago quel pezzo di carne, che devoto lo succhiavo avidamente. Quell’asta lucida e dura entrava e usciva dalla bocca, e lui spingeva sempre più dentro e sempre più velocemente. Contemporaneamente presi a fargli una sega a quel cazzone che cominciava a piacermi da morire e il calore del suo ventre mi eccitava tantissimo. Sento la sua mano che inizia a toccarmi il culo. Per facilitargli il compito, fui io stesso ad sbottonarmi i jeans. Sento la sua mano che prima mi palpava il culo sopra le mutande poi la mise dentro e mi toccava le chiappe, fin quando non sento il suo dito che mi entra con forza dentro le chiappe. Lo spingeva con forza dentro al buco e mi diceva “Siiiiiiiiiii!!!! Che buco di culo da frocio che hai, dai continua a succhiare brutta zoccola!!” Sentivo che il suo cazzo si fece molto più duro, avevo capito che stava per sborrare ed aumentai il ritmo del pompino. Lui comincia ad emettere quasi dei grugniti, spingeva con forza la cappella in bocca, mi afferrò per i capelli e mi spingeva ritmicamente dandomi esattamente venti colpi di bacino perché cominciasse a scaricarmi tutto il carico di sperma, direttamente nella mia gola ingoiando fino all’ultima goccia di sborra. Mi sborra in bocca, sentii tanti schizzi di sborra calda “Siiiiiii!!! Che frocio sei, ti piace la mia sborra!!!”. Avevo la bocca piena di sborra per non soffocare dovetti mandare tutta giù e mi fece stare per alcuni minuti con il suo cazzo dentro al mia bocca. Quando finalmente fu finito, lui sfila lentamente il cazzo dalla mia bocca e poi lo guardò con gli occhi lucidi di lacrime. Mentre lo guardavo, continuava a palparmi il mio culetto, con un suo dito mi stava frugando con insistenza sulle crespe del buco dell’ano, nascosto nel solco fra le mie chiappe. “Lo voglio prendere in culo, dai amore inculami”Il suo dito era del tutto immerso nel mio foro ed io emisi un rantolo acuto di dolore e godimendo, la mia schiena sussulta inarcandosi involontariamente verso quel dito indagatore che continuava a fottermi. Avevo gli occhi socchiusi per il fastidio di quel dito che mi sedava l’ano e proprio in quel momento lui ci ficca altri due diti e spinse con più decisione sul mio sfintere, le mie labbra piegate in una smorfia di dolore, e sobbalzai irrigidendomi tutto contrassi disperatamente le chiappe, “dai inculami, ho troppa voglia”. Ero rimasto con il culo scoperto in balia di quel porco, ammutolito e tremante. Guardo terrorizzato il suo cazzo che si stava ergendosi fra le sue gambe enorme, e minaccioso puntando sul mio culo. “Oh si sfondami bel chiavone”. Mi lasciai ricadere la testa sul pavimento. Lui si sistema meglio fra le mie cosce, lo sento arrampicarsi da dietro con il cazzo ritto e duro, vi si inginocchia fra le mie gambe spalancate e tremanti, con una mano se lo mena lentamente e con l’altra mi palpava il culo io tacevo. Il suo torace aderisce alla mia schiena e lo sento stendersi su di me sistemandosi, sento la punta del suo cazzo entrare nel mio inviolato buco che continuava a rimestare sul mio foro caldo e stretto del culo. In un attimo il suo cazzo puntava sul bersaglio e menare un gran colpo e mentre io piagnucolavo, implorandolo di non farmi male, che mi avrebbe sfondato con quella trave di carne dura che si ritrovava fra le gambe, lui mi fece posizionare il culo un pò più in alto dicendo: “Sei meglio delle donne, hai un culo fantastico, allarga le chiappe”. E detto questo, mi allargai le chiappe con le mani. Io chiusi gli occhi da dove cominciavano ad uscire le prime lacrime di dolore. Ed infine spinse con violenza, Giù in picchiata!, e in breve mi fu dentro. Nel mio sfintere, pur stretto come era, non riuscivo ad oppormi a lungo alla vigorosa pressione di quell’asta poderosa. Sento un dolore atroce, inarcai i reni, vorrei gridare ma il grido mi strozza in gola mentre quel grossa cappella mi sfonda il mio fiorellino ora sfondato. Cercavo ancora di divincolarmi, l’ano contratto con tutte le mie forze, emisi un lungo gemito acuto quando infine il cazzo, avrebbe la meglio su il mio ultimo disperato tentativo di difesa, mi sfonda con forza l’ano. Io stringo disperato, ma invano: mi affonda dentro con una serie di forti colpi, finché riesce ad infilarmelo tutto dentro. Il porco inizia a fottermi con vigore, senza fretta e ad ogni colpo emettevo un gemito. “Ahiiii, ahiiii, ahiiiii, aaaaaah, aaaaaaah, aaaaaaaaahh!!!!” Guaivo come una cagna ad ogni suo rapido ritmo che corrispondeva ai vigorosi colpi con cui lui mi trapanava il mio splendido culetto vergine, penetrandomelo sempre più a fondo. Mi sembra di morire di dolore, di vergogna, di paura e vorrei piangere: non ci riesco mi fotte con vigore, stringendomi le spalle con le sue forti mani, io gemetti, lui ansimava. E finalmente i suoi peli pubici li compressa contro lle mie chiappe, io gemetti ancora, le mie anche si scosse da involontari sussulti frenetici. Lui fece una pausa, il suo cazzo era completamente immerso nel mio stretto buco di culo. Lui, faceva forza sul petto e sulle ginocchia, solleva il suo bacino arretrando finché sento la punta del suo cazzo rimanere dentro la budella, quindi spinse in giù nuovamente e cominciando a muoversi ritmicamente dentro di me, sbattendomi sonoramente avanti e indietro con più energia. Dopo alcuni di quei colpi, gli “ahiii” ed “aaaah” si trasformarono in “oooooooh”. Sentivo quel cazzo squarciarmi tutto il culo e un calore invadere al basso ventre, le mie anche si muovevano verso l’alto alla ricerca del suo cazzo, che spingevo con forza contro il suo pube e lui mi fotteva lo sfintere con crescente gusto. “Noooooooo, porco!!!!”. Mormorai con voce roca, inerme sotto di lui. “Noooo, non fottermi così che vengo. Oh cazzooooo! Me l’hai fatto venire duro.”, esclamai con goduria. Lui con gusto non smise di fottere il culo e fu solo questione di attimi e fu sufficiente, con un paio di colpi decisi mi pianta quel palo nodoso bene a fondo. Finalmente raggiunse l’orgasmo spingendomelo bene a fondo dentro al buco e schizzo una scarica di sperma molto sostanziosa, e dopo crollò di colpo sulla mia schiena, resta per alcuni istanti immobile, ansimante per pochi secondi. Io mugolavo di piacere e strinsi l’ano con forza: “Noooo!!!”, bisbigliai. “Non toglierlo subito. Non ancora, per favore” “Te piaciuto, a prenderlo nel culo eh? Ti piace sentirtelo dentro!!!”, sussurra lui accentuando con un sorriso. “Si, mi piace prenderlo in culo”. Ci addormentammo un po’. Mi svegliai mentre mi stava di nuovo inculando. Da quel giorno l’ho sempre preso in culo.
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