Sono le tre del pomeriggio e in casa ci sono solo Sonia e suo figlio Federico, neo diciottenne, mentre Carlo, il marito, deve ancora rientrare dal lavoro. È dirigente di una società, con un buono stipendio che permette alla moglie di non lavorare e alla famiglia di mantenere un buon livello di vita. Unico neo è che, dal lunedì al venerdì, esce di casa alle sette del mattino per rientrare alle otto di sera.Federico era in camera sua e sarebbe rimasto chiuso, a chiave, lì dentro almeno sino alle sette in quella che era diventata una sua abitudine quotidiana da un anno a questa parte. Sonia inizialmente non vi aveva fatto caso, ma da circa un mese si rendeva conto che qualcosa non andava. Le capitava spesso di sentire dei rumori per casa che indicavano che il figlio era uscito dalla sua camera ma non riusciva quasi mai ad incontrarlo. La casa non era piccola, si trattava di un villino a due piani più mansarda e scantinato con tre scale che servivano i piani, una esterna e due interne. Disposizione che non agevolava gli incontri domestici.Sonia, come ogni madre, iniziò a preoccuparsi per il figlio, questa situazione era peggiorata da quando aveva compiuto la maggiore età.Alla fine, determinata a scoprire cosa stesse accadendo al figlio, si decise a dare un’occhiata nella sua camera una mattina mentre era a scuola. Non sapeva esattamente cosa cercare, ma quando si rese conto che c’era un armadietto chiuso a chiave, capì che lì dentro avrebbe trovato qualcosa che l’avrebbe aiutata a capire. Il problema era riuscire ad aprire quell’armadio. Iniziò a frugare nei cassetti e finalmente trovò una chiave nascosta in una scatola. Fece una prova ed, infatti, era quella.Rimase senza parole di fronte a quello che vide. Vi era un assortimento di materiale pornografico d’ogni genere, riviste, videocassette, giornaletti. Fu sconcertata dalla scoperta e richiuse subito rimettendo tutto a posto ed eliminando ogni traccia del suo passaggio.Per il resto della giornata e del pomeriggio non fece altro che pensare a ciò che aveva visto, a quello che Federico faceva con tutta quella "roba". Comunque decise di non dire niente a Carlo, come si sarebbe giustificata di fronte al figlio, non gli poteva dire che aveva frugato in camera sua. Avrebbe rischiato di allontanarlo da lei maggiormente, eventualità che la terrorizzava.Il mattino seguente, dopo aver combattuto contro se stessa per non pensare a quell’armadio, decise di riaprirlo e guardare meglio, la sua curiosità era troppo forte. Iniziò con le riviste. Quelle immagini le davano una strana sensazione, tutti quei corpi nudi, e quello che facevano. Sentiva l’eccitazione salirle, sia per quello che vedeva sia per la situazione, stava frugando di nascosto dentro l’armadio del figlio. Mentre sfogliava quelle riviste, seduta alla scrivania del figlio, iniziò a toccarsi fra le gambe, cosa che non faceva da quando era ragazza. Stava per raggiungere l’orgasmo e gli si materializzò in mente l’immagine del figlio seduto lì, dove ora c’era lei, che si masturbava, e venne senza ritegno.Ripresasi, mise tutto al suo posto e uscì da quella camera sconcertata da quello che aveva fatto e pensato. Soprattutto era sconcertata dalle reazioni avute a quel pensiero sul figlio che si masturbava.Comunque, nei giorni seguenti, continuò le sue incursioni alla collezione privata di Federico, nella monotonia della casa era difficile per lei starne alla larga.Fece una scorpacciata di riviste, giornaletti e videocassette. Ogni volta finiva con il masturbarsi seduta in camera di Federico. Il sentimento immediatamente più forte che provava, oltre quello sessuale, era quello di complicità e vicinanza con il figlio per la loro condivisione di tutto quello, anche se Federico ne era ignaro.Quando ebbe finito di visionare l’intera raccolta si sentì delusa, con addosso la voglia, la fame di nutrirsi ancora di quel mondo di pornografia a lei sconosciuto sino a poco tempo prima. Si mise a rovistare in modo frenetico, in crisi d’astinenza, rischiando di lasciare delle tracce che potessero fare capire qualcosa al figlio, sino a quando la sua vista non si posò sul computer.Per sua fortuna sapeva come utilizzarlo. Lo accese sperando che non fosse protetto da una password. Ancora una volta andò tutto liscio, probabilmente Federico non pensava che qualcuno di casa avrebbe potuto utilizzarlo dato che ognuno ne aveva uno per sè. Iniziò a girovagare nelle directory e ben presto ne trovò una piena di immagini porno di varia natura. Le successive ricerche la portarono a trovare una serie di documenti che una volta aperti si rivelarono racconti erotico/pornografici scaricati da Internet. Inizialmente si sentì delusa ma dopo aver iniziato a leggerne alcuni si accorse che si sbagliava. Quelle letture erano, anche se non tutte, molto di più di una qualsiasi rivista pornografica.Quelle letture le fecero scoprire cose a cui lei non aveva mai pensato. Il concetto di guardare e farsi guardare, di scambi di coppia, non tradimenti di uno dei coniugi all’insaputa dell’altro, d’orge e via dicendo.Ormai si sentiva sempre più complice del figlio, perché anche lei traeva piacere dal suo "archivio personale" e il suo punto di vista nei confronti della sfera del sesso stava mutando notevolmente. Quindi decise di tacere di tutto ciò con Carlo che sicuramente non avrebbe capito né il figlio né la madre, ne era certa, ormai lo conosceva bene.Pensava che ormai non ci sarebbe stato nient’altro che l’avrebbe potuta turbare sino a quando iniziò a leggere una serie di racconti che si trovavano in una directory monotematica. Ciò che la colpì fu il fatto che quei racconti trattavano il tabù dell’incesto, sesso tra familiari, argomento che la morale costituita giudica molto male.La cosa che le rimase impressa era che le letture più coinvolgenti erano quelle riguardanti i rapporti madre/figlio, che spesso erano dichiarati come trascrizione di fatti realmente accaduti.Continuando a cercare si imbatté in una directory nominata "Pubblicati", ebbe un certo timore nell’aprire quella cartella, era chiaro che quelli erano documenti scritti da Federico, particolarmente personali, non avrebbe dovuto leggerli ma con la scusa che se erano stati pubblicati voleva dire che erano stati scritti per essere letti, anche se si rendeva conto che stava solamente cercando una scusa per entrare cosi a fondo nell’intimità del figlio.Aprì il primo della serie. Dopo le prime righe si sentì rabbrividire, non poteva essere vero quello che leggeva. L’argomento di quei racconti era la loro famiglia, lei era in grado di capirlo. Il figlio parlava di questa madre che era diventata la sua ossessione, raccontava di come la spiava di nascosto, filmandola!Qui Sonia si fermò. Che voleva dire? Quando e come l’aveva filmata? L’aveva filmata anche mentre si masturbava nella sua cameretta?Decise di continuare a leggere. Infatti dopo i primi documenti capì tutto, vi era scritto ogni particolare che, se pur camuffato, le aveva fatto capire.Federico aveva acquistato delle telecamere piccoline che metteva in bagno ed in camera da letto per spiarla nei suoi momenti intimi, e dire che erano stati loro a spingerlo nell’acquisto di telecamera e videoregistratore.Trovò le videocassette che la riguardavano dietro i cassetti della scrivania, nascosti come aveva letto.Iniziò a visionarle e ciò che vi era registrato era davvero molto. Interprete principale era lei, in bagno, in camera da letto, in cucina. Tutti filmati eseguiti a sua insaputa, con zoomate particolari sul suo corpo.Vi erano addirittura delle scene in cui lei e Carlo facevano del sesso, nel rivedersi constatò di quanto fosse deludente il rapporto a letto con lui dopo le sue nuove scoperte.Il vedersi sotto quell’aspetto la colpì molto, era soddisfatta della bella figura che faceva in quelle riprese che vide tutte. Quando ebbe finito con l’ultima videocassetta era tardi e dovette rimettere tutto a posto, lui non sapeva che lei aveva scoperto tutto e quello che aveva fatto in camera sua, almeno.Avrebbe rimandato al giorno seguente la lettura completa di quei documenti scritti dal figlio.Per tutto il tempo che Federico rimase a casa, cioè dall’ora di pranzo sino alla mattina successiva, Sonia fece attenzione ad ogni suo gesto, ad ogni sguardo che le lanciava. Si accorse che non perdeva occasione per mettergli gli occhi addosso. Quando andò in bagno per farsi una doccia sentì i soliti rumori, si rese conto, dalla luce sotto la porta, che Federico la stava sbirciando dal buco della serratura. Non sapeva che fare, si sentiva a disaggio e lo odiava per questo, per quello che le stava facendo. Quando non ce la fece più decise di vendicarsi in qualche modo, e la prima cosa che gli venne in mente fu quella di regalargli uno spettacolo che lo avrebbe fatto eccitare all’inverosimile.Fu la doccia più "particolare" che avesse mai fatto in vita sua. Sul momento non si vergognò per nulla a farsi vedere, non solo nuda, ma in posizioni molto audaci.Si sentiva come se stesse giocando, ed era anche molto eccitata da quel gioco.Quando uscì dal bagno passò davanti la camera del figlio e, accostandosi alla porta, sentì che Federico stava scrivendo al computer e sapeva anche che stava scrivendo di quello che era appena accaduto. Non vedeva l’ora di leggerlo.Al mattino seguente, appena rimase sola in casa, andò immediatamente al computer del figlio a terminare i racconti che la riguardavano, seguendo la cronologia e finendo con quello della sera precedente.Non lesse come una madre, ma come una donna e si sentì orgogliosa di quello che diceva Federico di lei. Si sentiva così eccitata che si masturbò di fronte allo schermo. Quando uscì dalla camera decise che avrebbe fornito al figlio materiale per arricchire i suoi racconti/cronache familiari.Iniziò subito, uscendo a comprare alcuni capi di biancheria intima che ormai da troppo tempo non indossava più, come reggicalze e mutandine di pizzo trasparenti, oltre ad altri che non aveva mai provato ad indossare come perizoma e quei reggiseni che lasciano scoperti i capezzoli. Si sentì un poco imbarazzata a fare quegli acquisti, quindi non andò al suo solito negozio, ma ad uno nuovo, dove non era mai entrata. Si divertì molto a scegliere, come non le era mai capitato. Rientrata a casa, sapendo che Federico lasciava le telecamere a registrare per poi cancellare ciò che non serviva, lo aveva scritto, si diresse in camera sua a fare la passerella per lui. Si sentiva ubriacata dall’euforia del momento, addirittura si masturbò sul letto con indosso uno dei completini che aveva acquistato, facendo attenzione di mettersi a favore di telecamera.A pranzo si presentò con un vestito abbottonato sul davanti, anzi sbottonato, tanto che quando camminava non ci si doveva sforzare per vedere l’orlo delle calze e quando si chinava si godeva, dalla scollatura, di un panorama splendido.Questa nuova situazione aveva incuriosito Federico che cercava di analizzare, nei racconti che aveva prodotto in quei giorni cosa fosse successo a sua madre.Sonia si sorprese quando lesse che gli era venuto in mente la possibilità che avesse un’amante! Eventualità che, parole sue, lo eccitava molto visto che sarebbe la conferma che sua madre sarebbe una maiala e non una santarellina come vorrebbe far credere. Aveva addirittura messo delle nuove telecamere nel salotto ed in mansarda per tenerla maggiormente sotto controllo.Questa cosa dell’amante la colpì in particolar modo, tanto da farci un pensierino su. La possibilità di avere un amante non l’aveva mai interessata, ma adesso la situazione era ben differente, era una cosa che al figlio sarebbe piaciuta. Solo che avrebbe dovuto fare in modo che lui lo sapesse, che vedesse addirittura, per farlo partecipe, infondo il gioco non era solo suo ma di entrambi, anche se lui ne era ignaro.Per un paio di giorni si guardò intorno per rendersi conto di chi avrebbe potuto usare per quello scopo. Un ragazzo od un uomo? La scelta era difficile, ma la sorte l’aiutò.Al mattino, mentre si trovava in camera di Federico a leggere le novità, suonarono alla porta. Di corsa spense il computer e corse a vedere chi era.Si trattava di Giovanni, suo nipote, figlio di sua sorella, coetaneo di Federico. Lo fece entrare e gli offrì un caffè mentre facevano quattro chiacchiere. Cosi gli confidò che aveva marinato la scuola per saltare un’interrogazione e non voleva che sua madre lo venisse a sapere. Mentre discutevano pensò a quanto fosse "birichino" quel ragazzo, ha sempre dato dei problemi a sua madre. Specialmente a causa dei suoi ormoni che lo portavano a correre appresso tutte le sottane che gli capitavano a tiro. Intenta in queste considerazioni non si rese conto che non era vestita come al solito, aveva in dosso degli abiti per uno spettacolino da dare alle telecamere di Federico. Nell’accavallare le gambe aveva fatto aprire lo spacco del vestito e adesso si intravedeva il bordo delle calze. Particolare che non sfuggì a Gianni. Ecco, aveva deciso chi sarebbe stato il suo complice ignaro. Si trattava sempre di suo nipote ma alla luce dei nuovi avvenimenti e del suo nuovo pensiero in patto di sesso, non faceva affatto differenza. E poi aveva anche voglia di rifarsi delle delusioni patite a lungo con Carlo. Quindi iniziò subito le manovre.Non risistemò la gonna anzi, scavalcò e riaccavallò le gambe facendogli vedere ancora meglio, probabilmente le aveva visto anche le mutandine.Si mise a giocare con i bottoni del vestito all’altezza del petto e ne sbottonò un altro, adesso era al limite della decenza, sembrava che da un momento all’altro sarebbe saltato tutto di fuori. Infatti aveva uno di quei reggiseno a balconcino che sorreggono dal di sotto, lasciando il tutto scoperto.Quando si alzò per riportare le tazzine in cucina, allargò sensibilmente le gambe affinché gli occhi del nipotino potessero vedere meglio al loro interno. Dopo si chinò a prendere le tazzine sul tavolino lasciando che la scollatura si aprisse e lui potesse apprezzare anche quella sua parte di cui andava fiera.Il povero Gianni non credeva ai suoi occhi, aveva sempre visto la zia come una donna per la quale avrebbe fatto di tutto per portarsela a letto ma non ci aveva mai provato, la credeva troppo bigotta per una cosa del genere, invece sembrava proprio che si sbagliasse.Rimasto solo per poco, ci pensò su e decise che se le cose sarebbero continuate così ci avrebbe provato.Sonia ritornò nel salotto e nel sedersi mosse le gambe con calma e studiò le reazioni di Gianni che non la perse un solo attimo di vista. Intravide pure il bozzo che si stava creando fra le gambe, davvero promettente. Si sentiva compiaciuta dell’effetto che stava avendo sul nipote, lo aveva sempre ritenuto uno di buoni gusti in fatto di ragazze."Che trovi di strano nelle mie gambe? Sembra che tu abbia visto un fantasma.""Niente di strano zia, è solo che non ti facevo il tipo da indossare quella biancheria intima""Perché, forse sono troppo vecchia per adoperarla? Non mi sta bene? Sai, ho delle gambe ancora sode, che mi permettono di adoperarla" e, presi i bordi dello spacco li allargò, mettendo in bella vista le gambe, ben oltre il bordo delle calze.Il povero Gianni deglutì visibilmente, scosso da quella visione. Gli ci vollero alcuni istanti per riprendersi e passare all’azione.Si andò a sedere accanto a Sonia e dicendo "Affatto zia, non mi sono spiegato bene, hai delle gambe stupende, per non parlare del resto – allungando lo sguardo nella scollatura – solo che non ti avevo mai vista con quest’abbigliamento indosso.""Senti senti, da quando tu tieni d’occhio il mio modo di vestire? Ti interessa tanto?""Non è il tuo modo di vestire che mi interessa, sei tu zia che sei interessante da vedere. Sei una donna bellissima e tremendamente affascinante""Ti sembrano cose da dire a tua zia? Bricconcello che non sei altro" Sonia ormai era partita, già pensava non tanto a quello che si accingeva a fare con il nipote quanto a quello che avrebbe scritto Federico.Gianni, deciso, gli poggiò una mano sul ginocchio che fece scorrere lungo la seta che le ricopriva le cosce e le disse "Sai zia, hai delle gambe favolose. Ti dispiace se le tocco, è da sempre che sogno di farlo""E perché dovrei dirti di no. Sei il mio nipote preferito e mi puoi chiedere tutto quello che vuoi""Quindi se ti chiedessi di slacciare qualche altro bottone qui in alto, mi accontenteresti?" indicando il petto."Perché non dovrei accontentarti?" e si sbottono, scoprendo il seno che faceva bella mostra di sé, sorretto, ed incorniciato, dal pizzo nero del reggiseno a balconcino. I capezzoli erano già belli duri e irti.Nel frattempo, la mano di Gianni. palpava ogni centimetro delle cosce della zia che nel aveva scavallato le gambe e le aveva aperte, leggermente."E che diresti zia se dessi anche qualche bacetto a queste belle ciliegine che ti ritrovi? Ti darebbe fastidio?" e, senza aspettare risposta, chinò la testa ed iniziò a succhiarli e baciarli.La risposta di Sonia fu "Bravo il mio nipotino, fai le coccole alla zia" e si afferrava il seno libero per non lasciarlo orfano di attenzioni.Gianni, ormai deciso a non fermarsi, finì di sbottonare il vestito di Sonia, portando alla luce un quel paio di mutandine che era riuscito a intravedere poco prima grazie ai generosi movimenti della zia. E vi infilò la mano che fu subito bagnata dai suoi umori. Al ché le chiese, staccando a malincuore la bocca dal suo seno, "Come mai questo cambiamento zia? Che cosa è successo?""Sai, tuo zio, non mi tratta più come la sua amante, anche se non è mai stato niente di eccezionale, ed io non sono ancora pronta per la pace dei sensi""Non ti preoccupare zietta, adesso ci penso io a te" e gli prese la mano che si portò sulla patta dei pantaloni per farle sentire il desiderio che aveva scatenato in lui.Quel contatto fu come una scossa per Sonia che, per la prima, volta toccava un membro diverso da quello di Carlo. E le sembrava anche migliore, almeno al tatto. Slacciò i pantaloni e lo estrasse per poterlo toccare meglio, era si migliore di quello di suo marito.Nel frattempo Gianni aveva riportato la mano dentro le mutandine della zia e si era introdotto in lei con due dita, che faceva muovere sapientemente, portando presto Sonia all’orgasmo. Le diede un bacio, il primo, appassionato, e si spostò, lasciandola scontenta per averla privata del contatto con il suo membro, e si inginocchiò sfilandole quelle che ormai erano solo una pezza zuppa delle sue secrezioni. Ammirò per un attimo ciò che gli si presentava davanti e vi si tuffò con la lingua per assaggiarla.Sonia si lasciò fare per un poco, sino a quando non aveva ripreso completamente le forze. Disse a Gianni di alzarsi e se lo avvicinò fra le sue gambe. Abbassò i pantaloni e subito dopo i suoi boxer, ritrovandosi con il viso a pochi centimetri dal suo glande che puntava decisamente in alto. Lo ammirò per qualche istante e dopo si ci avventò con la bocca, per la prima volta nella sua vita, seguendo quello che era riuscita a imparare dal materiale trovato in camera del figlio.Gianni capì che la zia non era avvezza a questo tipo di rapporto ma doveva dare atto che era anche molto brava, lo stava lavorando divinamente, non sarebbe durato molto. Infatti, arrivato al culmine della sua resistenza avvertì la zia del suo imminente orgasmo e lei gli fece capire che poteva venirgli in bocca. Sonia ormai voleva provare di tutto, doveva rifarsi del tempo perduto.Il seme del ragazzo sgorgò impetuoso dentro la bocca della zietta che cercò di berlo tutto, anche se le era facile, infatti qualche cosa le fuori usci dalle labbra e colo sul suo seno. Finita l’eiaculazione, si diede da fare per ripulirlo del tutto e in poco tempo se lo ritrovò di nuovo duro in bocca.A questo punto voleva sentirlo dentro, non ne poteva più di aspettare. Si sdraiò sul divano, alzando una gamba sulla spalliera e mettendo l’altra a terra, offrendosi a Gianni che intuì subito cosa lo aspettava. Quella posizione non fu casuale, Sonia l’aveva scelta perché sapeva che si trovava a favore della telecamera piazzata in quella sala sa Federico, avrebbe potuto vedere tutto e bene. Gianni salì sul divano e si inginocchiò fra le gambe , si prese il membro con una mano, mentre si sorreggeva dalla spalliera con l’altra, e lo guidò dentro la zia che lo accolse iniziando a gemere. Gianni ci sapeva fare, dava dei colpi decisi, che facevano sobbalzare Sonia, ma gli davano anche tanto piacere, e, di tanto in tanto, si abbassava con la testa per infilargli la lingua in bocca oppure per afferrare i suoi capezzoli e succhiarli o tirarli leggermente.Tutto questo fece arrivare presto a Sonia un altro orgasmo, ancora più travolgente di quello precedente.Il nipotino rallentò il ritmo degli affondi sino a quando vide la zia riaprire gli occhi ed uscì da lei dicendogli di alzarsi. Gianni si sedette sul divano e fece salire Sonia a cavalcioni di lui per accoglierlo nuovamente dentro."Dai zia, fammi vedere quanto sei brava a cavalcare" e iniziò a passargli le mani sulle natiche mentre con la bocca si tuffava fra i suoi seni.Sonia si piegò in avanti, in modo che la telecamera riprendesse bene ogni particolare, ed iniziò a ballare sul membro del ragazzo. Muoveva il bacino in tutte le direzioni, per sentirlo bene dentro di se, si muoveva come non aveva mai capitato di fare con un uomo e soprattutto godeva come non le era mai capitato prima. Goduria che aumentò quando Gianni si inumidì le dita con i suoi umori e iniziò a forzarle l’ano, era una sensazione nuova ma bella. Fece entrare il dito e dopo aumentò il ritmo della cavalcata. Quando era sul punto di venire per la terza volta senti il nipote che l’avvertiva di togliersi perché non riusciva più a trattenersi e di li a poco sarebbe venuto e non aveva protezioni.Sonia, in quel momento, non si sarebbe staccata da lui, o meglio dal suo membro, per nessuna ragione al mondo, comunque rassicurò il ragazzo."Non ti preoccupareee, vieni pure dentro, non posso piùù rimanere incintaaaaaaa……"Felice della situazione, Gianni affondò un altro dito nell’ano della zia e venne dentro di lei, riempiendogli il ventre.Sonia, sentendosi penetrare da un altro dito e stimolata dal calore sprigionatogli nel ventre dal nipotino, venne.I due rimasero lì, uno dentro l’altra, per riprendersi, mentre si scambiavano qualche bacio "tranquillo".Tornati lucidi, si divisero e si diedero una sistemata. Il primo a parlare fu Gianni "Zia, sei stata fantastica, oggi hai realizzato un sogno che avevo da tempo in testa ma che non credevo si potesse mai realizzare""Anche tu sei stato fantastico, non mi era mai capitato di avere tre orgasmi in un solo rapporto! Sai, lo zio, non è bravo come tè, non ha fantasia""Comunque, d’ora in avanti, quando hai voglia di rifarlo basta che mi chiami che io correrò da te!" e mentre gli diceva ciò le accarezzava il culo dolcemente.Sonia gli fu grata di quelle parole, soprattutto gli fu grata per il servizio resole, senza saperlo, per il gioco che portava avanti con Federico.Quando Gianni guardò l’orologio si rese conto che si era fatto tardi, doveva andare ma, prima di uscire, diede un profondo bacio alla zia, non più come quelli che erano soliti scambiarsi.Una volta rimasta sola in casa, Sonia, diede una sistemata al salotto e si diresse in bagno per fare una doccia. Sotto l’acqua già pensava a quello che avrebbe scritto il figlio su quello che era accaduto e sentiva che si stava già eccitando. Non ci poteva credere, non le era mai capitato che dopo un rapporto avesse ancora tanta voglia di farlo, sentiva che stava cambiando radicalmente dentro, insieme alla sua vita.Adesso non restava che aspettare e vedere cosa avrebbe fatto Federico alla luce delle ultime novità.
Aggiungi ai Preferiti