Eccomi qui, sono tornata dopo quasi un mese, per scrivere il resoconto delle nostre vacanze, per scrivervi una sorta di diario, cercando di scendere il più possibile nei dettagli. E’ stata una vacanza sicuramente meno intensa dal punto di vista delle avventure sessuali, meno intensa del nostro solito intendo, ma comunque ricca di situazioni piccanti. Venerdì 9 agosto, io, mio marito Alex, la mia amica Paola ed il suo ragazzo Simon, siamo partiti di nuovo alla volta del Brasile. Dico di nuovo, perché ci eravamo stati già per due settimane durante il carnevale, a febbraio, ma allora eravamo stati a Rio ed a Paratì, una piccola ed incantevole località sempre nello Stato di Rio de Janeiro. Questa volta, rimarremo di più, fino al 3 settembre, e gireremo un bel po’. Il viaggio per arrivare alla nostra prima destinazione è molto faticoso: arriviamo prima fino a Milano con l’Alitalia, poi la sera, un volo Varig ci porta a Rio de Janeiro, facendo però prima scalo, inispiegabilmente, a S. Paolo. Dico così, perché l’aereo per arrivare a S. Paolo deve sorvolare Rio per poi tornarci due ore dopo. Due ore di scalo all’aeroporto di Rio Janeiro, poi un altro volo ci porta a Recife, dove ad attenderci troviamo Cecilia, una ragazza italiana che sarà il nostro trasferimento dall’aeroporto fino a Porto de Galinhas, 70 km. più a sud della capitale del Pernambuco. Porto de Galinhas è una località di mare incantevole: il suo nome è così perché sul finire del diciannovesimo secolo scorso le galline, galinhas, erano gli schiavi neri dell’Africa, che una volta abolita la legge sulla schiavitù nel 1888, seguitavano a venire venduti di contrabbando in questo posto; di qui il nome, Porto de Galinhas. Anche qui, come nel febbraio scorso a Paratì, si dorme nelle pousade, piccoli alberghetti non di lusso, semplici, essenziali e che soprattutto, non fanno a pugni con l’ambiente spettacolare che li circonda. La nostra, la Pousada Beira-Mar, è molto carina e deliziosa, tutta in legno, ogni camera ha il suo ingresso indipendente, tipo Motel americano. La vita qui, è molto semplice: c’è il mare e basta! La mattina sveglia presto, colazione e poi in spiaggia. Una barriera corallina, rende il mare calmissimo, e la mattina fino alle dieci, con la marea bassa, si formano delle enormi piscine naturali, dentro le quali si possono ammirare svariate razze di pesci tropicali e soprattutto, le tartarughe marine. Se si affitta un Bugghy poi, una di quelle macchinette che camminano sulla sabbia, in mezz’ora si arriva alla foce di un fiume, dove c’è un progetto di ripopolazione di cavallucci marini, che si possono ammirare da delle barche. In questo clima di rilassatezza totale, di sole, mare, piccole creature acquatiche, di pesce, gamberi, granchi ed aragoste cotti alla brace sulla spiaggia, c’è davvero poco spazio per le avventure sessuali, specie se di quelle sfrenate come piacciono a noi; di certo però, soprattutto la sera dopo cena, non ci facciamo mancare delle salutari ammucchiate tra noi quattro! Però una zoccola come me non si può smentire, ed anche in questo angolo di paradiso, ho quindi trovato il mio bel cazzo da cui farmi sbattere! Fin da sabato pomeriggio, cioè dalla prima volta che siamo andati in spiaggia, avevo puntato un ragazzo che lavora al bar-ristorante della spiaggia. Un bel ragazzo nero, di una ventina d’anni, dal fisico asciutto, capelli rasati e molto ma molto carino! Tutte le mattine, verso le undici, lui arriva sotto il nostro ombrellone con un vassoio di pesce e crostacei crudi per mostrarceli e per farci scegliere quali vogliamo mangiare a pranzo. Faccio subito notare il ragazzo, Raimundo il suo nome, a mio marito ed a Paola, dicendo che morirei dalla voglia di farmi scopare da quel bel ragazzetto nero, anche perché sotto il costume si vede un notevole bozzo che fa presagire che sotto ci sia molto ma molto di buono! Fin dal primo giorno, ho quindi iniziato a sfoderare le mie armi di seduzione, mettendo in spiaggia un ridottissimo bikini fuxia, perché costretta dalle leggi brasiliane a rinunciare al topless; quando mi stanco di prendere il sole, metto un top giallo togliendo il reggiseno, in modo da far vedere bene le mie tette ed i miei capezzoli induriti; la sera, quando andiamo a cena nel ristorante sulla spiaggia dove lavora Raimundo, metto sempre delle minigonne inguinali, accompagnate da uno dei miei zoccoli con il tacco a spillo da 15 cm. da vera puttana! Le reazioni del ragazzetto nero alle mie provocazioni, sono sempre più imbarazzate, ma lui riesce sempre e soltanto a guardare il più possibile, senza mai provar! ci, perché intimorito dalla presenza di mio marito. La mattina di martedì 13 la situazione però si sblocca: mentre mio marito fa il bagno insieme a Simon e Paola, che da brava troia si sta facendo palpare in acqua e si sta facendo mettere le mani dappertutto dal suo uomo e da mio marito, Raimundo si avvicina al nostro ombrellone e mi chiede se avrebbe potuto parlarmi da sola, perché, a detta di lui, sono molto carina, peccato però fossi sposata! Io, da gran troia quale sono, gli dico chiaramente, in un comprensibile portoghese: “Guarda che non ti devi fare problemi con mio marito, perché noi siamo una coppia che ama il sesso sfrenato e possibilmente di gruppo. Facciamo spesso questi giochi, con uno o più singoli, con la coppia di nostri amici che sono qui con noi o con qualche altra coppia, e se ci sono altri singoli nel gioco sono i benvenuti. Alex sa perfettamente che mi piacerebbe scopare con te, e per questo ti invitiamo nel nostro bungalow per divertirci alla grande tutti insieme!” Raimundo non crede a quello che sente, essendo abituato con donne che al massimo si vanno a fare una scappatella in vacanza sfuggendo ai mariti per qualche minuto, ma mi risponde che lui queste cose non le ha mai fatte e che non gli piace stare con una donna davanti ad un altro uomo. Il ragazzo però è già eccitatissimo, ed io posso vedere chiaramente il bozzo che il suo cazzo, gonfiatosi enormemente, forma nel costume. Capisco che se voglio prendere l’occasione al volo, devo scoparmelo da sola, così gli do appuntamento per le 3 del pomeriggio nella nostra camera della Pousada. Quando Alex, Simon e Paola tornano dal bagno, informo prima mio marito e poi i miei amici delle mie intenzioni: “Intanto me lo scopo da sola, poi, se ci riesco, stasera facciamo una bella batteria!”. A quell’ora il ragazzo ha un’ora di pausa, quindi non ha il problema di essere cercato dal proprietario del ristorante. Alle tre in punto infatti, Raimundo bussa alla porta della nostra stanza, ed io lo accolgo con il perizoma del costume e i miei zoccoli neri di vernice con il tacco a spillo da 15 cm; nient’altro! Lui, sbalordito, rimane senza parole alla visione delle mie tette nude! La stanza è piccolina, quindi mi siedo sul bordo del letto, mentre lui rimane in piedi davanti a me. Fedele alle mie intenzioni, gli calo i boxer del costume ed afferro il suo cazzo con la mano. Non mi sbagliavo: raramente ho visto un cazzo così grosso! Lo prendo subito in bocca, passando la mia lingua su tutta l’asta nera, partendo dalle palle fino alla cappella. E’ enorme: prendendolo con due mani, una sull’altra, la cappella ed un altro paio di cm. di cazzo rimangono fuori dalle mie mani! Inoltre è anche largo, così largo che devo aprire tutta la bocca per prenderlo. Comincio a pompare l’asta, alternando la lingua su e giù per tutto il cazzo, poi dopo quasi cinque minuti che glielo prendo in bocca, mi alzo e mi sfilo il perizoma del costume. Mi rigiro sul letto e mi metto a pecorina, dando le spalle a Raimundo, inarco leggermente la schiena divaricando bene le gambe, e dico: “Scopami! Adesso scopami!”. La mia fica è strabagnata di umori tanto che prendo in un attimo quel cazzo enorme. Il ragazzo comincia piano, ma preso dal piacere subito dopo inizia a sbattermi con foga. Io comincio a gemere, ed i miei gemiti, si trasformano presto in urli di godimento, da vera troia, da vera cagna in calore! Purtroppo per me, però, tutto questo dura pochissimo, perché dopo neanche un minuto, l’ormai eccitatissimo Raimundo sfila il suo cazzo nero e sbora copiosamente sul mio culo e sulla mia schiena e non posso far altro che leccare e ripulire la lunga asta nera dalla poche gocce di sborra rimaste e dagli umori della mia fica! Più che una gran scopata, è stata una sveltina, ma una sveltina quanto mai goduriosa! Appena risistematoci, usciamo, prima lui, poi io, perché Raimundo si fa ancora notevoli problemi ed ha paura di essere visto da mio marito. Io vado da Alex in spiaggia e sotto l’ombrellone gli racconto tutto nei minimi dettagli. Mio marito ha un’erezione notevole, e mi porta immediatamente nel nostro bungalow per scoparmi! Sono ancora eccitata e bagnata. Come entriamo in stanza, mi sfilo il top ed il perizoma, appoggio le mani alla sedia, mi inarco di nuovo divaricando le gambe e dandogli le spalle, dico a mio marito: “Scopami anche tu! Voglio un altro cazzo nella mia fica!” Alex mi penetra, sbattendomi subito, dicendomi che sono una troia, una puttana, ed io sono sempre più eccitata di tutto questo! Peccato però che sborra subito anche mio marito, scaricandomi il suo sperma nella mia fica, che ormai è talmente bagnata ed eccitata da essere calda come un forno a legna! Più tardi, mentre torniamo in spiaggia, dico a mio marito, con tono soddisfatto:”Però, sono già le quattro del pomeriggio e già ho preso due cazzi! Finalmente sono tornata ai miei ritmi abituali! Da vera troia!”
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