La terza tappa del nostro viaggio in Brasile è S. Salvador do Bahia, dove arriviamo giovedì 22 agosto. Se immaginate il Brasile come quel paese godereccio, tutto divertimento e sesso sfrenato, beh allora devo dire che vi state sbagliando di grosso. Il Brasile, come tutti i paesi dove l’influenza della religione cattolica è fortissima, è un paese estremamente pudico, dove soprattutto il sesso di gruppo non è molto praticato e visto di buon occhio, e la pornografia è censuratissima. Vi basti pensare che, ad esempio, se una donna in Brasile si mette in topless sulla spiaggia, viene arrestata e gli viene inflitta una multa di 1.500 Reals, più o meno 550 €. Si, è anche vero che per gli uomini che vanno in vacanza in Brasile da soli, trovare del sesso non è difficile, ma si tratta di prostitute, quindi è lo stesso discorso per chi va in Thailandia a Cuba o in tutti quei paesi dove la prostituzione è molto legata al turismo. S. Salvador do Bahia, invece, è tutto quello che uno si aspetta dal Brasile: oltre al sole ed al mare, c’è il divertimento, ci sono le feste in ogni angolo della città, c’è la musica axè, la musica bahiana che trascina più del samba e soprattutto, c’è anche il sesso, tanto sesso, e per ogni gusto! Infatti, non è un caso se gli unici sexy shop e gli unici club privè li abbiamo visti proprio a Bahia. E dire che il Brasile lo abbiamo girato tanto: in tre volte che ci siamo andati, siamo stati a Rio, Iguaçu, Fortaleza, Natal, Paratì, Recife, Porto de Galinhas e Fernando de Noronha, ma di sexy shop e club privè neanche l’ombra. Soltanto a Rio de Janeiro siamo stati in un locale dove facevano spogliarelli, ma niente di più. Invece S. Salvador do Bahia è una città a parte, la città della felicità, la città dove la notte non ha mai fine! I nostri ritmi di vita in quella città sono stati completamente diversi da quelli che avevamo negli altri posti: infatti, a Bahia si andava a dormire non prima delle 5 o le 6 del mattino, ci si svegliava verso mezzogiorno o l’una, colazione, mare, doccia, cena e si ricominciava con un’altra notte folle, in discoteca, solo una sera, o nei privè, dove io e Paola ci siamo veramente fatte fare a pezzi da un’innumerovole quantità di cazzi! Quella che vado a raccontare è stata la sera di domenica 25 o lunedì 26 agosto, non ricordo bene la data, ma la serata, anzi nottata, si, quella la ricordo molto bene! Quando siamo arrivati all’aeroporto di S. Salvador, abbiamo conosciuto Mateo, un bel ragazzone nero che lavora nell’agenzia che ci ha organizzato il trasferimento privato aeroporto-albergo. Con Mateo siamo però rimasti in contatto, e lui ci ha fatto da Cicerone in ogni sera del nostro soggiorno a Bahia, portandoci in discoteca la prima sera, poi, una volta entrati in confidenza, e soprattutto dopo che io e Paola ci siamo fatte scopare da lui, Mateo ha iniziato a portarci ogni sera in un privè, fino a che, dopo aver passato due o tre sere in altrettanti locali differenti, non abbiamo trovato quello che ci piaceva di più, l’Eros-Club, e da quella sera, siamo andati tutte le sere in quel locale, fino alla nostra partenza da Bahia per Rio de Janeiro, il 29 agosto, dove abbiamo concluso il nostro giro in Brasile. Così quella sera, la sera che ricordo con più piacere del nostro soggiorno nella capitale bahiana, Mateo ci è venuto a prendere al nostro albergo, il Bahia Othon Palace, come al solito verso le 11, con il suo monovolume da 8 posti. Come al solito, io e Paola siamo vestite da zoccole: completino arancione e nero elasticizzato, con shorts inguinali e canottierina corta con lampo avanti, sabot di vernice arancioni chiusi avanti con zeppa e tacco largo da 13 cm per Paola, mentre io indosso una minigonna di pelle nera inguinale con il suo reggiseno sopra, che consiste in due triangolini di pelle che mi coprono le tette con due lacci di pelle che si annodano sul collo e dietro la schiena, zoccoli di vernice nera aperti avanti con zeppa e tacco a spillo da 15 cm, cavigliera e girovita d’argento per me! “Posso guidare io Mateo? – chiede Alex al nostro cicerone – potresti approfittarne per passare dietro e dare un bell’antipasto alle signore!” suggerisce mio marito a Mateo. Il ragazzo infatti ha proprio un gran bel cazzo, nero, grande, lungo, largo e soprattutto, marmoreo! Mateo ha già provveduto a scoparci entrambe, sia a me che a Paola, tutte le sere eccetto la prima serata del nostro soggiorno. Mateo non si fa pregare e lascia la guida del pulmino a mio marito, mentre io e lui ci sistemiamo nel grande sedile in fondo e Paola e Simon in quello centrale. Mentre Alex inizia a percorrere la mezz’ora di strada che ci avrebbe condotto all’Eros-Club, Mateo mi mette subito la mano sulle mie tette, poi mi guida la mia mano sul suo cazzo che si è già tirato velocemente fuori dai pantaloni. Il contatto mi da una vampata di calore, il suo cazzo così grosso mi fa sempre un certo effetto. Con quella visione celestiale, comincio automaticamente ad accarezzare quella colonna di carne, mentre le sue dita mi frugano la mia fica bagnata e spalancata di desiderio mentre lui mi bacia sulla bocca. Sono eccitatissima, mentre lui finisce di togliermi la minigonna e si sbottona i pantaloni. Mio marito che guarda dallo specchietto toccandosi, gli da un preservativo e lui, una volta indossato, si piazza all’entrata della mia fica bagnata e desiderosa di quel cazzo maestoso. Allargo le cosce al massimo, ricevendo per intero tutto quel ben di Dio! Inizia un lento va e vieni che mi porta al settimo cielo, lo tira fuori quasi tutto e poi lo infilza facendomi provare sensazioni estasianti, tanto che dopo un paio di minuti vengo con un grande orgasmo e sento che anche lui viene sborrando nel preservativo. Mateo esce da me e togliendosi il preservativo si ripulisce, poi, dato che io sono rimasta con le gambe aperte, mi chiede se ne voglio ancora ed io, senza pensarci neanche un po’ e desiderosa ancora del suo cazzone, me lo tiro a me. Mateo infila il suo cazzo nella mia fica grondante di umori e mi ritrovo ancora al settimo cielo, urlante di piacere da non rendermi conto che mi sta scopando liberamente senza protezione. Quando, leccandomi il collo e accettando la sua lingua nella mia bocca me ne rendo conto, eccitata e vogliosa gli urlo in delirio: “Vienimi addosso!! Adessooooooo!!” Mateo, dopo ancora qualche colpo affondato tutto in me, esce e mi spruzza il suo denso sperma bollente, tutto sulla mia pancia, facendomi godere come un animale, anche perché i suoi fiotti sono intensi e copiosi, e mi idratano per bene il corpo. Tempo di ricomporsi e di ripulirsi ed ecco che, dopo pochi minuti arriviamo all’Eros-Club: come al solito il locale ci fa un’ottima impressione. Pieno di gente, parecchi turisti che vengono da ogni parte del mondo, ma anche tanti brasiliani, più o meno giovani, ragazze e ragazzi, uomini brizzolati, transex, alcuni stupendi altri brutti e volgari. Nel complesso c’è sempre bella gente nel locale. La pista si alza al centro, su quattro gradini che salgono tutto intorno, mentre ai quattro lati, sono sistemate su delle torrette, quattro cubiste da sturbo, nere di pelle ma non troppo, con scarpe simili a quelle mie e di Paola, e vestite col minimo indispensabile. Al centro della pista, su una quinta torretta, un cubista nero ed una cubista dai fisici statuari. Il bar è su un lato, con un’area davanti dove ci sono divanetti e tavolini. Il piano superiore del locale è formato da una balconata che gira su tutta la parte sottostante, con dei divanetti sui lati. Su uno dei lati del piano superiore, ci sono due archi, uno all’inizio ed uno alla fine della parete, che permettono di accedere ad un corridoio parallelo che è completamente buio: quella è la dark-zone, e in quel corridoio di solito accade di tutto. Dal lato opposto altre due archi segnano l’accesso ad un altro corridoio, questo leggermente illuminato, sul quale ci sono 8 porte che permettono l’ingresso in altrettante stanze, dove dentro ci sono le situazioni più hard e più porche. La musica che si balla nel locale è la dance commerciale americana ed europea, alternata a dei momenti di pura musica axè bahiana. Ci buttiamo in mezzo, ballando per una mezz’oretta, fermandoci solo per andare al bar di tanto in tanto per bere una delle numerose caipirinha della serata. Io e Paola balliamo sfrenatamente, strusciando i nostri culetti sui cazzi dei nostri uomini e su quello di Mateo, che si induriscono ogni volta che noi ci avviciniamo. Inoltre, io e Paola baciamo sensualmente tutti e tre i nostri accompagnatori, mettendo sempre in mostra la lingua che cerca quella dell’uomo di turno che baciamo. La gente intorno ci guarda ognuno in un modo differente, ed ognuno chissà cosa pensa di queste due troiette che si strusciano e baciano tre uomini differenti. Siamo tutti e cinque super eccitati, così ci dirigiamo al piano superiore: Paola e Simon vanno in una delle stanze, dove fanno entrare una dozzina di singoli per la mia amichetta, mentre io, mio marito Alex e Mateo andiamo nella la dark-zone: non si vede assolutamente nulla, neanche le ombre, però si sentono chiaramente i gemiti di alcune donne che stanno scopando. Una dovrebbe essere americana, oppure inglese, perché la sentiamo urlare continuamente yes, mentre ce n’è un’’altra che non capiamo di dove sia. In un attimo Alex e Mateo mi appoggiano con le spalle al muro e mi ritrovo le loro mani che mi toccano ovunque, ma sento chiaramente anche altre mani che vogliono infilarsi nelle mie mutandine. Non so di chi siano e questo mi eccita ancora di più. Alex e Mateo si sono sistemati davanti a me, proteggendomi così da altri uomini che vogliono toccarmi. Mi abbasso, e sento i loro cazzi già fuori dai pantaloni davanti alla mia faccia. Li riconosco al tatto, per la loro grandezza, quindi capisco perfettamente quali dei due ho in mano ed in bocca. Resto abbassata così, pompando ora un cazzo, ora un altro, tenendo sempre l’altro in mano. Mi rialzo e mi giro, mi tiro su la mini gonna e appoggio le mani al muro, sporgendo in fuori il culetto, pronta a farmi sbattere a turno. Comincia mio marito, che penetra in un istante la mia fica allagata di umori. Il suo palo entra tutto nella mia vagina, ed è inebriante sentire lo sbattere del suo corpo sul mio culo. Alex mi viene dentro, inondandomi la vagina del suo caldo sperma. Alex si toglie e Mateo mi penetra immediatamente, con il preservativo però, sbattendomi alla stessa maniera. Io sono sempre più eccitata, e gli orgasmi cominciano ad arrivare uno dopo l’altro. Sento i miei umori e lo sperma di mio marito che mi colano giù per l’interno delle gambe, fino ad arrivarmi alle caviglie. Godo ed urlo sempre più forte, attirando un numero sempre più consistente di persone intorno a noi, che oramai sento chiaramente premere addosso ad Alex e Mateo ed intrufolare le loro mani tra i loro corpi per arrivare a toccare il mio. Tutto questo mi inebria e mi porta ad essere sempre più troia. Sento Mateo ansimare più forte, poi sento il suo seme che gonfia il profilattico nella mia vagina. A questo punto, completamente fuori di testa dall’eccitazione, dico a mio marito quello che posso dirgli solo in quelle condizioni: “Avanti fammi scopare da tutti quelli che stanno qui intorno!”. Alex mi risponde che sono una gran puttana, poi, insieme a Mateo, cominciarono a far accomodare dietro di me, un uomo per volta. Io allungo solamente la mano dietro di me per sentire se hanno indossato il profilattico, poi mi faccio sbattere a turno senza sapere chi sia a farlo, che aspetto ha, se è alto o basso, brutto o bello, bianco, nero o mulatto, giovanissimo o no (l’età media del locale non supera comunque i 35), ma so che in questo momento c’è un cazzo duro dentro di me che mi sbatte e chissà quanti altri che aspettano di farlo. Vado avanti in questo buio pesto, facendomi sbattere in piedi da 11 uomini! Riesco a contarli, ma non riesco a contare gli orgasmi che provo sotto i colpi di quei cazzi che riempiono il profilattico in quella che oramai è diventata la mia voragine. Alcuni mi sbattono per un minuto o poco più, venendo immediatamente, altri durano un po’ di più; tutti comunque, chiaramente non sono una gran scopata, ma la cosa che mi fa impazzire letteralmente, è il fatto che in questo momento sono una vera puttana che sta facendosi scopare da un mucchio selvaggio di uomini arrapati! Dopo l’undicesimo, dico basta, ed Alex e Mateo riescono a fermare a stento gli altri uomini che sono in “fila” aspettando il loro turno per sbattermi, e con fatica guadagniamo l’uscita della dark-zone e del bagno, dove mi ricompongo. Esco dal bagno ed informo mio marito che non ho di certo l’intenzione di fermarmi qui, e così, scendiamo giù al piano di sotto, dove sulla pista adesso c’è uno speaker che parla in portoghese al pubblico, un giovanotto di biondino con pochi capelli con addosso solo leggeri indumenti intimi, come tanti altri in questo momento che si trovano nell’ampia sala. Paola è invece rimasta di sopra nella stanza con Simon dove si sta facendo scopare ed inculare “da non so neanche io quanti uomini!”, così dirà più tardi lei sul monovolume di Mateo mentre torniamo in albergo. Io ed Alex, seduti in prima fila, ci scambiamo uno sguardo d’intesa, d’accordo su come proseguire la serata, cioè nel modo più perverso possibile, senza alcun limite. Così, quando lo speaker, invita una ragazza volenterosa a salire sulla pista che ora è stata improvvisata come palco, io e mi alzo e salgo, ancheggiando, i quattro gradini uno dopo l’altro, che mi separano dal centro della pista; già umida di piacere, sculetto sotto lo sguardo d’approvazione delle persone tutte intorno, uomini e donne, impegnate in un applauso di incoraggiamento. Sono incredibilmente eccitata nel sentire le confuse urla d’approvazione del pubblico, mi volto ancora una volta per lanciare uno sguardo a mio marito, seduto proprio di fronte a me, che risponde con un occhiata maliziosa al mio sorriso ed è visibilmente eccitato, come attesta il suo cazzo eretto che si è tirato fuori dai pantaloni per un momento allo scopo di farmelo vedere. Mi ritrovo così al centro della sala, circondata dagli sguardi del pubblico, mi guardo intorno, guardo la gente e guardo il pavimento, dove sono stati messi una trentina di cuscini colorati e dei tappeti. Abbandonata ogni esitazione, infilo le mani sotto il reggiseno di pelle ed inizio a sfiorarmi e pizzicarmi i capezzoli, che si induriscono immediatamente; faccio volteggiare la lingua, per eccitarmi ed eccitare, inumidendomi le labbra. Guardo maliziosamente lo speaker, che lentamente e rispondendo al mio sorriso, abbandona il palco, quindi guardo di nuovo verso il pubblico, che ora mi appare estasiato, ed incrocio occhiate cariche di desiderio, mentre il reggiseno è già volato verso la poltroncina dov’è mio marito. Faccio scivolare verso il basso la minigonna di pelle, mostrando il tanga, sempre in pelle nere, con il minuscolo filetto che si nasconde tra le chiappe. Ancora pochi movimenti sensuali, e via anche quello, e rimango così con i soli zoccoli di vernice nera a spillo; mi distendo supina, cominciando a girarmi e rigirarmi sul pavimento reso vellutato dai tappeti e dai cuscini. Tengo le cosce strette, strofinandole attorno alle labbra della mia fichetta bagnata. Mi porto due dita a premere e sgrillettare il mio bottoncino fremente e svettante, poi allungo anche l’altra mano sulla mia intimità, per aprire bene e mettere in mostra le grandi labbra della mia fessura pulsante e vogliosa. E’ proprio in questi convulsi istanti, che una coppia di transex si alza dal divanetto di fronte e si dirigono verso di me, e una volta raggiuntami, iniziano a toccarmi ed io rispondo toccando entrambi. Poi, in portoghese, mi chiedono di aiutarli a denudarsi completamente, cosa che faccio volentieri. Hanno due splendidi visi da donna, con lineamenti delicati ed eleganti, la pelle chiara, lunghi capelli tinti dorati, delle tette generose, siliconate con dei capezzoli eretti enormi, che contrastano decisamente con i cazzi pendenti, resi piccolini probabilmente dagli ormoni femminili che hanno preso. Senza pensarci un attimo, afferro quei due cazzetti mosci, che però, dopo qualche minuto di carezze e smanettamento, si inturgidirono trasformandosi in due mazze sontuose, ed io approfitto per immergerle tra le mie labbra. Inizio a pomparle avidamente, poi ogni tanto le libero dalla morsa delle mie labbra per percorrere, prima una poi l’altra alternandomi, le aste protese in tutta la loro lunghezza, scivolando, centimetro dopo centimetro su quei bastoni marmorei, scendendo ancor più in basso a soppesare con la lingua le palle gonfie e carichi di succo per poi strusciarmele sulle guance con delicatezza. Risalgo con la bocca sulle mazze eccitate, bagnandole di saliva, salendo nuovamente, in preda ad una furiosa eccitazione, sulle cappelle rigonfie, per titillarne i frenuli e poi per ingoiarle nella mia bocca e pomparle avidamente. Accosto una vicino all’altra le cappelle arrossate, le struscio tra loro, osservando estasiata i rivoli della mia saliva che si mescolano al leggero liquido che le loro mazze producono, ma poi riprendo a pomparle alternandomi ora su una e ora sull’altra, sentendole irrigidirsi e ingrossarsi sempre di più nella mia bocca. Non riuscendo più a trattenersi, una delle transex, si lascia finalmente andare, abbandonandosi ad un furioso orgasmo, riversandomi in bocca un abbondante getto di densa sborra, che io ingoio golosamente fino all’ultima goccia, sotto lo sguardo arrapatissimo di mio marito, sempre più eccitato come il resto del pubblico, nell’osservarmi mentre mi esibisco sul palco di un privè come una troia famelica ed ingoio la calda prelibatezza, quasi fosse panna su un cono gelato. Lo sperma scivola fra le mie dita mentre io, non riuscendo ad ingoiarlo tutto, lascio fuoriuscire rivoli di seme biancastro dalle mie labbra, che mi colano giù sul mento per poi precipitare sulle mie tette e depositarsi sui miei capezzoli dritti e duri. Anche il cazzo dell’altra transex inizia a sussultare, irrigidendosi e, ben presto, altri schizzi di sperma mi colpiscono in pieno viso e mi impregnano i capelli. Accolgo l’altro liquido rimanendo immobile, ansimante, ritrovandomi coperta da una maschera densa ed appiccicosa, che provvedo a spalmare per bene, sul mio viso, raccogliendone un bel po’ sulle mani per poi spalmarmelo sulle tette. Proprio a questo punto, un uomo si alza dalla sua poltroncina, accompagnato dalla sua compagna con dei capelli lunghi e rossi che indossa solo un body attillatissimo in pizzo nero, impreziosito da numerose paillettes. Mentre i due transex, ormai appagati e soddisfatti, tornano tra il pubblico, la donna dai capelli rossi mi fa stendere e poi si inginocchia in mezzo alle mie cosce, spalancandomi le grandi labbra della mia fichetta, carica di umori, ed inizia a passare la sua lingua sul mio sesso voglioso. Incrocio lo sguardo di mio marito, che vedo eccitatissimo, mentre l’uomo della rossa libera il suo grosso arnese ed inizia a smanettarselo e la sua compagna lascia un secondo la mia passera, per sistemarsi sopra di me e lanciarsi in un sensuale 69. Io accetto di buon gusto la cosa, anche se noto che le sto lasciando addosso copiosi grumi di sperma dei due trans che ancora ho sulle guance e sul mento. Lo sperma impiastriccia le grandi labbra della fica spalancata della ragazza rossa, mentre io inizio a darle dei decisi colpi di lingua sul clitoride. Noto che la passera della ragazza si dilata rapidamente sotto la dolce tortura della mia lingua, ma non posso far a meno anche di sentire che lei me la sta leccando divinamente, sollazzandomi il clitoride e penetrandomi la fica prima con due poi con tre dita. Dò al mio lavoro di lingua un ritmo sempre più frenetico, alternandomi tra il suo foro che, oscenamente, si allarga sempre di più, ed il suo clitoride, sul quale riservo le più decise attenzioni, succhiandolo appassionatamente quasi fosse un cazzo in miniatura, mordicchiandolo delicatamente attenta a non farle male. Sento che la ragazza mugola, ansima, in un susseguirsi di gridolini e gemiti, di parole soffocate o bisbigli che riesco appena a capire perché in portoghese. Contrae le cosce attorno al mio viso, mentre io seguito a leccare e succhiare la sua fica spalancata sulla mia bocca, e lei inarca la schiena all’indietro, come per spingere con ancora più vigore il bacino contro il mio viso, quasi a soffocarmi, mentre con le mani riesco anche ad accarezzare le sue tette piccoline con i capezzoli induriti, stuzzicati dalle mie dita. La ragazza rossa, eccitata all’inverosimile davanti al suo uomo che si sta masturbando vedendoci, arriva all’orgasmo, esplosivo, in quella posizione, con la schiena inarcata all’indietro quasi seduta sul mio viso, e nel momento culminante, in preda ad urla che manifestano il suo godimento, lascia sgorgare dalla sua fica arrapata un copioso fiotto di umori, talmente abbondante che all’inizio mi sembra urina, e che mi investe in pieno volto, prima che mi scivoli in gola. La ragazza farfuglia un qualcosa di incomprensibile, prima di esaurire il suo orgasmo, poi si china e si rituffa sulla mia fica, ricominciando a leccarmela come prima. In poco tempo, finalmente anche io mi abbandono al piacere dell’orgasmo, sborrando umori come lei, contro la sua bocca, e stringendo le cosce intorno alla testa della ragazza che, imperterrita, continua a leccarmi e penetrarmi con tre dita la fica. Esplodo ancora in un piacere incontenibile e sento chiaramente i sussulti incontrollabili e scomposti del mio bacino e del mio ventre. L’uomo della rossa ragazza, anche lui desideroso di godere, sposta la sua compagna da sopra di me e mi pianta la sua mazza dura nella fica, tutto in un colpo, anche perché io non ho esitato minimamente nell’aprire le cosce per far entrare la sua asta. L’uomo inizia a scoparmi lentamente, dolcemente, quasi con timore reverenziale, prima di prender sempre più confidenza per continuare a scoparmi con sempre maggior ardore fino a sbattermi e stantuffarmi la fica con la sua mazza durissima. Poi, d’un tratto, l’uomo esce e si alza, ed io credevo volesse schizzarmi il suo sperma in faccia, invece intendeva solo farmi girare e farmi mettere sopra di lui. Così facciamo, e pochi istanti dopo sono sopra io cavalcando la sua mazza in una splendida galoppata che mi porta rapidamente all’orgasmo. Intanto, un altro uomo, dalla robusta corporatura, si aggira dietro di me ed inizia ad armeggiare con il suo pisello in mano e con il mio culo, strusciando il suo membro tra le mie natiche, poi penetrandomi il culetto prima con una, poi due dita intrise della sua saliva. Capisco dove vuole arrivare, e sinceramente non vedo l’ora che lo faccia, tanto mi sento troia e cagna in calore! Finalmente si decide ad osare e sento la sua cappella che mi preme sull’ano, ma non appena inizia a spingere e ad entrare nel mio culetto, si ritrae immediatamente ed esplode in una cascata di sperma che mi inonda le chiappe, colandomi per il solco fino ad arrivarmi sull’ano che sento essere aperto come una voragine. Il giovane corpulento si sposta alla chetichella, visibilmente contrariato, tornando a sedersi sulla sua poltroncina in fondo al salone, ma non passano che pochi attimi, quando un altro uomo ne prende il posto; il suo cazzo è meno largo ma decisamente più lungo. L’uomo sparge la sperma mieloso che mi ricopriva le chiappe su tutta la superficie del mio culo, infine, ecco che inizia a penetrarmi dietro prima con delicatezza, poi sempre più veloce, trovando immediatamente il ritmo giusto insieme all’altro uomo che sto cavalcando. Mentre uno entra e l’altro esce dai miei due buchi del piacere, inizio ad urlare, godente ed eccitata, mentre entrambi gli uomini mi afferrano con le mani per i fianchi, ognuno sbattendomi a se nel momento del suo affondo nel mio culo o nella mia fica. In una situazione del genere penso sia normale perdere la testa, godere tre volte consecutive e pisciare i propri umori sull’uomo che sta sotto, proprio come ho fatto io in quel momento! Anche dopo aver goduto paurosamente, continuo ad agitarmi convulsamente, gridando, quando riesco a scostare il dito che il mio amante sotto di me, cerca di infilarmi in bocca e di farselo succhiare come fosse un cazzo. La doppia penetrazione, procede inarrestabile, senza sosta, ed io posso avvertire chiaramente i due membri che si strusciano uno all’altro divisi soltanto dalle mie sottili pareti intestinali e vaginali, rendendomi sempre più assatanata e smaniosa di nuovo piacere. L’uno si ritrae quando l’altro affonda nel mio corpo lussurioso, per poi penetrarmi ancora più a fondo, allorché l’altro allenta la sua morsa, in un altalena di vai e vieni mi porta rapidamente ad un altro orgasmo liberatorio. Lo spettacolo che stiamo offrendo, è talmente eccitante che un nugolo di uomini si avvicina ancora di più al groviglio dei nostri corpi per osservare da vicino le nostre evoluzioni e contorsioni, magari anche dando qualche toccatina qua e là alle mie tette, mentre il resto del pubblico in sala, avendo la vista coperta dagli uomini che sono saliti sul palco, inizia a schiamazzare e fischiare. Molti di loro, sia la gente seduta su divanetti e poltroncine nella sale che quelli che sono in piedi intorno a noi, hanno il pisello di fuori e se lo smanettano mentre ci guardano. I più fortunati, hanno una compagna affianco che glielo prende in bocca. Vari membri, di diversa taglia, mi vengono piazzati a pochi centimetri dal mio viso e dalla mia bocca, nella speranza che io ne spompini qualcuno, cosa che all’inizio non faccio in quanto impegnata ad urlare a gran voce il mio orgasmo, ma che poi vengo costretta a fare quando un energumeno mi afferra la testa con una mano e mi infila il suo cazzo in bocca, dando il ritmo che vuole lui alla pompa. Questo atteggiamento quasi violento dell’uomo, mi fa sentire ancora più troia, porca ed insaziabile, quindi ora, le mie urla di godimento si sono trasformate in confusi mugolii grutturali, a causa dell’enorme cazzo che mi arriva quasi fino alla gola. Nel frattempo, i due stalloni che mi stanno tenendo al centro del fantastico e sconvolgente sandwich, si lasciano andare, così, uno alla volta, escono dalle mie intimità e dopo essersi tolti il profilattico, in preda a furiosi orgasmi, uno consecutivo all’altro, uno più intenso dell’altro, mi scaricano il loro succo bollente sul mio corpo sudato e già imbrattato di sperma, da femmina in calore, in una raffica di fiotti che mi appaiono inesauribili. I due, soddisfatti, lasciano il mio corpo in calore, mentre io vorrei lasciarmi cullare dal piacere immenso che ho appena ricevuto, ma ho ancora il rude uomo che sto spompinando da soddisfare. Seguito a pompare con ancora più ardore, ma visto che sento le gambe intorpidite dalla posizione che ho tenuto per parecchi minuti nel sandwich di prima, mi sistemo alla pecorina mentre continuo a pompare il cazzo dell’uomo. Questo mio comportamento lascia capire a più di qualche uomo che è in piedi intorno a noi e che si sta smanettando l’uccello, che io sia pronta a ricevere altri cazzi, così in un men che non si dica, mi ritrovo un’altra mazza dura piantata nella fica, che mi scopa e mi sbatte da dietro furiosamente! Il mio nuovo amante, di cui ignoro anche il viso e le caratteristiche fisiche in quanto è alle mie spalle, affonda i suoi colpi sbattendo il suo corpo sul mio culo. Godo di nuovo ed urlo la mia goduria, incitandolo a sbattermi più forte. Anche se parliamo due lingue diverse, l’uomo aumenta subito l’andatura dei suoi colpi, ed io, inebriata del suo sesso, ho l’ennesimo orgasmo, seguito subito dopo da un altro ancora, visto che lui non accenna minimamente a ridurre il ritmo ma, anzi, spinge sempre più profondamente il suo enorme cazzo nella mia fessura, ormai oscenamente allargata ed allagata dei miei umori! Quando sta per venire, si ferma, ed estraendo il suo arnese riversa altro sperma sulle mie chiappe e sulla mia schiena. Nel frattempo anche il rude uomo che sto spompinando arriva all’orgasmo; il primo schizzo di sperma mi coglie sulla guancia, poi io mi infilo la sua asta schizzante in bocca, seguitando a pomparla fino a far uscire l’ultima goccia per poi fargli colare il suo sperma misto alla mia saliva lungo tutta la sua asta. Neanche pochi secondi di pausa ed altri tre ragazzi mi si presentano davanti con i loro cazzi duri nelle mani. Nonostante sia abbastanza stanca, non mi sento sazia di sesso, così inizio a prendere in bocca i tre cazzi, pompandone uno a turno mentre con le mani preparo gli altri due, poi, quando reputo che le tre aste siano pronte all’uso, faccio sdraiare uno dei tre ragazzi in terra e mi impalo la fica sul suo cazzo, mentre dietro di me si sistema un altro del terzetto, che entra con facilità nel mio culo ormai oscenamente allargato. I due uomini si muovono in sincronia perfetta, assestandomi i loro colpi, mentre il terzo uomo in piedi davanti a me, mi mette il cazzo in bocca. Riesco a vedere anche mio marito che, seduto sul divanetto in prima fila, si spara un segone clamoroso! Quando i tre ragazzi sono quasi sul punto di venire, si sistemano in piedi tutti e tre intorno a me e mi schizzano fiotti di sperma sulla lingua e sul viso, poi a turno, mi rimettono il loro cazzo in bocca, che io ripulisco dalle gocce rimaste mentre si sgonfiano dalle loro erezioni. Come lascio l’ultimo dei tre cazzi, altri due ragazzi sono davanti a me; in ginocchio per terra in mezzo a loro, afferro i loro membri già duri ed inizio a pomparli a turno. Li sento crescere in bocca, e questo mi eccita e mi piace moltissimo. Mi alzo afferrando il pisello di uno dei due e lo guido nella mia fica sempre più fradicia di umori, sedendomi sopra di lui e lo cavalco, invitando l’altro ad incularmi, cosa che lui fa immediatamente. Il mio buco più privato, fa immediatamente strada alla sua asta dura, e mi ritrovo ancora una volta al centro di una doppia penetrazione. Anche questi due ragazzi si muovono con perfetta sincronia, portandomi all’orgasmo in pochissimo tempo. I miei umori colano sulle palle di quello che sto cavalcando, mentre loro seguitano a sbattermi in una sincronia che mi manda in estasi. Altri due orgasmi arrivano velocemente e quasi consecutivi, poi quello che mi incula mi scarica il suo seme sul sedere, e, subito dopo, anche l’altro mi fa cenno che sta per venire. Così mi sollevo e mi inginocchio di lato a lui, prendendoglielo in bocca fino a farlo venire. Mi schizza il suo seme copioso e caldo sulle guance, sulle labbra, sulla lingua, sul mento e persino sul naso, e sono sempre più oscenamente piena di sperma su tutto il corpo! Mi godo un po’ questo momento, l’estasi ed il piacere mi esplode nelle viscere, e mi contorco rotolandomi sul pavimento, senza una meta, sgrillettandomi il clitoride, letteralmente in fiamme, e spalmandomi sul corpo lo sperma che mi ricopre a gran gocce e grandi schizzi. Le mie fessure sono oscenamente dilatate, i miei umori vaginali, uniti allo sperma maschile, si mescolano sul mio corpo. Alcune donne si mettono carponi, a quattro zampe, intorno a me, e due di loro si inginocchiano sul mio corpo ed iniziano a leccarmi, contendendosi fameliche, a colpi di lingua, la gustosa pietanza che mi ricopre ovunque. Le loro mani si affannano a cercarsi ed accarezzarsi reciprocamente, ad incrociarsi, per poi masturbandosi a vicenda ed incollarsi in baci appassionati e mischiare con la loro saliva, l’una nella bocca dell’altra, lo sperma raccolto sul mio corpo. Nel frattempo, diversi uomini sono rimasti intorno a noi tre ragazze e si stanno masturbando freneticamente, tanto che tutte e tre, ma soprattutto io direi, sono il bersaglio di copiose schizzate dei tanti maschi che ho vicino. Gli uomini, eccitati dalla mia troiaggine, ma anche da quella delle due ragazze che mi stanno leccando, mi innaffiano generosamente, uno dopo l’altro, in una successione interminabile di schizzi biancastri. Il liquido denso si impasta sul mio corpo, spudoratamente offerto, mentre io mi abbandono a degli spasmi convulsi, frutto di un orgasmo che provo mentre mi masturbo furiosamente, dopo di che, rimango qualche attimo immobile, quasi esanime, a godermi la sconvolgente esperienza appena vissuta. La sborra ricopre ogni angolo del mio corpo, ebbro di piacere. Guardo mio marito, che nel frattempo è salito sul palco, stremata da questa scopata senza freni, e mi diverto a passarmi il succo pastoso ed appiccicoso, su tutto il corpo per poi portarmi di tanto in tanto, le dita, intrise di sperma, fra le labbra e succhiarle golosamente. Mi rialzo esausta, sudicia e sudata, guardandomi intorno e dirigendomi con mio marito verso i bagni del locale. Mi guardo attorno, spostando lo sguardo nella direzione della platea, che eccitata evidentemente dalla mia performance, si è raccolta in piccoli gruppi, impegnata in ogni sorta di sconcezze, un intreccio di membra che stanno disordinatamente una sull’altra, una accanto all’altra, una nell’altra. Nel bagno incrocio Paola, reduce da una razione di cazzi imponente nella stanza al piano di sopra, e vedo che anche lei è ricoperta sul corpo, sul viso e sui capelli di sperma. Un sorriso perverso ci si stampa sul volti, mentre, con andatura nuovamente sicura, usciamo dal bagno tenendoci per mano. Di nuovo nella sala, raggiunti i nostri uomini e Mateo, ho appena il tempo di baciare mio marito, che lui, mi fa sedere su un divanetto e mi apre per bene le cosce, iniziando poi a leccarmi la fica; la sua bocca è tutta intorno al clitoride proteso quando, incapace di resistere ancora, mi lascio andare all’ennesimo orgasmo, liberando un urlo forsennato di goduria che attira ancora intorno a me, diversi maschi, tutti speranzosi di avere ognuno la propria parte. La speranza però è vana per loro, perché concedo la mia fica soltanto a mio marito, che mi scopa in modo sublime, facendomi godere ancora come una porca. Dopo che mio marito mi ha riempito la fichetta con il suo sperma bollente, mi sento veramente distrutta, quindi, tutti e cinque allegri e divertiti, ci avviamo all’uscita per tornare all’albergo. In macchina, tutti insieme ridiscutiamo dell’incredibile esperienza che abbiamo vissuto, prima di decidere, sempre insieme, a quale nuova, inebriante, perversione abbandonarsi domani sera!
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