12 dicembreSono tre mesi oggi da quando ho deciso il mio destino.Da quando sono ritornata dal nostro incontro con il maestro molte delle cose imparate vengono applicate anche in casa nostra. Quando è possibile e rimango in casa con mio padre o mio fratello mi tengono nuda, con indosso solamente i tacchi a spillo, e devo muovermi tenendo le gambe allargate. E’ capitato che mi applicassero anche l’apparecchio per tenere spalancata la bocca, regalo del maestro. Mio padre ha preso l’abitudine di sodomizzarmi e a volte, raramente però, mi da qualche colpo anche nel sesso. Una cosa che mi gratifica e mi che rende felice è il fatto, strano a pensarci, che molte persone che mi conoscono trovano che sia diventata più bella e femminile. Ricevo molti complimenti, da uomini ma anche da donne. Si avvera un’altra delle previsioni del maestro: la mia sottomissione ed il mio stato mi rendono molto più consapevole della mia femminilità e la cosa traspare anche agli osservatori meno attenti. E’ capitata anche un’altra cosa che mi ha sorpreso: per la prima volta sono riuscita a raggiungere l’orgasmo sotto i colpi della frusta. Mio fratello stava picchiandomi in mezzo alle gambe mirando con minuziosa crudeltà le labbra del mio sesso e senza bisogno di altri stimoli ho dovuto chiedergli permesso di godere. Sia mio padre, sia il maestro, informati della cosa, si sono detti molto soddisfatti dai miei progressi.15 dicembreA metà del pomeriggio, dalla mia camera sento mia madre che esce per incontrarsi con delle sue amiche. Come l’auto si è allontanata mi spoglio completamente e camminando a gambe larghe mi avvio verso lo studio di mio padre. Non so se lui desidera usarmi o meno ma mi è stato insegnato a fare in questo modo. Se anche non ha desiderio di me mi terrà li vicino, a portata di sguardi e di mano. Entro nello studio e mio padre mi sorride:”Silvia, piccolina, vieni…”Sempre camminando nel modo voluto mi avvicino; mio padre mi dà un bacio sulle labbra, poi apre un cassetto della scrivania, che solitamente tiene chiuso a chiave, e mi indica cosa devo fare. So già cosa vuole e non occorre nessuna spiegazione. Mio padre ama sodomizzarmi quando ho lo sfintere già largo e morbido, per cui devo infilarmi nell’ano un grosso vibratore, accenderlo e tenendolo dentro con la mano avvicinarmi alla parete. Arcuo le schiena facendo sporgere il sedere, che appoggio contro il muro in modo di non fare uscire l’apparecchio, metto le mani sopra la testa e rimango così, in quella assurda posizione, ad aspettare che mio padre voglia usarmi. Faccio tutto quello che mio padre si aspetta sotto il suo sguardo curioso ed attento. Mentre aspetto appoggiata alla parete squilla il telefono; mio padre risponde, mi guarda sorpreso, poi mi si avvicina porgendomi l’apparecchio:”E’ per te Silvia. Rispondi ma non muoverti da come sei…”Parlare al telefono in quella posizione e con un vibratore infilzato nell’ano non è esattamente una cosa facile: inoltre ho paura che il ronzio prodotto dall’apparecchio sia udibile attraverso il microfono:”S..si… P…pronto…?”E’ il vicino pensionato; mi dice che è da un po’ che non mi vede esibirmi sul balcone. Mi scuso e gli spiego che in quel momento davvero mi è impossibile parlare. Chiudo la conversazione:”Che era?” Chiede mio padre.”E’ il ragionier tal dei tali, papà, il nostro vicino…” Rispondo parlando a fatica per il mio stato.”E cosa vuole da te?””Roberto ogni tanto mi chiude fuori nuda, sul balcone della mia camera, perché il nostro vicino possa guardarmi….””Non ne sapevo niente! Perché non mi avete informato della cosa?””Non so, papà, pensavo che Roberto te ne avesse parlato…”Mio padre rimane in silenzio per qualche secondo, poi mi dice di andare a chiamare mio fratello, ma senza sfilarmi il vibratore. Camminando sempre come una papera e tenendo l’apparecchio con una mano m’incammino verso la stanza di mio fratello. Busso e quando mi dice entrare rimane a fissarmi divertito per qualche secondo:”Il papà a voglia di divertirsi , eh?””Vuole parlarti. Mi ha detto di venire a chiamarti…”Mio fratello si avvia, poi si ferma e mi dice:”Vai davanti tu che così mi gusto lo spettacolo!” Camminando in quel modo grottesco, scomodo ed umiliante, seguita da mio fratello di cuiavverto lo sguardo fisso sul mio sedere e sulla mano che vi tiene infilato il vibratore, provo ancora una volta una profonda vergogna. Arrivati davanti alla porta dello studio di mio padre mio fratello si ferma:”Silvia, voltati, vieni qua.”Mi avvicino a lui:”Stavo pensando che non ti ho ancora mai slinguata in bocca. Vieni qui, fatti assaggiare…”Avvicino il mio viso al suo e socchiudo le labbra per ricevere la sua lingua nella mia bocca. Lui intanto gioca con i miei seni. La porta delle studio si apre e mio padre ci sorprende in quella posa: rimane ad osservarci fino a quando mio fratello, soddisfatto, si stacca di colpo da me lasciandomi con la lingua all’aria:”Dimmi papà, cosa c’è?”Rientriamo nello studio e io riprendo la mia posizione appoggiata alla parete, mentre mio fratello e mio padre si siedono in poltrona. Mio fratello, interpellato da mio padre, spiega la faccenda del vicino. Vederli li seduti a parlare di me, nuda appoggiata al muro in attesa di venire usata, mi procura una eccitazione fortissima: comincio a dimenare i fianchi ed a strusciare la base del vibratore contro il muro. Mio fratello mi lancia un’occhiata distratta:”Stai ferma Silvia…”Ma mio padre sorride:”Ma no, lasciala muovere se ne ha voglia, è così bello vedere una ragazzina che prova piacere. Continua pure Piccola, ma non fare rumore e tieni le mani sulla testa!”16 dicembreNella conversazione di ieri è stato deciso che appena si presenterà occasione dovrò invitare il nostro vicino a casa ed esibirmi per lui, mentre mio padre e mio fratello gusteranno lo spettacolo, riprendendolo con la telecamera di mio fratello, opportunamente nascosti alla vista dell’ospite.Mio padre, a parte l’episodio con il maestro e le volte che mi usa mio fratello, non ha mai avuto occasione di vedermi all’opera con altri uomini e quindi è molto curioso ed eccitato dalla cosa. Finito di conversare Roberto è tornato in camera sua ed io, dopo essermi chinata con il busto sulla scrivania ho atteso il suo ordine per sfilarmi di colpo il vibratore dall’ano, in modo che mio padre potesse comodamente incularmi prima che lo sfintere si richiudesse. Era così eccitato dal progetto che è venuto quasi subito. Plop, e via!Mia madre forse comincia a sospettare qualcosa. Nonostante io continui a mettere biancheria intima nel cesto per il lavaggio deve essersi accorta che non è usata. Sicuramente si chiede il motivo per cui sua figlia non indossi più mutandine e reggiseno. Ingenuamente ha confidato a mio padre che sospetta che Roberto abbia una “ragazza” in quanto ha notato segni “inequivocabili” sui suoi boxer. Sapesse che si sfoga spesso e volentieri con me… Comunque mio padre è riuscito a tranquillizzare la mamma su di me ma è preoccupato per gli sviluppi futuri che la situazione può prendere.20 dicembreOggi mia madre è uscita per le compere di Natale e resta a cena fuori con alcune amiche. E’ il momento buono per invitare il vicino a soddisfare le proprie voglie. E’ la prima volta che devo soddisfare una persona così anziana e spero di piacergli. Gli telefono, sotto lo sguardo di mio padre e di mio fratello:”Pronto ragioniere? Sono Silvia… Oggi sono sola in casa e vorrei invitarla. Si, le temperature non mi consentono più di esibirmi dal balcone ma se le fa piacere…”Mi preparo: mio fratello ha l’idea di farmi indossare l’apparecchio che mi costringe a tenere la bocca spalancata:”Così è subito evidente che razza di viziosa sei…” Mio padre è d’accordo ma preferisce che lo riceva vestita: poco, ma vestita.Indosso il reggicalze e le calze nere, velate. Le scarpe con i tacchi a spillo, una gonnellina da tennis nera ed un golfino scampanato chiuso solamente sul collo, nero anch’esso.Mi guardo allo specchio e sono veramente uno spettacolo. Tra la gonna e l’inizio delle calze rimangono una decina di centimetri di pelle nuda mentre il golfino mi copre appena metà seno lasciando tutta la parte centrale scoperta. Mi presento a mio padre e mio fratello che mi fanno girare su me stessa due o tre volte per ammirarmi. Suonano alla porta, mi applicano l’apparecchio alla bocca e mentre io vado ad aprire loro si nascondono.Apro e il vicino rimane pietrificato dallo spettacolo. Parlando come posso lo invito.Prego si accomodi, cerco di dire, ma mi esce solo:”Heho, hi ahhomohi…”Lo precedo in salotto sculettando e gli indico il divano: gli verso qualcosa da bere e mi siedo di fianco a lui facendo attenzione a tenere le gambe ben divaricate. Lui mi guarda, chinandosi in avanti, l’inguine:”Lo sai Silvia che è la prima volta che vedo una fica così bella? Dal balcone non si vedeva così bene… Posso baciartela?”Faccio di si con la testa e il ragioniere s’inginocchia tra le mie cosce e comincia a succhiare le labbra del mio sesso, ci infila la lingua a lecca come fosse un gelato. Mi fa scivolare leggermente in avanti e mi penetra lo sfintere con un dito, continuando a leccarmi. Dalla mia bocca, tenuta spalancata dall’apparecchio, escono gemiti e suoni gutturali per il piacere che provo. Tengo gli occhi chiusi per la vergogna e perché, se li apro non posso fare a meno d’intravedere mio padre e mio fratello che ci spiano. Molto tempo dopo il vicino se ne và, soddisfatto e felice, non prima di aver provato la comodità di tutti i miei orifizi. Alla fine, mentre mi masturbavo a gambe larghe davanti al suo sguardo, lui si è toccato fino ad eiaculare sul pavimento. Quindi m’inchino ed a quattro zampe lecco il pavimento fino a pulirlo del tutto del suo sperma. Andandosene mi accarezza il viso, deformato dallo scomodo apparecchio:”Grazie Silvia: è il più bel regalo di Natale che potevi fare ad un vecchio come me…”23 dicembreMi vengono consegnati i regali natalizi “particolari” di mio padre e mio fratello: Collari, guinzagli, frustini, completi intimi osceni ed abitini succinti. Devo provare tutto davanti a loro che commentano e decidono quali posso utilizzare e quali no!25 dicembreOggi abbiamo avuto a pranzo gli zii ed i cugini. Questa mattina mio fratello mi ha fatto infilare i vibratori nel sesso e nell’ano, fissati con delle cinghie alla cintura che indosso sotto il corto abito. Li ha accesi e mi ha ordinato di tenerli per tutto il giorno. Poi, mentre mia madre usciva per andare alla messa natalizia, mio padre mi ha chiamato nel suo letto e ha voluto che lo accarezzassi, baciassi e succhiassi lentamente fino ad inghiottire il suo sperma. Quando mia madre e gli ospiti hanno suonato alla porta mio padre, infilandomi una mano sotto alla gonna, ha spento gli apparecchi.Dopo pranzo mio fratello mi fece capire che dovevo portare i cugini, due ragazzi di 16 e 17 anni che non riuscivano a staccare gli occhi dalle mie cosce, in camera nostra con la scusa di quattro chiacchiere “tra giovani”. In camera mio fratello fece in modo che mi sedessi proprio di fronte ai cugini e mi fece accavallare le cosce in modo da offrirle meglio agli sguardi dei due ragazzi. Accendemmo lo stereo e cominciammo a parlare del più e del meno. Ma Roberto riuscì a portare il discorse sul tema del sesso e l’atmosfera cominciò a diventare elettrizzante. Poi chiese a loro:”Avete già la ragazza?”I cugini, arrossendo, risposero in modo vago.”Ma avete già baciato e toccato le tette di una ragazza?””Mah, si e no… Veramente…””Beh Silvia, perché non gli insegni come si bacia e come si toccano le tette?”I cugini erano arrossati dall’emozione e dalla eccitazione. Vergognandomi risposi:”Certo, ma che rimanga tra di noi. D’accordo?”Mi alzai e mi avvicinai al più anziano dei due e mi sedetti sul bracciolo della sua poltrona avvertendo il fastidio per i vibratori che avevo infilato nelle intimità: mi sbottonai l’abito sul seno, fino quasi alla vita, scoprendolo appena e mi chinai in avanti, baciando il ragazzo imbarazzato. Gli presi la mano, la posai sul mio seno e tenendola con la mia gli feci vedere come si strizzava una tetta. Dopo molti minuti mi alzai e ripetei l’operazione con il più giovane. Il cuginetto doveva essere più sveglio del fratello e con l’altra mano cominciò ad accarezzarmi le cosce insinuandosi sotto alla gonna: guardai mio fratello spaventata dal fatto che si accorgesse dei vibratori che portavo. Mio fratello rise e disse:”Adesso non esagerare… Mia sorella puoi baciarla e toccarle le tette o le cosce quanto e come vuoi, ma il resto un’altra volta…”Restammo in camera fina al tardo pomeriggio, quando salutammo gli zii ed i cugini che probabilmente se ne andarono con dolorose erezioni.
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