Una donna normale, non troppo appariscente, riservata, carina con i suoi 45 anni ben portati e un portamento sexy. Lavoravamo insieme da 8 anni e avevamo sempre avuto un ottimo rapporto, stima e simpatia reciproca. Confesso che molte volte, rimasto eccitato da qualche suo comportamento, correvo in bagno a sfogare il mio desiderio, magari lasciando qualche indizio del mio appagamento. Un giorno venne in ufficio molto scossa, parlammo delle solite cose, ma lei non stava bene. La cosa durò una settimana, poi, dopo l’ennesimo mio tentativo di farla parlare lei scoppio in lacrime e nell’ora di pranzo (in cui rimanevamo soli in ufficio) cominciò a raccontarmi cosa l’affliggeva. Suo marito aveva fatto degli investimenti sbagliati e la banca gli aveva tagliato i fondi, doveva inoltre dei soldi a dei tipi loschi e pericolosi (non me lo aveva detto chiaramente ma capii che si trattava di usurai) e rischiavano di perdere la casa perché non riuscivano più a pagare le rate del mutuo. Lo stipendio di lei a malapena bastava per il mantenimento della sua famiglia costituita oltre che da lei e suo marito anche da due bambini che facevano le medie. “Non so cosa fare, Ermanno ormai ha incasinato tutto, ho paura, ma come posso fare per trovar i soldi?” “Ma di quanti soldi si sta parlando?” “Subito ci servono 30 mila euro, per toglierci quelle persone d’attorno e poi …” “Trentamila? Non hai nessuno che te li possa prestare? Tua sorella?” “No, ho già chiesto, ho chiesto anche al capo se mi può dare un anticipo della liquidazione, ma può darmi solo 8 mila euro. Cosa potrei fare secondo te? Dimmi qual è un’attività che possa remunerarmi così tanto in poco tempo?” “Cazzo …. Non so, … forse se ti mettessi a fare la prostituta!!! No, scusa …. La situazione è tragica, non è il momento di scherzare.” Lei rimase zitta e pensierosa e tornarono i nostri colleghi, così si riprese a lavorare. A metà pomeriggio mi sussurrò all’orecchio: “Ti puoi fermare dopo l’orario di lavoro? Ho bisogno di un tuo consiglio!” “Va bene!” fu lamia risposta. Alle 18:50 rimanemmo soli. “Secondo te posso piacere agli uomini?” “Ma …scusa … cosa centra adesso questa cosa?” “Rispondimi, sono una bella donna? Ad esempio ad un ragazzo di 27 anni come te piacerei? Tu ad esempio desideri fare sesso con me?” “Ma, cosa vuoi sapere? Io personalmente si, se vuoi saperlo, si …. Lo farei, ma perché?” “E quanto saresti disposto a pagare?” “Ahhhhh, ma guarda che io oggi scherzavo!!! Ma cosa ti sei messa in testa!!” “Devo salvare la mia famiglia e sono disposta a fare di tutto, tu con la tua battuta mi hai dato l’idea giusta, sono sempre stata una donna molto seria e fedele, con dei saldi principi morali, ma proprio per questi miei principi morali sono disposta a tutto per salvare la mia famiglia da questa situazione e credo che vendere il mio corpo sia l’unica da fare in questo momento!” “E tuo marito? Ma come vorresti fare?” “Mio marito non lo saprà, e se lo dovesse sapere …che si fotta … se siamo in questa situazione è solo colpa sua! Ma dimmi tu quanto mi pagheresti?” “Bè sai dipende …da cosa …..saresti disposta a fare” “Cosa sarei disposta a fare? L’amore no?” “L’amore è una cosa che puoi fare con tuo marito, a uno che ti paga tu devi offrire dei servizi, a seconda del servizio ti fai pagare di più o di meno. A me ad esempio potrebbe interessarmi farmi fare un pompino con ingoio, oppure farti il culo, magari solo una sega, capisci?” “Oddio, il culo? Un pompino?, ma …mi farebbe schifo, molto schifo fare una cosa del genere!” “Se vuoi essere pagata bene devi fare qualcosa di straordinario, il desiderio di un uomo che va con una troia può essere solo quello di farsi una sborrata, e allora non è disposto a pagare molto, oppure quello di provare qualcosa di assolutamente trasgressivo, straordinario, …e allora …. È disposto a pagare molto di più” “Fammi un esempio, tu quanto mi daresti per farmi il culo?” La mia erezione ormai scoppiava nei miei pantaloni e lei lo aveva notato, avevo davanti a me una nuova persona, decisa come non l’avevo mai vista e molto più sexy di quanto non era mai stata in questi otto anni. “Farti il culo? Io potrei pagarti 500 euro, forse” “Wow, è una bella cifra, ma allora tu mi desideri, non me ne ero mai accorta, … e cosa vorresti farmi per 1.000 euro?” “Io posso arrivare a darti al massimo 800 euro e per quelli dovresti darmi anche la bocca e dovresti farti venire o nel culo o in bocca e ingoiarmela tutta” “Non so se sono capace a fare quelle cose, se hai pazienza, va bene, accetto!! In virtù della nostra amicizia ti chiedo di mantenere il segreto e di aiutarmi nel mio intento” “Certo sarò zitto come una tomba, ma cosa intendi per aiutarti?” “Insegnarmi a fare quelle cose e trovarmi qualche cliente facoltoso!” Si avvicinò a me e cominciò meccanicamente a spogliarsi. “No, ferma …. devi essere più naturale e poi … non spogliarti subito, l’uomo si eccita di più se gli fai vedere un po’ per volta!” Allora si tirò un po’ su la gonna fino a farmi vedere le mutandine sotto i collant, poi si tolse una scarpa e con il piede nudo cominciò a massaggiarmi il pene da sopra i pantaloni. “Ora prendimelo in bocca” Lei si inginocchiò davanti a me, mi aprì la cerniera e con la sua mano poco esperta tirò fuori il mio cazzo già durissimo, lo teneva in mano e lo guardava un po’ schifata, in effetti un’odore acre di piscio arrivò anche alle mie narici, si avvicinò con la bocca, diede appena una leccatina e poi si ritrasse immediatamente. “Puoi almeno andartelo a lavare?” “No, se vuoi guadagnare tutti quei soldi in poco tempo devi fare le cose più schifose e questo non è niente, ora prendilo in bocca e non fare quella faccia schifata, devi far vedere che ti piace, che non desideri altro che farti riempire la tua boccaccia da questo pezzo di carne maleodorante, capito?” Lei sospirò fissandomi, poi cominciò a farmi una sega continuando a fissarmi negli occhi, non potevo crederci era lei, il sogno che mi aveva costretto in questi 8 anni a riempire tanti fazzoletti di carta con il mio seme, ora era li e faceva quello che avevo sempre desiderato. Di colpo se la infilò in bocca ed iniziò a farmi il pompino più goffo che mi sia mai stato fatto, un po’ teneva la mano ferma e andava su e giù con la bocca con un ritmo scostante, per fermarsi di colpo e menarlo solo con la mano lasciando il glande in bocca, poi cercava di andare su e giù sia con la mano che con la testa e ogni tanto i suoi denti incocciavano con il glande facendomi anche male. Nonostante tutto la sensazione era …. Il paradiso!!! Cinzia aveva il mio cazzo nella sua bocca e le mie palle da giorni piene di sperma stavano per svuotarsi proprio dentro la sua bocca! “Ahhh, Cinzia …. Come godo!!! Senti …. Non durerò ancora molto ….. non riuscirò a farti il culo se mi fai venire!!” Lei accelerò il ritmo ed iniziò anche a trovare la coordinazione giusta, avevo deciso che il culo glielo avrei fatto un altro giorno. Le tenevo le mani sulla testa che accarezzavo. “Godo Cinzia, devi migliorare, ma ….. mi stai facendo morire ….. voglio però che ti tocchi! Toccati, che vengo …Toccati” Cinzia allargò le gambe e si ci portò una mano in mezzo. “No, ti ci devi infilare il dito, voglio che ti masturbi mentre mi fai il pompino” Si interruppe, si sfilò i collant alle ginocchia e cominciò dapprima ad accarezzarsi, poi si infilò il dito nella sua umida dimora. Ricominciò a farmi il pompino e la vidi più partecipe, iniziò a respirare con affanno, mentre accelerava il ritmo del suo ditalino. Volevo leccargliela quella fica dai peli scuri, ma ormai l’orgasmo era alle porte, non ce la facevo più. Misi le mani sulla testa e ad ogni colpo la spingevo giù fino ad arrivarle in gola. “Brava troia, brava, ora vengo …. E bevi, bevi tutto ….siiiii” Notai che nel momento in cui la spinsi giù piantandole il cazzo in gola per l’ultima volta prima di scoppiare, lei cominciò a rantolare e nella sua fica entrarono due dita. Il primo schizzo fu come una cannonata, seguito da altri due potenti getti che la fecero tossire, allentai la spinta e lei si tirò su piano piano continuando a succhiare gli ultimi getti ed ingoiando un po’ alla volta tutto quel liquido. Ero esausto, le gambe mi tremavano, mi abbandonai per terra, mentre lei in silenzio si ricompose. “Sei stata meravigliosa!” “Mi vergogno molto, sono solo disperata, non meravigliosa!” In quel momento tornai alla realtà e mi vidi come quello che realmente ero, un maledetto bastardo pronto a sfruttare le disgrazie degli altri, o forse un benefattore? “Domani ti porterò i soldi, 800, però … mi darai anche il culo, va bene?” “Non ti basta quello che ti ho fatto ora?” “Non per 800 euro! E poi se non l’hai mai fatto è meglio che inizi con me, non credi?” “Si, hai ragione, mi aiuterai a trovare altri soldi?” “Si ho già in mente qualcosa ….. ne parleremo domani, ora vai a casa dai tuoi figli!”
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