Sono anni che so di essere gay ma non l’ho mai confidato a nessuno, forse neanche pienamente a me stesso. Le uniche persone a sapere, sono quelle con cui sono stato, chiaramente! Una di queste, neanche a dirlo, è un mio cugino. La prima volta che sono stato con lui è stata qualche anno fa, io avevo 19 anni e lui 23. Situazione tipica, vacanze dagli zii che non si vedono mai, pranzi e cene pantagrueliche, camere in comune per figli e nipoti, genitori in albergo: io dividevo la camera con lui. Un pomeriggio di festa, appesantiti dalla gran mangiata di rito, mezzi addormentati su un divano davanti a qualche stupido programma, eravamo soli in casa, genitori e zii in visita a qualche lontano parente o amico di vecchia data. Rientro previsto, in serata.Non credevo sinceramente che potesse succedere qualcosa fra noi, neanche ci avevo mai pensato, lui non mi dava l’idea di gradire certe attenzioni da un uomo.”Vado a farmi una doccia” dico “così magari mi sveglio un po’”. Mi alzo e mi dirigo prima in camera da letto a prendere biancheria e vestiti puliti, poi in bagno senza neanche chiudere la porta a chiave, siamo soli in casa e di lui certo non mi vergogno. Per questo forse non mi stupisco quando sento la porta a aprirsi, dovrà pisciare, penso. Mi stupisco invece quando sento aprirsi la porta del box doccia e me o trovo davanti completamente nudo… “Questa della doccia è un’ottima idea” mi dice “fammi spazio”. Sono senza parole: primo non capisco perché non abbia aspettato che avessi finito, secondo perché proprio non mi sarei aspettato quello che vedo ora: quello che mi sembrava, da vestito, un corpo magrolino e senza particolare interesse, si rivela un gran bel fisico. Spalle piuttosto larghe e ben proporzionate ai pettorali appena gonfiati dalla palestra, addominali scolpiti, ma non esageratamente, braccia forti e belle, gambe e culo da ciclista: possibile che vada in palestra ed io non lo sappia?! Cerco di resistere ma non ce la faccio e gli guardo anche il pacco: non eccessivamente lungo, anche se considerevole, mi stupisce più che altro per il diametro invidiabile e per quel bel paio di palle che vedo sode e gonfie penzolare fra le gambe, un bel boccone! Distolgo lo sguardo perché so che se continuassi a guardarlo e a pensarci mi ecciterei troppo, e un’erezione colossale come quella che mi aspetto non gli sfuggirebbe nello stretto della doccia! Mi giro ed inizio ad insaponarmi cercando di pensare ad altro, ma non posso ignorare le sue mani che corrono sui suoi muscoli per insaponarsi, il suo corpo che a momenti si incolla al mio unto di sapone, i suo movimenti accanto a me, il suo bel cazzo, che forse per l’effetto doccia calda sembra ancora più grosso e bello: inizia a diventarmi duro, e ad una velocità favolosa! È fatta, penso, mi ha beccato: infatti i suoi occhi cadono sulla mia erezione che quasi struscia sulla sua gamba. “Ti faccio quest’effetto?” mi sento chiedere “Mi fa piacere!”. Alle sue parole non capisco subito se sento una nota di ironia o di malizia, ma ogni dubbio scompare quando aggiunge: “Hai proprio un bel cazzo caro cugino, te lo posso prendere in mano?”. Detto fatto, appoggia la saponetta e me lo agguanta, duro e scappellato senza neanche darmi il tempo di rispondere. Sospiro di sollievo e soddisfazione, oltre che già di godimento! Lo tiene in mano un po’, lo soppesa, ed io sempre lì, senza parole, a farmi massaggiare ed iniziando a godere quando, lentamente, inizia a menarmelo. È a questo punto che lo vedo, anche lui ora è in tiro, ed il suo manganello è decisamente fenomenale: un bel pezzo di carne duro e nodoso, con tutte quelle belle vene in vista, largo da far sognare di essere inculati! Glielo prendo in mano anch’io senza una parola ed inizio a menarglielo, sempre molto lentamente: l’equilibrio sembra molto precario, siamo in silenzio, sotto al getto tiepido della doccia a masturbarci reciprocamente, gli occhi ai nostri cazzi, iniziando a sospirare… Quando alzo lo sguardo vedo i suoi occhi nei miei ed è un secondo, ci baciamo: le lingue si cercano e si trovano, le mani lasciano la presa dai cazzi per abbracciarci, per correre sulle schiene uno dell’altro, sul suo bel culo tondo e liscio, cazzo contro cazzo a darsi piacere, in un bacio lungo e appassionato. Continuiamo a baciarci, a toccarci, ad accarezzarci, a menarci il cazzo reciprocamente in maniera dolce ma decisa, vogliamo darci piacere e ci riusciamo, i nostri sospiri si fanno sempre più lunghi ed intensi, le nostre mani sono sempre più vogliose, i nostri movimenti sempre più sincronizzati: le gambe si intrecciano, le mani si cercano, le labbra si trovano, i cazzi fremono l’uno contro l’altro… io sono al culmine del piacere quando e glielo sussurro… “vengo, oh sì, vengo”… mi stringe a sé ed afferra entrambi i nostri cazzi nella sua mano, li mena velocemente… io non resisto più, ansimo, godo, sospiro e quasi grido quando sento un fiume risalirmi dai coglioni fino alla punta del cazzo e sborro in un fiume bianco come mai mi era capitato… uno, due, tre, quattro getti, e poi ancora… anche lui sta venendo, mugolando parole di piacere… Siamo esausti, appoggiati uno contro l’altro sotto il getto d’acqua che lava via la nostra sborra calda, ci baciamo ancora a lungo prima di uscire dalla doccia, asciugarsi e vestirci… il rientro dei nostri era imminente, per cui per quel pomeriggio il “gioco” finiva lì, ma avremmo diviso la camera da letto ancora per molte sere…
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