Ciao, mi chiamo Piero e ho 21 anni. Ho due sorelle, la prima, la più grande, Marta, di 24 anni, e la seconda Anna, di due anni più giovane. Ho persino un passatempo un po’ particolare, un hobby che richiede pazienza, attenzione e molta organizzazione: adoro spiarle nei loro momenti più intimi, mi eccito quando si cambiano o quando sono in bagno, quando si raccontano le loro fantasie più intime. La mia organizzazione è degna di una spia, spiragli aperti nelle porte del bagno e delle camere, serrature ben ripulite, ed un passo esercitato da vero gatto. Ma la mia grande fortuna è un’altra: quella di avere la finestra del bagno in un cortiletto privato, dalla quale posso godere la vista sia della doccia sia della tazza senza essere visto e sia masturbarmi in assenza degli occhi indiscreti dei vicini. Godo di uno spettacolo solo per me.Un pomeriggio, i nostri genitori erano fuori casa, e mi si presentò l’occasione di prendere due piccioni con una fava. Sentii Marta prepararsi per fare la doccia, perciò feci finta di uscire e invece mi appostai alla finestra. La vidi entrare, spogliarsi dei suoi vestiti e guardarsi allo specchio tutta nuda mentre si accarezzava le sue curve da paura, un gran paio di tette e un culo da infarto, ben massiccio e arrotondato. Ma la cosa che più preferivo in lei era la fica, ben pelosa e gonfia, tanto che mi eccitava solo il pensiero di vedermela davanti. Entrò sotto la doccia ed iniziò a cospargersi d’acqua il corpo. Il mio cazzo saltò subito sull’attenti; vedevo le sue mani che iniziavano a percorrere il suo corpo, che strofinavano le tette ed i capezzoli con lenti movimenti rotatori, e che infine si introdussero fra le cosce alla ricerca dello spacco della fica. Ma il bello ancora non era arrivato.Sentii bussare alla porta e la voce dell’altra sorella Anna che chiedeva di entrare per fare la pipì. Marta la fece entrare mentre con la mano destra iniziò a lavarsi la fica con movimenti rapidi. La mia eccitazione salì alle stelle, anche Anna era messa bene di fisico, e finalmente avrei potuto vederle nude insieme. Ciò che però mi faceva arrapare di più in Anna era il suo gran bel culo, ben rotondo e di grandi dimensioni. La vidi entrare, guardare con una certa attenzione verso la doccia, e calarsi i pantaloni e le mutandine. – Non ce la facevo più a resistere, me la sarei fatta addosso se tu non mi avessi fatta entrare. – Ed iniziò a farla in piedi, a cavallo della tazza, in modo tale che vedevo il suo spumante uscire dal suo spacco incantato. Il mio desiderio in quel momento fu d’essere irrorato da quella calda doccia odorosa. Qualunque cosa uscisse od entrasse in quei due corpi di donna era per me fonte di un’eccitazione delirante, fonte di un desiderio incestuoso che da anni sorbivo dentro di me. Intanto Marta continuava a sfregarsi la fica insaponata; lì per lì non ci feci caso, ma ben presto notai che qualcosa di strano stava per avvenire. Anna, finito di fare i suoi bisognini, non si ripulì come sempre le avevo visto fare né si rivestì, anzi, si avvicinò con fare strano alla sorella e, con mia grande incredulità, le chiese:- Sorellina, non avresti mica voglia di lavare anche questa di fica? Vedo che sei un’esperta nello sfregare e strofinare fregne in calore. -Marta, sentite queste parole, uscì dalla doccia e, notevolmente arrapata, si precipitò sulla sorella e iniziò a leccarle il viso e quindi la lingua, aiutandola intanto a togliersi gli ultimi indumenti che le rimanevano addosso. Anna non si fece attendere ed iniziò ad accarezzare la fica e le cosce della sorella, vidi le sue dita cercare di entrare nello spacco fra le due grandi labbra e afferrare il clitoride di Marta che emise un gemito di intenso piacere. Non ne potevo più, mi sentivo il cazzo esplodere dentro, e così me lo tirai fuori ed iniziai a farmi una lenta sega in attesa che la situazione prendesse chissà quale piega. – Vieni dentro puttana – disse Marta alla sorella più giovane – vieni dentro la doccia con me che ti farò uno di quei lavoretti che non ti dimenticherai tanto presto… — Sii, fammi godere, fammi essere la tua troia in calore, sbattimi e sfondami tutta, ho voglia di lesbicare con te, sorellina mia, toccami la fica, leccamela, fammi godere come non mai….Così Anna entrò tutta nuda nella doccia insieme alla sorella e iniziarono a pomiciare come due vere vacche pronte ad essere montate. Sentivo i loro mugolii di piacere mentre si stuzzicavano a vicenda i clitoridi sempre più gonfi di godimento, vedevo le loro lingue intrecciate come due serpenti in una danza erotica. Conoscevo come Marta godeva, una volta l’avevo vista scopare con un ragazzo che si era portata a casa, sapevo già che era una gran troia, si era fatta cavalcare ed inculare mentre si ficcava un’intera mano dentro la fica e dopo gli aveva fatto un pompino e bevuto tutto lo sperma leccandoselo dalle labbra. Anna invece non l’avevo mai vista all’opera, l’avevo spiata una sera mentre si sditalinava, a piena mano, toccandosi le tette ed i capezzoli e infilandosi due dita nel buco del culo, vedi che godeva di santa ragione, ma non credevo che potesse raggiungere un così alto grado di troiaggine tanto da farsi la sorella dentro la doccia. Avrei voluto entrare nel bagno e fottermele tutte e due, farmi fare un pompino da quelle due lingue assatanate, leccare quelle due fiche ormai gocciolanti delle loro linfe che si mischiavano con i getti caldi della doccia, e che sembravano scorrere giù dalle loro cosce, e scoparmele a turno, un colpo per uno, fino a farle litigare per prendere possesso del mio cazzo e infine del mio sperma, fino a che non mi avessero implorato di metterglielo in culo. A dire la verità, avevo già ben definito i miei gusti: il culo di Anna, che pareva così accogliente da quanto era imponente e attraente, il cui forellino pareva mi invitasse a gran voce. Ho sempre avuto voglia di leccarglielo ed infilarlo, di prenderla per i fianchi e di farla godere come non mai, di incularla con violenza e di farla urlare fino a che lo sfintere non si fosse dilatato, di venirgli dentro, aspettando poi impaziente che espellesse tutto il liquido con me sotto a guardare il buco che si allargava e si richiudeva subito dopo. Invece, la fica di Marta, era quella che preferivo. Con le sue labbra rosse e sempre rigonfie ed il clitoride sempre turgido e assetato. L’avrei sempre voluta scopare, leccargliela ed infilarci dentro di tutto, dita, mani, oggetti di varia forma e misura (il mio sogno è sempre stato quello di infilare una bottiglia di coca a turno in culo ad Anna e poi nella fica di Marta). Scoparmela sia con dolcezza, sia con forza, come sapevo che a lei piaceva, leccarci le lingue con avidità, prenderla in tutte le posizioni, sul divano di sala o sul tavolo di cucina, infine venirgli in bocca e sulle tette, imponenti e sode come il marmo.Intanto in bagno lo spettacolo andava avanti. Marta, aveva fatto mettere in ginocchio Anna e si era allargata le grandi labbra della fica con le mani. Anna per un po’ gli aveva sgrillettato il clitoride, e poi aveva tirato fuori la lingua e aveva iniziato a leccare con gusto. Marta si era appoggiata al muro della vasca per non cadere, ormai estasiata dal estasi sempre più pungente. Vedevo Anna che con un dito della mano sinistra si faceva strada nell’ano della sorella che sussultò e iniziò ad urlare:- Si, troia, fammi godere sfondami anche il culo, leccami la fica che vengo si sono la tua puttana, faccio la puttana per te che mi fai godere si troia… troia -Come Anna si accorse che Marta stava per venire, si fermò e la fece mettere sul bordo della vasca, continuò a leccargliela per un po’, e poi, senza togliere le dita, che ormai credo fossero diventate più di due, dal suo culo, si bagnò bene l’altra mano e gliela ficcò tutta dentro la fica in un sol colpo!Marta iniziò a muoversi e a contorcersi, godendo come mai prima l’avessi vista godere. – Sfondamela, si brava, squarciamela troia vengo, vengo vengo. – E anch’io venni insieme a lei e mollai una sborrata nel muro immaginando di venirle in pancia. Anna non smise subito ma continuò a leccargli il clitoride così a fondo che credo Marta sia venuta almeno un’altra volta. Che stupendo spettacolo, le mie due care sorelline all’opera in una lesbicata davvero sorprendente. Fu allora il turno di Marta a far godere Anna. La fece mettere a pecorina sulla vasca e iniziò a leccarle il culo, a quella scena, mi sentii scoppiare di nuovo, il cazzo mi ritornò bello duro e pensai che era giunto il momento di farmi una sega in onore di Anna. Soprattutto del suo culo che adesso vedevo chiaramente, le chiappe ben spalancate ed il buco che si dilatava e si richiudeva a ritmo con il suo piacere. Dava l’impressione veramente che parlasse, che incitasse Marta a continuare in quella prestazione, pareva godere con Anna, che le parole sconce che emetteva uscissero direttamente dal suo intestino per essere pronunciate dal suo buco di culo. Con le due mani allargò bene le chiappe di Anna, l’ano si dilatò e Marta infilò la lingua per intero dentro lo sfintere della sorellina, la quale emise una serie di mugolii estasiati.- Si che bello, godo come una porca… dai continua a leccarmelo – Sembrava proprio che anche per Anna quello fosse il posto preferito in cui godere. Ed io me ne compiacqui molto. Marta continuò per un po’ la slappata, poi si staccò e infilò un dito nel culo di Anna che strabuzzò la testa all’indietro ed emise un urlo di piacere. Dilatò bene bene quel buchetto e infilò prima due poi tre dita nello spacco che diventò come una caverna. Quindi, incredibile, tolse le dita, ci sputò dentro, ed infilò l’intera mano nel culo della sorella. Da quanto ero arrapato aumentai così tanto il ritmo della mia sega che venni nuovamente sul muro, ma senza accorgermene, continuai a farmela, e a godere insieme alle mie due sorelle. Marta muoveva freneticamente la mano all’interno delle viscere di Anna, che gridava: – Si brava troia, così, sfondami il culo, spaccamelo tutto, rovista nella mia merda, nel mio intestino, dai che mi piace, mi fa impazzire, continua che vengo dal culo…. -Marta intanto aveva preso a toccarsi la fica ed il clitoride con una foga smisurata, godeva anche lei con la sorella, anzi, godevamo tutti e tre insieme. La mano di Marta sembrava essere divorata completamente dallo sfintere, immersa fino quasi al gomito, il corpo di Anna pareva un prolungamento del suo braccio, e solo le sue urla di piacere davano vita a quella carne così peccaminosamente depravata.- Stai ferma così che ora t’inculo – disse Marta togliendo la mano dal culo della sorella. Così si alzò in piedi e prese dal mobiletto una bottiglia di bagnoschiuma di discrete dimensioni, se la infilò nella fica lasciandone fuori una bella parte e inculò Anna. Un altro mio sogno che si realizzava… Le due sorelle si davano piacere a vicenda, urlando e dimenandosi come ossesse, insultandosi con parole oscene, Marta addirittura continuava a sputare sulla schiena di Anna, che sembrava gradire la cosa: – Si troia, lurida puttana, sputami, inculami, umiliami, sono la tua porca, la tua maiala. – – Ti piace essere inculata eh Anna? Ti piace che tua sorella ti spacchi il culo e goda insieme a te, brutta lurida baldracca Godi, vacca, godi da impazzire – – ah ah ahh Vengo Troia troiaaaa… – A quel punto Marta tolse la bottiglia e spruzzò dentro al culo, sempre oscenamente dilatato, un po’ di bagnoschiuma. Poi si alzò in piedi sopra la sorella e ci pisciò centrando perfettamente il foro d’entrata. – Adesso stringi le chiappe – le disse.La fece alzare in piedi e si sdraiò sulla vasca proprio sotto ad Anna.- E ora siediti sulla mia faccia e cacami addosso brutta porca. -Iniziarono tutte e due a masturbarsi con foga, fino a che un potente getto marrone di orina, sapone e tutto ciò che aveva in corpo, eruppe dall’ano di Anna e si rovesciò sulla faccia di Marta che gradì così tanto la cosa esplodendo in un ennesimo orgasmo e continuando a leccare i due spacchi della sorellina ormai tumefatti dal godimento.- Ti è piaciuto – – Certo mia cara, è stata un’esperienza del tutto affascinante. Non vedo l’ora di ripeterla, magari con qualche oggetto più reale. — Che ne pensi, e se facessimo intervenire anche il nostro segreto spettatore? – E si girarono tutte e due verso la finestra dove io stavo ancora a guardarle esausto dopo il numero indefinito di seghe che mi ero sparato. Dunque sapevano che ero lì a spiarle. Mi avevano visto e nonostante ciò avevano continuato il loro incestuoso rapporto saffico, forse ancora più arrapate.- Che ne penso io? – rispose – facciamolo entrare e sentiamo cosa ne pensa lui… -Figuratevi la mia eccitazione a sentire quelle parole. Corsi in casa, spalancai la porta del bagno e…… e questa è un’altra storia.
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