La casa era ancora avvolta dal profumo acre della vernice ancora fresca misto al ricordo dei nostri corpi avvolti nell’orgasmo incestuoso.Pensandoci bene è palese il fatto che entrambi sbagliammo a fare certe cose, da quella sega sul letto al nostro amplesso.Ma le cose cambiarono irrimedialmente, non eravamo più madre-figlio ma amanti.Amanti. La parola più giusta.Rubavamo baci galeotti l’un l’altro sempre accorti, che non ci scoprissero.Purtroppo non avemmo più occasioni “sessuali” in senso stretto. La casa era sempre piena e non potevamo rischiare.L’occasione ci fu una bella domenica mattina.Mi alzai verso le ore dieci, orario insolito per me essendo molto mattiniero, ma la sera prima rincasai veramente tardi.Andai al bagno a sciacquarmi il viso e scesi giù. La casa era silente, nessuno era in casa.No.Qualcuno c’era. La mamma era in cucina, a lavare i piatti lasciati nel lavello la sera prima.Era di spalle. I suoi morbidi capelli castani le cadevano raccolti in una coda sulle spalle.Era in tuta coperta da una parannanza bianca…insomma…la divisa da casalinga.Arrivai da dietro e la cinsi in vita.”Buongiorno mammina…””Ben alzato amore mio….””Non c’è niente per me….” ammiccai.”no…niente…eheh…” sarcasticamente mi diede un colpo d’anca e mi scansò.Mi eccitò quel breve contatto delle sue chiappotte con il mio pene dormiente.La voltai..e la baciai.Sbarrò gli occhi e poi si lasciò andare al bacio con sapiente destrezza di una dona vissuta qual’era.Mi eccitai per bene…e il mio indicatore di eccitamento non si nascose.”Cosa abbiamo qui?” stringendo il cazzo attraverso i pantaloncini.”Mmmm…si è alzato anche lui?” sorrise.”Amore…abbiamo poco tempo prima che ritorni qualcuno…però…ti confido una cosa…””dimmi mammina””Quando la tua mamma era giovane, intorno ai 22-23anni, aveva un soprannome…””Eh? Ma dai…quale?””mmm…no…dai..mi vergogno…> lo diceva mentre massaggiava il mio cazzo con lentezza”vabè…te lo dico…Labbradoro…ehehe…””LABBRADORO??….ma che soprannome è?!?””bhe…avevo una dote…che non sfrutto da tanto tempo…””Quale?”Mi abbassò pantaloncini e mutande…”Ora vedrai…”Si genuflesse ed appoggiò la schiena al mobile della cucina.Segò il mio pene già duro…ma lo voleva perfetto…e poi.La fine.Sentii un calore anomalo…incredibile…umido…abbassai gli occhi e vidi la mia cappella ingrossata penetrare le labbra della mamma. Sentivo la sua lingua…le guancie…la gola…Mi stava facendo una pompa.Mia madre aveva il mio cazzo nella bocca e leccava la mia cappella. Potevo anche morire.Iniziò un movimento lento della testa e accompagnava il tutto con la mano…stavo in paradiso.Non era la prima pompa che mi facevano…ma sarà il fatto che era mia madre…la qualità era fuori parametro.Alzò gli occhi oltre i miei ed osservò l’orologio sulla parete. Era evidentemente preoccupata di essere scoperta.Aumentò il ritmo della pompa..succhiava abilmente la mia mammina…ma quanto era troia…Le accarezzavo i capelli accompagnando il movimento. Ero al limite.Cosa fare? Di certo non avrebbe gradito una sborrata dritta in gola la mia mammina…va bene tutto…però questo no…Stavo per cedere…sentivo le palle pulsare e tirai fuori il cazzo.Mia madre rimase interdetta…poi…sbarrò gli occhi e urlò.La cappella si gonfiò a dismisura…la palle si contrassero e schizzai. Un getto densissimo…Violento…Caldo…Il fiotto colpì il naso e la fronte della mia genitrice in un unico filo di sperma biancastro…”CHE CAZZO FAI…” le sue parole mentre alzò la mano sinistra a coprire gli occhi.Il dorso della mano venne colpito dal secondo getto, sporcandola, per poi colare sui pantaloni neri.Il terzo, perso di potenza, cadde a terra.Si alzò di scatto ed aprì subito l’acqua del lavandino alle sue spalle.Era adirata.”Ma che cazzo fai? Cazzo…mi hai sporcata tutta…mah! Mi dovevi lasciar fare…””Ma..Ma m-mamma…pensavo…ingoiare no…” era interdetto.”Cazzo…> imprecava mentre si passava il canovaccio sulla mano a rimuovere il seme figliale.”Ma pensi che Labbradoro era solo per le pompe?””Eh?…non mi dire…””Si…ingoiavo tutto…ai miei tempi controllavano i vestiti…tutto…pensa una macchia come questa” indicando l’estesa sperata sul ginocchio “erano cazzi veri coi nonni”Ero scioccato.Mia madre. La sega. La scopata. La pompa. L’ingoio.Vide il mio silenzio e mi rassicurò.”Amore…ingoio o non ingoio…faccio tutto…anche il bagno con lo sperma…lo amo…pensa che tuo padre…mah…sempre i due minuti di chiavata e venuta dentro…mah…oggi mi sono arrabbiata perché non me lo aspettavo..e poi potrebbero arrivare a momenti…”Mi baciò…con amore..ero in estasi…Si abbassò di nuovo e raccolse il mio pene moscio e umido di nuovo in bocca…diede due pompate…si alzò…e mi disse:”Vatti a vestire…io preparo il pranzo…amore mio”Me ne andai…mi girai per vederla intenta a smacchiarsi del mio seme…
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