Simona era nella casa paterna insieme ai familiari più stretti, tutti vestiti a lutto purtroppo sua madre dopo una lunga e dolorosa malattia era morta, lei era preoccupata per suo padre che durante il funerale non aveva versato una sola lacrima, lo aveva visto stringere mani, ringraziare per le sentite condoglianze che i partecipanti al funerale commossi gli porgevano, la sua faccia era una maschera indecifrabile, ma lei era sua figlia sapeva l’inferno che il padre aveva dentro, i lunghi mesi dell’agonia della moglie l’avevano duramente provato, anche il loro rapporto incestuoso nè aveva risentito avevano fatto sesso raramente in quel periodo, entrambi amavano la donna che avevano appena seppellito ; il rapporto carnale tra padre e figlia era dovuto esclusivamente alla loro natura viziosa .Nel salotto insieme a Simona c’era suo marito e i genitori di lui, suo padre da quando erano tornati dal cimitero, si era chiuso in quella che era stata la sua camera, lei sostava davanti alla porta nervosamente, improvvisamente il silenzio fù rotto dalla voce del padre che piangeva e si disperava, accompagnati da rumori di oggetti che si rompevano, l’uomo aveva ceduto, e sfogava il suo dolore violentemente, il cuore di Simona si strinse in una morsa gelida.- Papà papà .- Gridava battendo i pugni sopra la porta chiusa a chiave, il marito e la suocera gli si fecero incontro .- Lascialo sfogare -le disse il marito.- gli farà bene .- No, è di me che a bisogno per sfogarsi, papà fammi entrare ti prego papààà!— si disperava Simona, le lacrime gli rigavano le guancie .Due scatti secchi nella serratura, la porta si aprì, il padre aveva sentito l’angoscia della figlia e le permise di entrare, dentro la stanza alcuni oggetti erano fracassati a terra, l’uomo si sedette sopra il letto, con la testa tra le mani e singhiozzava, Simona chiuse di nuovo la porta a chiave, non aveva mai visto il padre piangere, un uomo buono sempre allegro con un unico neo era un vizioso a cui piaceva scoparsi la figlia, una colpa grave certo, ma non per la diretta interessata viziosa quanto il padre se non di più.Anche adesso sotto la gonna nera sentiva la fica palpitare e bagnarsi, andò vicino al padre lo prese per il mento e lo guardò negli occhi pieni di lacrime.- Sfogati con mè papà ! – le disse dolcemente.Il padre sbatteva le palpebre era ancora confuso . Simona lo prese per i polsi e guidò le mani sul suo seno prosperoso, sentendo le morbide mammelle sotto il palmo delle mani l’uomo cominciò a emergere dall’apatia in cui era caduto, strinse le tette, Simona emise un gemito che scosse ancora di più l’uomo che sentiva il cazzo gonfiarsi nei pantaloni, guardò la figlia vestita di nero, si alzò le tolse le mani dal seno e le portò sulle natiche, l’attirò verso di sè e la strinsè forte forte, il seno schiacciato contro il suo petto, sentiva i capezzoli duri anche attraverso gli abiti, padre e figlia si baciarono lascivamente come per allontanare la morte che aveva duramente colpito la loro famiglia, loro erano vivi e i loro corpi eccitati ne erano la prova, le mani del padre erano scivolate sotto la gonna stringeva le chiappe sode della figlia le alzava le allargava, le loro bocche sempre incollate le lingue intrecciate smorzavano i gemiti .Simona abbracciata stretta al padre, orgogliosa ne sentiva la violenta erezione, nessuno dei due parlava i loro corpi dicevano tutto, il padre si inginocchiò davanti alla figlia le alzò la gonna e le calò le mutandine,rimase un pò a guardare quella fica bagnata incorniciata di peli crespi e scuri, a bocca aperta si avvicinò, alle narici gli arrivò l’odore della fregna eccitata, leccò le grandi labbra, mordicchiò il clitoride insinuò la lingua nella fica umida succhiò rumorosamente i succhi caldi . Sfilò del tutto le mutandine di sua figlia che rimasero a terra, si alzò, toccava a Simona inginocchiarsi davanti al padre gli sbottonò i pantaloni gli abbassò le mutande trovandosi al cospetto del cazzo paterno lo prese in mano lo scappellò ne leccò la cappella e lo ciucciò, ingoiò tutta l’asta fino ai coglioni, dopo un pò sentì il padre tirarla per i capelli costringendola ad alzarsi e a mollare il cazzo che scivolo bisunto di saliva dalla sua bocca, il padre la spinse sopra il letto a pancia in sotto, la gonna tirata sù il culo scoperto e fremente, senti il corpo di suo padre schiacciarla sopra il materasso il cazzo duro insinuarsi tra le chiappe la sua voce che le sussurrava nell’orecchio.- ho bisogno del tuo buco di culo bambina mia, solo il tuo culo rotto puo farmi superare questo triste giorno.Simona rispose mentre rilassava il buco del culo per permettere al padre di sodomizarla .-Siii papà inculami sfoga il tuo dolore nel mio buco di culo .- poi aggiunse .- Fammi godere, voglio anche io dimenticare il dolore che ho in fondo al cuore … e solo il tuo cazzo piantato nel mio culo può aiutarmi . E il padre piantò il cazzo duro come il ferro nel foro anale della figlia, che sentendosi riempire il culo affondò la faccia in un cuscino altrimenti i suoi gemiti osceni di piacere avrebbero rivelato ai parenti che aspettavano preoccupati all ‘di la della porta il modo in cui padre e figlia sfogavano il loro lutto .Il padre sentiva le chiappe morbide schiacciate sotto di lui il suo cazzo avvolto dal retto della figlia, le venne in mente che la moglie da poco deceduta non le aveva mai permesso di incularla, ma non le portava rancore, aveva sempre avuto a disposizione il culo della figlia, lei non si faceva problemi a darlo via, anzi le piaceva da matti . Come adesso con la faccia nel cuscino e il culo sfondato dal cazzo paterno . Simona si portò una mano tra le gambe facendola passare sotto il proprio corpo che affondava sempre di più nel materasso spinto dal movimento del padre sopra di lei, si infilò due dita nella fica stava quasi per godere, quando sentì bussare alla porta, anche il padre aveva sentito ma non gli importava continuava a spingere senza tregua sù e giù il cazzo nel buco del culo della figlia che vogliosamente l’accoglieva, il letto cigolava un pò .Simona rispose cercando di avere un tono di voce normale cosa non facile, con il cazzo duro del padre che affondava prepotentemente e senza sosta nel suo buco di culo tumeffatto : – cosaaa c’èèè ahì !Era il marito :- Cosa fate amore, qui siamo un pò preoccupati.”lo sto prendendo nel culo amore”pensò solamente Simona che invece rispose:- non… preoccuparti amore stiamoooh bene verooh papààà?- siii io sto benissimoooh!- Confermò l’ uomo spingendo il cazzo più a fondo che poteva nel culo della figlia.Il marito della troia rotta in culo, trovò strana quell’affermazione fatta dal suocero che aveva appena perso la moglie, forse era ancora un pò “sconvolto” pensò.Il respiro dell’uomo in questione intanto prese più ritmo, l’orgasmo era vicino, anche Simona stava per venire.-Vengo, troiaahh di una figlia, rotta in culo …sborrooh! – le disse mentre le riempiva il culo di sperma bollente.- Anche io aahhh … papààà, sporco inculatore bastardo, anchiooohh! godooh con il tuo cazzo che mi sborra in culoohh!l’uomo caddè sul letto di fianco alla figlia che si teneva le natiche aperte, nel buco del culo la bianca sborra come una zozza pozzanghera era ben visibile, Simona accarezzava il cazzo paterno bagnato di sborra, e che odorava fortemente del suo culo, si guardarono, il dolore per la perdita che avevano subito riemergeva nei loro cuori, erano dei porci viziosi lo sapevano ma niente al mondo poteva cambiarli padre e figlia si sarebbero accoppiati sempre, in qualunque situazione e circostanza, oscenamente, perchè era nella loro natura.
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