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The Red Kiss

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Dritto al bersaglio

Posted on 11 Maggio 2021 by The Red Kiss

NON autorizzo la pubblicazione dei mie dati personali come autore del testo Voti: Forma=1 Contenuto=1 Lunghezza=0 Originalità=1Categoria: Etero Dritto al bersaglioCOMODOf.paciott@tiscalinet.it  La vedevo sempre studiare dalla mia finestra e mi chiedevo come riuscisse a stare per ore seduta sulla sua sedia senza mai alzare lo sguardo dal libro. In quel periodo ero anche io studente, ma al contrario di lei mi alzavo ogni cinque minuti per andare alla finestra e osservarla. Studiava Scienze Politiche ma l’avevo intravista poche volte in facoltà e non ero mai riuscito ad avvicinarla. Una bella ragazza, mora, con un fisico da levare il fiato. Non vestiva in modo appariscente ma il suo seno prosperoso, volente o nolente, la faceva “apparire” eccome. Quelle poche volte che usciva era la mattina per fare la spesa e per me quella era l’unica occasione per fare la sua conoscenza. Organizzai, quindi, un incontro calcolato al centesimo di secondo facendo in modo di scendere in strada nello stesso momento. Ci ritrovammo così, uno di fianco all’altra al bancone aspettando il nostro turno per essere serviti. Migliore momento non c’era e allora incominciai a rivolgerle la parola chiedendole che esame stesse preparando. Lei con aria afflitta mi rispose: “Diritto privato, ma non ci sto capendo niente”. Presi subito la palla al balzo e le dissi che anche io preparavo lo stesso esame e con i medesimi risultati, ovvero zero assoluto. Nel cammino di ritorno verso casa continuammo a discutere e le proposi di provare a studiarlo insieme. “Le cose in due si fanno sempre meglio” – lasciai cadere con aria ingenua. Lei senza battere ciglio rispose che poteva essere un’idea e forse la soluzione migliore per oltrepassare quell’ostacolo molto arduo. Approfittando del fatto che abitavamo vicinissimi, la invitai subito da me per metterci d’accordo su come programmare lo studio. Mi avrebbe raggiunto nel pomeriggio per  definire alcuni argomenti particolarmente complessi. Le quattro, il citofono, era lei. Non potevo fare a meno di pensare al suo seno prorompente, e allora dopo preso un buon caffè ci sedemmo alla scrivania e cominciammo a stendere una lista degli argomenti da ripassare. Non ne potevo più, non riuscivo a concentarmi se non su quel corpo, la mia mente già la possedeva a tal punto che sbagliai a pronunciare il titolo di un argomento: anzichè “l’evizione” dissi “l’erezione”. Lei scoppiò a ridere ma si fece molto seria nel momento in cui vide che non mi ero sbagliato per caso. Noto’ il mio “argomento” gonfio di piacere e capì che forse una pausa era quel che faceva al caso nostro. Senza che le chiedessi nulla si scaraventò tra le mie gambe e cominciò a leccarlo con una voglia che la metà bastava. Si inginocchiò davanti a me sul tappeto. Le sfilai subito la maglietta e il reggiseno gonfio di tanta bella roba, era come me lo immaginavo da tanto! La feci sdraiare a terra e appoggiai il mio attrezzo tra le sue due “montagne”: le strinsi forte attorno al mio attrezzo e iniziammo una stupenda spagnola. Capì che non potevo proseguire ancora per molto e allora lei alzando la testa mi fece cenno che non aspettava altro che esplodessi nella sua bocca! Così fu, ma non ebbi il tempo di godere che lei era già di nuovo al lavoro con la sua bocca calda e dopo averlo pulito decise – dico così perchè nel frattempo era diventata davvero molto esigente ed autoritaria – che dovessi penetrarla dopo averla messa a novanta gradi. Credevo di non poter a soddisfare la sua voglia, ma lei era troppo invitante e allora – come se avessi preso una pillola miracolosa  – il mio argomento tornò turgido in un attimo: era bagnatissima, a tal punto che trovai la via in men che non si dica! I suoi gemiti erano per me ulteriore motivo di goduria. Dopo aver sentito i brividi di piacere del suo orgasmo, si girò verso di me e stringendo tra le sue mani il suo g rosso seno mi fece capire che avrebbe accolto il mio seme su quella parte del suo corpo che da tanto, forse troppo, tempo avevo desiderato! Ora siamo entrambi laureati, e mi domando quanto tempo prima mi sarei potuto laureare se avessi studiato tutti gli esami insieme a lei!

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