Io e mio marito Diego avevamo accettato che io mi fermassi per due giorni e due notti a casa di Paolo e Gianni (e alcuni loro amici). Mio marito ci aveva seguiti con la macchina fino all’ingresso dell’appartamento di Paolo. Appena scesa ho rivolto uno sguardo d’intesa a Diego, pronta a vivere questa nuova avventura completamente diversa da quelle fino ad ora vissute. Fino ad ora infatti non ci eravamo spinti così in là con questo gioco, non ero mai stata per un week-end intero a fare sesso con persone diverse, mentre Diego da vero cuckold mi avrebbe attesa a casa al mio ritorno previsto per domenica sera verso le 20. Diego è sceso dalla macchina per venire a salutarmi, ma l’uomo che era con me (non ne conoscevo neppure il nome sebbene mi avesse già inculata al ristorante) gli ha fatto un cenno di saluto indicando che tutto era a posto e che poteva lasciarmi con lui. Poi si è inginocchiato, e ha intrulfolato le mani sotto la minigonna per sfilarmi le mutandine e le ha agitate verso Diego chiedendogli di avvicinarsi. Gliele ha sventolate di fronte al naso chiedendogli se volesse baciarmi prima di lasciarmi andare. Diego non ci ha pensato due volte, baciandomi subito sulle labbra per gustarsi il sapore di cazzo che avevo ancora in bocca. Gli ho toccato il pisello da sopra i pantaloni, era eccitatissimo poverino, ma era esattamente quello che volevamo entrambi. Mentre baciavo mio marito, il nostro amico mi ha palpato il culo e ha infilato il dito medio prima in fica, poi nel culetto dicendo: “è ancora bello largo, ma vedrai dopo questi due giorni!” e ha cominciato ad entrare ed uscire facendomi gemere e tremare le gambe proprio di fronte a mio marito. “L’appartamento è al secondo piano, dai saliamo Monica….tu Diego se vuoi puoi vedere la tua mogliettina salire le scale”. Così dicendo mi ha alzato la mini del vestito e mi ha infilato le mutandine nella fichetta indicandomi la strada. Ho salutato Diego, tutta rossa in viso e ho iniziato a camminare. Al secondo piano gli altri cinque mi stavano aspettando sul pianerottolo. Io salivo lentamente mostrando le mie intimità all’uomo che mi seguiva, che con il telefonino stava riprendendo la scena. “Che bella figa che sei Monica, mi aveva detto di te Gianni, ma non pensavo fossi così troietta”. Io gli ho sorriso e ho avvicinato il culetto all’obbiettivo per farmi riprendere da più vicino. “Questa scena gliela mandiamo al tuo maritino così si spara un segone pensando alla sua mogliettina scopata e inculata”. “Dai veloce che ti voglio inculare ancora……”. Sono entrata nell’appartamento richiamata a gran voce, poi sono stata spinta sul divano dove mi hanno chiesto di allargare le gambe. Un pezzo del perizoma stava uscendo dalla fichetta, così il più maiale dei quattro nuovi amici (un grassone sulla sessantina) si è abbassato per sfilarlo con i denti, poi ha iniziato ha leccarmi soffermandosi più volte sul piercing al clitoride. “Che zoccoletta che sei……chissà come ti sei fatta scopare quando te lo hanno messo…” Nel frattempo gli altri cinque si erano spogliati completamente e si erano avvicinati per farsi leccare i membri. Ho cominciato a leccarne qualcuno per qualche minuto, poi mi hanno girata facendomi inginocchiare “Vogliamo incularti ancora Monica, hai un culetto che ci fa sborrare solo a vederlo” “Ti piace essere inculata cagnetta?”, “Ti diverte prendere dei bei cazzoni nel culo?” “Sei una troietta succhiacazzi vero?”. Io eccitatissima rispondevo affermativamente a tutte le domende anche se avrei preferito essere scopata in fica, dopo il servizietto che avevo già ricevuto al culetto al ristorante. “Tu sei una troietta Monica, e le troiette prima di godere devono far godere……” Quindi a turno, uno alla volta, mi hanno inculato tutti e sei sborrandomi sul culetto, sulla schiena lasciata scoperta dal miniabito e sui capelli biondi. Avevo una gran voglia di essere scopata, la fichetta completamente bagnata, ma tutte le volte che cercavo di toccarmi con le dita, me le toglievano dicendomi che per quello c’era tempo. Ovviamente l’intento era di farmi crescere la voglia sempre di più, così che mi sarei comportata sempre più da troia. Il culetto invece cominciava a farmi un po’ male, visti i continui assalti, e toccandomi con le dita me lo sentivo molto allargato. “Ti abbiamo aperta per bene cagnetta, stai in quella posizione che ti facciamo qualche scatto”. Così con una macchina digitale mi hanno fotografata con il culetto colmpletamente aperto, arrossato e pieno di sperma!!! Il solito ciccione poi si è avvicinato e ha iniziato a sculacciarmi su entrambe le natiche: “così ti diventano belle rosse come il buchetto che ti abbiamo sfondato”. Mi stava lasciando i segni delle cinque dita con il rumore della sculacciata che si faceva sempre più forte, seguito dal mio gemito di dolore/piacere e dagli incitamenti degli altri. Tutto questo trattamento non aveva fatto altro che accrescere la mia voglia che giunta ormai al limite mi ha portato a supplicarli di scopare la mia fichetta. “Voglio essere scopata, dai…… Paolo……o Gianni venite vi voglio dentro cosa aspettate?” e intanto agitavo il culetto da vera puttanella.“Su Paolo cosa aspetti, sei il padrone di casa, cosa aspetti a sfondarle anche la figa?” diceva uno dei presenti. Paolo si avvicinato, mi ha preso dolcemente per i capelli e mi ha indicato di seguirlo in camera da letto. Io l’ho seguito togliendomi il miniabito lungo il tragitto e restando completamente nuda. Poi trattandomi proprio come una troia a chiuso la porta dicendo:” è il mio turno allora”. Abbiamo scopato per circa un quarto d’ora prima che mi facesse bere tutto il suo succo. “Sei sempre fantastica Monica, se la migliore succhiacazzi che abbia conosciuto. Preparati che ti mando gli altri cinque.” Gli altri maschietti, infatti, non vedevano l’ora di entrare, erano sulla porta con il cazzo in tiro. “Ti abbiamo sentito godere come una cagnetta in calore, vedrai adesso come ti allarghiamo per bene con i nostri cazzi”. E tutti e cinque si sono infilate tra le mie gambe facendomi provare orgasmi multipli a ripetizione, finchè tutti davanti al mio viso mi ha fatto una “doccia di sperma”. “ E adesso qualche bella foto ricordo di questa mignotta per il cornutone……”.Si erano ormai fatte le quattro di mattina, io stanchissima con tutti i buchi doloranti e i presenti ormai sfiniti per i continui assalti al mio corpo e le continue sborrate. Gianni mi ha portato una vestaglietta di seta bianca per la notte e gli invitati mi hanno salutato facendomi baciare i loro uccelli. “Se vuoi puoi andare a lavarti e venire nel letto con me e Paolo” mi aveva detto Gianni. Così ho fatto, mi sono lavata e sono andata a dormire sul letto con Paolo e Gianni. Ci siamo addormentati subito dandoci appuntamento per il giorno dopo. Settembre 2004, Sabato pomeriggio Devo aver dormito come un sasso, perché stanchissima non ho neanche sentito che Paolo e Gianni si erano alzati e avevano preparato qualcosa da mangiare. Erano le due di pomeriggio, Paolo mi aveva svegliato toccandomi le gambe e risalendo fino alla fica, poi mi aveva massaggiato per un po’ la schiena e le spalle, finchè Gianni non aveva interrotto quel piacevole momento portando un piatto di pasta a letto. “Immagino che sarai affamata……principessa”.“Adesso principessa, ieri sera mi chiamavate troietta o sbaglio?” “Sei la nostra principessa-troietta allora” “ Comunque cerca di rimetterti in forze, perché sei ancora nostra per un giorno e mezzo e abbiamo molte sorprese…..”“Avete già dei programmi per oggi pomeriggio?”“Sì, dobbiamo uscire verso le quattro per vedere un amico, inutile dirti quello che ti aspetta…..”“Allora devo sbrigarmi, volete che indossi qualcosa di particolare?”“In effetti ci abbiamo già pensato, è tutto in quella scatola…..ti aspettiamo in salotto”.Così finito il pranzo veloce ho cominciato i preparativi per il pomeriggio. Mi sono lavata per bene le parti intime, poi seguendo le loro istruzioni sono tornata in camera per vestirmi e truccarmi pesantemente. Ero pronta, chiunque mi avesse vista, mi avrebbe presa per una zoccola.Un miniabito bianco elasticizzato era tutto quello che avevo trovato in quella scatola. Ai piedi invece avevo indossato un paio di stivali bianchi da cow-girl con il tacco a spillo nero. Inutile dire che praticamente non c’era molto da lasciare all’immaginazione, visto che i capezzoli erano ben visibili sotto al tessuto e che chiunque avrebbe visto che ero senza mutandine. Il miniabito lasciava completamente scoperte le gambe e una apertura laterale sinistra sino alla vita dimostrava l’inesistenza dell’intimo. Per fortuna la giornata era ancora molto calda, quindi non avrei avuto problemi. Quando mi sono presentata così vestita in salotto, Gianni e Paolo avevano già il cazzo in mano pregustandosi la scena di quando mi sarei trovata di fronte a loro. Mi hanno fatto sfilare di fronte al divano dove erano seduti guardando la mia fichetta dalla loro posizione. Il vestitino era oscenamente corto che bastava davvero pochissimo per scoprire tutto. “Non vorrai mica lasciarci in questi condizioni?….Se ti avvicini incominciamo con la tua razione di cazzo quotidiana”. Così mi sono abbassata e ho iniziato a lavorarli con la lingua e la bocca. Mentre sbocchinavo uno, mi occupavo del secondo tenendolo in erezione con la mano. In pochi minuti Paolo mi aveva già sborrato in gola, seguito dopo pochi colpi di lingua da Gianni. Il loro nettare mi ha riempito per bene il pancino facendomi colare la fichetta per l’eccitazione.“Si puttanella, bevi tutto……mmmmm…….che troia, adesso ti portiamo in giro a prendere qualche cazzo”. “ Guido, il ciccione che ti ha scopato ieri sera ci aspetta in un bar non lontano da qui…..vuole portarti in un posticino particolare….dai che si parte”. Con quelle parole Paolo mi ha spinta verso la porta per portarmi all’appuntamento. In macchina ero un vero spettacolo, seduta di lato al guidatore faticavo a tenere coperta al fica dagli sguardi indiscreti di quelli che si affiancavano ai semafori. Penso anche che Gianni avesse allungato appositamente la strada per mostrami sempre di più. Ad un certo punto mi anche infilato una mano lungo le gambe risalendo fino a toccarmi lì in mezzo. “Siamo eccitati allora……vedo con piacere che ti diverti Monica”. Mi aveva trovato completamente fradicia, per la vergogna non sono riuscita ad alzare la testa verso di lui ma ho allargato le gambe facendo risalire completamente il miniabito. Adesso la fica era lì in bella mostra, bella rasata con il piercing luccicante. Mi sono lasciata guardare in quelle condizioni da alcuni passanti vicino ai marciapiedi, poi dopo qualche minuto siamo arrivati al punto d’incontro con Guido. Il ciccione era sulla porta del bar che stava aspettando. Era più brutto di quanto lo ricordassi, ma era anche di quelli che al sera prima mi aveva fatto godere di più con i suoi modi rudi e inculandomi con il suo uccellone. Aveva già la bava alla bocca il porco, e appena mi ha visto la sua eccitazione deve essere salita alle stelle. “Ciao Monica, sei bellissima…” e mi infilato la mano sotto la gonna per toccarmi la figa ritraendola tutta bagnata. “Sei già pronta allora, pronta per essere trattata da vera puttana……”mi aveva detto avvicinandosi al mio orecchio. Ci ha fatto entrare nel locale e ha abbassato la seracinesca dopo di lui. Poi mi ha messo una benda nera intorno agli occhi dicendo che non avrei avuto niente da temere, ma che sarebbe stato tutto eccitante e divertente. Mi ha guidata per alcuni metri in una nuova stanza ricca di voci. “Ma quanti sono?” Avevo detto con un filo di voce tremante. Non ho avuto risposta, ma ho subito sentito una decina di mani toccarmi ovunque con insistenza. In pochi secondi ero rimasta con gli stivali e la benda intorno agli occhi. In piedi di fronte a degli sconosciuti tutta nuda ero pronta a farmi umiliare come avrebbero voluto. Subito hanno incominciato a darmi della troia e della vacca che arrivava per la “monta”. Ognuno dei presenti mi insultava in maniera diversa, ma la cosa che credo li eccitasse di più era il fatto che fossi un bella mogliettina a cui piaceva il cazzo. Mi hanno fatto inginocchiare e mi hanno messo a succhiare le loro verghe. Tutte di sapore diverso, tentavo di ricoscerne alcune già provate o per lo meno capire quante fossero. Poi uno si è messo sotto di me e ha iniziato a scoparmi facendomi provare un immenso piacere. Ero come in trans, presa da un eccitazione grandissima, succhiavo leccavo e mi facevo scopare come non avevo mai fatto. Mai mi ero lasciata andare così tanto. I maschi cambiavano il cazzo nella mia fica e nella mia bocca, altri mi toccavano le tette e qualcuno stavano già tentato di profanare il buchetto posteriore. “Adesso ti sfondiamo anche il culo bella troiona, sarai impalata a dovere da tutti i cazzoni”. Così hanno iniziato ad incularmi prendendomi in doppia penetrazione. Nel frattempo qualcuno aveva preparato un posticino migliore, perché mi hanno portata su un letto dove hanno continuato a pomparmi in tutte le posizioni. “Ti spacchiamo la figa e il culo bella mogliettina del cazzo, dopo questo trattamento il cazzetto del tuo maritino non lo sentirai più”. La prima sborrata mi è arrivata in faccia sulla benda intorno agli occhi e sui capelli, seguita da almeno un paio sulle tette. Qualcuno invece mi ha infilato l’uccello in gola sparandomi tutto dentro. Quelli che mi stavano facendo sentire il cazzo nei miei buchi invece mi hanno riempita per benino…. “Che vacca ti fai sborrare anche nel culo, prendila tutta allora troia…..” Altre sborrate mi sono arrivate sul viso e in bocca. Quando tutti avevano finito, io ero venuta almeno cinque volte ed ero completamente sporca di sperma…..in fica, in culo, in pancia, bocca, sulle tette e su tutto il corpo. Mi hanno tolto la benda e ci ho messo un po’ ad abituarmi alla luce tenue del locale. Piano piano ho riacquistato la vista……erano dieci maschietti con il cazzo ancora bello duro che mi guardavano compiaciuti.“Sono solo le cinque Monica……la giornata è ancora lunga….” Mi aveva detto Paolo.
Aggiungi ai Preferiti