Quella mattina mi sono svegliato alle 7, era il giorno dopo quello del mio incontro a tre con zia Nives e la dentista Daniela, mi rigiravo nel letto mentre nella mia testa continuavano a tornare i fatti della sera prima; a quanto avevo capito zia Nives e Daniela ogni tanto si facevano qualcuno in coppia, tra Giorgia la vicina del quarto piano e la dentista era successo qualcosa, tra zia Nives e sua sorella Puccia c’era forse un rapporto lesbico incestuoso.Quest’ultima cosa mi sembrava la più incredibile le due erano una l’opposto dell’altra, tanto era espansiva chiaccherona e pronta alla battuta Nives, tanto era chiusa introversa e triste Puccia.Anche fisicamente erano diversissime, Nives era una signora intorno alla cinquantina piccolina circa un metro e cinquanta minuta con una voce resa roca dal fumo, Puccia era di alcuni anni più giovane della sorella vedova da vent’anni alta più di un metro e settanta bionda sempre molto curata e misurata nei modi come nel vestire aveva un che di autoritario e distaccato che mi aveva sempre messo in soggezione.Verso le 8 mi alzai mi feci la doccia e la barba trangugiai un caffè, nel vestirmi mi accorsi di non avere le chiavi di casa le cercai per tutte le stanze finché ricordai di averle riposte in una tasca dei pantaloni mentre andavo dalla dentista, con il trambusto della sera prima chissà dove erano finite, subito pensai di chiede alla zia Nives di cercarmele ma c’era il marito a casa e poi il tarlo sulla vera natura della signora Puccia mi rodeva così salutai mia nonna e mia madre dicendo che andavo a fare delle commissioni e uscii di casa.Aspettai qualche minuto nel portone poi risalii e suonai alla signora Puccia già mezzo eccitato, mi aprii dopo qualche minuto in vestaglia lunga grigia ancora spettinata e con la faccia di chi non ha dormito molto, appena mi vide si rabbuio ulteriormente e mi ringhiò "Sei tu, cosa vuoi" io presi coraggio e risposi in modo mellifluo"Mi scusi Signora per l’ora, ma ieri sera devo aver perso le chiavi di casa nello studio della dottoressa, e sono un po’ preoccupato, potrei cercarle, faccio presto" avevo parlato velocemente per paura che mi chiudesse la porta in faccia ma lei anche se di malavoglia mi fece entrare.Iniziai la ricerca dalla sala d’aspetto senza esito passammo nello studio e dopo tante ricerche con lei che mi guardava sempre più torva, trovai le chiavi sotto un cuscino del divano, mi accorsi che nell’aria c’era un forte odore di sudore e sperma se ne accorse anche lei perché il suo sguardo si accese di collera "Bisogna stare attenti a dove si appoggia la roba Mimi, sempre!!" io mi girai e mi accorsi che aveva le labbra serrate allora la provocai "bè in certi momenti si pensa ad altro"lei sbottò urlando "a fare le porcate con le donne che potrebbero essere tua madre maiale bastardo""così eri tu che ci spiavi ieri sera" il mio passare al tu fu preso da lei come uno schiaffo e aggiunse isterica "questa è casa mia e le persone come te me la insozzano" tremava dal nervoso e decisi di farla scoppiare "che c’è Nives ieri sera non ha voluto soddisfarti, le piace di più il mio cazzo" le urlai a pochi centimetri dal volto che prima impallidì e poi divenne violaceo io approfittai del fatto che era rimasta a bocca aperta e la bacia infilandole la lingua nel palato e abbracciandole le chiappe attraverso la vestaglia portandola a scontrasi con il bozzo che mi deformava i pantaloni lei provò a respingermi quando senti il contatto tra i nostri bacini farsi più stretto inizio a mugolare e la sua lingua giocò con la mia, mi staccai dal bacio e le sussurrai in un’orecchio "ora ti faccio godere vecchia troia" e slaccia la cintura della vestaglia, scoprendo che sotto era completamente nuda."siediti sul divano a gambe larghe e inizia a toccarti" le ordinai"no non Mimi finiscila" disse mentre si sedeva "obbedisci" e abbassando la cerniera estrassi il cazzo in tiro "toccati e succhiami che poi ti lecco per bene" lei appena visto l’uccello inizio a girargli la lingua intorno e a succhiarlo dapprima in punta di labbra e poi ingoiandoselo tutto"ma allora saper fare le pompe è una virtù di famiglia" e iniziai a pastrugnarli le tette non l’avrei detto da vestita ma aveva una terza abbondante ed erano ancora belle sode con i capezzoli ora turgidi, le tolsi il cazzo di bocca e scesi prima a leccarle le tette e poi raggiunsi la fica.lei mugolava sempre più forte ed appena ebbi aperto le grandi labbra e data una prima slappata al clitoride venne ansimando "vengooo Mimi, ma non smettere ti pregoooo!" continuai a leccarla aveva le labbra esterne piccole ma spesse e le frollai con la mia bocca più di una volta infilandole un dito nella vagina e uno nel culo continuava a venire di seguito e mi inondava la bocca di ciprigno era dolce iniziai ad aspirarlo e lei mi spinse la testa ancora di più contro la sua fica "dai piccolo porco succhia lecca hai proprio una bella lingua, lecchi quasi meglio di Nives""così tua sorella te la lecca""siii almeno una volta al giorno, ma da quando te la sei fatta preferisce il tuo giovane cazzo"ora te lo faccio provare troiona" mi alzai piazzandomi in mezzo alle sue cosce rimaste aperte e la infilzai fino a metà "bellllooo! erano vent’anni che non ne assaggiavo uno vero, fottimi fino in fondo""così ti fai scopare con i cazzi finti da Nives""no non da lei ma da Giorgia, ne ha una bella collezione, ci rompiamo la fica a vicenda" "sei proprio una puttana, la prossima volta voglio essere presente, Giorgia deve essere una bella fica nuda""si è molto bella e molto calda ma non so se vorrà""gli faremo una sorpresa" le sfilai l’uccello dalla fica e ordinai "inginocchiati sul divano con il sedere in fuori"lei obbedì intontita, mi piazzai dietro di lei e le leccai la rosetta, in quel momento lei capii la mie intenzioni "no li no, e vergine mi spaccherai, non voglio ahhhhhh!!" glielo avevo già piantato nel culo in un colpo solo, mi immobilizzai per farla riprendere.Si spalanco la porta dello studio ed entrò Nives "Puccia stai mal…." la voce le si spezzò ci guardava incredula, io ero ancora vestito con il cazzo nel culo di sua sorella nuda"ohhh finalmente prendi un po’ di cazzo Puccia, e tu Mimi la solita passione per i culi"iniziai a stantuffare dentro al culo di Puccia e rivolgendomi a Nives "zia fatti leccare un po’ la patata così non urla più ""ottima idea, lecca vacca mentre il torello ti monta" e le si piazzo davanti alzando la gonna ed abbassando gli slip a mezza coscia, Puccia leccava avidamente la sorella e agitava il culo per favorire l’infilata.Venimmo tutti e tre insieme io inondai il culo di Puccia di sborra e sua sorella le inondò la bocca di ciprigno.Ci sedemmo sul divano stanchi ma Nives aveva uno strano sguardo negli occhi "spogliati Mimi, mi è venuta un idea" aprii un cassetto chiuso a chiave della scrivania della dottoressa ed estrasse un fallo finto con una cintura si spogliò nuda e lo indossò "Mimi stenditi sul divano, tu Puccia faglielo diventare duro e poi infilatelo a smorzacandela""ma Nives, no per favore""se fai la brava poi te lo faccio fare a me".Puccia si imbocco il mio cazzo che all’idea di quello che stava per succedere era già duro, dopo due colpi di lingua mi scavalco e si impalò sopra di me, la sorella le fece leccare il cazzo finto e poi glielo appoggiò allo sfintere ancora dilatato ed entrò "dai Mimi sfondiamo ‘sta troia in entrambe i buchi" ci coordinammo e iniziammo a pompare dentro Puccia che rovesciava la testa da una parte all’altra e venne dopo poco, Nives si alzò e mentre sua sorella indossava il dildo mi diede fica e culo da leccare, la insalivai bene dopodiché si sedette su di me inculandosi da sola mi si sdraio sopra di schiena"forza Pucci scopati tua sorella, riempimi la fica sorellina"Pucci la penetro e cominciò a menare gran colpi facendo urlare sua sorella, io intanto glielo rigiravo nel culo toccando un po’ le tette di Nives un po’ quelle di Pucci, Nives venne baciando in bocca la sorella e visto che io non ero ancora venuto la seconda volta mi si posero ai fianchi e mi spompinarono sgrillettandosi sino a quando gli sborrai in faccia e sulle tette che si ripulirono a leccate l’un l’altra.Eravamo esausti abbandonati sul divano Pucci aveva un bellissimo sorriso sulle labbra e mi accarezzò la testa "grazie Mimi non avevo mai goduto così, promettimi che lo rifaremo e ti faccio fottere anche la Giorgia , e magari qualche altra"risposi abbracciandole "quando volete sorelline, io vi cercherò un altro cazzo per dei veri sandwich" ridemmo tutti e tre, quel palazzo si stava rivelando interessante.
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