Una prima curva, poi una seconda, sempre più veloce, con il vento che mi colpisce in faccia e lei, Laura, che mi stringe sempre più da dietro urlandomi nell’orecchio di accelerare, poi improvvisamente quei fari che tagliano la striscia di mezzeria e ci vengono addosso, io che sterzo bruscamente e la mia fedele moto che salta impazzita verso i campi di riso che sono lì silenziosi… il buio.Riapro gli occhi e vedo mia madre e mio padre su di me, il viso preoccupato e stanco di notti in bianco, provo a parlare ma mi esce solo un mugolio, allora provo a muovere le braccia ma niente, non rispondono…la mia mente corre verso il basso, guardo d’istinto se le mie gambe sono ancora lì…sì, ci sono, meno male; e le braccia? Perché le vedo bianche? No! Non è possibile! Sono entrambe ingessate fino alle dita! Pian piano ricomincio a poter muovere la bocca e chiedo spiegazioni.I miei, confortati, mi dicono che ho avuto un brutto incidente e che mi sono rotto braccia, mani e il bacino, ne avrò per un paio di mesi… INCUBO!!E Laura? La paura mi assale, ho terrore di sentire la risposta, i miei aprono la bocca e… sorridono amaro dicendomi che si è fatta esattamente le mie stesse fratture!! Si è solo rotta una gamba in più di me, ma lei si è già svegliata da qualche ora ed era preoccupata per me.Passano due giorni e vengo portato a casa e messo a letto, mio padre prende una settimana di ferie per assicurarsi che vada tutto bene e aiutare mia madre ad accudirmi, nel frattempo io passo il tempo alla televisione o parlando al telefono con Laura, accudita invece dal fratello e dalla madre, visto che il padre li aveva abbandonati quattordici anni fa, dopo aver messo al mondo Marco, il fratellino pestifero.Dopo poco però mio padre dovette ricominciare a lavorare, e il suo lavoro di import-export ricominciò ad allontanarlo dalle mura domestiche. Mia madre cominciò quindi a passare tutto il suo tempo vicino a me per soddisfare tutti i miei bisogni.Il problema è che fra questi bisogni c’erano anche quelli di lavarsi e fare i bisogni, e per farmi fare questo ovviamente doveva andare inevitabilmente a sbattere contro il mio organo sessuale. Lei ed io non avevamo un rapporto molto intimo, probabilmente non mi vedeva nudo da quando ancora non mi facevo la barba! Rimase un po’ sorpresa quindi la prima volta che mi dovette lavare nel trovarsi di fronte il mio grosso cazzo che, seppur a riposo, è di notevoli dimensioni.Per i primi giorni non ci furono problemi particolari, ma poi l’astinenza forzata cominciò a farmi un brutto effetto, e quella che prima vedevo come mia madre, prese sempre più l’aspetto di una donna.Fin quando un giorno, dovendomi lavare, mi tirò giù le lenzuola, il pigiama e i boxer, e prese in mano il mio affare per dargli una lavatina veloce, come al solito. Sennonché il coso cominciò a gonfiarsi sotto le sue dita e divenne una grossa antenna guizzante. Io, imbarazzatissimo, mi scusai subito e ripetutamente con lei, che si affrettò a tranquillizzarmi dicendomi che era normale nella mia situazione. Detto questo però mi rivestì e se ne andò in cucina turbata, lasciandomi con il cazzo durissimo e mille pensieri in testa.Tornò dopo una mezz’oretta con un bel piatto di pasta fumante, e senza fare parola dell’accaduto cominciò ad imboccarmi, parlando del più e meno. Io però non riuscivo a fare finta di niente, e, anzi, sempre più spesso mi cadeva lo sguardo nella sua procace scollatura, risvegliando così ciò che si era assopito: essendoci solo un lenzuolo sopra di me, la mia erezione fu presto riconoscibile da mia madre, che così si avvide anche del mio sguardo insistente sulle sue pere, e sorridendo mi disse di calmarmi, se no mi sarei rovinato l’appetito. Nonostante la voce rassicurante di mia madre mangiai tutto con un’erezione costante e evidente, fin quando finalmente lei si alzò e dandomi un bacio sulla fronte si ritirò in cucina per mangiare anche lei.Io ero partito. Non sapevo come fare, non potevo né masturbarmi né andare dalla mia ragazza per togliermi questa enorme voglia, cominciò quindi a farsi largo nella mia testa la possibilità di farmi toccare da mia madre…sì, lo so, è un’idea allucinante, ma non avevo molte altre possibilità!!Arrivò la notte e mi addormentai con difficoltà, nel sonno accadde l’irreparabile, sognai di fare l’amore con mia madre e venni sporcando tutte le lenzuola. Quando lei venne a svegliarmi si accorse subito dell’inequivocabile macchia bianca, e mi svegliò accarezzandomi e baciandomi teneramente la fronte; io aprii gli occhi e vedendole le tette completamente alla portata della bocca provai a baciargliele, ma lei ovviamente si ritrasse e mi redarguì dicendomi che ero diventato matto."macché matto mamma – le risposi – è che sono quindici giorni che tu sei l’unica donna che vedo, e per giunta sei anche l’unica che mi tocca in determinati punti! Cosa credi, sono fatto di carne sai?!"Lei si fece pensierosa e mi rispose "questo non vuole dire che puoi mancarmi di rispetto, sono e resto sempre tua madre, caro il mio uccellone!". Quella risposta mi diede un’ulteriore scarica di eccitazione e non potei fare a meno di dirle che nella notte avevo sognato lei alle prese proprio con il mio uccellone e aggiunsi che magari non c’era niente di male se la propria madre, in una situazione del genere, aiutava il figlio a sfogarsi.Uscì dalla stanza rossa in volto, e rientrò poco dopo con la colazione, si sedette accanto a me e dando uno sguardo lì vide che non ero eccitato: "vedo che ti sei calmato finalmente, quindi capisci anche tu che non è una cosa giusta da fare!". A quelle parole, come per miracolo il mio cazzo cominciò a risvegliarsi e ad alzare le lenzuola e io le dissi: "come dicevi mamma? Lo vedi che è più forte di me? Come faccio io a resistere in questa situazione per più di un mese ancora?" e scoppiai a piangere a dirotto.Lei si impietosì, mi disse di calmarmi, di smettere di piangere, fece un grosso respiro e infilò la mano sotto le lenzuola, dentro il pigiama, impadronendosi del cazzo di suo figlio.Tirò giù del tutto le lenzuola ed io potei vedere la mano di mia madre che faceva su e giù sul mio grosso bastone, facendolo diventare sempre più grande e duro. Nel frattempo non staccava gli occhi di lì e cominciava a cambiare di ritmo e di movimento, facendo diventare quell’azione una vera e propria sega. Io godevo da matti e non potevo fare a meno di dirle quanto fosse brava, mentre lei sempre in silenzio si mordeva il labbro e continuava a toccarmi il cazzo sempre più velocemente.Feci appena in tempo a dire "mamma sto per venire.." che eruttai una quantità incredibile di sperma che ricadde in gran parte sulla mano di mia madre, la quale continuò ancora per qualche secondo, mi baciò (sulla bocca stavolta!) e se andò un po’ sconvolta lasciandomi con il cazzo mezzo ammosciato di fuori.La sentii sotto la doccia, e me la immaginai che si toccava pensando al cazzo duro del figlio, e questo pensiero mi piacque moltissimo.Tornò poco dopo, probabilmente per cambiarmi e rivestirmi, in accappatoio, e mentre si muoveva intorno ai miei vestiti non potei fare a meno di intravedere le sue grosse mammelle ondeggiarmi davanti, la qual cosa fece indurire di nuovo il mio organo, proprio di fronte al viso di mia madre, che sbottò "Ma non è possibile, ho appena finito di farti una sega, ancora non ti è bastato?". Io le feci un cenno col capo come a dire – che ci posso fare io? – e lei per tutta risposta ricominciò a toccarmi. Stavolta però fece qualcosa che non mi scorderò mai, si sputò su una mano e prese a fare su e giù con il mio cazzo, e guardandomi prima lì e poi in faccia mi diceva "ti va bene così, ti piace che tua madre ti tocchi il cazzo? Oppure vorresti qualcosa in più, non so, magari che te lo lecchi?".Io non risposi, ma siccome chi tace acconsente, lei abbassò il suo visino e cominciò a leccarmi la cappella come fosse un gelato. Ogni tanto alzava il viso per dirmi frasi come " ti piace amore come te lo lecca la tua mammina? Guarda come gli faccio fare su e giù nella mia bocca bambino mio" e poi riprendeva a succhiare. Io non ce la facevo più e quando lei mi disse "cosa aspetti a sborrare in bocca alla tua mamma, non vuoi farmi provare il sapore del tuo sperma? Dai figlio mio, vienimi in faccia!" non me lo feci ripetere due volte e la inondai con il mio seme. Mia mamma ingoiò quanto più fu possibile, il resto se lo sparse per tutto il viso facendomi così vedere la faccia di mia madre completamente imbrattata del mio sperma.
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