… Quello stesso pomeriggio Eloisa mi telefonò. Stavo lavorando così mentre parlavo con lei, scrivevo al computer un documento privo di particolare importanza.Dopo i primi minuti di conversazione tipica, cominciai a provocarla facendole ricordare i vari momenti della notte precedente. Le chiesi se l’era piaciuto farsi umiliare, cosa l’aveva eccitata maggiormente e se pensava spesso a ciò che era stata disposta a fare.Eloisa confidò di aver scoperto un lato del proprio carattere a lei sconosciuto. Non avrebbe mai pensato di godere a farsi umiliare; “Eppure”, disse, “Ogni volta che m’immagino con la testa dentro il water e tu da dietro che mi scopi, mi eccito da morire”.Poco prima che terminassimo di parlare, mi chiese quando ci saremmo potuti rivedere e la rassicurai che sarebbe accaduto molto presto.I nostri incontri successivi si svolsero tutti secondo lo stesso tema: le sborravo in bocca, sul viso e tra i capelli, la fottevo infilandole la testa nel gabinetto e le pisciavo sia in bocca sia in faccia.Durante gli amplessi le prospettavo la possibilità di fare un’orgia; Eloisa non si mostrò mai completamente chiusa a quell’ipotesi, ma quando poi le proponevo l’incontro con altri maschi, si tirava sempre indietro, rinviando il tutto alla volta successiva.Ero stanco dei suoi continui tentennamenti e decisi di agire di sorpresa.Un pomeriggio mi vidi con un mio amico, Fabrizio. Tra noi c’è sempre stata massima complicità, quindi non mi ci volle molto per tirare fuori il discorso. Gli confidai che mi stavo vedendo con una nuova ragazza, diversa da tutte le precedenti mie storie perché si trattava di una sposata ed il marito lo conoscevamo bene. All’inizio Fabrizio mi dette dello stronzo e mi ricordò il nostro dogma: mai fottersi la donna di un amico. Lo tranquillizzai dicendogli che sì il marito lo conoscevo, ma non rientrava tra quelle persone che consideravo talmente amico da porre il limite alla scopata con la sua donna. A quel punto Fabrizio si mostrò incuriosito dall’identità della femmina. Gli dissi che si trattava di Eloisa ed aggiunsi: “Penso che tu l’abbia conosciuta. È uscita qualche volta con noi e credo che sia capitato che vi siate conosciuti”. Fabrizio capì quasi gli dissi che c’era la possibilità di scoparci insieme una ragazza. Lui mi chiese immediatamente chi fosse e quando gli rivelai il nome, stentò a crederci.Volle sapere come avevo fatto a scoparmi Eloisa e quando gli raccontai tutto per filo e per segno, accettò la mia proposta. Dovevamo servire ad Eloisa l’orgia senza alcun preavviso. Dissi che soltanto in quel modo sarebbe stato possibile metterla in mezzo. Aggiunsi che avrei chiamato una terza persona, un altro ragazzo che avrebbe certamente accettato e che Eloisa conosceva bene.Così mi congedai da Fabrizio e telefonai a Claudio.Sapevo che rischiavo di mandare tutto a monte, ma decisi di correre il pericolo. Claudio era (ed è) molto amico del marito di Eloisa, ma era (ed è) anche perverso come me. Inoltre avevamo spesso fantasticato di fare un’orgia insieme. Infine avevo potuto verificare le dimensioni del suo cazzo davvero notevoli (Claudio ed io facciamo parte della stessa squadra di calcio, quindi nello spogliatoio ho potuto costatare le misure del suo arnese). Inoltre e soprattutto, mi eccitava l’idea di Eloisa alle prese con tre cazzi…Telefonai e dissi a Claudio che l’aspettavo l’indomani mattina per un caffè; avevo una comunicazione urgente da fargli.Ci vedemmo in un bar e ci sedemmo in un tavolo fuori della portata d’orecchie indiscrete. Prospettai a Claudio la possibilità di fare un’orgia, ma nonostante la sua crescente curiosità sull’identità della donna, tergiversai sino a quando non dissi a bruciapelo- Eloisa.Lui rimase zitto per quasi mezzo minuto. Poi accettò con la garanzia che sarebbe rimasto tutto segreto. Lo informai della presenza di Fabrizio, quindi decidemmo di vederci quello stesso giorno tutti e tre.Cambiammo bar. Fabrizio fece un po’ di ritardo, ma ci raggiunse euforico della bellissima orgia che andava configurandosi.Ci sedemmo ad un tavolo e subito venne la ragazza per chiederci le ordinazioni. Prendemmo tutti e tre l’ennesimo caffè della giornata.La ragazza si allontanò e cominciammo ad entrare nel vivo della conversazione. Prospettai il mio piano. Dissi loro che Eloisa doveva essere colta di sorpresa perché chiedendolo prima, avrebbe certamente negato la propria disponibilità.Claudio si mostrò perplesso, ma lo convincemmo dicendogli che se la donna avesse mostrato la minima resistenza, avremmo desistito da ogni proposito.Fabrizio mise a disposizione la sua casa al mare. Si alzò dal tavolo ed uscì dal bar. Tornò dopo nemmeno un minuto con un mazzo di chiavi in mano. Me le consegnò: erano le chiavi della sua villa.Conoscevo l’interno della casa e stabilimmo che sarei rimasto con Eloisa nell’ingresso dove c’era un divano.Claudio ci chiese se fossimo d’accordo nel filmare l’incontro. Naturalmente il tutto sarebbe stato fatto di nascosto della donna, ma poi lo stesso Claudio propose di entrare in scena con la telecamera in mano.Decidemmo gli ultimi dettagli ed uscimmo dal bar.Sempre in loro compagnia, telefonai ad Eloisa, senza ovviamente farle capire di non essere solo.Con lei mi accordai di vederci il pomeriggio seguente. Inventai di avere dei problemi con la macchina, perciò le chiesi di andare con la sua. Eloisa rispose che non c’era alcun problema. Chiusi la telefonata e mi congedai dai miei due amici, dando loro appuntamento il giorno dopo.Alle quattro del pomeriggio Mi feci trovare nel luogo stabilito e dopo pochissimo arrivò Eloisa con la propria utilitaria bianca.Dette un colpo di clacson, quindi accostò al lato per fermarsi e permettermi di salire a bordo.Mi accomodai sul sedile del passeggero e la prima cosa che notai fu la cortissima gonna indossata dalla donna. Le detti un bacio sul collo e lei ingranò la prima e ripartì. Durante il tragitto ne approfittai per accarezzarle le cosce; con la mano arrivai a toccarle l’inguine. Volevo verificare se indossasse biancheria intima. Naturalmente non portava slip.Mi chiese dove andare e le indicai il posto.Giungemmo davanti all’ingresso della villa di Fabrizio e le dissi di fermarsi davanti al cancello.Eloisa mi chiese dove fossimo. Prima di rispondere, scendemmo dalla macchina e le spiegai che un mio amico mi aveva dato le chiavi della sua villa perché così nessuno poteva seccarci. Eloisa credette ad ogni mia parola e mi seguì dentro casa.Appena chiusa la porta, ci abbracciammo con ardore e ci baciammo. Le mani cominciarono a schizzare su ogni parte dei nostri corpi. La spogliai lasciandole in dosso la lingerie, composta di calze nere autoreggenti e reggicalze nero, con un paio di scarpe con il tacco a spillo alto dieci centimetri.Eloisa mi tolse la cinta e mi abbassò la cerniera. Rimasi con il pantalone indosso e me ne liberai immediatamente. Mi sfilai anche il maglione, rimanendo con la camicia ed i boxer. Continuammo a baciarci finché Eloisa iniziò a sbottonarmi la camicia. Quando anche l’ultimo bottone fu libero dalla propria asola, la sfilò e l’abbandonò lontano da noi. Mi tolsi le scarpe con un movimento di piedi e, repentinamente, mi liberai anche delle calze. Rimasi, perciò, con indosso soltanto un boxer di Dolce&Gabbana. Eloisa s’inginocchiò e mi levò anche quello, prese il cazzo in mano e dopo alcuni istanti lo fece sparire nella sua bocca.Le misi le mani dietro la testa dandole il ritmo della pompata. Eloisa sentiva crescere la mazza ad ogni botta della sua lingua e si aggrappò con le mani ai miei fianchi, assecondando la velocità delle mie mani.Dalla mia posizione aveva una perfetta visuale della porta d’ingresso. Li vidi arrivare e feci cenno di fermarsi. Afferrai la donna per i capelli e, spostandole la testa avanti e in dietro, le urlai:- Succhiamelo, troia. Mettiti carponi che voglio vedere il tuo culo scondinzolare.Eloisa obbedì e mantenendo il cazzo in bocca, si mise carponi e cominciò a muovere il culo. Senza saperlo stava mostrando il proprio posteriore ai miei due amici e Claudio iniziò immediatamente a filmare.Tolsi il cazzo dalla bocca della donna e mi sdraiai sul pavimento appoggiando la testa sul cuscino del divano. Eloisa si accovacciò su di me allargando le cosce ed infilandosi il cazzo nella fica. La presi per le chiappe ed iniziai a chiavarla, mentre lei affondò il viso sulla mia spalla baciandomi la pelle nuda.Dopo alcuni minuti cominciò a godere come una selvaggia e nel pieno dell’orgasmo mi sorprese dicendomi:- Ti amooooMi baciò sulle labbra continuando il su e giù sul mio cazzo. Presi le chiappe in mano e le allargai: Il segnale che avevamo stabilito con Fabrizio. Entrò in silenzio già completamente nudo. Si avvicinò ad Eloisa. Io lasciai le chiappe e la strinsi a me tenendo le mani sulla sua testa. Lei sentì il contatto delle mani di Fabrizio e aprì immediatamente gli occhi. Mi guardò sorpresa, quindi provò a girarsi, ma prima di capire cosa stesse succedendo sentì il cazzo di Fabrizio penetrarla nel culo.Eloisa guardò il nuovo arrivato schiumando rabbia e cercando di divincolarsi dalla nostra presa. Più si muoveva, più sentiva la doppia penetrazione divisa soltanto dalla sottile membrana posta tra la fica ed il culo.Tornò a guardare me, questa volta però senza amore nei suoi occhi; c’era soltanto incredulità, sorpresa e rabbia; provai a rassicurarla dicendole che doveva cercare di divertirsi.All’improvviso cominciò a muoversi su e giù ed a gridare:- Mi volete puttana? Ed allora farò la puttana. Forza chiavatemi. Sfondate i miei buchi. Fatemi sentire troia. FottetemiIniziò a gemere e raggiunse rapidamente l’orgasmo, scossa dalle verghe durissime. A quel punto entrò Claudio con la videocamera accesa e puntata su noi tre, dicendo:- BuonaseraEloisa si voltò immediatamente verso di lui. Aggrappata alle mie spalle e con i nostri cazzi dentro di lei, vide il terzo uomo (che conosceva molto bene) e dopo si accorse della telecamera.- Ma quanti siete?- Zitta troia, rispose Claudio avvicinandosi.Dispose la telecamera sul tre piedi con l’immagine aperta e fissa su di noi; si spogliò e si avvicinò mettendosi in piedi al lato di Eloisa. La prese per il capo e la spinse verso di lui.Eloisa rimase intimorita dal comportamento del terzo uomo e non espresse il minimo disappunto sulla presenza della videocamera, anche se le dava molto fastidio il farsi filmare in quelle circostanze.Non oppose la minima resistenza e si fece guidare dalla mano di Claudio; spalancò le labbra ed inghiottì il cazzo del maschio. Le dimensioni di Claudio erano considerevoli, ma lei riuscì a pompare ed a far scomparire il cazzo nella propria bocca.Sotto stavo io che la scopavo con foga. Dietro Fabrizio continuava a sodomizzarla con lo stesso impeto. Davanti Claudio la costringeva a pompare come una forsennata, infilandole il cazzo completamente in bocca e tenendole la testa stretta contro il proprio pube.Eloisa aprì gli occhi e con la coda vide l’obiettivo della video camera e la spia rossa che indicava la registrazione. Si chiese cosa volessimo fare di quel filmino che la ritraeva come una puttana. I suoi pensieri e le sue paure furono interrotte dal fiume di sperma che cominciò a sgorgare nella sua gola. Claudio schizzò una quantità incredibile di sborra ed Eloisa trovò delle difficoltà ad ingoiarla completamente. L’uomo sborrò ininterrottamente per una ventina di secondi con la povera donna che alla fine riuscì ad ingoiare l’intera dose di sperma riversatele in bocca.Claudio scrollò le ultime gocce nella bocca di Eloisa, quindi si allontanò sedendosi sul divano e gustando la nuova scena. Avevamo liberato Eloisa dalla doppia penetrazione, dicendole di rimanere carponi. Le andai dietro, le allargai le chiappe e le infilai con un colpo secco la verga nel culo. Eloisa strinse i denti e chiuse le dita della mano alla ricerca di un appiglio che non trovò. Fabrizio si avvicinò al suo volto, le sollevò la testa e premette il cazzo sulle sue labbra. Eloisa aprì la bocca per permettere l’ingresso al cazzo del maschio.La video camera continuava a registrare ed impresse sulla pellicola della piccola cassetta Eloisa che a quattro zampe si faceva inculare da me mentre era intenta a spompinare Fabrizio.La presi per i fianchi facendole seguire il ritmo impresso dal mio cazzo. Nel frattempo Fabrizio la prese per i capelli facendole scivolare la testa avanti e indietro. All’improvviso la bloccò con il cazzo interamente nella bocca, si piegò leggermente sulle ginocchia e gridò per l’avvenuto orgasmo. Esplose in una copiosa sborrata che riempì la bocca della povera donna. Eloisa ingoiò interamente la seconda sborrata ormai rassegnata al ruolo di puttana.Quando Fabrizio tirò fuori il cazzo dalla bocca della femmina, alcune gocce di sperma giacevano intorno alla verga. Eloisa si mise a leccare sino a pulire per bene l’asta. A quel punto Fabrizio mi lasciò il posto ed Eloisa iniziò a spompinare il mio cazzo. Claudio si alzò dal divano con la verga nuovamente a tiro, andò dietro la donna e la scopò senza tanti preamboli. Fabrizio si andò a riposare per superare il periodo di refrattarietà.Eloisa cominciava a sentire dolore alle ginocchia e cercò di spostarsi, ma il cazzo di Claudio e quello mio le impedirono qualsiasi movimento. Poco dopo la donna sentì l’ennesimo orgasmo giungere a destinazione. Il suo era ormai un riflesso incondizionato. Non avrebbe voluto tradire il suo piacere, ma la situazione la infoiava terribilmente e non riusciva a nascondere il piacere che provava.Continuò a succhiare il mio cazzo finché avvertì il primo schizzo arrivarle direttamente in gola. Serrò le labbra intorno alla mia asta e lasciò che le colmassi la bocca di caldo sperma. Continuò a pompare sino a scolare la terza intera sborrata. Sfilai il cazzo dalla sua bocca e la guardai. Claudio continuava a chiavarla ed Eloisa ricambiò il mio sguardo, quindi mi disse:- Quello che ti ho detto quando eravamo soli è sempre valido. Se sto facendo tutto questo è solo per te…Mi sentii un po’ in colpa, ma il senso di disagio durò poco. Andai in cucina a bere un bicchiere d’acqua e quando tornai vidi Fabrizio seduto sul divano con Eloisa sopra impalata sul suo cazzo, mentre Claudio da dietro la stava penetrando nel culo.Eloisa mi guardò continuando a farsi sbattere come una vacca. Rimase aggrappata alla spalliera del divano, sentendo le due verghe affondare dentro di lei. Claudio la prese per i capelli, le strattonò la testa, affondò completamente il cazzo nel suo culo e le urlò.- Godi puttana. Sentili i cazzi che ti riempionoIn quel momento Eloisa chiuse gli occhi e raggiunse l’ennesimo orgasmo.Claudio le sfilò il cazzo dall’ano e lo smanettò per alcuni secondi. Lo avvicinò alla fica già occupata dalla verga di Fabrizio. Eloisa stava continuando a muoversi su e giù sul cazzo di Fabrizio quando sentì il secondo cazzo forzare l’ingresso della sua fica. Si voltò e disse- Non ce la faccio a prenderne due nella fica- Sì che ce la fai, troia, disse Claudio, ed allargando le labbra, scivolò nella fica della donna scopandola con Fabrizio.Eloisa si sentì mancare il fiato ma subito dopo, abituatasi alla presenza di due cazzi nella fica, cominciò a galoppare e ben presto raggiunse ancora una vetta più alta del piacere. Non credeva a se stessa. Aveva due cazzi nel proprio sesso e godeva come una puttana.Dopo cinque ininterrotti minuti di quella perversa scopata, i due uomini si staccarono dal corpo della donna e mi raggiunsero sul divano. Eravamo nudi con i cazzi sempre a tiro. Ci guardammo, quindi presi la parola e le dissi di inginocchiarsi e di passare la lingua sui nostri arnesi.Eloisa obbedì e si accovacciò davanti a noi. Il più esterno era Fabrizio che allargò le gambe facendola mettere in mezzo. Eloisa si appoggiò alle ginocchia dell’uomo e cominciò a leccare. Passò la lingua sotto la sacca dei testicoli, quindi come un pennello dipinse tutta l’asta per poi far sparire il cazzo nella sua bocca. Pompò il cazzo del maschio per poi prenderlo in mano e leccare la base. Stava per farlo godere quando lo abbandonò e prestò le proprie cure al pene di Claudio. Lo prese in mano e lo smanettò, guardando da vicino la grandezza della cappella. Leccò il glande per poi succhiarlo. Si mise a pompare cercando di inghiottirlo tutto, ma le dimensioni erano davvero spropositate. Allora ci pensò l’uomo spingendole la testa ed obbligandola a prendere il cazzo in bocca nella sua interezza. Allargò le mani e con la destra prese il cazzo di Fabrizio e con la sinistra segò il mio. Continuò la pompa a Claudio e l’aeroplano a noi altri due.Passarono quasi dieci minuti e mollò la presa.Arrivò il mio turno.Eloisa mi leccò le palle; allargai le gambe e la spinsi più giù. Le ordinai di leccarmi il culo. Lei passò la lingua sull’ano ricoprendolo di saliva. Salì su e spompinò anche il mio cazzo. Si fece scopare in bocca continuando a giocherellare con la lingua, terminando solo per non farmi godere.Ci alzammo tutti e tre mettendo Eloisa in ginocchio in mezzo a noi. La donna svariava da un cazzo all’altro, leccando continuamente e smanettando i cazzi fuori della sua bocca.Si fermò ed attese. Ognuno di noi si spugnettò il proprio arnese e Fabrizio aprì la giostra. Riversò sul viso di Eloisa una discreta quantità di nettare bianco; mi avvicinai con il mio cazzo, Eloisa si voltò verso di me e ricevette sul volto un’altra razione considerevole di sborra. Non rimase che Claudio. La donna diresse la testa verso il suo organo e dopo pochi secondi anche il terzo uomo scaricò sul volto della femmina la sua copiosa sborrata.Eloisa era una maschera di sperma e noi tre sorridemmo all’idea che la video camera stava registrando tutto.Eloisa rimase in ginocchio volgendo lo sguardo verso di noi. Aveva solo un occhio aperto perché l’altro era talmente pieno di sborra che aveva difficoltà ad aprirlo. Sorrise in maniera forzata, soprattutto dopo che si rese conto che Claudio, presa la video camera in mano, la stava inquadrando con un primo piano.Mi allontanai e presi tre bicchieri di vetro abbastanza capienti. Ne consegnai uno a Claudio e l’altro a Fabrizio, quindi infilai il cazzo nel mio bicchiere e ci pisciai dentro. Gli altri due aspettarono di vedere le mie intenzioni. Eloisa, invece, le aveva già capite ed abbassò lo sguardo per la vergogna.Riempii il bicchiere sino all’orlo, quindi lo detti alla donna. Eloisa se lo portò alle labbra ed ingoiò tutto il piscio in esso contenuto.Claudio e Fabrizio non credettero ai loro occhi e si precipitarono a riempire i propri bicchieri. Li consegnarono ad Eloisa e lei ingurgitò anche le loro pisciate.Eloisa ci chiese di andarsi a pulire. Le dicemmo che doveva uscire in quello stato pena la distribuzione della cassetta.S’infilò la gonna e la camicia ed entrò in macchina con ancora lo sperma sul viso. Appena girò l’angolo si pulì con la manica della camicia, ma si sentiva addosso l’odore della sborra ed in gola l’acre sapore del piscio. Inoltre pensò alla cassetta in mano nostra. Ormai non avrebbe più potuto sottrarsi ai nostri ordini…
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