Quando si dice che le disgrazie non vengono mai da sole, purtroppo era vero, dalla mattina che discutevo con la mia ragazza per telefono, e mi aveva interrotto la comunicazione con un vaffanculo stronzo, non ti voglio più vedere, e tutto questo per colpa di una amica di mia sorella Valeria, le aveva detto che io ci avevo provato con lei, il fatto rispondeva a verità, ma come si dice? negare sempre anche l’evidenza, ma questa era l’ultima in ordine di lite e sempre per lo stesso motivo, Valeria ha delle amiche che sono superfiche, e quando vengono in casa nostra non riesco a non provarci, ma anche mia sorella non stava meglio di me, era fidanzata da due anni con Riccardo, ma lui era in Polizia, e lontano da noi, si vedevano mediamente una volta al mese, ma era un po’ di tempo che le cose fra loro non andavano, fino alla telefonata di lui che le diceva, ho conosciuto una ragazza ed è una collega, mi dispiace Valeria ma tra noi è finita, e questo la mattina dello stesso giorno, io per sdrammatizzare e per l’enorme confidenza che ho con mia sorella, avevo detto, ma si, ma chissene frega, adesso me ne vado in camera mia e mi do una bella calmata, e dopo tutto mi sembrerà più bello e sereno, io ho 22 anni e gli ormoni a mille, e per me tutte le occasioni sono buone per una sega rilassatrice, e non credo che questa pratica sia sconosciuta a mia sorella, lei di anni ne ha 20, ma diverse volte avevo sentito dei lamenti sommessi specialmente se era in bagno, in casa eravamo soli, i nostri genitori erano andati a trovare la nonna che è a circa 300 km. da noi, e sarebbero tornati fra due giorni, ero andato nella mia camera come avevo programmato, e tolti i pantaloni della tuta e le mutande, mi ero sdraiato sul letto supino e avevo iniziato a giocare con il mio randello, l’avevo portato alla durezza ottimale e cominciavo a segarmi, improvvisamente si apriva la porta e entrava mia sorella, mi guardava e sorridendo mi diceva, e bravo, tu le tue cose le risolvi così, ma a me che sono disperata non ci pensi? ero diventato color porpora, mi vergognavo da pazzi, e non potevo negare l’evidenza, mi ero messo seduto sul letto e con le mani cercavo di nascondere il randello, non avevo a portata di mano neanche il lenzuolo ho un indumento, il letto era fatto, e la mia biancheria l’avevo lasciata sulla sedia, Valeria si avvicinava a me, e continuava a fissarmi il cazzo che cercavo inutilmente di nascondere, e poi esclamava, Flavio, adesso capisco tutto il successo che hai con le mie amiche, hai veramente un bel bastone in mezzo alle gambe complimenti, ma io sempre più confuso cercavo una scusa per la situazione, ma lei continuando a sorridere mi si metteva seduta vicina sul letto, e poi poggiandomi una mano sulla coscia mi diceva, ma lo sai che hai ragione, loro fanno gli stronzi con noi e ci dovremmo disperare? mai nella vita, sai cosa faccio adesso io? ti seguo in tutto, e credo che dopo anche io mi sentirò meglio, che ne dici? ti piace l’idea? si alzava in piedi e si slacciava la gonna, rimaneva con il tanga bianco che indossava, mostrando un culo meraviglioso, e quando si girava per ritornare verso il letto, vedevo un pacco di fica con un bosco che le usciva dagli angoli del tanga, e prima di sedersi se lo toglieva, poi mi guardava e diceva, ma dai Flavio, non hai mai visto una donna con la passera scoperta? io non riuscivo più a parlare, avevo il cazzo duro da morire, cercavo ancora di nasconderlo ma inutilmente, e lei che con molta naturalezza mi diceva, dai comincia tu fratellone, ed io ti vengo dietro, io continuavo a fare scena muta, avevo il cervello vuoto, non sapevo che dire o fare, eppure mille volte avevo sognato di scoparmi Valeria, e centinaia erano le seghe che le avevo dedicato, ma era lei che sboccava la situazione, mi scansava la mano dicendomi, fammi un po’ vedere in che condizioni stai? e come mi scoprivo lei prendendomelo con la mano lo scappellava, e si vedeva un grosso gocciolone sulla punta della cappella, ero eccitato da morire, e quella manina mi aveva quasi portato ad un orgasmo pauroso, e Valeria aveva continuato, hei ma sei eccitato da morire, guarda come perdi, sei quasi come me che sotto mi sento in un lago di umori, si infilava una mano sotto la fica e la ritoglieva tutta bagnata, e mettendomela sotto al naso mi diceva, senti fratellone il mio sa di buono, e il tuo? metteva l’indice sulla goccia e se lo portava prima sotto al naso, e poi lo assaggiava con la punta della lingua, mi prendeva la mia mano e me la poggiava sul manganello, e poi mi diceva, adesso inizia che io ti vengo dietro, e vediamo chi arriva prima, ma ti avverto, dal momento che non mi piace barare, io come me la tocco parto come una locomotiva, io a quel punto avevo ripreso un po’ i colori, e le suggerivo, ma perché non facciamo che tu pensi a me e viceversa? e lei raggiante in volto mi aveva detto mentre si impossessava del mio pisello, dai che a me va bene, e iniziava a segarmi con la sua manina morbidissima, io le conquistavo la sua fica e iniziavo a farle un delizioso ditalino, le sensazioni che in quel momento mi si sono scatenate sono state veramente moltissime, non riuscivo a capacitarmi se quello che stavo vivendo era un dolcissima realtà o un sogno fantastico, tante volte avevo fantasticato su mia sorella, ma quello che stavo vivendo in quel momento era superiore ad ogni mia aspettativa, l’unica cosa reale di quel momento era il fatto che stavo per fare una sborrata da campionato, e mentre avvisavo Valeria, lei a sua volta stava venendo con un godimento incredibile, aveva allargato al massimo le gambe e adesso potevo vedere tutta la sua bellissima fica spalancata, e la vedevo in diretta colare il suo miele in abbondanza, e lei rimaneva stupita nel vedere con che potenza il mio manganello eruttava sperma, e durando più di lei Valeria continuava a segarmi con una delicatezza inaspettata, eravamo soddisfatti entrambi per il momento, ma Valeria mi guardava come per dire non finirà qui spero, io ero venuto ma con molta meraviglia di mia sorella il cazzo non accennava ad ammosciarsi, lei impugnandolo di nuovo ne sentiva la durezza e mi diceva, ma il tuo coso è rimasto duro come se non avessi fatto niente, se io non ti avessi visto sborrare avrei giurato che ancora non avevi fatto nulla, io ormai ero partito in quarta e prendendola per un braccio le avevo detto, ma perché non ricominciamo da capo e ci scambiamo le bocche? lei con lo sguardo interrogativo mi aveva detto, come ci scambiamo le bocche, che cosa vuoi intendere, ed io piegandola verso il mio manganello le avevo aggiunto, così come ti suggerisco con i gesti, se tu me lo prendi in bocca io ti mangio tutta la passera, e ti faccio toccare il cielo con tutte le dita, lei faceva quasi un balzo, mi si metteva sopra al contrario e mi prendeva subito il cazzo in bocca, come lo aveva imboccato il piacere mi stava sconvolgendo, complice anche la stupenda fica di Valeria che avevo sopra il viso, aveva una fica bellissima, ancora la dovevo toccare e già mi gocciava umori sulle labbra, con la lingua le entravo nella fica e lei iniziava a mugolare, si allargava leggermente e mi regalava la prima sborrata in bocca, aveva un sapore buonissimo, era un agro dolce che mi faceva impazzire, contemporaneamente la sentivo impegnata a leccarmi il cazzo con una dolcezza e determinazione incredibili, lo sentivo che prima mi succhiava leggermente e leccava la cappella, e poi lo imboccava mandandoselo quasi tutto in fondo alla bocca, nel frattempo la sua fica continuava a perdere umori in continuazione, poi le attaccavo il clitoride a colpi di lingua, prima piccoli e teneri, e poi sempre più decisi, e lei aveva di nuovo un orgasmo fortissimo, mugolava come una gattina in amore, mi spalancava la fica sempre di più per favorire i movimenti della mia lingua, si dimenava sopra di me come un animale in agonia, aveva i brividi, tremava, e si agitava, poi l’avvisavo dell’imminente mia sborrata, lei prima lo sfilava dalla bocca, e poi al primo schizzo se lo riprendeva tutto fino in fondo, si stava bevendo il mio godimento, la sentivo che tossiva e deglutiva, non voleva perderne neppure una goccia, e poi mi inondava di nuovo il viso con un’altra sua dolcissima sborrata, avevo il viso e il collo con parte del petto completamente bagnati dai suoi umori, e il suo profumo per me era una droga, infatti mi sentivo ancora pronto per un’altra copiosa venuta, a quel punto Valeria si alzava da sopra di me, e si sdraiava sulla schiena, poi mi guardava e la vedevo che prendeva una cosa bianca, e se la metteva nella fica dicendomi, aspetta un momento fratellone, che in cinque minuti questa si squaglia e tu puoi scoparmi senza problemi, e poi impugnandomi il cazzo aggiungeva, madonna quanto è bello e duro, se lo avessi saputo che duravi in questo modo erano almeno tre anni che ti scopavo, ma il tempo per rifarci lo abbiamo e non lo perderemo assolutamente, e allargandosi la fica me lo indirizzava lei per farlo entrare dentro, appena spingevo me lo risucchiava come una ventosa, ero appena entrato e lei gia era squassata da un altro orgasmo incredibile, iniziavo a chiavarla veramente forte, lo sentivo che le entrava dentro e aveva la fica stretta, e lei continuando a godere mi diceva, si spingi amore mio, ma che bel cazzo grosso che hai, dai fammelo sentire tutto, sfondami, lo voglio sentire fino nello stomaco, si continua così, poi con le gambe me le aveva allacciate sulla schiena e si stringeva sempre più forte a me, io la reggevo per le chiappe e la stavo infilando come un pazzo, continuavo a chiavarla in un modo bestiale, poi complici i suoi abbondanti umori, avevo bagnato il mio dito medio e iniziavo a infilarlo nel culo, aveva un buchetto stretto che era un qualcosa di meraviglioso, il culetto lo sentivo inviolato, e nel sentirsi il dito nel culo aveva iniziato a godere e gridare, era scossa dai tremiti e singhiozzi, quel dito la stava facendo impazzire, lei non lo aveva mai provato, ma in quel momento insieme avevamo iniziato a sborrare, nell’avvertire dentro di lei il mio primo getto di sperma, si era arcuata al massimo e diceva parole senza senso, io le stavo scaricando di nuovo un mare di sperma nella fica, e con il dito la inculavo alla grande, era ormai impazzita dal piacere, mi baciava e leccava tutto il viso, poi mi si era incollata con la bocca sulla mia, sentivo la sua lingua che mi scandagliava la bocca come impazzita, poi si staccava, aveva gli occhi sbarrati, poi con un singulto aveva un ultimo orgasmo e girando gli occhi all’insù crollava senza più forze sul letto, aveva ancora delle contrazioni al basso ventre, io le ero ancora dentro, ma questa volta sentivo che il cazzo dava segni di cedimento, e lentamente iniziava ad ammosciarsi, mi sfilavo da quel paradiso di fica e mi sdraiavo vicino a lei, aveva quasi ripreso il suo ritmo di respiro normale, si girava dalla mia parte, vedere quegli occhi verdi scrutarmi era bellissimo, mi dava un leggero bacio sulle labbra e poi mi diceva, io non ho scopato tante volte, ma quelle poche non ho mai goduto in questo modo, e poi quel tuo dito nel culo mi ha fatto impazzire, adesso ti preparo un bel caffè, e poi scopiamo di nuovo come prima vuoi? le ricambiavo il bacio leggero e le aggiungevo, ok, dopo scopiamo di nuovo, mi piaci troppo per non rifarlo, ma domani se vuoi, ci mettiamo di nuovo su questo letto e te lo faccio sentire dentro al culo, perché ho idea che da quello che dicevi prima ti piaccia molto anche lì, lei si alzava e ridendo mi dava un altro bacio, e mentre si allontanava mi diceva, meno male fratellone che lo hai detto tu, altrimenti toccava a me chiedertelo, perché io non vedo l’ora che venga domani, il dito mi ha fatto impazzire quando me lo hai messo nel culo, figuriamoci a sentire quella meraviglia di cazzo che dovrò provare, ma intanto adesso in ordine, prima il caffè e poi si scopa come prima, e domani….ma, ma questa è un’altra storia.
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