Vi racconto una storia che mi è accaduta quest’estate. Con la mia compagna Aurora, eravamo in vacanza in una spiaggia per nudisti in Francia. Eravamo in un camping in cui la tenuta adamitica è obbligatoria. Quanto accadutomi è incredibile se ci penso. Era un piccolo camping. Dovevano esserci una cinquantina di vacanzieri. Dopo il bagno, avevamo l’abitudine di fare la doccia. Un giorno, verso le sette, facevo la doccia mentre Aurora preparava la cena. Preciso che le docce erano miste e senza divisioni. Ci si faceva la doccia davanti a donne ed uomini nudi. Quel giorno c’era solo un uomo oltre me. Era giovane, 20-22 anni, e ben piantato. Mentre mi lavavo la testa, ho avuta la cattiva sorpresa di accorgermi che aveva una erezione. Non potevo non guardarlo.. Doveva avercelo di almeno 20 cm. Uscì dalla doccia e raggiunsi Aurora. Non le dissi niente. Tutte la sera, dentro la tenda, prima di addormentarci, facevamo sempre l’amore. Quella sera non mi si rizzava. Aurora era sorpresa quanto me. Mi disse di pensare a qualcosa che mi eccitava. Non so perché, ma pensai a quel pene in erezione che avevo visto. Mi eccitai subito e giunsi ad eiaculare nel giro di cinque minuti. Aurora, che non mi aveva mai visto in quelle condizioni, mi rassicurò dicendomi che domani sarebbe andata meglio e che il mio impedimento sessuale doveva addebitarsi all’acqua del mare. Non riuscivo comunque ad addormentarmi perché fantasticavo di fare l’amore con quel tipo della doccia. Verso l’una di notte, per distrarmi, decisi di fare un’altra doccia.Ero solo, ma poi arrivò qualcuno. Poiché era buio non riuscivo a vederne il volto. In pochi minuti riconobbi che era lo stesso tipo su cui stavo fantasticando. Era ancora eccitato ed in erezione. Si posizionò proprio affianco alla mia doccia, senza mostrare alcun fastidio nel mostrarmi il suo grosso sesso in erezione. Al vederlo, mi eccitai. Cercai di nasconderlo, ma se ne accorse. Si pianto di fronte a me. I nostri peni si sfioravano, ma io non riuscivo a muovermi. Mi prese l’uccello in mano ed iniziò a masturbarmi, con l’altra mano si masturbava. Lo lasciai fare. Non avevo ormai che un solo desiderio, fare l’amore con lui. Me lo prese in bocca. Era fantastico. Faceva i pompini perfettamente, meglio di Aurora. Mi leccava il glande con una dolcezza infinita. Non c’eravamo detti fino ad allora neanche una parola, non ci conoscevamo neanche. Mi pompava sempre più forte, accarezzandomi il sedere. Non resistetti e gli venni in bocca. Ingoiò tutto continuando il pompino. Gridai di godimento come non avevo mai fatto fino ad allora.Si alzò, mi afferrò per le spalle e mi fece abbassare fino all’altezza del suo cazzo. Sapevo che se avessi esitato non mi sarei più deciso a farlo, così me lo misi subito in bocca ed iniziai con foga a fargli un pompino. Fu delizioso, ho subito amato il suo cazzo e la sua cappella. Passeggiavo con la lingua lungo il suo glande. Era dolcissimo e decisi di ricambiargli il favore facendomelo venire in bocca. Non sapevo come sarebbe stato perché non avevo mai assaggiato lo sperma, neanche il mio. Mi venne finalmente in gola, sentivo il suo sperma scendermi fino allo stomaco. Era buono anche se amaro e salato. Se oggi riesco ad assaggiare il mio sperma e grazie a questa esperienza. Infine, gli pulii l’uccello con la lingua come mi fa Aurora, senza perderne neanche una goccia. Mi fece alzare e mi girò contro il muro. Mi fece piegare, divaricandomi le gambe. Sapevo che mi avrebbe sfondato il culo, ma ero talmente eccitato da desiderarlo. Mi leccò il buco e poi mi penetrò con le dita. Che sensazione! Con le dita e la lingua mi penetrava e masturbava. Era bellissimo ed io ero eccitato come un cavallo. Una volta accertato che potevo accoglierlo, mi trafisse con il suo membro. Mi sfondò, mi faceva male ma mi procurava al contempo godimento. Misurava la cadenza delle spinte, giungendo ad infilare interamente il cazzo dentro di me. Ciò mi riscaldava l’intestino, ed era questo che mi piaceva. Mi inculò in tutte le posizioni: in piedi, con le gambe divaricate, con le gambe chiuse, a pecorina, di fianco e, infine, io su di lui.Era disteso sulla schiena, ed ero io che guidavo la cadenza della penetrazione seduto sul suo cazzo interamente dentro di me. Salivo, scendevo, piano, veloce. Al momento di godere, si sfilò schizzandomi i suoi getti di sperma sul cazzo e suoi coglioni. Poi toccò a me sodomizzarlo. Entrai in lui facilmente, doveva esservi abituato. Lo scopai per un quarto d’ora. Volevo ritirarmi prima di eiaculare ma me lo impedì e gli venni in culo. Pensavo che a quel punto avevamo finito, ma mi sbagliai, mi prese per l’ultimo volta e sentivo che mi schizzava a più riprese. Mi stava pisciando dentro il culo. Era bollente e mi sembrava di godere come una donna. Quando me lo uscì, l’urina sgocciolava dal mio sedere.Mi prese di nuovo l’uccello in bocca, e capii che questa volta non voleva farmi un pompino. Gli pisciai direttamente in gola, e lui bevve tutto.Ci lavammo mutuamente sotto i getti della doccia. Non ci rivedemmo più.
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