Coetanei quarantenni, siamo sposati da 18 anni ed abbiamo due figli. Una coppia modello.La mia lei tutta d’un pezzo, capace di dolcezze infinite, ma con limiti alla fantasia che, invece, ti è necessaria nell’intimità; retaggio, questo, di una sua situazione familiare che determinò, come effetto evidente e costante, la sua chiusura mentale verso l’esplorazione di nuovi mondi, ovvero, per farla breve, la sua mancanza di apertura verso nuove esperienze condivise.La sua efficienza e la sua precisione, insieme alla sua ricerca di stile in tutte le cose che faceva e che fa, a volte la rende "marziana"; cose, per carità, tutte molto utili e ben accette, se non addirittura indispensabili, per alcune quotidianità e per una progettualità di vita in comune.L’unica eccezione che si concesse, fino a quando aveva vent’anni, era di uscire qualche volta con i jeans strappati come voleva una certa moda dell’epoca; ma, con il nostro fidanzamento, volle gradualmente abbandonare questo modo di essere, che se da un lato era coerente con i canoni correnti giovanili, dall’altro risultava trasgressiva rispetto ai canoni dei cosiddetti adulti che privilegiavano il classico ed il buon gusto. A me quei jeans strappati non davano assolutamente fastidio, anzi; e fu per questo che da allora presi a chiamarla Molly Trapper, ricordando i vestiti sdruciti dei trappers inglesi, almeno come li facevano vedere nei fumetti, e da allora la chiamai più spesso M.T. o solo Molly, o solo Trapper.Ricordo che mi faceva entrare di notte a casa sua, e facevamo l’amore in una stanza molto lontana dalla camera da letto dove dormiva la madre. Ricordo che si comprimeva e soffocava ogni suo piacere per il terrore di essere sentita e scoperta; e così finii per rimpiangere la mia ragazza precedente che godeva con tutto il suo corpo e la sua voce melodiosa. E anche da sposati è stato molto raro, almeno fino a qualche tempo fa, sentirla abbandonata completamente, nel fare l’amore con me. La mia ossessione, pian piano, divenne quella di trasformarla in una dolce e fedele troia. Mi piaceva l’idea di vederla troia. Appena qualche volta accennava ad esserlo, io sentivo di amarla di più. Ma quando rinnegava anche quell’accenno di spontaneità di espressione, avvicinandosi ai rigidi schemi della madre schiva e bigotta , automaticamente io mi allontanavo. Bella! Un pò bassina, ma con due belle tette. Un sedere bello tondo e sodo che mi piace tanto, ancora adesso, abbracciare e stringere e sentirne la pelle sulle mie guance. Una pelle liscia e un po’ scura che sembra oro, e d’ estate con l’abbronzatura uniforme diviene un sogno dentro cui tuffarti attraverso i suoi immensi occhi verdi. Ed è ancora così bella……La nostra intesa sessuale ormai era diventata sempre più monotona: percepivo le sue vibrazioni che mi eccitavano ed alimentavano le mie fantasie erotiche; vibrazioni, però, che si spegnevano poco dopo, anche se alla fine riusciva a godere pure lei, ma sempre quasi in silenzio. Ed io, nel tempo, cominciavo a sentirmi privato della soddisfazione attesa, non riuscendo più a cogliere le manifestazioni dirompenti e gioiose dell’esplosione d’amore.E quando, talvolta, le facevo notare alla fine, un po’ del mio disappunto, lei mi ripeteva che si vergognava un po’ e temeva di apparire una spudorata! Mi diceva che scoprirsi, tutto di un tratto, presa dal desiderio e rischiare di esserne sopraffatta facendole perdere il controllo, la faceva sentire come una svergognata, senza pudore, non degna di un marito come me; e perciò si reprimeva; e lei stessa diceva che andava bene così, cioè che lei con me godeva, anche molto, anche non lo dava a vedere o "a sentire". Ma, porca miseria, come si fa a non capire che per me è, invece, importante e vitale "sentire"…….! ? ! ? ! ? E ogni volta che ricordavo le sue vibrazioni (iniziali), la mia testa si riempiva di fantasie erotiche anche forti. Cominciai a parlarne, mentre facevamo l’amore, fino a proporle di far l’amore, qualche volta, insieme, con un’altra donna. Ma non nel senso che ardevo dal desiderio di vederla lesbicare con l’altra, come pare anche che succeda in giro; ma avere solo un’altra donna, insieme a lei, da scopare, da inculare, farmi fare pompini……….Certo, se poi, nel groviglio generale, alla mia Trapper fosse piaciuto lesbicare un po’, io non avrei avuto nulla in contrario. Né se si fosse fatta succhiare la fica da quell’altra, né se fosse stata lei a sditalinare, e magari, anche succhiare la fica a quell’altra. Contenta lei, felice comunque io che sarei stato in mezzo in ogni caso e in ogni modo!Le prime volte non mi degnò di risposta alcuna, fino a quando, una sera, con un tono non adirato, ma comunque secco e deciso, al punto da farmi temere l’interruzione della scopata, lei mi disse: "Senti, perché noi due con un’altra donna? Io che faccio mentre tu te la scopi? Ti sto a guardare? E poi, queste sono cose immorali, da viziosi e, se poi quella ti dovesse piacere più di me? Una volta fatta la prima volta, poi cercherai di vederla fuori e di scopartela?No, no proprio. Non ci sto! Sei pazzo e maniaco! Se poi la gente venisse a sapere….. Abbiamo due figli……. E poi, non siamo vecchi, ma nemmeno tanto giovani da poter fare pazzie simili…… E poi, una volta che te ne sarai venuto con quella, che facciamo? Stiamo seduti sul letto ad aspettare che ti si rialzi lo strumento per scopare con me, parlando magari di politica, eh? No, no, tu sei matto; questo è solo un modo per scoparti un’altra, con la mia complicità, mascherando, così, il fatto che mi vuoi mettere le corna; e per certi versi, questo è non solo ipocrisia, ma anche egoismo bello e buono! Se, invece, io ti dicessi: bene, è una terza persona che vuoi con noi; perché non può essere, allora, un maschio? Sarebbe anche più logico, no? Tu, comunque, avresti i tuoi orgasmi scopandomi nella fica o in bocca, ma nel frattempo anche l’altro si può impegnare con me e così saremmo tutti "occupati" ad eccitarci e a godere; nel tempo, poi, che ti ci vorrebbe per farti riprendere e fartelo rizzare di nuovo su, io non starei senza far niente perché scoperei con l’altro; e tu magari, per aiutarti ad eccitarti di nuovo fisicamente e mentalmente, potresti accarezzarmi, baciarmi, masturbarmi, proprio mentre sto con quell’altro! Beh, allora, che mi dici? Questa soluzione non ti piace, vero? Visto, allora, che il tuo è solo egoismo? E ipocrisia? Avete presente un colpo sulla nuca inferto con un manganello pieno di sabbia, come in certi film americani? Così mi sono sentito io, al termine di tanta arringa fatta dalla mia mogliettina M.T.; non ebbi parole da poter utilizzare in pronta replica: c’era troppa logica, un sillogismo costruito, a mio danno. ……….O a suo beneficio…..?Tutto sommato io rimasi eccitato per tutto il tempo che lei fece tutto quel bel discorso; anzi, a ricordar bene, quando cominciò ad accennare al maschio, come terzo coinvolto nei nostri rapporti intimi, sentii qualcosa dentro che, però, vi giuro, non era gelosia; avvertii quasi delle sospensioni al petto, al cuore, e piano piano cominciai ad avvertire un lieve dolore al pube e alle palle; e questo normalmente mi succede quando sono super-eccitato!L’idea di vedere mia moglie che scopava con un altro mi eccitava? Ma, sogno, son desto o sto diventando matto? Come è possibile?In preda a tali e tanti pensieri, con tutta l’eccitazione che avevo addosso, non dissi nulla, la lasciai senza risposte, la penetrai nella fica, da dietro, e piano piano cominciai a muovermi coordinandomi con i suoi movimenti fino al nostro orgasmo contemporaneo ed incredibilmente forte per tutti e due! Come se anche lei fosse eccitatissima! Non risposi quella sera ai quesiti che mi pose; frullai per diversi giorni il ricordo di quella sera ed ogni dettaglio del suo discorso; era forse un messaggio? E mentre tentavo di dare a me stesso una risposta, prima ancora che a lei, sentivo salirmi l’eccitazione senza che una sorta di mio canone morale interiore mi potesse aiutare a reprimerla automaticamente sul nascere. Ma, evidentemente, c’era un conflitto tra il canone morale, che è una costruzione comunque dell’uomo ovvero una convenzione, e la natura. La natura che, portandomi all’eccitazione fisica, vinceva sulla convenzione morale al punto da riempirmi di eccitazione anche la mente, e scatenando tutte quelle reazioni interne di battito cardiaco, di respiro corto, etc. etc.Quasi a voler condurre un esperimento con me stesso provai a immaginare delle sequenze come fossero scene di film con noi due protagonisti insieme con un altro uomo, o meglio, con un altro cazzo; a volte più piccolo, a volte più grosso (Molly Trapper avrebbe goduto meglio, o di più, o in tempi più rapidi? Boh!); e allora vedo mia moglie aprire le gambe per accogliere l’altro cazzo dentro la sua fica; mi abbasso e sposto l’angolo di visuale e vedo questo altro cazzo che piano piano entra dentro la fica della mia Molly, e vedo le grandi labbra rosee che si allargano; do un’occhiata sopra e vedo lei che durante questa lenta penetrazione socchiude gli occhi per concentrarsi sul suo piacere, e comincia quasi a mordersi dolcemente il labbro inferiore ed inarcando le narici…….. E su questa stessa scena, al colmo dell’eccitazione, intervengo io appoggiando le mie labbra sulle sue, ed insinuando la mia lingua fin dentro la sua bocca come una contemporanea penetrazione; e lei, che con la sua lingua gioca di fioretto con la mia, e me la succhia quasi volesse farmi un pompino, con movimenti in sintonia con quelli procurati al suo corpo da quell’altro cazzo che la stantuffa dentro la sua fica. Cambio di nuovo angolo di visuale e ritorno a guardare giù, notando le grandi labbra ormai belle tumide e fradice di tanto succo di fica. Le scene, così costruite per volermi sottoporre a prova, non finirono qui; continuai in questa sorta di gioco perverso per diversi giorni, ed ogni volta dovetti constatare che la natura vinceva sempre sul canone morale interiore, sulle convenzioni! La cosa mi eccitava, e di più che nell’immaginare di scopare con mia moglie e con un’altra donna.Non potevo perdermi oltre in questo che stava per diventare un labirinto.Dopo una settimana, avemmo l’occasione di scopare di nuovo; non ripresi a sussurrarle le mie fantasie erotiche di scopare anche con un’altra donna; pensai, invece, di descriverle scene dove la vedevo posseduta da vari uomini tutti assieme, descrivendo anche nei particolari le mie nuove fantasie.E notai che piano piano in lei, forse per il mio tono sincero e rassicurante, aumentava il desiderio e i suoi movimenti erano sempre più coordinati e decisi, come a voler prendere iniziative per il suo stesso piacere.Con il tempo i suoi mugolii e gli spasmi del suo ventre si facevano sempre più intensi, mentre le nostre bocche si cercavano avidamente, le nostre mani sfioravano, accarezzavano, stringevano, arrivavano dappertutto.E cominciai cosi a trattarla da troia mentre la scopavo; a lei piaceva, e si esaltava quando le descrivevo l’eventualità che qualcuno intervenisse. Non lo ammetteva con le parole, ma io lo capivo proprio dai segnali che il sesso regala. Una fantasia ricorrente che riusciva ad eccitarla era quella di un secondo uomo, proprio come aveva detto lei stessa, anche se solo ed esclusivamente come ipotesi, ma in pura teoria, di contraltare alle mie fantasie di prima.E, però, mi resi ben presto conto che parlare di un secondo uomo senza volto, né dimensione fisica o psicologica, non produceva assolutamente gli effetti desiderati; né la mia Molly Trapper riusciva, nel segreto della sua intimità, ad identificarne uno, tra le sue conoscenze, su cui concentrarsi; almeno così mi diceva. La fantasia erotica di essere coinvolti con più maschi sembrava funzionare lo stesso, per gli effetti, su di lei, che io riuscivo ad apprezzare. Ma era necessario dare sempre un volto, un nome, una identificazione reale, perché lei si eccitasse di più e riuscisse a dimostrarlo con il respiro, i movimenti e le contrazioni.Una notte provai anche a dirle, scherzando, di aver voglia di regalarle un vibratore; quello fu veramente un grande momento, pieno di significato, che mi fece esplodere dall’eccitazione; non so con quale coraggio e per quale miracolo, lei mi rispose che era meglio un cazzo vero. E me lo ripete quel paio di volte che ritornai sull’argomento. Un vibratore o un fallo di gomma, avrebbe permesso di far rimanere entro la nostra intimità di coppia le fantasie che gradualmente stavo riuscendo a farle condividere. Certo, la sua affermazione, di preferire un cazzo vero al vibratore, non era assolutamente una dichiarazione esplicita di volere provare realmente l’esperienza, e tuttavia, ciò mi faceva riflettere ed andare verso considerazioni che forse avrebbero implicato anche me circa le mie possibili reazioni, a posteriori, di una esperienza sessuale di coppia, allargata ad un terzo uomo. Cominciai, quindi, a rimuginare sempre più spesso a tale possibilità, a come creare le premesse e a come eventualmente farla accadere nella realtà.Ma il nostro paese di provincia, dove tutti sanno tutto di tutti, frustrava ogni ipotesi; la gente che vede, che parla, che giudica……; personalmente, anche perché lavoriamo nella città grande vicina, questo non lo vivevo come un problema e non ha mai condizionato la mia vita; lei, invece, ne risentiva e, ad esempio, non sarebbe mai uscita di casa se non fosse stata vestita e pettinata per bene. Come a dire "Vizi privati e pubbliche virtù", anche se nel nostro caso la situazione, almeno fino a quel punto, sembrava piuttosto essere "virtù pubbliche e private".Non potevo quindi pensare di "costruire" alcunché con nessuno dei nostri conoscenti in paese, anche se discretamente popolato di bei maschietti e qualcuno anche simpatico e serio. Ne citavamo qualcuno immaginandolo presente nelle nostre scopate.Ma poi, completamente svegli e fuori da ogni eccitazione, provavo a dirle in tono semiserio: "Allora, invitiamo sabato sera a cena, Carlo, o Giovanni e così, dopo, ci divertiamo un po’?La sua risposta era sempre stata gelida e di forte fastidio.Un vero attentato al suo essere pudica, riservata, donna perbene e, diciamo, verginella! Una volta, ricordo, aggiunse anche: "Non riuscirei comunque a scopare con uno sconosciuto; sarebbe come subire una violenza; per noi donne non è come per voi maschi; per voi, tutto sommato, una volta rotto il ghiaccio iniziale, anche dopo pochi minuti, siete capaci mentalmente e fisicamente di scopare con una sconosciuta; per noi donne, invece, non dico che sia proprio indispensabile l’amore, ma almeno l’affetto di un’amicizia, almeno una certa conoscenza, una certa frequentazione, il riconoscere qualche affinità. Del resto è un po’ quello che succede, per esempio, negli ambienti di lavoro dove la donna si fa prendere da certi pruriti, e lo fa magari, non con il primo che capita, ma con il collega che già conosce da qualche tempo, e magari con cui c’è anche un po’ di affiatamento!" Accadde, poi, tutto all’improvviso. Un giorno capitò nel nostro paese un suo ex compagno di università, Vito, che faceva il rappresentante ed era venuto a trovare i genitori ormai in pensione. Io già lo conoscevo perché in una stessa occasione di alcuni anni fa la mia Molly Trapper me l’aveva presentato. Arrivò in paese da solo e, dopo un paio di giorni, ci venne a trovare per volerci salutare.Sapevo da tempo che lui si era preso una magnifica cotta per mia moglie, ai tempi dell’università, quando ancora non ci conoscevamo, e che lei non aveva mai mostrato alcun interesse per lui, oltre quello dell’amicizia: era solo un collega, punto e basta.Non so bene perché, ma iniziammo subito ad avere un’intesa particolare. Lui mi disse che conviveva in città con una ragazza e confessò più volte di essere felice di averla trovata esuberante di spirito oltre che ben fatta . Carinissima, bionda con gli occhi azzurri, un visetto da madonnina, ma troia fino in fondo nell’anima. E dire troia è un complimento, essenzialmente positivo, con l’evocazione del godimento estremo espresso liberamente, sinceramente e con tutta la forza possibile, del corpo, dei nostri liquidi caldi, della voce e della mente.Mi disse che come rappresentante aveva avuto moltissime occasioni e di avere scopato molte donne e che quelle che ci stavano di più erano per lo più sposate, che erano poi quelle che si dimostravano più calde e focose. A sentire questo cominciai quasi a provare invidia; il mio lavoro mi costringeva chiuso in ufficio davanti a una scrivania, a rispondere a telefono e, si e no, vedevo qualche femmina una volta ogni due giorni.Mi disse poi alla fine che nelle sue fantasie c’era quella di farla scopare da uno sconosciuto, e di poterla spiare senza partecipare; e il massimo era poterla spiare addirittura senza che lei e lui lo sapessero. Non capii che gusto ci fosse a desiderare un cosa del genere, ma questa era una sua fantasia A sentire questi discorsi, però, non potei fare a meno di pensare alla mia situazione. Ma lei non voleva farlo perché "era fedele"; del resto era anche un po’ più giovane di lui, era insicura e sicuramente giudicava l’esperienza ad un livello troppo alto e spinto di trasgressione. Uno di quei giorni eravamo al mare. E questo amico Vito, venuto per trovare i suoi genitori, finì per trovare più piacevole la nostra compagnia, e la cosa era ricambiata, e finì anche per passare gran parte del suo tempo con noi, tanto che era diventato difficile trovare un attimo di intimità per me e mia moglie.Una volta facemmo tardi a casa nostra, dopo cena, per vederci un film un po’ malizioso ma non porno, e cosi sfidando tutto e tutti (la mentalità del paese) lo facemmo dormire da noi sistemandolo nella stanza dei figli che erano andati al campeggio. E quella notte mi infuocai dalla fantasia di fare un triangolo. Sapevo che mia moglie non aveva mai provato interesse per lui almeno in gioventù, ma ora ? Ora che ci stavamo frequentando cosi spesso? Facemmo all’amore e io le ripetevo il nome dell’amico, all’orecchio, descrivendo fantasie di coinvolgimento di Vito e lei, ad un certo punto, mi disse che si infastidiva e che sentiva venir meno l’eccitazione, e che non dovevo prendere alla lettera un certo suo discorso fatto qualche tempo prima, perché quello era solo pura teoria per contrastare le mie fantasie da egoista; ma, prima di tale sentenza, io sentivo invece che si eccitava al pensiero della trasgressione di essere posseduta da lui e chissà forse da entrambi; e lo sentivo dal suo ansimare, dal suo corpo che reagiva alle mie carezze, dalla sua fica che si bagnava copiosamente.Ma continuai a dirle: "Senti le sue mani sulle tette mentre io ti chiavo … Adesso mentre me lo succhi, immagina che lui ti tocchi la fica e ti lecchi queste meravigliose tette da troia…… Continuai così per diversi lunghi minuti portandola sempre molto vicino all’orgasmo, ma trattenendomi per voler far durare la cosa più a lungo; volevo quasi sfinirla dal piacere continuo……….!Ed improvvisamente lei iniziò a dire: "Siiii sono la tua troia e voglio scopare con due cazzi ….".Proseguimmo così tutta la sera finché venimmo abbondantemente con grida di piacere anche da parte sua al punto che non capii se si era dimenticata che c’era Vito nell’altra stanza oppure che lo sapeva benissimo e voleva fare arrivare pure a lui il senso di piacere e di felicità che stava provando.E questo fatto aumentò il mio stesso piacere mentre me ne venivo dentro di lei. Provai a chiederglielo dopo qualche minuto ma non rispose, si stava massaggiando il pube, evidentemente per le forti contrazioni che aveva avuto e questo, quasi, mi faceva venire di nuovo voglia di entrarle dentro. Un pomeriggio mentre eravamo tutti e tre sul lungomare in una passeggiata io presi sottobraccio il nostro amico Vito che aveva mantenuto un debole per la mia donna, se non altro il desiderio fisico mai soddisfatto. Parlando, riuscii a portarlo su un piano estremamente confidenziale e mi confessò di tanto suo desiderio proprio durante la passeggiata, mentre lei, davanti a noi, era ferma a conversare con una sua amica.Avevamo qualcosa in comune: il desiderio per la stessa donna, il mio desiderio forte fisico, celebrale e d’amore del marito per la moglie, e lui il desiderio fisico per la sua vecchia cotta.Chiesi a me stesso, per l’ennesima volta, se dovevo essere geloso di questo, o se erano solo le convenzioni della moralità bigotta di paese a farmi venire questo dubbio. Questi pensieri mi accompagnarono durante tutta la nostra passeggiata mentre notavo che lui la guardava sempre più spesso, mentre lei camminava davanti a noi con l’amica, quasi che volesse frugare sotto i vestiti nella sua intimità. La mia lei una volta si voltò per chiederci se volevamo prendere un gelato e non poté fare a meno di notare gli sguardi attenti di lui, pieni di desiderio, e dopo una frazione di secondo, di smarrimento, guardò me che le dissi "si" per il gelato e si voltò subito; e dopo qualche secondo riprese a parlare con l’amica. E non capii cosa provò veramente quando si accorse che l’amico la guardava con occhi pieni di desiderio. Né si poteva capire dalla sua faccia che non diventa mai rossa essendo di pelle un po’ scura.Quella sera a casa, noi due da soli, facemmo all’amore ed io ero pieno di tutti i pensieri del pomeriggio ed avevo una carica di tensione mista di grandissima eccitazione ma anche di ansia perché il mio desiderio del triangolo forse poteva realizzarsi ma, nella realtà, non sapevo come l’avrebbe presa la mia Molly Trapper. Però, successe una cosa strana: mi disse di non mettermi il preservativo perché era l’ultimo giorno delle cose sue e perciò non c’era rischio. Mi disse che voleva riprovare certe sensazioni dei primi anni di matrimonio quando non avevamo figli e scopavamo in completa libertà e voleva sentire di nuovo lo sperma che l’avrebbe inondata dentro e che poi le sarebbe uscito dalla vagina colando verso il buchetto del culo bagnando anche le cosce. A sentirla parlare così, quasi quasi me ne stavo venendo senza ancora averla penetrata. Mi trattenni con grandissima fatica e pensai ad altre cose per distrarre la mia mente ed abbassare il livello di eccitazione. Poco dopo ripresi il controllo della situazione e le entrai dentro, guardandola in faccia, baciandola, leccandole il collo e le orecchie e riprendendo le fantasie di scopare in tre.Mi rispondeva come l’ultima volta "Siiii sono la tua troia e voglio scopare con due cazzi …." Ma questa volta aggiunse: "Voglio sentire il tuo cazzo dentro la bocca e l’altro cazzo che scivola avanti e indietro dentro la mia fica tutta bagnata…… Voglio sentire il tuo sperma caldo che mi schizza sulla lingua e poi invece di inghiottirlo me lo faccio uscire fuori dalle labbra per bagnarmi le guance…….. Voglio sentire lo sperma dell’altro cazzo che mi riempie la fica e che esce per bagnarmi il buco del culo……… E tu con il dito me lo massaggerai infilandomelo dentro umido dello sperma dell’altro cazzo". Non ne potevo più e cominciavano a farmi male le palle per la tensione.Mi tolsi da quella posizione per entrarle in fica da dietro e poterla stantuffare senza sentirle dire altre cose cosi eccitanti, sentirla mugolare soltanto e poterle accarezzare i due capezzoli in sintonia con i movimenti delle sue natiche appoggiate sul mio pube. E cosi ce ne venimmo con grande intensità e sembrava di volare, con la testa tutta leggera.Che troia magnifica che stava diventando, imparando a scoprirsi e guardarsi dentro.Ci guardammo subito dopo sorridendo pieni di amore e notai che la sua mano scivolò verso la fica con un dito in mezzo alle labbra, poi si mise il dito in bocca succhiandoselo mentre mi guardava in faccia. Si mise di nuovo il dito in mezzo alla fica e bagnandolo del mio sperma scivolò giù e comiciò a massaggiarsi il buco del culo. Capii subito e le offrii il mio dito che era anche più grosso del suo, lo bagnai prima ficcandolo dentro la sua fica e poi delicatamente glielo infilai nel culo.Lei chiuse gli occhi, si strinse tutta, rannicchiandosi, ed accompagnò i miei movimenti con delle spinte ritmiche. Notai che le faceva piacere quando con il dito infilato tutto dentro toccavo la parete della vagina ed allora continuai così fino a sentirla venire.Questa volta però, invece di assecondare le contrazioni dell’orgasmo cominciò a spingere ed in questo modo sentii che si allargava il buco del culo quasi che volesse inghiottire il mio dito, glielo spinsi dentro fino in fondo, proprio quando mi accorsi che lei era al massimo del godimento.Le lasciai il dito dentro per qualche minuto e lei era ferma e immobile e capivo che le piaceva sentirlo ancora dentro. Ed ogni tanto stringeva il buco del culo come se volesse assicurarsi di avere il mio dito ancora dentro. Poi si volle voltare, io mi tolsi, lei visibilmente stanca mi sorrise, mi ringraziò e mi baciò con la sua lingua forte e nervosa dentro la mia bocca. Poi mi spinse giù sul letto, si prese il mio cazzo in bocca e me ne fece venire alla grande. E vidi il mio sperma che le colava dalla bocca semichiusa bagnandole il mento. Si portò più giù e cominciò a strofinare le sue labbra bagnate di sperma sulle mie palle massaggiandole con la lingua e con le guance. Alla fine ci addormentammo sfiniti. L’indomani mattina, al risveglio, la vidi nervosa e mi confessò di essere in crisi per essere stata tanto troia (come dicevo io) la sera prima e si vergognava. E io le dissi "magari fosse sempre cosi", lei sorrise e mi disse che era stato bellissimo senza preservativo, poi preparò la colazione, che consumammo insieme, e poi ognuno andò via al proprio lavoro. Nei giorni successivi facemmo l’amore qualche volta, ci vedemmo anche con Vito per stare insieme a giocare a carte o andare al cinema, e la mia lei era più disinvolta anche perché con la frequentazione era aumentata la confidenza tra noi tre e cominciava ad essere quasi normale per lei farsi vedere in vestaglia, anche leggera, da lui che comunque continuava a guardarla, e lei se ne accorgeva. E mi piaceva la sensazione che provavo io stesso guardando lui, poi lei ed immaginando i pensieri maliziosi che le potevano passare per la testa proprio sapendo delle mie fantasie ricorrenti. Il pomeriggio di un sabato decidiamo io e lui di andare a pesca in un laghetto artificiale vicino al paese, anche perché a pesca normalmente ci si va la mattina presto e solo in un laghetto si può andare a trote (allevate) nel pomeriggio. Ci fu cosi la possibilità di stare insieme a parlare da soli. Gli chiesi se aveva notizie della sua compagna rimasta in città e mi rispose che stava lavorando.Trovai il coraggio per intavolare un discorso; la presi molto alla larga per poi riuscire a dirgli: "Mi piacerebbe fare una cosa………. un gioco particolare con mia moglie e con te……."Mi guardò allibito."Beh, anche tu hai delle fantasie con la tua donna, no? Perché non mettiamo in pratica le nostre fantasie? Ho capito, sai, che la desideri. Facciamo una prova no? Stasera dopo cena io proporrò di andarcene a letto, tu farai finta di andartene a dormire nella stanza dove hai dormito l’altra volta, ed io lascio la porta della nostra camera socchiusa. Una volta a letto cominceremo a fare l’amore; tu nel frattempo ti avvicinerai alla nostra porta e quando ti accorgerai che stiamo scopando e che lei avrà cominciato, diciamo così, a riscaldarsi, tu entrerai piano senza far rumore e poi si vedrà… E se lei proprio non ci starà vuol dire che un giorno mi inviterai a casa tua in città per provare la stessa cosa con la tua compagna. É la tua fantasia, no? ok??? Ci metteremo il preservativo, però."Mi guardò con un sorrisetto a mezza bocca. Non si oppose ma non seppe dire nemmeno di si.Ritornammo a casa con lui tutto frastornato, evidentemente al pensiero di quello che avrebbe potuto succedere quella sera stessa. Cenammo in allegria noi tre da soli mentre i figli erano fuori, ospiti di amici per il fine-settimana. Una cena leggera semplice ma gustosa, preparata dalla mia M. Trapper alla quale, prima di uscire per andare a pesca, avevo raccomandato, sorridendo, di non stancarsi perché avrei voluto vederla serena e luminosa come sempre. Trascorremmo la serata scherzando ed invitai lui, ma sempre per riderci sopra, a raccontarci di quando all’università si prese la cotta per mia moglie. Titubante all’inizio, poi cominciò a raccontare che la cosa che per prima lo colpi all’epoca furono le gambe, quelle rare volte che non portava i jeans, e poi le forme ed il modo di camminare. Mentre lui diceva queste cose anche ammiccando, con qualche particolare, notavo mia moglie compiaciuta e contenta dei complimenti, fino a quando le venne spontaneo dire " Eh, una volta! Adesso a quarant’anni queste cose belle non ci sono più". E lui di rimando insistette con i complimenti, spingendosi anche oltre, dicendo che non era poi cambiata molto, neanche dopo vent’anni circa, e che continuava avere le movenze intriganti ed eccitanti di una volta, il bel culo e le belle tette di quando era ragazza.A sentir queste parole io capii che lui stava accettando il gioco e vidi mia moglie un po’ confusa ma sorridente e felice di quest’altro complimento, anche se poteva sembrare pesante. Mi chiesi se queste parole l’avessero eccitata un pochino, e con la mia fantasia avrei voluto toccarle la fica per vedere se avesse cominciato a bagnarsi. Perché, se così era, allora forse non si sarebbe tirata indietro, più tardi, al momento opportuno. Ma non potevo certo ficcarle la mano sotto, così, all’improvviso, per verificare. Bisognava avere pazienza. Lui ricordò anche che lei non lo degnava di molta attenzione e che era tutta presa dallo studio, e le attenzioni semmai le rivolgeva a un altro con cui passava piacevolmente i pomeriggi in una comitiva di compagni.Ed io non ho mai saputo nulla di quest’altro, lei non ne aveva mai parlato, ma io feci finta di sapere tutto cosi che lui poteva continuare a parlare. Vidi mia moglie che cominciava a turbarsi e a guardarmi. Ma io le sorrisi, le presi la mano un pò sudata e gliela strinsi veramente con molto affetto; Gliel’ho tenuta stretta, a lungo, mentre lui parlava e raccontava i suoi ricordi di quando, in piena cotta, vedeva lei baciare quell’altro, stretti corpo a corpo, mentre lui soffriva a vedere e a pensare che tutto quel ben di dio non poteva essere suo, che non poteva toccarla, stringerla, pomiciarla e, perché no, magari anche scoparla.A queste ultime parole, così esplicite, mia moglie ebbe un piccolo sussulto di evidente disagio, almeno iniziale, ma poi non dimostrò di dispiacersene; mi guardò e sorrise. Che voleva dire? Che non avrebbe protestato più tardi (anche se non sapeva nulla del nostro progetto) o anzi che forse avrebbe desiderato magari solo provare……? Ed adesso, più di prima, avrei voluto toccarle la sua dolce fichetta per vedere se si fosse bagnata almeno un pochino! Ma mi trattenni pensando che sarebbe stata più bella l’improvvisata che l’aspettava più tardi.Si stava facendo tardi e cosi proposi di andare a dormire per rivederci l’indomani a colazione.Lui, per salutarla le si avvicinò e prendendole una mano le disse che era ancora bella e desiderabile, e con le labbra sfiorò la sua guancia per darle un bacio delicato ma sensuale. E lei ricambiò con la stessa delicatezza e, mi è sembrato, anche con la stessa sensualità.Tutti questi giochi di parole , di intese e di sguardi mi stavano sfinendo dall’eccitazione, soprattutto al pensiero che anche nella testolina di mia moglie potevano esserci pensieri maliziosi. Che forse voleva farmi ingelosire? Lui cominciò ad andare verso la camera che gli avevamo offerto e lei lo seguì con lo guardo mentre si allontanava.Andò in bagno a struccarsi e quando ne uscì, la vidi con la vestaglietta di cotone leggero. Era stupenda: senza reggiseno e senza mutandine ma con quella vestaglietta di cotone risaltava la sua pelle scura. Le tette mantenevano uno stato di indurimento che non sarebbe mai servito il reggiseno. Le cosce scure finivano dentro quel bianco risaltante e semplice, al di sotto del quale non c’ era nulla. Il fatto che baciarla e stringerla potesse muovere quella vestaglietta corta, scoprendo inavvertitamente le sue forme, mi eccitava. Mi eccitava baciarla ed allo stesso tempo guardarci allo specchio. Mi sentivo in un film. Mentre la stringevo accarezzavo il cotone al di sotto del quale sentivo le sue forme. Se le stringevo i fianchi, il gonnellino da notte si arcuava mostrando la parte bassa del suo sedere. La presi da dietro, mordicchiandole l’orecchio ed il collo e adesso scoprivo a tratti la sua fichetta depilata guardando la scena allo specchio davanti a noi. Anche lei si guardava allo specchio, e nel profondo dei suoi occhi e dalla sua espressione lessi il fatto che fosse realmente troia: come mi piaceva a me.Le toccavo le tette, da sopra al cotone, e le si scopriva la fica. Era uno spettacolo sensualissimo. Peccato che non fosse un’abbronzatura integrale. Sapevo che da qualche parte il nostro amico stava spiando. Poi lei si voltò verso di me e nei suoi occhi colsi il desiderio, si alzò in punta di piedi e mi baciò intensamente muovendo la sua lingua dentro la mia bocca.Un bacio che durò a lungo, ad ogni movimento della sua lingua sentivo accrescere anche la sua eccitazione mentre, serrando le gambe, si stringeva la fica tra le cosce.Poi, improvvisamente si abbassò, mi tolse pantaloni e mutande, impugnò il mio cazzo che era già duro da un pezzo e se lo infilò in bocca, molto vogliosa. Abbassavo gli occhi e vedevo il suo labbro superiore che si gustava il mio cazzo superduro dall’ emozione. Si era accovacciata sulle ginocchia e quasi vedevo spuntare il culetto dal vestitino da notte bianco. Poi si alzò e, come ormai di consueto, volle che le leccassi la fica.Ma questa volta non era come le altre, questa volta stavamo per uscire fuori dal consueto.C’era qualcuno là con noi!E poi quel vestitino……, non l’avevo mai leccata senza denudarla completamente.Mi sdraiai di schiena, e lei si pose sulla mia bocca. Il vestitino mi accarezzava la fronte mentre lei assecondava con brevi e lenti movimenti del bacino, la mia lingua sul suo grilletto. Si toccava i fianchi e poi prese le mie mani e se le mise sulle tette. La sdraiai sul letto e con la mia lingua la percorsi tutta soffermandomi a succhiarle i capezzoli.Era eccitata e gemeva.Le stringevo forte le chiappe mentre ci rotolavamo sul letto.Mi staccai da lei per mettermi il preservativo ma lei mi disse subito di no, io insistetti anche perché sapevo che le sue cose erano finite appena da alcuni giorni. Lei mi rispose che non ce ne era bisogno, che le era tanto piaciuto quella sera …. senza preservativo, che era andata a farsi mettere la spirale!Oh, la mia troiona! La mia dolce troiona! Certo, così, senza preservativo, piace di più anche a me anche se, tutto sommato, non è tutto questo fastidio; forse si rimane più puliti e non c’è bisogno di asciugarsi dopo. Ma così era senz’altro meglio! E lei si era studiata questo particolare per godere meglio. A questo pensiero, che lei aveva cominciato a studiare su come infoiarsi di più e a liberarsi delle sue vecchie catene per abbandonarsi alle emozioni, cose pensate e calcolate anche a freddo, fuori dall’eccitazione di una scopata in corso, io mi eccitai ancora di più e presi a scoparla prima piano, poi forte, poi ancora piano e poi più forte, avanti e indietro.Iniziai con le solite fantasie: "Cosa vorresti che ti facessi …..?""Continua a scoparmi cosi, dai ….. ti prego continua a sfregarmi il tuo cazzo dentro la fica, che me la sento già gonfia, fottimi …..""Cosa vorresti?" "adesso …….un altro cazzo, vorrei avere il tuo in bocca mentre un altro mi sbatte dentro con il suo cazzo nella mia fica….". "Perché non il contrario, io che ti scopo nella fica mentre tu ti succhi l’altro cazzo?"E lei mi rispose subito sottovoce gemendo, con la voce tremolante e ansimandomi in faccia: "Dopo, dopo. Prima voglio provare l’altro cazzo in fica, bello duro, che entra e esce umido della mia fica bagnata, prenderò in bocca il tuo sperma e senza farlo uscire mi riempirei la bocca anche dello sperma dell’altro, mischiarli insieme visto che mi scopate insieme, e poi con i vostri sperma bagnarmi le dita e massaggiarmi il buco del culo che mi piace tanto……."Porca puttana! Non si può resistere a tanto e dovetti fare sforzi sovrumani per trattenermi dal venirmene, sentendo cose cosi eccitanti. Anche perché lui era là vicino, sulla porta della camera da letto, anche se lei non se ne era accorta, e lui aveva sentito tutto, e temevo che se se ne veniva subito per l’eccitazione, si rovinava subito tutta la festa!Mi tolsi da sopra, mi misi di schiena sul letto in parallelo ai guanciali, lei scese dal letto, mise i piedi per terra e si piegò ad angolo per farmi un bocchino. Mentre lei me lo succhiava, era a pecorina col culo verso di lui e in questa posizione aveva praticamente le natiche allargate e credo che le si vedesse sia il buchetto del culo che la fica, già aperta dai nostri preliminari. Pensai che era venuto il momento di fare cenno a Vito di avvicinarsi con la sua asta già pronta. Dopotutto, mi dissi, è solo uno sfregamento di carne, non lascia nessuna ferita. Non lascia nessuna ferita se fatto con la consapevolezza che il cuore non deve essere toccato. Un gioco e basta, senza sentimenti particolari e nessuna progettualità, solo sesso puro! Lui del resto era innamorato della sua donna, e non avrebbe pensato alla mia.Le toccavo a malapena le cosce mentre lei mi succhiava il cazzo e dietro c’ era lui.La fioca luce della lampada nascosta opportunamente illuminava le gambe scure della mia bella troia. Erano divaricate.Io le sfilai la vestaglietta e mostrai cosi la fica al vuoto, e il nostro amico si toccò.Poi le dissi: " Immagina che ci sia qui il nostro amico…….." Il suo petto prese ad ansimare con un ritmo più alto, soffocato dalla presenza del mio cazzo in bocca. "Pensa che bello se ci fosse lui dietro di te …… e che ti si avvicinasse toccandoti la fica mentre mi succhi il cazzo …… " Era allo spasimo. "Immagina intensamente che lui si stia avvicinando, dietro di te……." Ansimava come non mai. Ma fece un cenno positivo col capo, come per dirmi che se lo stava immaginando, e mi diede un succhio più forte.A quelle parole, e a un cenno della mia mano, V. fece il primo passo, e si avvicinò, da dietro, toccando le cosce e le chiappe di lei che ebbe un sobbalzo, sgranò gli occhi e mi guardò intensamente, con lo sguardo di chi non sapeva decidersi se ribellarsi o, piuttosto, accettare di provare quella nuova situazione. Io le accarezzai il viso con dolcezza, le feci un sorriso rassicurante per incoraggiarla a continuare…….. Anche lui era in gamba, la accarezzava soltanto. Se io avessi visto la sua donna con la fica aperta, l’avrei subito scopata.Poi lei guardò nel vuoto e socchiuse gli occhi per poter ascoltare tutte le sensazioni di un altro sulla sua pelle.Io le accarezzavo le spalle ed il collo. Lui scese sotto le ascelle ed arrivò alle tette. Le sue tette, meta ambita da moltissimi, se le palpava quasi fossero le uniche cose che cercasse.A lei piaceva, ma ancora non aveva allentato la tensione della sorpresa. Poi si addolcì alle sue sempre più pressanti mani e si riprese in bocca il mio randello che aveva poco prima abbandonato.Lui a questo punto si inginocchiò e io capii che stava cominciando a leccarle la fica e a succhiarla.Vidi la mia M.T. che si accorse che non erano più le dita a toccarla ma la lingua di V. e notai con mio grande piacere, che le piaceva.Trovai il modo di farle vedere un preservativo perché lei mi facesse capire se farglielo indossare, oppure no, e lei con la testa mi fece cenno di no.La mia troiona! Voleva fare proprio tutto quello che aveva detto e godere come voleva lei.Lui continuava a slinguare la sua fica. Lei però aveva il grilletto troppo sensibile e sperai che Vito non insistesse troppo perché altrimenti le avrebbe dato fastidio. Invece era proprio bravo e ci sapeva fare. Non ci fu nessuna interruzione di piacere in mia moglie. Questa cosa durò ancora qualche minuto, poi lui si alzò in piedi, si avvicino all’altezza del bacino di lei, appoggiò il suo cazzo duro fra le chiappe di lei tanto da far spuntare la testa dalla schiena ai miei occhi, e prendendola per i fianchi cominciò a infilarglielo piano piano in fica. Lei alzò la testa strofinandosi il mio cazzo sulla guancia e mi guardò con gli occhi socchiusi e mordendosi un poco le labbra come se volesse trasmettere a me l’immenso piacere che stava provando in questa prima dolce penetrazione di Vito. E cominciò a mugolare con i denti stretti. Io le chiesi "Ti piace cosi tanto?" E lei "Siiiiiiiiii, ahhhhhh" E ritornò a stringere i denti di sopra sul labbro inferiore e continuò a mugolare ad ogni spinta di lui. E io presi ad accarezzarle i capezzoli strizzandoglieli a turno e ritmicamente, mentre lei accompagnava con il suo bacino i movimenti di lui. E gemeva sempre più forte.Poi d’ un tratto lei si alzò, sollevò i piedi da terra e si mise in ginocchio fra le mie gambe, mantenendo però la stessa posizione di prima, allungò la sua mano dietro riprendendo il cazzo di Vito e infilandoselo nuovamente nella fica; e poggiò il suo viso sul mio ventre prendendosi il mio cazzo in bocca. Voleva venirsene così, appoggiata da una parte sulle sue stesse cosce e dall’altra vicino al mio cespuglio, in una posizione più rilassata per potere godere meglio.Per un pò me lo succhiò, ma poi si concedette alla più ampia e soave tonalità di voce scolpita dalle stantuffate del nostro amico venuto dalla città.Lui la desiderava, lei ci aveva preso gusto, e lo sapevano entrambi. E lei forse era eccitata anche per questo. Che forse non le avevano fatto piacere i complimenti di lui a cena ? Che forse non si sentiva gratificata delle parole dette da lui, anche di quelle che riguardavano cose più intime? E la confessione di lui che l’avrebbe voluta scopare anni fa? Che forse tutto questo non l’aveva predisposta e un poco eccitata, e magari si sarà pure chiesta: come sarebbe stato scopare con lui a quei tempi se avesse accettato la sua corte ? Visto che lui tutto sommato adesso le stava rifacendo di nuovo la corte e pure davanti a me, il marito, si sarà chiesta: e se adesso accetto la corte che succede? E per questi pensieri, se c’erano stati, sicuramente lei s’era eccitata.A freddo sicuramente non avrebbe mai accettato di fare quello che stava facendo, né penso che lei avrebbe minimamente immaginato di trovarsi mai coinvolta in simile situazione. Che troiona che stava diventando, o che era già diventata! Proprio come piace a me!Tra un suo gemito e l’altro, vedevo come abilmente assecondava le spinte di lui, con il bacino, e stringendo anche le natiche, come per volersi succhiare tutto dentro in fica quel cazzo fino in fondo, mentre lui completava la spinta in avanti.Avvertii il suo ritmo aumentare e capii che stava per raggiungere l’acme, si tolse il mio cazzo dalla bocca per appoggiarselo sulla guancia ma continuava a stringerlo in mano e rilasciarlo in sincronia con le spinte, non a menarmelo; ed allora io le misi la mia mano fra i capelli e cominciai ad accarezzarle la testa strofinandovi in tondo le mie dita, prima piano piano e poi sempre più forte, finché esplose, prima con un "mmmm….." sempre più forte, e poi invece gridando forte a bocca aperta "AAAhhhhhhhh…………" I suoi movimenti si fecero convulsi e si fece più forte la stretta della sua mano attorno al mio cazzo. Continuò a gridare sospendendo per riprendere fiato e ad ogni sua convulsione interiore il suo grido era sempre meno forte prendendo quasi a singhiozzare. Questo suo orgasmo durò proprio a lungo come mai era capitato e quando finì di godere si allungò fino a me appoggiando il suo viso al mio, e mi accorsi che singhiozzava davvero. Con la voce rotta riuscì a dirmi lentamente "meraviglioso…..", bagnandomi il viso di una sua lacrima di felicità e baciandomi con la sua lingua prepotente dentro la mia bocca.Non potevo credere che questo poteva essere possibile, eppure è successo.Io, nel frattempo che lei si era tolto il mio cazzo dalla bocca, avevo allentato la mia tensione fisica ma non quella mentale.Lei allora mi prese la mano e se la portò alla fica e sentii tra le dita un umido vischioso; il nostro amico le aveva riempito la fica ben bene di sperma che ora stava uscendo piano piano, ed io capii. Le infilai due dita appena dentro la fica per raccogliere più sperma possibile e le portai proprio vicino al suo buchetto del culo, massaggiandoglielo ed inumidendoglielo tutto.Questa sua iniziativa di prendermi la mano e portarsela in fica, davanti al nostro amico, fu la cosa che mi sconvolse di più perché capii che adesso sapeva dire e fare apertamente le cose che le piacevano e aveva quindi superato la mentalità schiva ed esageratamente pudica e riservata che l’aveva accompagnata fino a sei mesi prima.Era proprio diventata la troia che volevo io?E l’idea di sapere di tutto quello sperma ancora caldo di V. dentro la fica della mia M.T., che effetto mi faceva veramente? Ero geloso? Risposi a me stesso di no, ripensando a qualche secondo prima, e constatando che proprio questo l’aveva fatta felice con un orgasmo forte e lungo come non mai, e dicendomi "meraviglioso" alla fine, con bacio sensualissimo!Lei intanto era rimasta sopra di me e mostrava di gradire il massaggio che le stavo facendo, mentre lui le accarezzava piano le spalle e le cosce arrivando anche nella parte interna vicino al cespuglio e alle labbra della fica."Che sensazione provi adesso?" Le chiesi.E lei rispose: "Bellissimo, continuate ancora cosi tutti e due, vi prego……….".Facemmo durare la cosa forse per dieci minuti in cui noi due maschi notammo che lei si stava riprendendo e cominciava a riprovare piacere…….. di quello attivo.Intravidi la mano di V. che insisteva vicino la fica della mia M.T. e capii che le stava infilando le dita dentro ed allora infilai io il mio dito nel buco del culo di mia moglie e in quell’istante la sentimmo ansimare di nuovo ritmicamente, a dimostrazione del piacere che stava ricominciando a provare.Ce lo confermò lei stessa quando, dopo qualche minuto, lei prese ad assecondare i nostri movimenti, a gemere ritmicamente sempre più forte; noi sentivamo le convulsioni della sua vagina, anche io da dentro al suo culo, fino a sentirla scoppiare di nuovo "Siiiiiiii……..".Ed io e lui sentimmo nello stesso momento le convulsioni "interne" della mia dolce Molly Ttrapper; lui quelle della sua vagina e io quelle del suo sfintere.E anche questo orgasmo durò a lungo. E lei, sfinita si accasciò su di me.Lui appoggiò la sua testa sulle spalle di lei e rimanemmo cosi a lungo, quasi a riposare.Io ancora non ero venuto ma questa tregua mi fece bene perché, altrimenti, me ne sarei venuto troppo presto, e invece volevo aspettare che mia moglie si riprendesse, per farla protagonista anche del mio godimento, cosi come lo era stata del godimento del suo vecchio amico di università.Quasi come mi aspettavo, dopo un po’ sentii la mano di lei scorrere lungo il mio corpo fin giù dove trovò il mio randello ancora turgido e prese ad accarezzarlo e poi lo impugnò e con il pollice cominciò a premere sulla punta come se stesse utilizzando l’asta di comando di un video gioco. Dopo che si accorse che io ero ancora in tiro, si tolse e volle che Vito si mettesse sdraiato accanto a me. Aprì le nostre cosce e lei si sedette inginocchiata sulle nostre gambe con un suo ginocchio in mezzo alle mie gambe e l’altro suo ginocchio in mezzo alle gambe di Vito. Prese in mano il cazzo stanco del nostro amico e lo accarezzò fino a rivitalizzarlo ben bene. Ci guardava, tutti e due, sorridendo, mentre faceva questa operazione e non capivo cosa avesse in mente di fare. Notavo soltanto con quanta bravura e dolcezza maneggiava l’altro randello, appena allora conosciuto, ma come se in vita sua non avesse fatto altro.Era l’istinto? E si vedeva che provava anche soddisfazione. Lo guardava mentre lo manipolava dolcemente, poi guardava Vito in faccia, cogliendone l’espressione contenta, e lei, evidentemente, con reazione positiva era soddisfatta di questo, di dar piacere a Vito, ad un altro maschio oltre il marito. Con la sua mano destra manipolava anche il mio cazzo guardandolo e poi guardando anche me, sorridendomi, per cogliere anche sul mio viso l’espressione del piacere delle sue dolci manipolazioni.Quando decise che ce l’avevamo duro abbastanza, si alzò, si girò dandomi le spalle e si mise sopra di me infilandosi il mio cazzo tutto intero dentro la fica. Disse a Vito di venirle davanti e cosi, poi, si prese in bocca il suo cazzo, fino in fondo, coprendolo fino alla base, mentre lui le accarezzava la testa, a volte aiutandola nel movimento di su e giù dentro la bocca.Ed io vedevo tutto questo anche nello specchio che stava di lato al letto, e vedevo pure le guance di lei che si affossavano per i potenti succhi che dava. Ed aveva le mani appoggiate sui fianchi di lui, e se lo avvicinava ed allontanava dal viso, toccandogli i fianchi con quelle mani affusolate, mentre io la scopavo da sotto.Mugolii miei si mischiavano con quelli di V. e con quelli un pò più sordi di M.T. che aveva la bocca piena, ed io intanto stentavo a tenere dentro il mio sperma. La fermavo apposta, perché non volevo permettere di terminare il mio godimento proprio all’ inizio. Stava accadendo tutto con naturalezza, come se non era la prima volta, ed era tutto spontaneo, e lei in silenzio riusciva a comandare il gioco mentre noi eravamo piegati al suo volere. Il circolo vizioso di dare e ricevere piacere, reciprocamente; un circolo che si interrompe solo con l’orgasmo, ma non di uno solo di noi, ma con l’orgasmo di tutti noi. Se anche uno solo rimane senza aver raggiunto l’acme, l’eccitazione continua a rimanere negli altri per il desiderio di dare piacere e di vedere l’ultimo appagamento! Dallo specchio continuavo a vedere questo lungo bocchino dove il cazzo di lui appariva e scompariva da dentro la bocca di lei, e vedevo il viso di Vito abbastanza tirato.Piegata, com’era, in avanti verso di lui, ma con la mia verga ben infilata dentro di lei, vedevo il suo buchetto del culo, bello e rotondo, con le sue striature perfette, color di rosa, e forse invidioso e voglioso di cazzo anche lui. Chissà?All’improvviso sentii un mugolio forte di V., che evidentemente stava venendo in bocca alla mia M.T., ma ne ebbi la certezza solo quando cominciai a vedere lo sperma, bianco, denso e lattiginoso, che copiosamente colava fuori, di lato, dalla bocca di lei.A questa vista non riuscii più a trattenermi e venni anch’io dentro la fica con molti getti, tanta era la mia eccitazione accumulata. Sicuramente gliene misi molto di sperma caldo dentro, al punto che il nostro contatto si era talmente, diciamo, oleato che entravo e uscivo dalla sua fica gonfia, sentendo sempre di meno la sua stretta attorno al mio cazzo.Mentre lei terminava di succhiare il cazzo di Vito fino in fondo, all’ultima goccia di sperma, io mi sentii abbandonare le forze, ormai stremato e con i coglioni e tutto il pube, davanti, doloranti.E sentii il mio stesso sperma caldo che usciva da lei fino ai miei peli bagnandomi l’inguine e le palle. Allo specchio vidi la mia Molly cingere stretto, con le sue braccia, il bacino di Vito, appoggiandosi col petto sulla sua verga, sicuramente ancora calda, ma altrettanto sicuramente in via di declino, come è naturale.Perché questo abbraccio? Voleva ringraziarlo per quest’altro sperma che lui le aveva regalato?Ero invidioso? No! Adesso ero molto meno eccitato e potevo pensare con più lucidità.Ero pentito di tutto questo? No! Specialmente vedendo questa scena dell’abbraccio dove mia moglie, che non avrei mai sospettato, prese l’iniziativa di volere sentire il calore del corpo dell’altro mantenendosi il mio calore dentro di sè.E questa era fedeltà, continuare ad avermi dentro il suo corpo e, sicuramente, dentro la sua mente, mentre godeva anche del calore di un altro! Ma se ora, avendo superato la prima volta, mia moglie cominciasse a desiderare di chiavare con un altro, magari ancora con Vito, ma senza di me?Cazzo, me la sarei presa a male, cazzo, cazzo, cazzo!Ma poi, perché mia moglie doveva desiderare di scopare con altri escludendomi dalla cosa?Mia moglie M.T. ha appena scopato con V. e con me, insieme, e sono sicuro che l’ha fatto per il piacere suo, ma anche per dare piacere a me che le avevo sempre parlato di queste mie fantasie erotiche, forse più per il piacere mio che per quello suo, o forse invece al contrario. Questo non ha più importanza: per il piacere di tutt’e due, della coppia. O forse desidererebbe scopare da sola con un altro, per poter fare e dire liberamente tutte le cose che voleva, senza la mia presenza, quasi come se avesse paura di essere giudicata male da me?Perché, poi, dovrei giudicarla? Chi sono io che mi metto a giudicare? Anzi, più cose porche fa, più maialate riesce a desiderare, e più mi fa eccitare!E poi, basterebbe parlarne, decidere insieme come, quando e con chi; e lei così potrebbe chiavare e farsi chiavare da Vito, o da un altro, che a lei possa piacere, davanti a me, che non le darei fastidio; anzi forse l’ecciterebbe di più sapendo e vedendo che ci sono pure io; e, troia come era ormai diventata, potrebbe pure spompinarmi provando piacere sapendo e vedendo che io provo piacere. E potrebbe fare e dire tutte le cose che vuole, magari dirgli pure "ti amo, in fondo in fondo, anche se non ti degnavo di uno sguardo, quando eravamo all’Università, ho sempre desiderato farmi chiavare dal tuo cazzo e succhiare tutto il tuo sperma……………"In certi momenti si possono fare e dire, anche davanti a me, le cose che si vogliono, altrimenti non c’è più libertà. Anzi se le cose che vedo e che sento, le percepisco fatte e dette con tutta l’anima, capisco da una parte che è il momento particolare di eccitazione e dall’altra parte che devo essere più carino e più dolce con lei per continuare a farmi amare sempre più intensamente e sempre in maniera diversa. E mentre io mi facevo queste discorsi, la mia dolce e fedele troia staccò il suo abbraccio dai fianchi di lui, si tolse da sopra di me per venirmi accanto e poggiare il suo viso sul mio petto.Vicino al mio viso si presentava la sua testa che io cominciai ad accarezzare con le dita fra i suoi capelli, dolcemente.Vito, piano piano, uscì fuori dalla camera e noi ci addormentammo così, abbracciati teneramente. L’indomani mattina aprii gli occhi prima di lei.Eravamo ancora tutti e due nudi sul letto e ammirai le sue forme leggiadre, i fianchi sinuosi e le sue belle chiappotte tornite. Dalla persiana chiusa filtrava la luce del mattino che andava a rischiarare le sue magnifiche tette.Io stavo ancora sdraiato e vedevo tutto questo spettacolo e mi stava di nuovo riprendendo la voglia, anche ricordando tutto quello che era successo la notte appena trascorsa.Provai a mettermi seduto sul letto ma mi rimisi giù perché mi girava un poco la testa.La notte prima era stata evidentemente come una sbornia e chissà adesso Lei, una volta che si fosse svegliata, come si sarebbe sentita, Lei, che era stata veramente la protagonista totale e assoluta.Provai mentalmente a fare il bilancio e contai che la mia Molly Trapper e Vito se ne erano venuti due volte ed io invece una volta sola. Quasi che ora mi spettasse di diritto venirmene per pareggiare. Ma sorrisi a me stesso dicendomi che non era importante quante volte ero venuto ma l’intensità con cui avevo vissuto tutto il fatto. E sicuramente la mia intensità era superiore di molto a quella del nostro amico Vito, perché dalla mia parte avevo le maggiori sensazioni di lei come moglie che donava a me, mentre per lui poteva essere una donna come un’altra, anche se molto desiderata, e le sensazioni che lei poteva dare a lui non potevano entrargli dentro perché non era sua moglie.Pensavo a queste cose e cominciai a sentire rumori in cucina. Dopo un poco vidi Vito comparire davanti alla porta della nostra camera, in pigiama e con un vassoio.Mi sorrise, guardò con tenerezza la mia lei ancora tutta nuda, e posò il vassoio sul letto.Era apparecchiato per tre, con biscotti, caffè, latte e miele.Io sorrisi compiaciuto del pensiero; non dicemmo una parola.Con la mano toccai dolcemente la mia Molly Trapper per svegliarla, lei aprì gli occhi incontrando i miei, sorridenti."Vito ci ha portato la colazione a letto" Le dissi.Lei si girò verso di lui e, improvvisamente consapevole di essere tutta nuda, in un attacco di vergogna o di pudicizia, provò a prendere di scatto il lenzuolo per coprirsi, ma il lenzuolo era tutto attorcigliato sotto di noi e, se avesse insistito, avrebbe fatto volare per aria il vassoio della colazione.Resasi subito conto di questo, alzò le braccia al cielo riabbassandole stancamente, quasi come sconfitta e, mettendosi a ridere, disse: "Ma siiii……., dopo tutto……….., no?"Scoppiammo a ridere anche noi!Finita la colazione, lei si alzò dal letto e ci apparse in piedi in tutto il suo splendore, si chinò per prendere la vestaglietta che era rimasta buttata per terra dalla sera prima e si allontanò dalla camera per entrare in bagno, con andatura elegante e con una signorilità che non aveva smesso di avere nemmeno nel turbinìo della notte prima.Ci ricomponemmo tutti quanti.Vito uscì e mia moglie ed io rimanemmo soli in casa.Lei risistemò la nostra camera ed anche quella di Vito.Non sapevo che fare, non sapevo che dire, non sapevo se era il caso di parlare.Mi avvicinai a lei mentre lei sciacquava in cucina le tazze della colazione e, abbracciandola da dietro, le diedi un bacio sul collo, dove cominciano i capelli come morbida peluria; lei provò solletico e si girò verso di me con occhi che sembravano voler chiedere qualcosa; una frazione di secondo, così, a guardarci, e poi lei si inumidì le labbra e le appoggiò sulle mie, e con la sola punta della sua lingua mi toccò la parte interna delle mie labbra.Sembrò di esserci accordati così, in silenzio, senza parole, con l’accettazione incondizionata e reciproca di tutto quello che era successo la notte prima, condividendo tutto il piacere che avevamo provato e la nuova libertà che reciprocamente avevamo riconosciuto. Era ormai ora di pranzo e lei mi chiese cosa fare, se preparare o aspettare.In quel momento Vito suonò alla porta, lei andò ad aprire e lui entrò con una pila di pizze da sfamare uno squadrone di operai, dicendo che non stava assolutamente bene che lei si fosse messa, adesso, a cucinare.E cosi ci mettemmo a tavola, tutti abbastanza affamati. Le pizze le mangiammo tutte con avidità, come per rifarci delle energie consumate la notte prima.Ad un certo punto lui mi chiede: " Beh, allora, quando mi vieni a trovare a casa in città? Ti faccio anche conoscere la mia compagna……………….." Lo interruppi e sorridendo gli dissi "Cos’è, niente niente che hai l’idea di farmi scopare con lei..?" A questa mia risposta la mia Molly Trapper si girò di scatto verso la cucina, prese un coltello e davanti allo smarrimento mio e di Vito, misto anche a paura, me lo puntò vicino e mi gridò in faccia "STRONZO! O con me o altrimenti niente! Da adesso, qualsiasi cosa voglio fare io o vuoi fare tu, o la facciamo insieme o se no, ti ammazzo!"Mi teneva il coltello puntato, ma il suo viso cominciò ad addolcirsi e quasi prese a sorridere, ma continuò: "Hai capito?………." Mi manteneva lo sguardo (e il coltello) puntato addosso, ma il suo viso si addolciva sempre di più lasciando il posto al sorriso aperto. "Hai capito?……………." , mi disse di nuovo.Io accennai un sorriso e dissi "Si!".Lei allora conficcò con forza il coltello, in piedi, al centro del tavolo di legno.Lei evidentemente era andata anche oltre le mie stesse riflessioni interiori.E si era affermata con un inequivocabile segno del comando.Adesso era lei che comandava ed ero io, evidentemente, che dovevo imparare di più a fare il troione e il porco! Ma chissà, vuoi vedere che mi avrebbe concesso di chiavare con un’altra, davanti a lei beninteso!?!?!?!?!?!?!?
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