Una sera me ne tornavo stanco a casa, e come misi la chiave nella toppa della serratura sentii dei rumori strani, che provenivano dalla sala. Mi ero incuriosito e così mi avvicinai piano piano alla porta e quello che vidi fu uno spettacolo incredibile ed eccitantissimo. Sul divano stava mia sorella Marta a gambe aperte che beatamente si faceva leccare la figa dal nostro caro cagnolino Fedro, un alano alto un metro che teneva penzoloni un pisello di dimensioni incredibili. Marta, una ragazza di 23 anni con due tette gigantesche ed un culo da far spavento, si dimenava e mugolava e sbatteva la testa da ogni parte dal gran godimento che provava. Era tutta nuda e si accarezzava le tette mentre la lingua ruvida di Fedro le leccava il clitoride e le grandi labbra che si teneva spalancate con l’altra mano. Sentivo il mio cazzo crescere e non trovare più posto tra le mutande; non resistetti: me lo tirai fuori e cominciai a spararmi una sega lì davanti, proprio di fronte a quello spettacolo così incandescente ed arrapante, che mia sorella mi trasmetteva gratuitamente.- Dai, bravo cagnolino – urlava e lo incitava – leccami la fica, fammi godere, sbava sulle grandi labbra della troia della tua padrona, che poi il contentino lo do anche a te… -A un certo punto vidi chiaramente Marta alzarsi di schiena e prendersi la fica con le dita ed allargarla così tanto che Fedro poté infilarci la lingua dentro. Vedevo chiaramente il buco allargatissimo della fregna di mia sorella Marta che veniva penetrato da una lingua grande e ruvida del nostro cane, vedevo i suoi umori colare dalle sue cosce e spargersi sul tessuto del divano in un’enorme chiazza bagnata, vedevo il cazzo mio e di Fedro che stavano quasi per esplodere dall’eccitazione.Intanto lei godeva e si dimenava, e più si dimenava e più godeva, e si toccava le tette ed i capezzoli di quelle grandi e belle tette che si ritrovava. – Come godo… come godooo…. Si ancora, ancora, più profondo -Io ero sempre più arrapato e avrei voluto partecipare a quel gioco bestiale, ma la paura che tutto s’interrompesse, mi lasciò continuare a farmi la mia sega, lentamente, in modo di non venire subito ma aspettare il momento propizio, il momento in cui anche mia sorella sarebbe venuta, per poter così godere insieme a lei, a lei, che desideravo da tanto tempo scoparmi.Infatti, mille volte l’avevo spiata dal buco della serratura mentre si faceva la doccia e si lavava le tette e la fica, la spiavo mentre era in bagno a fare la pipì e si puliva con la carta igienica quello spacco dei miei desideri, quante volte avrei voluto essere innaffiato da quel dolce spumante. Molte altre volte la spiavo mentre si cambiava e tutta nuda si guardava allo specchio e si accarezzava, conoscevo il suo corpo alla perfezione, ogni singola tetta e capezzolo, ogni pelo di fica castano che teneva sul pube, ogni centimetro delle sue chiappe ed il buco del suo culo immenso e ben rotondo. Più di una volta poi, l’avevo beccata con i ragazzi che spesso si portava a casa a scopare, l’avevo sentita godere e incitarli a fotterla più forte, a sfondarle quella sua fica esperta. E avevo sempre goduto con lei, soprattutto le volte che la spiavo mentre si faceva dei benemeriti ditalini a mano aperta sul letto della sua camera. Ma mai avrei potuto immaginare che avesse raggiunto un così alto grado di troiaggine, addirittura andare con un cane.Ad un certo punto si mise ad urlare: – Il cazzo, voglio il cazzo… dammi il tuo cazzo!!! Fammi sentire il tuo cazzone!!! -E detto questo si mise a pecorina mettendo finalmente in mostra quel suo gran bel culo e lo spacco della fica che si vedeva bello gonfio e umido da dietro. A quel punto Fedro, come mosso dal suo istinto primordiale, le saltò sopra sfoderando il suo cazzo come una spada e lo infilò nella fica di Marta. Potevo vedere il grosso arnese penetrare dentro lo squarcio dei miei desideri più peccaminosi e segreti. E io intanto godevo, della mia sega e di quella vista, come non mai prima. Sognavo di entrare nella stanza e di metterlo in bocca a mia sorella. Ma ancora non osavo.E lei si dimenava, godeva e urlava – Come godoo, sono la tua troia Fedro scopami, scopa la tua cagna in calore sfondami la fica e fammi venire. Troia, sono la tua TROIAAAA!!!…-E intanto, da sotto si toccava il clitoride e accarezzava il cazzo del cane rinfilandolo dentro con le sue mani le volte che usciva dalla sua fregna oramai ridotta ad una fontana. Ma non era finita lì… A un certo punto s’interruppe, si girò e fece girare Fedro, si mise a pecorina e tutto d’un colpo afferrò il cazzo e se lo infilò tutto dentro al culo. Che spettacolo affascinante, Mia sorella che si fotteva in culo con un cazzo gigantesco di un cane! Per di più, la vacca, si stava infilando l’intera mano destra nella fica ormai diventata una caverna lubrificata dal lago dei suoi umori che ormai scendevano come pioggia dalle sue cosce di zoccola.- Si, sfondamelo tutto, fammi godere dal buco del culo sfondato che mi ritrovo, quanti cazzi c’ho preso dentro senti com’è sfondato… godo godo vengoo VENGOOOO….. – A quelle parole non esitai un attimo ed aumentai il ritmo della sega e sborrai schizzando proprio verso Marta e innaffiandola con degli schizzi. Lei, puttana più di sempre, non si accontentò della super chiavata. Si sdraiò sotto al cane e prese in bocca l’uccello iniziando un pompino da urlo. Fedro ricambiò con una copiosa sborrata, che Marta non lasciò sprecare e bevve tutto il suo nettare mostrando di gradire e leccandosi le gocce rimaste sulle labbra con soddisfazione, e spalmandosi addosso quel che era uscito dalla sua fica e dal suo culo rotto, compresa la sborra che le avevo schizzato io addosso.
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