C’era eccitazione nell’aria, quando io, Aria e Giacomo siamo saliti sulla macchina di Vanessa per andare alla festa dei diciotto anni di una nostra amica. Aria era stupenda, vestita di un abito nero lungo che lasciava scoperto le sue spalle sensuali Non potevamo staccarle gli occhi di dosso; lei ricambiava i nostri sguardi con sorrisi e un leggero rossore: in fondo in fondo era timida, ma come a tutte le donne il sapere di piacere le regalava qualche emozione. Vanessa fece una smorfia, scherzando, e disse che avrebbe dovuto guidare uno di noi due, mentre lei si sarebbe seduta dietro con Aria; non voleva che uno di noi due avesse potuto metterle le mani addosso, così ci sarebbe stata lei al suo fianco per difenderla. Un po’ delusi, abbiamo preso posto nei sedili anteriori, Giacomo alla guida e io a destra. Il viaggio sarebbe stato abbastanza lungo, la casa della nostra amica in cui era organizzata la festa era a circa 50 km dalla città, ma almeno lì saremmo stati da soli, senza genitori o vicini di casa. Dopo i primi dieci minuti di viaggio cominciai a notare che Giacomo dava occhiate distratte ai sedili dietro, e pensai volesse ammirare ancora Aria, e ne ero anche un po’ invidioso. Così mi girai, per attaccare bottone con le due ragazze, che finora erano rimaste stranamente mute.Rimasi a bocca aperta dallo stupore…Aria aveva le gambe spalancate e le mutandine scese a metà coscia, e la mano di Vanessa le accarezzava le intimità con una certa foga. Io e Giacomo ci scambiammo una veloce occhiata, sbalordita, e continuammo a guardare, ognuno con i propri mezzi; io direttamente, lui tramite lo specchietto retrovisore.Aria sembrava completamente rapita, aveva gli occhi chiusi e ogni tanto apriva la bocca per respirare, cercando di rimanere silenziosa; Vanessa sembrava davvero eccitata, i suoi occhi brillavano nella penombra e una macchina che viaggiava in senso opposto al nostro, illuminandola coi fari, le diede la possibilità di vedere che stavo guardando il tutto senza cercare di nascondermi.Imprevedibilmente, mi sorrise, e anzi, disse a voce normale:”Ormai c’hanno scoperto, piccola troietta, puoi godere ad alta voce. Fagli vedere cosa nascondi sotto la gonna”Aria senza scomporsi allargò le gambe, mentre Vanessa le sfilava del tutto le mutandine, e prese a sospirare profondamente e con lunghe boccate, iniziando a gemere”Cosa ne pensi, di questa fichetta? Ti piace?” mi chiese, e io rapito risposi d’istinto”Sì, continua… trattala da schiava…””Hai sentito troietta? Alza le gambe, fagli vedere come prendi le mie dita ora nel culo”Aria portò le mani sotto le sue gambe, e le alzò, poggiandole contro il suo petto. Vanessa si leccò le dita, impregnate degli umori di Aria, e cominciò ad accarezzarle il buchino, guidandola in un vortice di sospiri sempre più forti, mentre alcune timide richieste s’affacciarono alla bocca di Aria”Ti prego… fammi… fammi venire, Vane….””Di già? Cosa pensi, che devi divertirti solo tu? Guarda questi due, ce l’hanno duro solo per te, non li vuoi soddisfare?””Si, si, li voglio dentro di me… vi prego, fermate la macchina…”Giacomo a queste parole accese la freccia destra, intenzionato ad accostare per godersi le grazie scoperte della nostra amica, ma Vanessa, accortasi della mossa, lo apostrofò dicendogli che lo spettacolo sarebbe avvenuto in viaggio, e che sarebbe continuato alla festa. Poi, ordinò ad Aria di mettersi a 4 zampe sui sedili posteriori, alzandole la gonna fino a scoprirle qualsiasi cosa dal bacino in giù, e infilò prima un dito, poi due nel culetto di Aria, che cominciò a gemere e a pronunciare parole sconnesse, mentre lei la incitava chiamandola troietta o puttana a più riprese. Io non ce la feci più e tirai fuori il cazzo dai pantaloni iniziando a menarmelo, mentre Vanessa prese a leccare la fica di Aria con una foga che non mi sarei mai aspettato da lei. Non mi sarei nemmeno aspettato che la mia ex compagna di classe ventenne, bella e apparentemente innocente, fosse una lesbica così sfegatata, in effetti. Giacomo mi guardò, impotente, mentre io con lo sguardo lo incitavo a resistere ancora, in modo da non interrompere in alcun modo lo spettacolo che si presentava ai nostri occhi. Mentre gli dicevo questo, Vanessa aveva fatto girare Aria in modo da farle avere a portata di bocca il mio cazzo, che lei non esitò a ospitare a più riprese, con lo sguardo ormai perso nel vuoto, affamata di sesso e di piacere. Non ci misi molto a venirle sul viso e sui capelli, mentre disperata cercava di agguantare con la lingua quanto più seme poteva; l’intera scena era stata così incredibile e inattesa che la mia resistenza era ridotto al minimo possibile. Vanesse sembrava contenta, e disse a Giacomo che poteva finalmente accostare. Aria fu praticamente trascinata fuori da Giacomo, che la poggiò rudemente contro l’auto e le alzò la gonna, infilandola senza troppi complimenti. Vanessa era un metro dietro, che guardava rapita la scena, e io nel frattempo mi resi conto di come anche lei fosse bella, longilinea, col suo fisico sportivo da pallavolista. Non potei resistere alla tentazione e tentai la sorte cingendole il bacino da dietro e baciandole il collo. Lei socchiuse gli occhi, godette della mia iniziativa, ma mi fece cenno che prima dovevamo sistemare le cose con Aria.“Deve essere trattata come si conviene a una troia. Ha 20 anni, e finora faceva sempre la pura angioletta… ora tutti devono sapere com’è dentro, com’è femmina, com’è puttana. Sarà un ottimo regalo per Silvia”Silvia ovviamente era la festeggiata che saremmo andati a trovare di lì a poco, anzi, non sapevo tra quanto, considerando il piacevole intermezzo. Giacomo ormai era seduto a terra, e Aria ormai completamente nuda lo cavalcava tormentandosi i seni, ammettendo ad alta voce di non essere altro che una troia, e chiedendo di più. A quel segnale Vanessa mi prese per mano, spinse Aria contro il corpo di Giacomo e mi invitò a sfondarle il culo“Fateglieli sentire insieme a questa vacca”Senza farmelo ripetere due volte, poggiai il cazzo all’imboccatura dello sfintere, e cercai di adeguarmi alle spinte di Giacomo. Entrai, e gli occhi di Aria si spalancarono nel buio, la sua lingua si serrò, e lei urlò di piacere, e mentre le assestavo colpi su colpi vidi Vanessa con la gonna alzata che si stava masturbando, e potei notare che fin dall’inizio non aveva indossato mutandine. La mia foga divenne la mia padrona, i colpi miei e di Giacomo si fecero man mano più potenti, e non potei trattenermi dall’afferrare la coda di cavallo di Aria per cavalcarla a mo’ di puledra, mentre lei ci incitava a venirle dentro, a darle tutto il nostro seme.Dopo interminabili minuti, eravamo sul punto di venire, e a un tratto sul corpo nudo di Aria fu gettato il suo vestito provocante. Mi voltai, e vidi Vanessa infoiata come non mai che mi indicava il vestito. Dovevamo venire sul suo vestito da sera, e la cosa mi eccitava da morire. Ma non sapevo se Aria sapeva di questo piano di Vanessa. Gli ultimi colpi, gli ultimi urli di Aria, gli ultimi mugugni miei e di Giacomo e sfilammo i nostri cazzi da lei, con sua somma delusione, e venimmo sul suo vestito nero, pronto a essere reindossato per essere sfoggiato alla festaMa questa è un’altra storia
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