Alla cena di laurea di Nadia, una cara amica di Giada, fu invitato anche Andrea che ebbe il piacere di essere al centro delle attenzioni della festeggiata per tutta la serata. Ad un certo punto, tra una portata e l’altra, Andrea sentì il contatto di un piede inconfondibilmente femminile e piacevolmente nudo (tranne che per il collant) contro il suo polpaccio. Alzò la testa verso Giada che sedeva di fronte a lui, leggermente spostata sulla destra. Ma Giada stava chiacchierando con la ragazza seduta di fianco ad Andrea e non dava segno di essere a conoscenza del fatto. Allora spostò la sua attenzione verso Nadia, che sedeva a fianco di Giada, quasi di fronte ad Andrea ma spostata sulla sinistra. Nadia lo stava fissando con uno sguardo che avrebbe fatto eccitare una statua di cera. E infatti Andrea, che non era di cera, si eccitò subito. Mentre il piede di Nadia raggiungeva l’inguine di Andrea e cominciava a massaggiare il suo membro gonfio nei pantaloni, un altro piede si aggiunse al primo, ma non sembrava essere della stessa persona. Ci fu un attimo di imbarazzo quando i due piedi destri si toccarono tra le gambe di Andrea, poi Nadia e Giada si scambiarono uno sguardo arrossendo abbondantemente. Nessuna delle due però ritirò il piede e ben presto Andrea fu costretto ad andare in bagno per porre rimedio al fattaccio causato da tante attenzioni. La cosa sembrò finire lì. La cena terminò molto tardi e sia Andrea che Giada avevano alzato un po’ il gomito. Nadia li prese da parte: “Ragazzi – esordì – se non ve la sentite di guidare, potete fermarvi qui stanotte e tornare a casa domattina. Tanto più – concluse – che si sta alzando la nebbia!”Andrea alzò meccanicamente gli occhi verso il cielo stellatissimo. “Sì – disse Giada dando di gomito al fratello – si sta alzando la nebbia. È meglio che ci fermiamo”.Una breve telefonata a casa e tutto a posto. Andrea e Giada furono condotti da Nadia nell’ampio giardino della sua villa, dove c’era una piscina che spiccava tra l’erba soffice tagliata all’inglese. Andrea si attardò a prendere qualche lattina di birra e, quando arrivò sul margine del prato, Nadia e Giada erano già sdraiate l’una di fianco all’altra e a quanto pareva stavano parlando fitto fitto. Trovandosi di fronte a quel prato invitante, Andrea prima di salire sull’erba si tolse le scarpe e le calze, rimanendo a piedi nudi. Si avvicinò alle due ragazze che si sollevarono a sedere per prendere una lattina ciascuna. Nadia vide i piedi nudi di Andrea: “Ti piace stare scalzo?” gli chiese con un’espressione innocente. “Sì – rispose lui – e dovresti farlo anche tu di tanto in tanto… fa bene alla circolazione, sai?” (e intanto pensava: “sì, fa bene alla circolazione del MIO sangue verso il MIO cazzo”)Giada, conoscendo Andrea, stette al gioco e si sfilò prontamente i sandali. Rimase con le solite calzine azzurre. Nadia invece portava delle scarpe chiuse da una cerniera e delle calze di nylon chiare. “Mmmmmm…. – disse stiracchiandosi – non ho voglia di toglierle… lo faresti tu?” Andrea fissò per un momento i piedi di Nadia, invitanti calzati negli stivaletti di pelle e poi guardò Giada in cerca di un indizio su cosa fare. Giada fece segno che per lei era tutto ok. Allora Andrea prese un piede che Nadia sventolava il alto lasciando che la gonna le scoprisse le gambe ben modellate. Slacciò la cerniera e sfilò con grazia la calzatura. allora lei fece cambio di piede e lui ripeté l’operazione anche con la seconda scarpa. Nel cambio di piede, Andrea ebbe l’occasione di constatare che un ciuffetto di peli di un color castano scuro faceva capolino tra le gambe di Nadia. Andrea non stette a domandarsi come mai il colore di quei peli non era lo stesso dei capelli (che erano biondi). Fu riportato alla realtà da un insistente martellare sulla coscia: “Le calze no?” gli disse Nadia con tono petulante sventolando i piedini in faccia ad Andrea. Andrea allora prese l’orlo della calza destra, e non si stupì più di tanto quando vide Giada fare lo stesso con la calza sinistra. Giada cominciò a sfilare lentamente la sua calza, e man mano che la pelle restava scoperta, lei la baciava e la mordicchiava con voluttà. Andrea si affrettò a fare altrettanto. Giunto all’altezza della caviglia, si prese un po’ più di tempo, e quando si affrettò a denudare il piede credendo di essere rimasto indietro si accorse che Giada era ancora ferma a baciare la pianta del piede di sua competenza. Allora Andrea lasciò entrambi i piedi a Giada (che si affrettò a succhiarli voracemente) e cominciò a spogliare sua sorella. (Operazione peraltro semplice, visto che portava solo un abitino, azzurro come le famose calzine, sopra un tanga da urlo e un reggiseno di pizzo). Fu poi la volta di Nadia. Fu più complicato, perché Nadia stava coricata e inoltre indossava una gonna lunga e larga (e fin qui non c’è problema), ma assieme a una camicia con tanti bottoni durissimi da slacciare. Andrea ebbe la tentazione di strappare tutto, anche perché sotto la camicia bianca si intuivano i capezzoli nudi e turgidi. Ma si impose di stare calmo, e con un po’ di pazienza anche la camicia di Nadia prese il volo. Intanto Giada non era rimasta a far nulla. Aveva cominciato a risalire lungo le gambe di Nadia fino ad arrivare all’inguine e, come le faceva sempre Andrea, aveva cominciato a sbocconcellare la patata della sua amica con dolcezza mista ad avidità. Appurato che il piano inferiore era occupato, Andrea si concentrò su quello superiore. Prese gli abbondanti seni di Nadia tra le mani e cominciò a succhiare ora un capezzolo, ora l’altro. Nadia dal canto suo accettava tutte quelle attenzioni cercando di ricambiare per quanto possibile: aveva già slacciato i pantaloni di Andrea e gli stava estraendo la mazza dai boxer. Questi boxer avevano i bottoni e Nadia molta meno pazienza di Andrea, per cui dopo uno strattone deciso volarono bottoni e pezzi di boxer ovunque. Ad Andrea bastò quindi sfilare i piedi dai pantaloni per essere nudo quanto bastava.Nadia, in qualità di padrona di casa, condusse i due ospiti ad una sdraio su cui si coricò aprendo le gambe in modo inequivocabilmente invitante. Andrea era restio ad accettare, per rispetto a Giada, ma fu proprio Giada ad accostare il pene di suo fratello alla patata aperta ed abbondantemente bagnata di Nadia. Andrea allora non si fece pregare oltre. Reso pratico dai numerosi amplessi avuti in segreto con Giada, il Nostro perforò con abilità l’amica strappandole abbondanti gemiti di piacere. Intanto anche Giada si era data da fare ed ora stava in ginocchio sopra il petto di Nadia e, per quello che poteva vedere Andrea, si stava agitando usando un capezzolo di Nadia per masturbarsi. Quando poi il petto di Nadia fu abbondantemente ricoperto dagli umori di Giada, Giada scese da quella posizione (che permetteva ad Andrea di ammirarle le natiche e gli immancabili piedi) e cominciò a ripulire l’amica con abili e decisi colpi di lingua. Intanto Andrea passava spesso e volentieri da un buco all’altro (cosa che aveva sperimentato più volte con Giada) con l’intento di ritardare l’orgasmo di Nadia ma cercando anche di renderlo il più completo possibile.Giada, poi, si mise a cavalcioni del volto di Nadia e, mentre si faceva leccare la patata, baciava Andrea con passione e gli dava la possibilità di giocare con i suoi seni. Ad un tratto poi, mentre Andrea era impegnato nel culo di Nadia, Giada scese andando a baciare e leccare il clitoride dell’amica che venne dopo pochi secondi di quel trattamento. Allora Giada pulì diligentemente e si soffermò a leccare l’ombelico di Nadia, che le piaceva molto.Stranamente, Andrea era ancora ben lungi dal venire. Per cui Giada si adagiò su Nadia e le due donne cominciarono a baciarsi con passione, palpandosi i seni a vicenda e mordicchiandosi le labbra e le orecchie. Andrea, dalla sua posizione, ora aveva davanti non due ma ben quattro buchi, e si diede da fare per occuparne almeno due alla volta: uno con il fallo ed almeno un altro con le dita. (A seconda della posizione). Per Andrea l’orgasmo giunse tardi (venne nel culo di Nadia per sua esplicita richiesta) ma fu talmente debilitante che il poveretto fu costretto a riposarsi per parecchi minuti. Le due ragazze, lasciate a loro stesse, presero a fare dei furiosi 69 leccandosi follemente e stuzzicandosi i buchini con le dita. Anche tre o quattro alla volta. (Giada riuscì ad infilare tutta la mano nell’ano di Nadia). Andrea, da parte sua, si era già ripreso da parecchio ma stava volentieri a guardare e si masturbava allegramente vedendo i numeri di sua sorella con l’amica. Quando poi Nadia fece sdraiare Giada su un fianco, Andrea capì subito cosa stava per accadere e decise di cambiare posto per poter sbirciare meglio. Giada era sdraiata sul fianco destro, con addosso solo una calzina azzurra. Nadia le fece alzare la gamba e si mise sdraiata sulla schiena in modo da incastrare le sue gambe con quelle di Giada. Poi prese le caviglie di Giada ed attese che anche lei facesse altrettanto. Quando furono avvinghiate, tirarono ognuna le caviglie dell’altra fino a far aderire completamente i loro sessi. Poi cominciarono a strusciarsi in una danza frenetica che ricordava molto un pesce fuori dall’acqua. Andrea intuì subito come arricchire ulteriormente quella posizione, ma anche Nadia giunse alla stessa conclusione e più o meno nello stesso momento: avvicinò alla bocca un piede di Giada e cominciò a succhiarlo. Giada ovviamente fece altrettanto e le due continuarono fino a raggiungere l’orgasmo, leggermente sfasate in favore di Giada che fu la seconda a venire. Intanto Andrea si era fatto tante di quelle seghe che aveva la mano grondante di sperma e la cappella era talmente rossa da sembrare ustionata. Nadia e Giada si contesero tutta quella sborra, leccando la mano di Andrea con abilità e avidità. Poi, a turno le due ragazze baciarono Andrea con la bocca piena del suo stesso seme e ne fecero bere una buona dose anche a lui. Per finire si baciarono anche tra loro. Finire? Neanche per sogno!Nadia entrò in casa e tornò dopo pochi istanti con tre maschere da sub dotate di lunghi boccagli a galleggiante. Andrea e Giada capirono subito, e si diressero verso la piscina. Andrea, per la verità, sperava che l’acqua lenisse l’acuto dolore che provava al pene duramente provato. Entrarono in acqua e si diressero verso la parte più fonda. Cominciarono Andrea e Nadia. Non fecero niente di spettacolare, se non l’amore nella più classica delle posizioni, ma il fatto di essere sospesi nell’acqua fece raggiungere ad entrambi un’intensità di piacere impensata dopo una notte del genere. Quando poi fu la volta di Giada, Andrea temeva di non farcela. Stava per scusarsi quando la vide di fronte a se, bellissima e slanciata, con i capelli rossi fiamma e le fossette sulle guance mentre gli sorrideva… In un secondo il membro di Andrea era sull’attenti. Si unirono nel mezzo della piscina e il loro legame era così profondo ed entrambi tenevano tanto a procurare il piacere all’altro che verso la fine si strapparono le maschere e si unirono in un lungo, caldo e tenero bacio in apnea. L’orgasmo venne violento e li lasciò entrambi storditi. Riuscirono ad uscire dalla piscina e si addormentarono sull’erba, nudi e mano nella mano.
Aggiungi ai Preferiti