Mi chiamo Cristina e sono una ragazza di 18 anni, il mio fidanzato si chiama Maurizio ed ha 25 anni, stiamo insieme da 1 anno circa. Lui è molto bello e sono gelosissima anche perché ha sempre avuto attorno molte ragazze. Era Carnevale ed io e il mio fidanzato eravamo stati invitati ad una festa in maschera, a causa di una sciocchezza litigammo furiosamente. Mio padre cercava di mettere pace tra di noi, lui dall’alto dei suoi 48 anni ci diceva di stare tranquilli e di non litigare, sempre con lui ho avuto un bel rapporto anche se per tutte le cose più particolari facevo riferimento alla mia mamma. Comunque gli voglio un mondo di bene, sono la sua figlioletta e lui sempre mi vizia e sono rimasta per lui una bimba. – Siccome sei uno stronzo non verrò alla festa in maschera così non ci vai neanche tu. – No, io ci vado lo stesso, sai quante ragazze posso trovare. – Vai pure, ma se so qualcosa di male te ne farò pentire amaramente. Lasciai mio padre e il mio fidanzato al piano terreno della nostra casa e mi ritirai nella mia camera, sentivo comunque parlare mio padre, probabilmente cercava di rimediare a questo nostro litigio. Il fatto che Maurizio andava da solo alla festa mi mandava in bestia, non potevo sopportare la paura che mi mettesse le corna, dovevo assolutamente scoprire come si sarebbe comportato senza la mia presenza. Decisi, quindi, di presentarmi alla festa in incognito, con il costume che avevo affittato e che non gli avevo ancora mostrato, il mio costume era da gattina con una vistosa maschera sul davanti che mi copriva tutto il viso. Il suo lo avevo già visto in quanto lo avevamo scelto assieme, e lo copriva totalmente e lo rendeva completamente anonimo. Giunta alla festa nella casa di un nostro conoscente che abitualmente organizzava feste grandiose, quella di carnevale certamente era tra le migliori e tra le più attese. L’amplia sala della casa era strapiena di gente ballando, bevendo, tutte le zone della casa erano occupate da persone che se la stavano spassando. In tutto questo casino scorsi da lontano Maurizio con il suo bel costume, stava ballando e faceva lo stronzo con tutte le ragazze che gli capitavano, ballava attaccandosi in modo spinto e sembrava che non avesse nessun freno. Decisi dunque di continuare il mio gioco e di insinuarmi verso di lui, mi avvicinai a ballare con lui, inizia a muovermi in modo erotico e lui si avvicinò e corrispondeva ai miei movimenti, ero sicura che non avesse capito chi io fossi, mi prese ed iniziammo a ballare sempre più vicini fino a strusciarsi con me. Volevo vedere fino a dove sarebbe arrivato e fargli pagare tutto quello che mi stava facendo in quanto questo significava che qualsiasi opportunità la avrebbe sfruttata. Se era così sfacciato che bastava che qualcuna si avvicinasse per provarci lo avrei ammazzato di botte. Ballavamo oramai con i nostri corpi attaccati, sentivo il sua cazzo duro sul mio ventre, io già iniziavo ad eccitarmi e lui non era da meno, iniziava a toccarmi dappertutto, mi baciava il collo era davvero bravo e sapeva come eccitare una ragazza. Stavo al suo gioco anche perché se lo avessi avvertito non avrei mai saputo fino a che punto sarebbe arrivato e se a qualche punto mosso dal rimorso si fosse fermato. Lo vedevo che mi stava addosso con slancio, mi baciava, mi toccava non sembrava affatto pensieroso. Le sue carezze mi sono sempre piaciute, il mio Maurizio sa come eccitare una ragazza, io ero sempre più disposta ad assecondarlo non mi importava che facesse, poi dopo gliela avrei fatta pagare. Il mio partner, ad un punto, mi prese per mano e mi indicò di seguirlo, ero quasi sicura che volesse scopare la sua preda. Lo assecondai, entrammo nella prima porta del corridoio, era una stanza adibita a studio, c’era una scrivania, un divano e una libreria zeppa di libri. Appena chiusa la porta mi saltò letteralmente addosso, mi baciava, le sue mani frugavano con foga il mio corpo. Infilate le mani dentro la mia maglietta afferrò i seni con entrambe le mani ed iniziò ad accarezzarli, i miei capezzoli erano eretti, l’eccitazione saliva sempre più, mi piaceva come mi prendeva, il fatto che lo facesse con forza e senza ritegno sempre mi era piaciuto. Forse il fatto che la mia prima volta era stata così, forte e un po’ violenta, aveva segnato le mie preferenze sessuali, adoravo il mio partner che mi prendesse e mi facesse sentire la sua forza e prepotenza, sentirmi forzata a prenderlo in tutti modi, sentirmi usata mi dava un piacere indescrivibile. Mi afferrava i capezzoli e li stringeva, poi scese con la bocca e prese a mordicchiare e a succhiarli, la sua lingua mi faceva impazzire, con le mani si era infilato tra le mie gambe e oramai mi toccava la figa e con il dito medio me la accarezzava in tutta la sua lunghezza. Si abbassò i pantaloni e comparve il suo membro ancora non del tutto eretto, smise di accarezzarmi tutta e mi spinse con la testa verso il basso, mi obbligò a prenderlo tutto in bocca ed iniziò a scoparmi la bocca, sentivo il suo arnese crescere sempre di più fino ad arrivare alla massima erezione. Mi sentivo umiliata ma contenta! Il bastardo continuava a stantuffare nella mia bocca, poi mi fece rialzare e salire alla pecorina sul divano, lui passò di dietro e di un solo colpo mi penetrò nella mia fighetta con forza. Sembrava un pazzo scatenato, mi trapanava con furore e con un ritmo forsennato che mi aveva portato in un vortice di piacere. Mi diceva: – Troia ti piace come ti fotto, non hai mai sentito un cazzo così duro. – SI, mi piace rompimiii. ahhh – Sei una puttanella, oggi ti faccio una bella festicciola. La sua voce delirante era rauca dalla eccitazione. Poi mi disse: – Adesso ti rompo anche il culetto, ti apro in due così avrai un bel ricordo di me. – No, di lì no, mi fai male. – Zitta troia, sei nata solo per ubbidire e far godere. Estrasse il suo fallo dalla mia figa, e lo appoggiò davanti al mio ano, lo bagnò leggermente con la sua saliva ed iniziò a spingere. – Prendilo, rilassati e godi. – Ahhhhh, mi fai male, mi rompi tutto. Iniziò ad entrare dentro lentamente e poi con una bel colpo me lo inserì tutto dentro, tutto questo bel pezzo di carne mi riempiva tutta. Prese a stantuffare con forza sempre più velocemente. – Ahhh mi fa male, brucia troppo…..ahhh – Siiiii, prendilo tutto bella troiaaaa. Il dolore andava scemando e il piacere montava in modo esponenziale, venni più volte non avevo mai provato tanto piacere, la situazione aveva spinto il mio boy a dare il massimo di sé. Quasi alla fine di questa scopata, mi girò e mi piantò un’altra volta il suo bel cazzo in gola e venne dopo poco con profondi fiotti di sperma che mi riempirono tutta la bocca e che fui costretta ad ingoiare. Mi sentivo stanchissima, il fatto che mi avesse fatto godere tanto, anche se rompendomi il culo, mi portava a perdonarlo. Ero stesa sul divano e mi sentivo esausta, il mio partner si vedeva soddisfatto. Mi disse: – sei stata proprio brava, voglio sapere chi sei così possiamo ripetere altre volte questa esperienza, adesso che ho conosciuto una ragazza così troia non posso mica lasciarmela scappare!!! Mi prese la maschera e me la tolse. – Urlò e gridò il mio nome…. CRISTINA. Iniziò ad allontanarsi e scappò via. Io gli gridai inferocita – Maurizio sei uno stronzo, ti ho fatto una bella sorpresa, ma te la farò pagare… Che vigliacco, mi aveva scopata, e poi era scappato temendo la mia reazione. Presi tutto quello che avevo, mi preparai e tornai a casa mia. Non sapevo come fargliela pagare, anche se mi era piaciuto poi se ne era andato lasciandomi sola. Ad un certo punto il telefono di casa squilla ed io vado a rispondere: – Ciao amore, scusa se mi sono comportato male. – No non ti scuso, poi sei un bel bastardo, ti sei divertito alla festa ehhh? Ti è piaciuta vero? Ed io che credevo che fossi più serio. – Ma amore non ci sono andato alla festa, chiedilo a tuo padre, gli ho perfino prestato il mio vestito e sono andato al bar dagli amici a giocare a boccette. Rimasi pietrificata, allora era stato mio padre con cui avevo scopato in modo furioso. Ero sconvolta. Mi era piaciuto. Lui adesso sapeva che la sua figlioletta era una troia. Come dovevo comportarmi adesso?
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