L’entrata della casa era un bel salone molto ampio con mobili stile classico ma che non stonavano con il moderno della casa, c’era un caminetto acceso, e della musica new age soffusa. Di certo se questo Roberto era il proprietario, era uno che aveva grana, ci fece accomodare su un divano verde in alcantara e ci chiese se prendevamo qualcosa, io optai per un caffè e Marina pure, quando tornò si sedette su una poltrona di fronte a noi e cominciò a parlare – Bene Marina, vedo che tuo padre è un uomo giovane sei fortunata- E lei – Guarda, oltre che giovane è molto aperto non si fa problemi di alcun genere – Le ha parlato Marina del lavoro? Io sono un fotografo e lavoro principalmente per stilisti di gran fama, ho incontrato Marina in disco, e sono rimasto affascinato da lei per la sua naturale bellezza – Io cercavo di capire dove andava a parare con il discorso, che Marina fosse di una straordinaria bellezza naturale lo sapevo ma volevo capirci di più – Eh. In che consiste il suo ruolo? – Marina rispose prontamente senza lasciar parlare Roberto – Poso per lui- Disse con voce preoccupata, l’avevo quasi intuito subito da come era partito il discorso ma volevo sentirlo da loro e chiesi – Eh che genere di pose, nudo o abiti? – Questa volta fu lui – Ultimamente stiamo lavorando per una famosa ditta di indumenti intimi, poi più avanti anche vestiti di stilisti famosi. Io la guardai lei mi guardò un po’ imbarazzata, conoscevo quel genere di ambiente e se non ti fai rispettare cominci con indossare abiti firmati, e finisci per toglierteli davanti uno che ti vuole scopare se vuoi continuare a lavorare. No! Non era quello che volevo per mia figlia. Lui mi mostrò delle sue foto grandi dove c’era Marina in varie pose con vari indumenti sexy, una foto la ritraeva con un perizoma bianco e un reggiseno a balconcino aperto davanti, un’altra aveva un body nero scollato davanti fino quasi al pube, poi un’altra c’era lei con solo un reggicalze nero e calze anch’esse nere con la riga in mezzo, però era girata di culo, poi arrivò quella che per me era la goccia che fa traboccare il vaso e che scatenò in me un’erezione spaventosa, lei aveva addosso un reggiseno mini di quelli che coprono appena i capezzoli, nero trasparente, un perizoma aperto davanti, nero, e dei stivali neri che arrivavano fino al ginocchio, con almeno 15cm di tacco, era mia figlia ma mi faceva morire dalla voglia. Marina mi guardava e mi disse – Ti piacciono? Sono po’ osè ma non c’è niente di male no? – Beh! Non farle vedere a tua madre, o magari falle vedere quelle più consone, comunque sei stupenda amore- Forse fu quel “amore” che non entrava, e lei forse si aspettava una mia reazione più brutta, il quale ne approfittò per dirmi il resto – Sai papà c’è anche altro, vedi. non so come dirtelo. . ci sono anche altre foto, ma tu promettimi che non te la prendi – Intanto che lei mi parlava, Roberto ci disse di aspettarlo li, io guardai preoccupato Marina – Mi dici che sta succedendo? Che cazzo hai combinato? – Lei stringendomi le mani mi disse – Vedi papà, io non sono proprio quella che credi, si faccio sempre un gran casino, mi piace essere provocante, ma vedi quelle foto erano prove, perché io poso per tutt’altro genere. . . Faccio la pornostar – In quel momento se un dottore mi diceva che avevo solo tre giorni di vita non me ne avrebbe importato un cazzo, Marina, un’attrice porno, mia figlia mi stava dicendo che fa l’attrice porno. . . CHE CAZZO HO FATTO DI MALE IO AL MONDO? Mi ci volle un circa 5 minuti per riprendermi, la guardavo fisso negli occhi, lei era cosi semplice non la vedevo a ciucciare cazzi o prenderlo in figa, lei era quella bambina che correva per la casa, rideva ne combinava di tutti i colori, come poteva fare una cosa del genere, si, ribelle provocante, sexy, ma pornostar. . Lei mi chiese se ero arrabbiato, e stranamente non lo ero, Roberto ritornò con delle video cassette in mano, intuii cosa si trattava, non sapevo se prendermela con lui o spararmi, lei mi chiese di nuovo se ero arrabbiato – Arrabbiato? Chi . io? Scherzi . . ho sempre pensato che mia figlia volesse imitare Moana Pozzi, ma lo sai che cazzo stai facendo? Dì. . lo sai o no? E tua madre quando lo verrà a sapere? A quella minimo gli piglia un colpo, figurati già la sento ” è colpa tua non sei stato un padre con polso” Dimmi un po’ cosa pensi che dovrei fare adesso? – Papà, ho venti anni e so quel che faccio- Mi alzai in piedi di scatto furioso – No! Cazzo che non sai quello che fai, ma ti rendi conto. pensa cosa diranno i parenti gli amici che ti conoscono – Non mi hai sempre detto che bisogna fregarsene di quello che dicono gli altri? E poi a me piace lo sento mio come lavoro e come . . piacere- Io la guardavo ormai disarmato, anche perché uno che scopre che sua figlia fa film porno, penso che gli cada il mondo addosso come a me. Roberto prese la parola – Massimo, sua figlia non è stata costretta ma lo ha voluto lei, comunque guardi che è un lavoro come un altro, a sua figlia piace e oltre l’impegno ci mette molta naturalezza- Come ci mette naturalezza, scusi vuol farmi credere che Marina lo fa come se per lei fosse la cosa più normale di questo mondo? – Chiesi con stupore – Si, per Marina è la cosa più normale di questo mondo, e se vuole e ha il coraggio posso farle vedere sua figlia all’opera- Io non sapevo più cosa dire cosa fare, guardai lei e vedevo una ragazza con molte speranze, come se mi dicesse “Guardami papà, guardami mentre faccio godere il prossimo” Mi sedetti di nuovo sul divano e Roberto capì, mise sul video registratore la cassetta e poi si sedette a fianco a Marina, cosi lei si trovò me da una parte e lui da un’altra, il film cominciò e c’era lei che entrava in una stanza dove c’erano due uomini nudi con il cazzo in tiro, lei indossava guarda caso il mini reggiseno nero e il tanga nero aperto davanti con gli stivaloni neri Marina era li in piedi davanti al letto dove c’erano i due maschi con il cazzo in tiro, lei salì sul letto e prese i due cazzi, si sentivano le loro parole – Ti piacciono eh . porcona, sai che sei una bellissima figa? – Io non sapevo più che fare, stavo guardando mia figlia che scopava con due maschi. Lei cominciò a menarli, intanto li incitava a darsi da fare con lei, allora la fecero distendere e uno si piazzò sulla sua bocca con l’arnese l’altro le aprì le gambe e, attraverso l’apertura del tanga, cominciò prima a menargli la figa con le dita poi la leccò, era stupenda, cominciava già a godere, ansimava, e io cominciavo a vedere mia figlia sotto un altro aspetto. I maschi si alternavano le posizioni, a volte lei li prendeva tutti e due in bocca, poi lei invitò a uno di loro di metterglielo dentro in figa e questo non se lo fece ripetere, le inquadrature erano eccellenti, si notava tutto di lei, aveva la figa rasata, non l’avevo mai vista nuda cosi, aveva una figa con delle labbra grandi e si notava bene il clitoride, il cazzo, un 25 cm penso bello grosso, le entrò tutto dentro e lei si spalancò tutta, mentre continuava l’opera del pompino con l’altro, io cominciavo ad eccitarmi e ogni tanto guardavo, mia figlia e lei guardava me. La scena andò avanti cosi per un po’ lei era pompata in figa e in bocca, era una furia spingeva la figa e ciucciava con foga, poi si levò il cazzo dalla figa e si mise a pecora, e si fece chiavare a 90° da quello che stava ciucciando, mentre l’altro prese il suo posto nella bocca di Marina, gemeva e ansimava come una vacca e a me veniva il cazzo duro. Ormai non la vedevo più come figlia ma come un’attrice porno, non sapevo che cosa mi capitava mi piaceva, avrei voluto esserci io al posto loro, eppure ero suo padre come potevo pensare certe cose, lei mi guardava contenta, forse sapeva leggermi il pensiero, continuai a seguire il video, ora quello che la chiavava si mise sotto di lei e la impalò, l’altro le andò dietro e cominciò a lavorarle il buco del culo con le dita ogni tanto le metteva saliva, poi, dopo averle lavorato a dovere l’ano, le mise la cappella del cazzo sul buco, e lo spinse piano dentro il retto, lei caccio un urlo animale, si trovò due cazzi dentro, uno in figa l’altro in culo, era magnifica, cominciarono andare dentro e fuori e lei gridava dalla goduria, io avevo il cazzo ormai di marmo, la pompavano bene la troia e lei da troia gli diceva di sfondarla che le piaceva da morire. Andarono avanti cosi per mezz’ora scambiandosi alternativamente i buchi, le vennero anche dentro tutti e due, ma lei anche se aveva avuto almeno tre orgasmi, non dava segni di cedimento, anzi riuscì, con dei pompini favolosi, a farli tornare duri e poi si fece sbattere ancora, fin che non ebbe un orgasmo più forte che la fece urlare in maniera disumana, poi prese i due cazzi e li ciucciò fin che non sborrarono e lei bevette tutto. Quella era mia figlia e io ero eccitato come un porco, il video finì li e lei mi chiese cosa ne pensavo – Cosa ne penso? . Non lo so Marina io non capisco più niente . vorrei dirti che sei fantastica ma ho paura., se mi è piaciuto? . Si. . sei stata magnifica . . anche se non dovrei dire questo essendo tuo padre – Roberto intervenne – Vede, non c’è niente di male a tua figlia piace, è brava, farà successo. . Dimmi, ti piacerebbe vederla in azione dal vivo? – Io la guardai, lei dalla contentezza si era abbracciata ad un mio braccio, e io non sapendo che dire (Si! La volevo vedere sta porca)con imbarazzo dissi – Mah. . non so . . che dici tu? . Non ti vergogneresti se tuo padre è li che ti guarda mentre lo fai ? – Lei dalla gioia mi baciò sulla guancia e mi rispose – No, non mi farei problemi, anche perché ormai hai visto tutto non vedo perché non dovresti essere presente quando giro una scena- Va bene, allora ci sto, ma ad una condizione. . a tua madre è meglio che non diciamo niente per adesso, poi più avanti vedrò di trovare una soluzione – Non credeva alle mie parole, mi saltò addosso e mi baciò la testa, e io approfittai per sentire il calore delle sue tette e lei sentì il mio cazzo e mi guardò stupita e divertita – Oh, oh! Ti ho fatto effetto sento – Io sempre più imbarazzato – Si! Mi hai fatto effetto. ma adesso vediamo che le cose tornino normali eh- Ci alzammo e guardai Roberto – Senti Roberto lei è mia figlia, gia mi è difficile approvare quello che mi avete fatto vedere, ma lo devo accettare, bene una cosa ti voglio dire. . sei tu che farai il manager per lei? – Si, lei mi ha chiesto se posso farlo io quello che fa i suoi interessi – Rispose, e io continuai – Bene. Vedi di non metterla in giri loschi, e fai solamente i suoi interessi, altrimenti se lei mi viene a dire che la fai drogare prostituire come spesso succede in quei ambienti, io ti vengo a trovare ti prendo le palle e le faccio mangiare al mio pit bull, che ho a casa, compreso il discorso?- Marina si mise a ridere, Roberto mi guardò meravigliato e disse – Stai tranquillo, perché per me Marina è come una figlia sono io il primo a risponderne se le succede qualcosa- E ci stringemmo la mano come promessa, lei era felice, io non sapevo se esserlo per lei o per via di quello che avevo visto, e me ne vergognavo, ma allo stesso tempo mi piaceva la vedevo sotto un’altra luce cosa mi succedeva? Lasciammo la villa per tornare a casa, strada facendo lei mi disse – Lo sai che ai avuto la reazione che mi aspettavo? – Mi girai verso il finestrino e dissi – Dio, non farmi pentire di quello che ho visto e fatto oggi, avrei dovuto prenderti a calci in culo se fossi stato un padre normale, dovrei mandarti via di casa. . E non so perché non lo fatto- Lei mi guardò con uno dei suoi sorrisi disarmanti – Papà, lo so che per te è stata dura, ma vedi io volevo che lo sapessi non volevo che venissi a saperlo da altri, se anche mi avessi cacciato di casa io ti avrei capito e non ti avrei portato rancore, per me quello che hai fatto oggi vale molto, a me piace quello che faccio, e stai tranquillo con Roberto, so che lui farà i miei interessi lo conosco bene – La guardai allarmato e chiesi – Sei stata anche con lui? – NO non ti preoccupare, perché lui è gay- Rispose tranquilla Marina, e finimmo li il discorso, non parlammo più fino a casa, io ripensavo alle scene del video e mi odiavo perché sentivo che mi eccitavo ancora non ero più un padre ero una bestia e dovevo trovare una soluzione. L’auto si fermò in garage, scendemmo, lei mi trattene prima di entrare in casa chiedendomi – Tutto ok papà? Sei sicuro che non dirai niente alla mamma? – Io la guardai negli occhi e dissi – Non le ho mai detto di quella volta dello spinello che ti trovai a fumare nel garage e di quella volta che ti pescai a letto con il tuo amichetto e avevi solo 18 anni. . dai entriamo che ho fame- Grazie papà- Mi disse lei. A cena, come ogni sera, si parlava di come era passata la giornata, Giada, l’altra mia figlia, mi disse che aveva passato un altro esame all’università, Elena, mia moglie, mi parlava dei caro prezzi dell’euro, io rivivevo le scene, con la mente, del film porno di mia figlia. Ad un tratto mia moglie mi richiamò – Ooh! Ma ci sei o che stasera, le ragazze sono andate di sopra e non te ne sei accorto, che c’è Massimo, hai qualche problema? – Io la guardai e pensai “No nessun problema, è che, vedi, oggi ho visto un video porno con protagonista principale nostra figlia Marina, si stava facendo due cazzi era veramente brava” Sicuramente mi avrebbe dato del pazzo finche non avrebbe capito la verità, poi ci avrebbe ammazzati tutti e due – No amore, non ho problemi, è solo il lavoro che mi stressa un po’-Ah. . E il lavoro di Marina allora in cosa consiste? – Mi chiese- Fa l’indossatrice di abbigliamento intimo per una casa famosa, ben retribuito mi sembra, penso che con i soldi si pagherà gli studi – Elena mi guardò con compassione e disse – Per il lavoro di indossatrice non c’è problema perché su quel genere di cose è brava e ha talento, che mi vieni illudere per via dei studi vallo raccontare ad un’altra perché non ci credo – Io risposi- NO, penso che stavolta lo farà. . . me lo ha promesso- Te lo ha promesso? Come tutte le altre promesse? Ma dai la conosci, lei non ne vuole sapere di mettersi a studiare, magari lo facesse- Io la guardai e mi venne un’idea – NO. Vedrai che stavolta lo fa sul serio- E lei per tutta risposta – L’hai minacciata con una pistola o le hai promesso una Ferrari? – io mi alzai dalla sedia e le risposi – Vedrai, questa volta ho ragione io- E me ne andai di sopra. Sulle scale incontrai Giada, che stava per uscire e gli chiesi – Ehi dottoressa, esci? – Si papà, esco con Luca, andiamo in un pub nuovo fuori città – Eh. questo Luca quando ce lo presenti? – E lei rispose dandomi un bacio sulla guancia – Penso di convincerlo a venire a cena da noi per natale, ciao ciao – Già, mancavano pochi giorni a natale e non avevo pensato ai regali, guardai Giada uscire, era anch’essa una splendida creatura, un po’ più alta della sorella, portava i capelli molto corti tipo da maschiaccio, ma le sue curve il suo corpo mostrava tutta la sua femminilità, al contrario di Marina lei era più elegante, composta, anche se indossava abiti che mettevano in risalto le sue grazie non era una che provocava come sua sorella. Mi accorsi che stavo spiando anche Giada, non bastava quello che avevo visto di Marina nel pomeriggio, stavo diventando un padre perverso mi detestavo e godevo allo stesso tempo. Mi avvicinai al bagno e mi accorsi prima di entrare che dietro di me c’era la porta della stanza di Marina semi aperta, l’aprii leggermente e vidi lei che si era appena fatta la doccia perché indossava l’asciugamano chiuso attorno il corpo che la copriva dal seno fino alle ginocchia. Io rimasi li a spiarla, la vidi prendere un paio di slip gialli merlettati e un reggiseno giallo abbinato, poi si slacciò l’asciugamano e lo fece cadere a terra rimanendo nuda come mamma l’aveva fatta, sentii il mio membro pulsare mi stavo eccitando come un ragazzino, lei si infilò gli slip, poi prese il reggiseno lo indossò ma non riusciva ad allacciarlo, allora si girò con la schiena di fronte allo specchio per tentare di vedere, girando la testa, il gancio del reggiseno. Io da pazzo entrai, lei mi vide e disse – Ah papà, per piacere mi allacci il reggiseno – Si girò con la schiena di fronte a me e io glielo allacciai, mentre lo facevo le guardai il sedere, era bellissimo a mandolino, mostrava tutta la sua pienezza la carnagione bianca di lei risaltava bene con il giallo degli slip, lei si girò e mi ringraziò con un bacio sulla guancia, io la guardai dalla testa ai piedi era una dea la stavo mangiando con gli occhi, notai i capezzoli attraverso il reggiseno, belli grossi tentavano di bucarlo, il seno, una terza abbondante, bello sodo con un bel solco tra le tette, più giù il ventre piatto e poi gli slip gialli con quei ricami che ne facevano la trasparenza si vedeva il pube rasato e per finire le sue gambe sode e muscolose. Lei notò il mio interesse per il suo corpo e non fecce niente per coprirsi, mi sorrise in modo alquanto malizioso – Papà, per caso mi hai spiato mentre mi vestivo? – No. . ma. stavo andando in bagno e ho visto la porta aperta – Cercai rimediare, ma lei aveva capito – Sai, è da quando che hai visto il video che mi guardi in modo strano, non è che sei arrabbiato con me? – Mi chiese lei accarezzandomi un braccio e prendendomi la mano – No. . Non sono arrabbiato Marina, è che non è facile per me sapere che fai film porno, comunque te lo già detto accetto quello che fai e non dirò niente alla mamma, almeno fino a che non lo scoprirà- Lei mi abbracciò forte e cosi sentì la mia erezione che sebbene nascosta dai jeans era molto vistosa, si staccò un attimo da me, sorrise stupita e mi disse – Papà. . ma . . ti stai eccitando? Tu ti sei eccitato per me – Io ero letteralmente imbarazzato, non sapevo cosa dire – Ecco . . vedi Marina . . è un po’ di tempo che io e tua madre non lo facciamo e vederti. . cosi. . comunque me ne vado che è meglio – Stavo per uscire ma lei mi prese per un braccio mi tirò indietro e chiuse la porta, si avvicinò verso me, io indietreggiai ma lei continuò guardandomi con occhi da gatta e un sorriso sornione – Marina. guarda che potrebbe arrivare la mamma da un momento all’altro- Ma lei non si fermava e lentamente mi potrebbe arrivare la mamma da un momento all’altro. Ma lei non si fermava e lentamente mi confinò contro il suo comò, e quando ormai ero bloccato lei mi si parò davanti ormai attaccata a me, io ero spaventato ed allo stesso tempo eccitato come un porco – Marina che intenzioni hai? – E lei – Voglio vedere se sono io la causa di questo- E cosi dicendo mi mise una mano sulla patta dei pantaloni sentendo il mio cazzo duro in piena erezione. Io non feci una mossa per evitarla anzi ero contento anche se non lo davo da vedere (a parte il mio cazzo)lei lo massaggiò lo palpò – Cristo. ma quanto grosso è? – Mi chiese lei con una voce più da bambina che da ventenne – Ma come fai ad averlo. cosi grosso? Me lo fai vedere?- Facendo sempre più la bambina e nel mentre, mi prese una mano e la poggiò sul suo seno;mi aprì la cerniera dei pantaloni e intrufolò una mano dentro ed entrò nelle mutande, lo sentì tutto in carne dura per via dell’erezione mi guardò in faccia sbalordita e disse – Ma. che razza di manico hai . . papà? – Io ero perso non capivo più niente, cominciai a palpargli il seno, era bellissimo, gli tirai fuori una tetta e la palpai di gusto gliela mangiavo con la mano. Marina, anche lei, non restava indifferente dal mio lavoro di mano, le piaceva ma più di tutto voleva vedere il mio membro in tiro, lo tirò fuori dalla patta dei pantaloni, e quando lo vide ebbe un sussulto e si mise la mano davanti la bocca come fosse stupita, era sbalordita dalle dimensioni del mio pene, in effetti misura 30cm ed è molto grosso quando è in tiro. Lei era estasiata non credeva ai propri occhi di avere un padre super dotato, lo toccò leggermente con la mano e lui ebbe un guizzo, poi mi guardò con uno sguardo da troia in calore e lo prese in mano tutto. L’effetto che ebbi nel sentire la mano di mia figlia scorrere lungo il mio cazzo, era come tre orgasmi di fila, io mi lasciai trasportare dal gioco incestuoso con lei non badando il pericolo che correvamo se fosse entrata sua madre, la mia mano libera la misi in mezzo le sue cosce, e la palpai tutta per sentire la sua figa morbida e carnosa, poi la mano gliela misi dentro le mutandine e lei aprì un po’ di più le gambe in modo che la sentissi dentro. Cominciò a gemere, sia perché mi menava la trave che ho in mezzo le gambe, sia per l’ottimo lavoro che le facevo sulla figa con la mano – Papà . è stupendo, non ne ho mai visti dal vivo di cosi grandi e grossi, o mio dio come mi piace che mi esplori la figa con le dita. si mi piace. uhmm. hoo sii. ti voglio dentro – Ormai mi stava facendo una sega con quella mano caldo liscia ed . esperta, volevo anch’io chiavarla ma era pericoloso, ma lei da porca com’è si calò giù piegando le ginocchia arrivando con la bocca all’altezza della cappella, si mise ad ammirarla era grossa sembrava un pugno, alzò lo sguardo verso me e sorridendo disse – Ma la mamma come fa a non chiavare con te, con un manico cosi dovrebbe farlo ogni sera – Tua madre se lo è goduto sempre il mio cazzo, ha fatto la stessa faccia anche lei la prima volta, e da quella volta non ci siamo più lasciati – Marina mi mandò un bacio e poi cominciò a leccarlo, io buttai la testa all’indietro, pensavo a cosa stavo facendo ma me ne fregai ormai Marina era mia e mi godetti il favoloso bocchino che mi fece da gran maestra. Lo leccò lo ciucciò se lo mise in bocca fin che le arrivava in gola, lo lavorò con maestria come una vera pornostar, io resistei poco, troppa era la libidine che mi sommergeva, e arrivai con un orgasmo spaventoso che a stento riuscii a soffocare l’urlo. Le inondai la bocca con il mio sperma, che poi le colò dalle labbra ma lei golosa lo leccò tutto bevendolo, si alzò e aprendo la bocca mi leccò le labbra; io ero perso e la presi e la bacia come fossimo due amanti con le nostre lingue che si intrecciavano, quando si staccò dalla mia bocca mi disse – Hai una buona sborra papà, e un cazzo da favola, presto sarò tutta tua te lo prometto – Io la baciai di nuovo e dissi – Marina, siamo stati dei pazzi ma ormai io non tornerò più indietro, non me ne frega niente che fare sesso tra padre e figlia sia immorale o sia peccato, sappi che da oggi ti desidero più di qualunque cosa al mondo. . Ti amo -Lei mi accarezzò e poi ci lasciammo, io corsi in bagno e mi chiusi dentro, fin che non la sentii uscire di casa, poi andai giù in salotto dove Elena, distesa sul divano, in vestaglia mi aspettava – Era ora che uscissero, sai mi è venuta voglia. . di. . scopare. . che ne dici? – E dicendo questo aprì la vestaglia e sotto era nuda, io che ci crediate o no me la scopai con foga per almeno un’ora e dopo l’ultimo dei cinque orgasmi che le feci venire, lei mi disse – Era da tempo che non mi scopavi cosi, cos’è ahi preso il Viagra? – No . . penso che da oggi non mi servirà mai!Il sabato mattina seguente mi svegliai alle8. 00, Elena mia moglie si stava preparando per uscire a fare la spesa e acquisti vari visto che mancavano pochi giorni a natale. Non avevo voglia di alzarmi, girandomi disteso sulla schiena rimasi li immobile a contemplare il soffitto della stanza, mi ritornò in mente tutti i particolari del giorno prima, il video porno di mia figlia Marina che avevo visto nel pomeriggio e poi la sera in camera sua con lei che mi toccava, che mi cercava il sesso ed io che non volevo che cercavo di non farlo. . . No! non era vero, non era vero che non volevo, io la volevo la desideravo immensamente, come potevo desiderare mia figlia, la mia coscienza cercava di ostacolarmi di fermarmi, ma il mio desiderio era troppo forte, e oltre tutto lo voleva anche lei. Ormai non c’era più niente che mi fermasse, l’avrei posseduta, prima o poi lei sarebbe stata mia. Elena entrò nella stanza, era vestita per uscire, si guardò un attimo allo specchio e poi venne da me – Mai un sabato che vieni a fare la spesa con me, non è giusto Massimo, perché non ti alzi ti vesti e vieni con me? – Io la baciai sulla bocca e le risposi – Se vengo con te minimo mi viene un’emicrania, con tutti i negozi che girate voi donne, e poi magari trovi le tue amiche e allora stai li a chiaccherare mezz’ora, no, guarda piuttosto resto a casa e ti faccio da mangiare – lei mi guardò di traverso e mi chiese – E. lo chef cosa prepara oggi? – Lo chef oggi ti fa un astice bollito, grigliata di pesce, e per finire una bella torta alla frutta, contenta? – Lei alzò dal letto delusa perché sapeva che scherzavo, e mi disse che si sarebbe accontentata della pastasciutta, poi mi disse di non preoccuparmi perché sarebbe uscita con Giada l’altra mia figlia, io le chiesi subito dov’era Marina e lai mi disse che era a letto. Le sentii uscire con l’auto, sarebbero tornate a mezzogiorno, io mi alzai e andai in bagno, feci i miei bisogni corporali e poi aprii la doccia e mi spogliai. Intanto che aspettavo che uscisse l’acqua calda mi guardai allo specchio, e mettendomi in posizione come un culturista pensai che a 44 anni il mio fisico era perfetto, io sono alto 1, 87 peso 100 chili ma sono molto muscoloso, non pratico palestre, corro di media tre chilometri al giorno, e faccio molto nuoto, mi consideravo un uomo dall’aspetto normale, non ero ne un narcisista ne uno che vuole fare il figo, mi piaceva stare in forma, l’unica cosa che ne vado fiero e che me ne vanto è che sono molto dotato come organo sessuale, il mio cazzo quando è in piena erezione misura trenta centimetri ed è molto grosso, mia moglie la prima volta che glielo misi in figa mi ha detto che si sentiva squartare, non le finiva più di entrare, e pensare che da quella volta non mi ha più lasciato, avevamo 16 anni, e le ragazze che prima di lei mi avevano provato da quel giorno erano in lutto. Lasciai i vecchi ricordi li, sullo specchio, e entrai nella doccia calda bollente come piace a me. Stavo li rilassato a godermi quella pioggia calda che usciva dalla doccia, quando notai attraverso il vetro opaco la figura di Marina, aprì la doccia, lei era nuda ed entrò sorridendomi – Come ha dormito il mio amante papà? – mi chiese intanto che mi accarezzava – Bene, e tu? – lei prendendo il bagno schiuma e insaponandomi il petto rispose – Anch’io ho dormito bene, e. vedo che anche lui ha riposato – Disse mentre mi insaponava il cazzo che era andato subito in tiro appena lei era entrata nella doccia. Cominciò menarlo poi passava la mano sotto la sacca dei testicoli – Ma lo sai che sei dotato come un toro papà? Sicuramente mamma deve essere gelosa della tua mazza, non vedo l’ora di collaudarla – Io le passavo le mani su tutto il corpo, mi faceva impazzire per me era una dea, le lavai la figa accuratamente mettendole un dito dentro, che lei accolse molto volentieri, ora non mi facevo più problemi, eravamo come due amanti, si amavo Marina non più come una figlia, ma come la mia amante – Non ti preoccupare Marina, da ieri non è più solo di tua madre ma è anche tuo, lo faremmo ogni volta che ne avremmo voglia -Lei mi cacciò la lingua in bocca, limonammo per un bel pezzo, poi staccandosi dalla mia bocca disse con una voce piena di voglia – Dai. lo voglio adesso . . subito – Lei uscì dalla doccia io chiusi il rubinetto mi asciugai e poi, nudo, usciì dal bagno e andai in camera mia, la trovai li distesa su un fianco nel letto, mi fece segno con il dito indice di venire li, io mi distesi sul fianco in modo che i nostri corpi si guardassero, l’accarezzai sul viso, lei mi prese la mano e la baciò, mi accarezzò la testa, io con la mano scesi sul suo seno, le sue tette erano piene e sode aveva i capezzoli dori come chiodi, mentre le massaggiavo il seno lei cominciava ad ansimare e con una mano andò a prendere quello che ormai era suo di diritto, il mio cazzone duro e pulsante. Marina cominciò prima ad accarezzarlo poi lentamente iniziò un lento su e giù con la mano, io gli presi un capezzolo in bocca e cominciai a succhiarlo, lei era tutto un gemere allora cominciò ad accelerare il ritmo della sega;io le dissi di stendersi con la schiena e lei, intuendo cosa volevo fare, si girò subito, io le andai sopra ci baciammo come due innamorati, gustavo la sua lingua la sua saliva, lei aprì le cosce e i nostri sessi entrarono in contato, sembrava che anche loro si cercassero, ma io prima volli baciarla tutta, mi soffermai sulle tette le leccai, ciucciai quei capezzoli duri e lei cominciava a gemere, sospirare, scesi con la punta della lingua verso il ventre e a lei venne la pelle d’oca, mi mise le mani sulla testa e mi spinse più giù verso il suo paradiso. Prima di assaggiarle la figa, la contemplai, la guardavo come fosse un oggetto che desideravo da anni, era bellissima rasata, metteva in risalto il suo clitoride e le labbra vaginali belle grosse come piace a me, emanava il profumo delle secrezioni vaginali, un richiamo forte per me, in lei c’era tutto il sesso del mondo, e allora mi gettai letteralmente con la lingua al centro della vagina. Mia figlia si inarcò con la schiena quasi volendo che la penetrassi con la lingua premendo le mani sulla mia testa, Cominciò un lamento lungo sospirando e incitandomi, io la stavo leccando tutta, le leccavo il clitoride, a volte lo mordevo che a lei faceva l’effetto della benzina sul fuoco. Marina aprì le gambe sempre di più ogni tanto alzavo la testa per guardarla e vedevo lei che si mordeva le labbra, era bellissimo era uno spettacolo inimmaginabile, ormai avevo il cazzo come un missile, non resistevo più, era arrivato il momento di metterglielo dentro. Mi portai con il cazzo in linea con la sua figa e cominciai a stuzzicarla strofinando la punta sul suo clitoride, lei mi guardava ansimando sempre più e cominciò a dirmi – Dai papà. mettimelo. dai che lo voglio. . su che aspetti? – Partii piano piano per farglielo assaporare un po’ alla volta, avevo la cappella grossa come un pugno ma entrò con facilità dentro la vagina, grazie anche al lavoro di lingua che le avevo fatto e agli umori che ormai le uscivano fuori, lei restò senza fiato, se bene ne avesse presi molti penso che per lei era come prenderlo la prima volta, io sprofondavo lentamente dentro la sua figa che era come la lava incandescente, la guardavo che teneva la bocca aperta e gli occhi chiusi, non avevo finito la corsa che lei venne con un orgasmo spaventoso, emise un grido animale la sentii fremere tutta, allora diedi il colpo di grazia e lo misi tutto. Mi fermai un secondo, volevo farle riprendere il fiato, anche perché rischiavo di venirle dentro, lei era persa con la lingua fuori dalla bocca, io mi calai sulla sua bocca e limonai con lei, Marina si riprese subito mi guardò e poi cominciò a flettere il bacino verso me – dentro, lei era persa con la lingua fuori dalla bocca, io mi calai sulla sua bocca e limonai con lei, Marina si riprese subito mi guardò e poi cominciò a flettere il bacino verso me – Sii. Papà. è fantastico non ho mai preso un palo cosi. ummmh. . mmm. mi riempie tutta . dai pompami piano ti prego. . pompami . . – Iniziai lentamente a chiavarla, e lei gemeva, cominciò a dirmi frasi da vera troia – Dai papà. siii cosiii. ti piace la tua bambina eh. . . ti piace che tua figlia sia troia. ummmh ummmmh. . che palo che ai. dai scopami stallone – Io non fui da meno – Marina . Marina. che figa che ai sembra una fornace. . si troia mi piaci – Lei mi chiuse le gambe dietro la schiena e cominciò a spingere il bacino violentemente – SII. . SBATTIMI . DAI PORCO. AAAAAH VENGO DAI VENGO AAAAARGH . . . SIIII – Ed ebbe un altro orgasmo, io continuai a pomparla e mia figlia sbatteva la testa sul letto, la facevo impazzire. Poi cominciammo a divertirci, mi mostrò cosa sapeva fare, si sfilò dal mio cazzo e scese giù per una veloce pulizia con la lingua, lecco tutti i suoi umori, si mise subito a pecorina e mi invitò a scoparla cosi mentre lei teneva la gambe bene aperte, la infilzai di colpo e lei guaì, cominciai a spingere violentemente, e lei fece altrettanto, ormai abituata dalle dimensioni del mio palo, godeva come una vacca – SI PORCO DAI COSI . TROMBA LA TUA FIGLIOLA . AAAAH SII AAAAAH DAI, DAI- Mi faceva morire, era senza fine ormai la cappella le aveva colpito la parete dell’utero più di una volta facendola gridare dalla goduria, io ormai ero sul punto di sborrare, facevo sforzi enormi per trattenermi, ma lei era un vortice vederla in quella posizione, e per di più era mia figlia mi faceva bollire il sangue, lei sapeva scopare come una vera attrice porno, ma allo stesso tempo godeva davvero, era naturale per lei era una macchina del sesso. Io sfilai il cazzo dalla figa e cominciai a leccarla li e sul buco del culo e lei girandosi con la testa verso me mi disse – A porcellino vuoi il mio buchino eh? Dai leccalo bene perché ci sta anche li – Mi soffermai a leccarlo per dieci minuti circa, volevo assaporarlo e ogni tanto la penetravo con la lingua, poi, quando mi sembrò che era ben unto di saliva, le posizionai il cazzo sul buco e le dissi – Sei pronta tesoro, perché adesso te lo svergino per la seconda volta – Lo spinsi lentamente, e lei rimase immobile, entrai un po’alla volta, lei cominciò a sbattere la testa di qua e di là, e con una mano si apriva un chiappa, avevo raggiunto la metà della lunghezza del mio cazzo che lei urlò allora lo spinsi tutto dentro e lei restò senza fiato, pensavo che stesse per svenire quando invece cominciò a gridare rauca – SI. DAI SFONDAMI IL CULO BRUTTO PORCO. DAII . . AAAAH . . . UUOOHH. MAMMA MIA CHE PALO. DAI DAI CHE SBORRO!- Era un treno in corsa io pompavo senza pietà e lei spingeva il culo contro me, era incredibile padre e figlia che scopavano come ricci, la pompai in culo per molto tempo e lei non dava segni di cedimento, dopodiché le dissi che stavo per venire, lei se lo tolse e poi si girò verso me, mi mise la lingua in bocca e poi mi disse che voleva salirmi sopra, io non me lo feci ripetere e mi distesi con la schiena sul letto. Avevo il cazzo sporco di sangue, forse l’avevo sverginata un’altra volta per davvero, ma non fu un problema perché lei me lo pulì subito a colpi di lingua, lo ammirava estasiata sembrava un suo trofeo, si alzò in piedi si portò sopra con la figa e poi si calò su di lui che non aspettava altro che lei, la gnocca di mia figlia. Marina si mise a smorzacandella e se lo infilò tutto in un colpo solo, era tutto dentro e lei urlava forte tutto il suo godimento, ero arrivato al limite dell’utero, cominciò a cavalcarmi, mentre io le stringevo le tette, non ce la facevo più volevo sborrare e lei era ormai al quarto orgasmo, gridava si mordeva le labbra sbatteva la testa, era uno spettacolo bellissimo, cominciò a saltare sul mio cazzo e io le dissi senza fiato che stavo per venire, lei non si fermò anzi andava su e giù che sembrava un pistone di un motore, quando partì il primo fiotto di sborra lei urlò e io altrettanto, la riempii ero come un idrante, le pisciai letteralmente dentro, con il timore di averla messa incinta, lei continuò a cavalcarmi, non finiva più di godere, infine cacciò un altro urlo e poi si fermò li, era senza fiato, ansimava fortemente come se avesse fatto tre chilometri tutti di corsa, perdeva perfino la bava dalla bocca, poi con la mano si portò indietro i capelli che le nascondevano il viso, si distese sopra di me ancora con il cazzo dentro e mi abbracciò, ci baciammo come due amanti dopo che hanno fatto l’amore, io le dissi – Ti amo Marina, non mi importa se sei mia figlia, ma ti amo – Anch’io papà, ma perché non l’abbiamo fatto prima? Io adesso non ti lascio più, anzi lo sai che ti dico? Voglio fare un film con te vedrai sarà bellissimo – Io risi pensando a noi due davanti alla telecamera che scopavamo, poi mi venne in mente che le ero venuto dentro, al momento la trovai una cosa normale ma poi pensai che era mia figlia e non volevo metterla incinta – Marina cazzo! Ti ho sborrato dentro – E lei tranquilla si mise una mano sulla figa e poi se la portò in bocca sporca di sperma lo assaggiò e disse – Ummmh. Buono come l’altra volta, non ti preoccupare ho preso la pillola- Dopo che avevamo fatto la doccia e ci fummo vestiti, lei disse che aveva una fame da lupi, sfido io avevamo scopato per circa due ore, e mi ricordai della promessa che avevo fatto a mia moglie prima che uscisse, chiamai per telefono un ristorantino vicino casa che prepara del pesce fresco e ordinai quattro astici e una grigliata abbondante, dicendogli – mi faccia anche una frittura mista abbondante, è per mia figlia, sa ne va matta – Intanto Marina che mi guardava sorridendo mi disse – Ti amo papà
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