Alessia aveva imparato sin da adolescente l’arte della seduzione grazie agli insegnamenti della madre Paola. La mamma aveva fatto capire alla figlia, anche con esempi pratici molto palesi, che, l’arma che avevano in mezzo alle cosce se usata con criterio e furbizia poteva portare a degli ottimi benefici…. poichè, ripeteva sempre, “…anche l’uomo più tenace e fedele è messo a dura prova da una passera pronta all’uso….”.Eh si, Alessia poté capirlo alla fine della terza superiore, quando, dopo un anno disastroso dove si prospettava se non la bocciatura almeno 4 materie a settembre, la mamma, con solo un paio di sedute con il preside e il professore d ‘italiano, riuscì a far passare una fantastica estate ad Alessia senza l’ombra di una materia…..anche se rimbrottò la figlia, spiegandole che non poteva inflazionare il suo corpo per un problema scolastico quando nella vita c’erano cose più interessanti per le quali concedersi….Così passò il tempo e all’età di 30 anni Alessia capitolò a nozze con un rincoglionito industriale di quasi 70 anni che le avrebbe garantito, sotto l’aspetto economico, una vita di tutto rispetto. Solo la parte economica, però, poté assicurarsi, poiché l’aspetto sessuale era praticamente azzerato con quell’uomo: l’uccello era andato in pensione e l’unica cosa che chiedeva alla mogliettina era quello di dimenarsi masturbandosi magari con oggettini di varia natura e forma……Tutto ciò, alla procace e seducente Alessia, non poteva bastare, sentiva il bisogno di essere pesantemente chiavata e di poter maneggiare fra le mani qualche bel poderoso uccello…Così volle mettere in pratica gli insegnamenti materni se non proprio per un tornaconto economico, visto che il pollo era stato abbindolato, almeno per diletto….Aveva deciso di divertirsi a mettere a dura prova la fragile resistenza degli uomini all’odore di fichetta bagnata…..Ecco che la prima occasione capitò quando la sua Mercedes presentò un problema al motore, e, invece di andare dal solito meccanico di fiducia del marito, si presentò alla prima officina sulla strada.Era una piccolo garage gestito da un uomo sui 35 anni e un aiutante, un ragazzo di circa 20 anni; parlarono del problema e l’uomo alla fine disse che in serata sarebbe stata pronta….Così fu, poco prima delle 19 Alessia si presentò in officina con un abitino molto succinto senza mutandine e con una generosa scollatura che faceva intravedere un seno prosperoso con due capezzoli che per l’occasione erano visibilmente in tiro…Il ragazzo era sotto la Mercedes e l’altro avvicinandosi al cofano aperto con la cliente spiegava cos’era stato fatto facendo capire che l’entità della spesa era piuttosto elevata tra manodopera e parti di ricambio originali.Il ragazzo, intanto, uscì fuori con la testa e senza neanche uno sforzo particolare vide uno spettacolo che da quelle parti era difficile vedere se non, al massimo, su qualche calendario….Ma quella visione era molto meglio…sotto quello straccietto di gonna c’era un pelo fantastico e al giovane sembrava già di sentire l’aroma,…il gusto. Alessia aveva notato l’impallidire del ragazzo e pensò bene di fare meglio la troietta mettendosi più vicino e allargando di più le cosce così ché la topa inumidita tendeva ad aprirsi e il culetto tornito presentava due mezze angurie socchiuse pronte ad essere spaccate con un colpo deciso di verga.Nel frattempo la donna mugugnava che il prezzo era eccessivo e se si poteva trovare un giusto accordo per il lavoro svolto. Mentre diceva questo, l’uomo era posizionato alle sue spalle praticamente quasi aderente, il pacco sfiorava involontariamente l’opera d’arte che era il culo di Alessia e lei, sensibile a questo genere di “pacco regalo”, pensò bene con movimenti ritmici e decisi di appoggiarsi con decisione alla nerchia, che si presentava al tatto già di buone prospettive. All’uomo andò in men che non si dica il sangue al cervello e, senza pensarci due volte, mise la sua mano sotto il vestitino….Ci volle qualche secondo al ragazzo per rendersi conto, vedendo la scena dal basso, che il suo capo stava masturbando avidamente la donna la quale, nel frattempo, cominciava a emettere dei piccoli gemiti di piacere. Si convinse, se ancora avesse avuto dei dubbi, che la cliente con la Mercedes era una puttana di prima categoria e che non poteva perdere un’occasione del genere. In poco tempo erano tutti nudi e il capo officina si rivolse ad Alessia dicendo “…gran troione dalla fica vogliosa potrei farti un forte sconto se saprai usare al meglio quella bocca da maiala e ancor di più se ti fai fottere alla grande i due buchi che hai in mezzo alle cosce…”. La donna senza scomporsi e cominciando a maneggiare con arte i due uccelli in fase d’ingrossamento propose di non pagare se gli avesse svuotato a dovere i coglioni nel posto che più era di loro gradimento. E così, piegata davanti a loro teneva le due aste in mano passando ritmicamente la lingua da una cappella all’altra lubrificandoli con l’eccessiva salivazione che pervadeva la sua bocca. Improvvisamente chiese se due rozzi operai che verosimilmente parlavano di fica tutto il giorno erano in grado di soddisfarla a dovere e così con un gesto d’orgoglio la sbatterono su un tavolo dicendo “…gran cagna in calore preparati a essere schiavazzata come non mai…” e così le nerchie infuocate cominciarono a fotterla come delle valvole del motore: la fica colava di piacere e il buco del culo ben dilatato lasciava intendere che era stato già perlustrato da minchie ben tostate. Andò avanti per una buona mezz’ora tra sandwich pecorine e spagnole. Sul finire con i coglioni strabordanti di sperma impazzito, l’uomo chiese di svuotarsi col tarello ben infilzato nel culo. Così fece, lo infilzò sino in fondo con qualche colpo ben assestato e schizzò alla grande sino all’ultima goccia. Alessia da gran baldracca qual era godé immensamente nel sentire questo calore pervadere l’anfiteatro che era il suo culo e quando lui estrasse il manganello lei si strinse le chiappe poiché non avrebbe mai voluto perdere il contenuto prezioso che si stava mescendo con la merda che aveva dentro.Toccò al ragazzo che vistosi scippare della sborrata in culo puntò convinto in bocca.Lei tenendosi sempre le chiappe continuò avidamente a lappare l’uccello, era più forte di lei, ma il cazzo in bocca era una delle cose per cui riteneva bello vivere. Il ragazzo non essendo abituato a certe chiavate aveva resistito ogni ragionevole limite e tenendo con una mano la base del cazzo e con l’altra la testa della donna urlò “…cagnaccia in calore ingoia tutta sta’ sborra… dai… dai… butta giù tutto, troia del cazzo…”.Era stato violento e bello allo stesso tempo e tutti erano molto soddisfatti, per i 2 uomini era stato un fuori programma di tutto rispetto, l’avevano considerato un bel colpo di “culo”.Alessia forse aveva trovato la sua dimensione che più l’appagava, un marito che manteneva le sue voglie matte di spese e tanti amanti casuali che mantenevano le sue voglie matte di cazzi.A proposito, prima di andare staccò un’assegno per il conto dell’auto e lo gettò sul pavimento ….
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