Mi ero risolto a mettere un annuncio su uno di quei giornali che regalano sul metro nella speranza di poter realizzare un servizio fotografico senza dover pagare uno sproposito. Il messaggio era chiaro “cerco donna dai 25 ai 35 anni, bella presenza per servizio fotografico: 2 ore di lavoro 50 €uro nette”, confrontato alla miriade di annunci che comparivano con richieste/offerte esplicite di sesso mi sembrava che spiccasse per la sua serietà. Non sono un professionista, anzi, però mi appassiona la fotografia e volevo mettermi alla prova con una modella a disposizione. Dopo una settimana nessuno aveva chiamato al cellulare che avevo indicato, quindi pensai che non c’erano più speranze. Dopo una ventina di giorni mi squilla il cellulare durante una riunione e una voce femminile, parecchio titubante, mi chiede se è ancora valida l’offerta che c’era sul tale giornale… preso alla sprovvista e con i superiori che mi guardavano male per non aver spento il telefono, assumo la voce più professionale che riesco e chiedo di lasciarmi un recapito per ricontattarla. Qualche istante e cade la linea… che sfiga. Finisce la riunione e faccio la richiamata automatica e la stessa voce di prima mi risponde. Mi scuso per prima e chiedo se è disponibile per il servizio, sento delle voci di bimbi in sottofondo e la voce della donna che cerca di zittirle.. ,mi chiede che tipo di fotografie ho intenzione di fare…, io non ho molto idea di cosa voler fare, mi sarei affidato all’estro e al momento, ma la domanda mi mette in uno strano stato di eccitamento, sono delle foto artistiche, rispondo conoscendo poco ciò che voglia dire il termine… , ma ci sono dei nudi? Mi chiede con un tono molto basso, quasi avesse paura di far sentire quello che sta dicendo… Caspita dei nudi, veramente me lo sono sognato un paio di volte di farli ma non in questa occasione… beh, possono entrare sicuramente nell’ambito delle fotografie artistiche, ammetto..passano alcuni secondi e poi mi dice “se è tutto lecito, per un nudo mi paiono pochi 100 €uro..”, mi sento eccitato ma non ho tanti soldi da perdere.., senta non so neanche come è fatta, come posso dirle se sono pochi o tanti?. Ha ragione , mi risponde e mi chiede quando sarebbe il servizio. Io propenderei per un orario serale ma lei mi dice solo di mattino… merda, prenderò un permesso dal lavoro. Ok, va bene facciamo per dopodomani mattina e le do l’indirizzo di uno studio di un amico (nella verità un basso fabbricato all’interno di un condominio attrezzato da studio fotografico alla bella meglio). Passo la sera pensando a cosa potrei fare, mi accorgo che più ci penso e più mi sto eccitando immaginando un servizio a luci rosse, mi sparo una sega feroce ripensando alla voce di lei. Passa lentissimo il giorno seguente e la mattina dopo sono allo studio già un paio di ore prima dell’appuntamento. Faccio pulizia, cerco di contenere il nervosismo, sembro un ragazzino al primo appuntamento, monto il set, piazzo un paio di faretti in più, rifornisco la cucinotta e aspetto.. 5 minuti prima dell’ora suona il citofono, è la sua voce che chiede se è lo studio fotografico. Le do le indicazioni per arrivare e aspetto. Mi compare una donna sui 30 anni, mora, capelli lisci fino alle spalle, un metro e settanta, una terza abbondante di seno, due occhi verdi segnati da qualche ruchetta, un sedere compatto e due belle gambe longilinee: direi una che si può definire una bella gnocca. La saluto e mi presento, si chiama Sara. La faccio accomodare su una poltrona e la invito a chiacchierare un attimo prima di cominciare. Le offro un caffè che accetta e le chiedo di raccontarmi cosa fa nella vita: è abbastanza reticente, mi dice che ha 36 anni, due figli,per quello che può solo la mattina, separata e con pochi alimenti e per questo in cerca di lavori che le permettano di stare con i figli il più possibile. Indossa un tailleur grigio scuro con una camicetta bianca, calze nere, scarpe con poco tacco, poco trucco, solo un po’ di rossetto sulle le labbre (carnose) e un po’ di mascara. Il viso ha una fisionomia particolare, non bello ma affascinante. Mi parla centellinando le parole, mi accorgo che è più tesa di me. Questo mi da un senso di dominio sulla situazione, saperla più vulnerabile mi rende forte, le chiedo quali esperienze in campo fotografico abbia. Nessuna, se è qui è solo per i soldi e non sa ancora se accettare il lavoro, vuole sapere come si svolgerà la cosa. Tento il tutto per tutto: guarda, onestamente mi aspettavo una ragazza più giovane , e tu, malgrado sia una buona modella, non sei proprio come desideravo… si è rabbuiata, vedo che ha paura di non lavorare… .se vuoi, possiamo fare una cosa più specifica, però dobbiamo andare un po’ più in la… .. cosa intendi per “un po’ più in la… ” fotografie di nudo, un po’ meno artistiche e un po’ più esplicite… “, si alza in piedi e percepisco che tra i denti sta dicendo “bastardo..”. Non mi muovo, le dico soltanto “certo, l’onorario e´diverso … ..”, mi guarda un po’ incazzata e un po’ interrogativa “cosa vuoi dire con diverso?” Mah, la tariffa varia dalla prestazione, però se non sei tanto reticente si può arrivare fino a 250. L’ho sparata senza sapere niente di tariffe o di prestazioni, però vale la pena tentare.Ci sta pensando, mi guarda diffidente,”dove andranno le foto?”. Le tengo solo io e a te va una copia delle migliori. Perché lo fai se non ci guadagni? mi spara a bruciapelo. Non lo so perché lo sto facendo, ma cerco di bluffare “a me basta catturare un’espressione, uno sguardo, un attimo di eternità… “. Mi guarda stranita, non sa se l’ho presa in giro con questa risposta o sono veramente coglione. Non mi piace spogliarmi da sola con te, mi dice guardandomi con sfida, non mi fido. Se preferisci che chiami alcuni ragazzi come testimoni sono certo che si divertiranno tantissimo. Senti, non sono una puttana e se sono qui è solo perché ho un fottuto bisogno di soldi… .non l’ho mai fatto e non so cosa voglia dire “prestazione”, ma se credi di poter fare il furbo o di prenderti qualche libertà..ti denuncio subito. La cosa stava prendendo una piega un po’ storta ma vedevo la possibilità di riuscita a poco… .senti, non ti chiederò nulla che non ti andrà di fare, a seconda del grado che si arriverà ti dirò quanto son disposto a darti… guarda ho 4 rullini da 50 pose, partiamo dai 100 euro come base, alla fine di ogni rullino ti chiederò se vuoi andare oltre e aumentiamo il tuo onorario di 50 euro. La cosa parve divertirla, mi guardò non più in cagnesco e mi dice semplicemente “ok, dove mi metto per cominciare?”. La porto sul set, un divano di finta pelle rossa con uno sfondo bianco e comincio ad accendere le luci. Siediti nel mezzo e cerca di avere una espressione non incazzata, ma da tutti i giorni mi riserva il primo sorriso e comincio a farle i primi scatti, prima al viso e poi a figura intera. E’ fotogenica, mi piace come modella ma non devo perdere di vista il mio obbiettivo. Va bene, ora togliti la giacca, ok appoggiala pura li a fianco, bene, sbottonati un paio di bottoni della camicia, si quelli in alto , perfetto… .si vedevano i due seni sostenuti da un reggiseno che ne esaltava il volume dalla apertura appena fatta ..un paio di scatti e .. ok, adesso vieni a sederti un poco più avanti, sul bordo cosí, bene, alza un poco la gonna, fantastico… la gonna era tirata in maniera che superava di qualche centimetro il bordo delle autoreggenti nere, una striscia di pelle bianca veniva poi subito bordata dalla gonna che comunque rimaneva pudicamente a difesa della biancheria più intima. Aveva obbedito abbastanza docilmente atutte le richieste e perciò non volevo forzare più di quanto fosse necessario, sarebbe stato stupido rischiare un rifiuto adesso. Scattai molte foto in questa posizione, che trovavo arrapante, e mi spostai anche dal cavalletto per fissare alcuni particolari con una angolatura differente. Ero ormai arrivato alla fine del 1ª rullino. Bene, i tuoi 100 euro li hai guadagnati, vuoi continuare? Mi guardò con un fare sorpreso, sono i 100 euro più facili della mia vita, disse però non aggiunse altro ..ci stava pensando … .ok, vediamo i prossimi 50. Grande! Bene allora fai cosí ti togli il reggiseno e ti rimetti la camicetta con un altro bottone slacciato..divenne rossa in viso, probabilmente credeva che fossi realmente coglione e che mi sarei limitato fotografarla come il primo rullino.. si alzò, si girò e compí la svetizione e la vestizione pudicamente girata dall’altra parte. Non dissi niente, ne approfittai per caricare la macchina e quando fu pronta la rifeci sedere sul divano. I capezzoli, con grandi aureole e di dimensioni notevoli, scurivano la stoffa dove si appoggiavano, i seni, senza il supporto del reggiseno erano meno baldanzosi però mantenevano una sfida alla legge di gravità non indifferente vista la mole. Feci un po’ di scatti, poi.. ok, adesso apri completamente la camicetta e prenditi i seni nelle mani, no, non devi coprirti, usa le mani a coppa, sostienili, come se fossero il tuo nuovo reggiseno.. ecco cosí ci siamo. Era veramente una sensazione inebriante poter dire ad una sconosciuta, bella figa inoltre, come doversi mettere per compiacermi nella mia mania di voyeaur . La vedevo che era tesa, non le stava piacendo questa seconda parte, rischiavo di perderla proprio nel momento che mi stavo divertendo… ok, senti ti vedo un po’ tesa, qualcosa non va? … Per favore non chiedermi se qualcosa non va, tutto non va… va bene allora sospendiamo qui , non posso farti delle foto contro voglia… e per i soldi? Beh i 100 li hai guadagnati ma questi non te li posso sicuramente dare… ok,ok scusami, cercherò di essere più partecipe… ecco brava, cerca perché altrimenti chiudiamo e via… glielo ho detto un po’ incazzato, giusto perché capisse che non stavo scherzando.. bene riprendiamo da dove eravamo. Bene prenditi i seni cosí, perfetto, rimettiti sul bordo del divano cosí, apri un po’ le ginocchia, si mi hai capito le ginocchia, stiamo parlando di nudo non di foto da mettere su Topolino! Continuavo sull’aggressivo perché vedevo che stava portando dei risultati. Perfetto… adesso si vedeva il bianco delle mutandine al centro della gonna che per la posizione delle gambe era stirata quasi si spaccasse. Perfetto… adesso da sotto, con il pollice e l’indice prenditi i capezzoli, si cosí ,muovili un po’ e fai la faccia di chi le sta piacendo..dai cazzo! Fai la faccia di chi si sta divertendo e non è una condannata a morte! Veramente l’espressione del viso non era di chi non le piacesse, era più sull’incredulo e sul sospeso a capire cose stesse succedendo… le mie parole forse accelerarono un cambio di espressione che era prossimo, fatto sta che la vidi assumere una posizione più comoda, reclinò un po’ la testa su un fianco, socchiuse gli occhi e aprí la bocca e sospirò. Avevo delle inquadrature fantastiche, stava eccitandosi, lo vedevo benissimo dal volume dei capezzoli che si erano drizzati e ingranditi, le sue mani carezzavano i seni , li stringevano, si soffermavano sull’aureole e poi pizzicavano i capezzoli… si dai stringiti un po’ ste tette da vacca che ti ritrovi..non so perché tirai fuori quest’espressione che mai avrei utilizzato con una donna ma venendo da una serie di successi con la provocazione mi uscí spontanea… aprí gli occhi e mi guardò con uno sguardo che era misto a piacere e sottomissione, e le sfuggí un gemito. Dai succhiati le dita della mano destra, brava cosí, ora due dita, tre ,bravissima, leccale bene , si succhiale..continuavo a scattare e ormai avevo finito il secondo rullino e stavo caricando il terzo. Brava la porcellina ora sai dove devi mettere quelle ditacce, vero? Mi guardò molto intensamente, e sussurrò ..sei un porco… contemporaneamente spalancò le gambe, scostò da un lato la stretta linea degli slip che le coprivano il sesso e con una velocità inaspettata inserì due dita in quella che doveva essere una figa fradicia. Concentrai l’obiettivo sulle carni rosee che mi si schiudevano davanti , quelle dita che scivolavano agevolmente facendo un percorso breve ma frenetico, gli umori che copiosamente bagnavano pelle e peli. Feci appena in tempo a fare uno zoom back che inquadrai l’espressione rapita del suo viso un istante prima che l’orgasmo la squassasse e la facesse vibrare tutta. Vidi i tendini delle cosce evidenziarsi, il suo ventre contrarsi ,le sue dita entrare in profondità e fermarsi, i suoi occhi socchiudersi e diventare languidamente persi in un gorgo che solo lei stava conoscendo. Il mio cazzo era sul punto di scoppiare. Mi avvicinai al divano dove lei stava ansimando e con calma le dissi “chi ti ha dato il permesso di godere?” mi guardò dal basso verso l’alto e vidi che non stava capendo cosa le stessi dicendo. “ora ti meriti una punizione..”. Le presi con le mani le caviglie e senza trovare resistenza le alzai verso l’alto. Scivolò indietro fino a quando non ebbe tutto il bacino rivolto verso l’alto, qui mi sbottonai la patta e tirai fuori l’uccello che mi faceva male tanto era grosso e duro. Le divaricai le gambe, il suo sesso completamento aperto e bagnato e vi feci scorrere nel solco la cappella che subito si bagnò di umori. Sentivo quasi un’aspirazione provenire da quel luogo caldo e accogliente ma non volevo entrarci. “Sei stata molto cattiva e ora ti insegno a fare solo quello che ti dico io… mi spostai un poco indietro e glielo appoggiai al buco posteriore. Mi guardò supplichevole, la testa schiacciata contro lo schienale del divano, mugolò un “ti prego no…” che già stavo spingendo nel suo sfintere. Entrai un poco poi la sentii troppo tesa. Le sfuggì un grido smorzato, le avevo fatto male ma non stava protestando. Indietreggiai e poi di nuovo un’altra spinta. Questa volta le vidi spuntare le lacrime agli occhi ma questo mi fece aumentare la la voglia di incularla, e cosí spinsi finché non le entrai dentro tutto. La tirai indietro perché potesse avere la schiena sui cuscini e poi cominciai a pomparla con veemenza. Mi stavo fottendo nel culo un figone di mammotta che avevo incontrato meno di 40 minuti prima e la vacca si stava pure sditalinando la figona sotto di me. Era veramente troppo. Estrassi il cazzo e lo portai sopra di lei e le cominciai a schizzare in faccia e sui capelli. Noncurante lei continuò a toccarsi finché non venne dopo pochi istanti. Mi ritirai verso la macchina e terminai di fotografare la mia splendida modella che mi offriva tutti i suoi genitali splendidamente aperti , congestionati e bagnati d’umori.
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