Ciao, mi chiamo Alessandro.Ho compiuto da poco i 28 anni, sono abbastanza alto (circa 1,80 m) e ben piazzato. Molti sostengono che io abbia un fisico da culturista, per via dei pettorali e dei bicipedi ben formati, ma non ho messo mai piede in palestra. Sono così, per via dei lavori che ho svolto, tutti pesanti fisicamente. Nell’ultimo lavoro, che svolgo da quasi due anni, ho conosciuto Paolo. Ha la mia stessa età e frequentando gli stessi locali, aggiungendo che mi è molto simpatico, alla fine ci siamo trovati ad uscire la sera pochi mesi dopo la mia assunzione. Dopo un anno facevo quasi parte della sua famiglia: mangiavo da loro la sera e a volte mi fermavo a dormire. Il padre di Paolo è un importante avvocato che, non avendo problemi economici, si è potuto permettere nella sua vita una bellissima casa e una numerosa famiglia. Due figli maschi e tre figlie femmine: Elena la maggiore dovrebbe avere 36 anni e Cristina, la più piccola di tutti, 16 anni. Una sera dopo cena, sempre molto allegre, ci siamo spostati in camera di Paolo, che condivide la stanza con Luca (22 anni). Eravamo io, Paolo, Luca e Monika (23 anni); tutti sdraiati sui due letti ad ascoltare musica e chiacchierare. Quella sera Luca voleva parlare di sesso (nulla di nuovo) e cercava di mandare via Monika, che avendo capito il motivo prendeva in giro il fratello. “Dai finiscila, sei ancora vergine! Non ti fa male parlarne sempre?”, questa frase l’avremmo sentita 100 volte ma la risposta di Luca di quella sera ci fece rimanere di sasso: “Non da oggi!!! Entro nella categoria uomini, il mio aggeggio funziona perfettamente” aveva un sorriso quasi diabolico. Monika rimase a bocca aperta, mentre Paolo gli saltò addosso e lo riempì di pugni: “Con chi? Dillo Stallone!! Chi hai rotto?”. Io sentivo, mentre Luca raccontava, che il cazzo mi diventava di marmo e ogni tanto guardavo Monika, che ancora impalata era rimasta in silenzio. “Io non ho fatto quasi niente, all’inizio. Ricordi la ragazza che mi dà ripetizioni di Matematica? Sì, lo so che è sposata e che è più grande di me, ma non rompere Paolo. Io sono rimasto fermo, avevo perfino paura di non farcela. Stavo risolvendo un integrale, lei mi ha toccato l’uccello. Io non ho capito più niente, me lo avrà palpato per 10 min, poi è andata sotto al tavolo, mi ha tirato giù i pantaloni e ha incominciato un pompino. Una favola!! Che bocca aveva, riusciva a prenderlo tutto in bocca e mentre risaliva me lo aspirava come una ventosa. Pensavo di durare ancora un bel po’, ma lei mi ha preso le mani e me le ha appoggiate sulle sue tette e splah. Gli sono venuto sui capelli! Non riuscivo più a trattenermi, ho dovuto persino urlare, perché mentre venivo a continuato a segarmelo, concentrandosi sulla cappella che era rossa e sensibilissima”. Mentre raccontava io continuavo estasiato a toccarmi. Mi ricordo d’averla vista l’insegnante: 40 anni, bassina con delle tette che forse non avrebbero raggiunto la seconda. Pensare a Luca che è alto almeno 10 cm più di me, che si scopava la tappetta (al suo confronto), mi faceva eccitare tantissimo. Il bello era che non ero il solo: Paolo continuava a d allargare le gambe per nascondere l’erezione, mentre Monika continuava a massaggiarsi il ventre e ogni tanto anche la topina. Era proprio bella, eccitata e sconvolta con quel suo sorrisino intrigante. “Dopo che gli sono venuto sui vestiti, pensavo che era meglio lavarsi. Allora mi sono diretto in bagno, ma non avevo capito niente, perché al mio ritorno l’ho trovata nuda sul divano che si sditalinava. Non ci voleva un genio. Mi sono abbassato tra le sue gambe e ho cominciato ad ammirarla. Era tesa, morbida e bagnata proprio come mi raccontava Alex della sua ultima ragazza. Mi sono buttato con tutta la faccia. Leccavo tutto, non sapevo cosa l’eccitava di più e nel frattempo la palpavo ovunque. Più sospirava, più velocemente la leccavo. Non so dirti perché ma sarei andato avanti tutta la giornata in quella posizione. Ma lei non era d’accordo, mi ha preso per i capelli e tirato verso di lei, poi mi ha baciato. Io senza rispondere al bacio, con forza mi sono staccato e gli ho detto: “Vaffanculo!! Adesso ti rompo!!”. Giuro, l’ho detto. Adoravo leccargliela, tirandomi per i capelli mi ha fatto incazzare. Comunque, l’ho afferrata per il collo con la sinistra e con la destra, gli ho puntato la figa con la cappella. Gli ho dato un colpo fortissimo, facendomi solo del male. Ero ancora vergine, ma ero anche troppo eccitato e ho continuato a montare sempre più rabbiosamente. Lei ha incominciato a serrare i denti e a soffrire, mentre io ancora più eccitato a colpire con più forza. Sono andato avanti per quattro o cinque minuti, lei era già venuta, ci sguazzavo dentro quella figa. L’ho tirato fuori, mi sono sdraiato sul suo corpo e mi sono mosso ancora. E così gli sono venuto sulla pancia!!!” Paolo entusiasto si mise ad applaudire il fratello e io lo seguii. Felice in volto, Luca finì dicendo: “Ha detto che vuole scoparmi due volte la settimana e che ho il cazzo il doppio di quello di suo marito”. Paolo era fiero di Luca, mentre Monika…”Noi donne lo diciamo sempre… è per farvi contenti” gli disse ridendo. Luca che durante tutta la storia, con la mano non aveva lasciato la patta, gli rispose: “Tu non gli daresti ragione?”. Con naturalezza si alzò, andò davanti alla sorella e tirò giù i pantaloni. Monika si trovò davanti una mazza di 25 cm a pochi centimetri dalla faccia. Sicuramente ne sentiva l’odore, io ero ad un metro e riuscivo a vedere la cappella bagnata. Ci fu un silenzio di tomba. Eravamo tutti in ammirazione, mentre Luca prendeva in giro la Sorella. “Allora, com’è? Ti piace? Vuoi prenderlo in bocca o vuoi farti un giro?”. Monika però non rispose e non fece niente nemmeno quando la cappella era appoggiata alle sue labbra. Fu Paolo che scherzando tirò indietro Luca e riportò tutto alla normalità, uscendo dalla stanza col fratello. Appena usciti, Monika si mise a piangere.
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