Sono passati ormai dieci anni da quando mi innamorai perdutamente, la mia vita cambiò radicalmente in quell’istante, soprattutto grazie a lei, che ora è mia moglie, e la madre dei miei figli. Fino ad allora, non ero altro che un ladro, rapinavo di tutto, bar, supermercati, farmacie e tant’altro. Fu proprio grazie alla mia “professione”, che la conobbi, e me ne innamorai. Ricordo quel giorno come fosse ora, avevo fatto il solito colpo da poco più di 3 milioni, e stavo scappando per non farmi beccare, percorrevo le sperdute strade di campagna, che come al solito erano semideserte. Ad un certo punto comparve lei, era bellissima, aveva addosso un abito bianco e come me stava scappando. Lei però scappava via dall’altare, e da un matrimonio che era più voluto dai suoi genitori che da lei stessa. Mi chiese un passaggio e io non rifiutai, mostrandomi cordiale, durante il viaggio verso non so quale posto, ci raccontammo con sincerità un po’ delle nostre vite, fino a quando stanchi di scappare, avvistammo un antico casolare, nel quale ci rifugiammo per trascorrere la notte. Si mostrò molto riconoscente nei miei confronti e anche molto carina. Ma la notte era lunga ed il freddo cominciava a farsi sentire, ad un tratto si avvicinò a me ed io fui contento di stringerla per riscaldarla un po’. Mi resi conto che lei era strana e si stava comportando in modo diverso. Tra i vari argomenti cominciammo a parlare della nostra vita sentimentale, mi disse che non le era mai piaciuto quello che sarebbe dovuto diventare suo marito e che desiderava un uomo di cui innamorarsi e stare insieme tutta la vita. Ad un certo punto fui sorpreso dalle sue parole, infatti mi disse che forse aveva incontrato l’uomo della sua vita… io feci finta di non capire, e lei divertita da ciò, mi afferrò una mano e se la mise tra le gambe. Lo shock fu tale che in un primo momento non sapevo che fare e rimasi immobile, ma di lì a poco venne fuori l’uomo che è in me. Cominciai a massaggiarle la passera, che oramai era più che bagnata, poi ci ficcai dentro due, tre, quattro dita, ed infine tutta la mano, stava godendo come una vacca. Mi afferrò la testa e la portò tra le gambe, fui ben lieto di chinarmi a tanto ben di dio, cominciai a leccare con foga la sua caldissima e umida fica, poi fu lei a farmi godere come un matto… mi prese l’uccello, ormai al massimo del suo vigore, e se lo portò in bocca, cominciò ad andare su e giù fino a farmi quasi venire, ma si fermò un momento prima della mia eiaculazione. Venne a sedersi su di me, piantandosi il cazzo in culo, senza nemmeno dilatare il buco, cominciò a stantuffarmi ben bene, fino a quando si rese conto che era giunto il mio momento, si levò il cazzo dal culo e lo prese in bocca avidamente. Venni di lì a poco, e lei non ne lasciò nemmeno una goccia. Il giorno dopo partimmo, per un lungo viaggio di nozze, ah dimenticavo, la mattina al nostro risveglio trovammo una chiesetta e ci sposammo. Tornammo in città dopo un mese, io per farle un regalo, acquistai il casolare di campagna, lo restaurai, a adesso ci abitiamo con tutta la famiglia e un sacco di animali. Nei prossimi racconti vi parlerò del viaggio di nozze, a presto.
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