Faceva caldo quel giorno, abbastanza da portare i pantaloncini e non avere freddo. Avevo appena comprato il biglietto dell’autobus per tornare a casa mia, ero stato da un mio amico per il fine settimana. Compilai l’etichetta del bagaglio e lo consegnai al conducente, in quel momento con la coda dell’occhio vidi la più incredibile ragazza che avessi mai visto. Era alta, bionda, molto ben dotata ed indossava la gonna più corta che avessi mai visto in vita mia. Niente calze sotto! Ci scambiammo un sorriso mentre davo il bagaglio al conducente. Abbracciai il mio amico poi salii sull’autobus e mi sedetti in attesa che cominciasse il lungo viaggio. Il pullman cominciò a riempirsi rapidamente e l’unica posto libero rimase quello vicino a me. Una voce profonda, sexy, femminile mi chiese se il posto era occupato. Guardai in su e c’era la ragazza che avevo visto prima! Mi schiarii silenziosamente la gola e con la mia migliore voce radiofonica (lavoro come presentatore in una radio) ho detto “No, può prenderlo.”Lei sorrise e disse “Grazie.” Aveva solo una borsa con se e quando si allungò per metterla nel portabagagli sopra le nostre teste, la gonna si alzò e riuscii a vedere il bordo della sua micia deliziosa. Non portava neanche le mutande!La mia bocca si aprì fino a toccare il pavimento! Mise lassù la borsa e si sedette, poi si presentò, “Ciao, io sono Teresa, come ti chiami?”Io sorrisi e dissi “Io sono Tommaso, sei di qui?””No, io sono di Milano. E tu?”Mi stupii che anche lei fosse della mia città, avrebbe significato che sarebbe stata seduta vicino a me per tutte le quattro ore del viaggio. Le dissi che anch’io ero di Milano e lei fece lo stesso commento.L’autobus era pronto per partire, il conducente chiuse la porta, fece i soliti annunci prima della partenza ed ingranò la marcia. Non appena lasciammo la stazione, il conducente accese l’aria condizionata.Ci vollero alcuni minuti prima che raggiungesse i nostri posti, ma quando avvenne cominciai a sentire freddo e lo stesso avvenne per Teresa, potevo vedere la pelle d’oca formarsi sulle sue belle cosce abbronzate.Dopo un po’ diventò un poco troppo freddo e lei mi chiese “Hai freddo?” al che risposi, “Un po’.” “Ho un’idea” si alzò, raggiunse la sua borsa (rivelando di nuovo la bellissima vista) e ne prese una coperta. “Vuoi dividerla con me?” La cosa suonava quasi come una promessa e risposi affermativamente. Drappeggiò la coperta sulle nostre gambe anche se io ero deluso di non poter più vedere le sue incredibili gambe.Ma c’era una cosa positiva in tutto questo: non avrebbe potuto vedere la mia erezione. Lei appoggiò una rivista sulla coperta e cominciò a leggere. Comprendendo che non aveva voglia di parlare mi misi le cuffie del walkman che avevo in grembo. Quando il nastro finì volevo prenderne un altro e gettai uno sguardo a Teresa; si era addormentato col periodico in grembo. Infilai una mano sotto la coperta per prendere un altro nastro dalla mia tasca posteriore e senza accorgermene la mia mano carezzò il fianco della sua gamba. La pelle era così liscio ed il suo profumo stava facendomi diventare duro.Mentre frugavo alla ricerca del nastro sentii la sua gamba muoversi contro il mio braccio. Presi con la destra il nastro e feci correre di nuovo la sinistra sulla sua gamba. Sembrò che la cosa le piacesse perché mosse la gamba su e giù finché io non lo feci ancora.Impressi alla mano un moto circolare sul suo ginocchio e poi la mossi alla coscia. Restai un po’ così, poi cominciai a sentirmi avventuroso, spostai come per caso la mano verso la parte interna della coscia vicino al ginocchio. Massaggiai quell’area due o tre volte e poi mi spostai un po’ più lontano, ripetei il movimento finché non fui a circa metà coscia. Mi stavo eccitando ed il mio cazzo era estremamente duro. Le sue gambe non erano completamente strette, ma non abbastanza larghe perché tentassi di massaggiarle la micia.Decisi di provare e spostai la mano indietro fin quasi a raggiungere il congiungimento delle gambe. Lei pose rimedio alla mancanza di spazio tra le sue gambe allargandole e lasciandole penzolare. Non potevo crederci. Spostai la mano sulla micia, era molto calda. Delicatamente feci correre la mano sulla superficie per eccitarla un po’. Lei cominciò a muovere le anche, segnale inequivocabile che voleva qualche cosa di più, impressi più pressione sulla micia ed era chiaro che era eccitata perché ne sentivo l’umidità. Mi mossi su ed giù sulle labbra esterne e sul clitoride. Cominciai a giocare col clitoride, dapprima leggermente e poi aumentando la velocità e la forza. Cominciò a respirare più pesantemente ed a spingere le anche contro la mia mano. Ormai ero duro come una pietra, spostai la mano dal clitoride e misi un dito nel suo buco. Le piacque, specialmente quando vi misi due dita! Cominciò a lamentarsi piano e sposto la sua mano per raggiungere i miei pantaloncini ed afferrare il mio cazzo durissimo! Girai la mano per poterle fare il ditalino e massaggiarle contemporaneamente il clitoride gonfio. Lei ora muoveva la fica più velocemente per adattarsi al mio ritmo, poi mi afferrò con più forza e cominciò a farmi una sega.Ora i fatti erano diventati veramente caldi, mi rivolsi a lei e le dissi “Non pensi che dovremmo andare in qualche posto più privato per proseguire meglio?” Dicendolo muovevo la mano con più forza e più velocemente. Lei si limitò ad accennare col capo ed emettere un lamento come risposta.Io rallentai e poi mi fermai, ci alzammo e lasciammo coperta, walkman e rivista sul sedile e ci dirigemmo verso il bagno mentre mi chiedevo se qualcuno ci avesse sentiti ma il motore ruggiva e questo i tranquillizzò. Entrammo e chiudemmo la porta a chiave. La misi a sedere sul lavandino e cominciammo a baciarci profondamente, questa volta le massaggiai le cosce con ambedue le mani e lei cominciò a lamentarsi per l’eccitazione. Feci balzare fuori il mio membro (che era oramai così duro da poter tagliare i diamanti!) e lo mossi verso di lei.”No, aspetta. Voglio che tu mi fotta ma prima devi leccarli, voglio avere il primo orgasmo nella tua bocca!”Le tolsi il top e le sue belle grosse tette scoccarono fuori, non indossava reggiseno (come se questa fosse una grande sorpresa!) Smisi di pensare al suo stile di vestire e mi misi all’opera. Spostai le sue anche sul lavandino e mi inginocchiai; misi la bocca sopra la sua fessura e ci soffiai sopra; le piacque moltissimo ed io continuai per un minuto, poi cominciai a leccare l’interno delle cosce e mi fermai prima di arrivare all’obiettivo. Lo feci alcune volte e questo la fece letteralmente impazzire! Alla fine cominciai a leccarle la fica. Era una di quelle donne che non hanno odore a parte quella di borotalco che aveva probabilmente usato dopo la doccia. Scoperto che non aveva un profumo allarmante, mi ci tuffai sopra. Il cambio improvviso da pressocché nessuna leccatura a quello che stavo facendo ora la fece contorcere e lamentare rumorosamente. Colpii delicatamente il clitoride con la lingua e mi fermai di quando in quando per prendere fiato, quindi presi il clitoride nella mia bocca e lo succhiai. Da quello che facevano le sue anche direi che non aveva intenzione di rifiutare quello che stava accadendo!Ma io non volevo, così portai la mia attenzione al suo buco! Vi misi la lingua e mossi la testa avanti ed indietro così da poterla letteralmente fottere con la lingua. Quando sentii lo sgroppare familiare delle sue anche e la vidi afferrarsi le tette e gridare, mi fermai. Mentii dicendo di essere senza fiato così da poter portare la mia mano in posizione. Dopo avere visto che si era calmata, conficcai il medio nel buco e cominciai contemporaneamente a succhiarle il clitoride usando anche i denti. Lo feci con forza e velocemente; lei cominciò di nuovo a gridare e stava per venire! Pensai di fermarmi di nuovo, ma ero così eccitato da quella ragazza da volere che spargesse i suoi succhi d’amore di donna dappertutto sulla mia faccia. E quello fu precisamente quello che lei fece! Io leccai ed ingoiai finché non trovai l’ultima goccia, dopo di che mi alzai in piedi e cominciai a massaggiarle le tette, lei afferrò il mio cazzo e mi disse “Fottimi!”Ragazzi, che bella idea! Perché non ci avevo pensato? Le dissi che dato che aveva in mano la mia verga, poteva mettersela dentro.L’afferrai per la vita e, appena il mio cazzo fu in posizione, lo ficcai dentro di lei. La combinazione di quanto avevamo fatto quando eravamo ancora sui sedili, la recente avventura della lingua e l’attesa di fotterla era troppo per me. Mi mossi avanti ed indietro a buona velocità facendola contorcere e gridare in estasi! Si appoggiò indietro e si attaccò alle maniglie ai lati dello specchio. Quando lo fece, io mi curvai su di lei e, mentre la fottevo, cominciai a succhiarle le zinne. Lei era bagnata, selvaggia e disponibile!Sentivo la mia crema calda che si preparava ad esplodere, ma non volevo venire ancora, volevo preservarlo per la grande ultima ondata di sesso. Invece lei non voleva preservarlo e cominciò a sussultare, sentivo il suo orgasmo uscire come una grande onda di marea. Il calore dei suoi succhi circondò la mia carne incandescente ed io rallentai un poco per permetterle di calmarsi.Mi guardò e si leccò le labbra. “OK, stallone” disse “ora è il mio turno, siediti!”Io uscii dai miei pantaloncini e mi sedetti sulla toletta; lei uscì dalla sua gonna e si inginocchiò di fronte a me.Il mio cazzo stava stando in piedi diritto, lei lo prese nella sinistra e cominciò a massaggiarmi le noci con la destra; mentre lo faceva cominciò a leccarne l’intera lunghezza ed a dardeggiarne la testa con la lingua. Mi stava facendo impazzire!Poi lo prese tutto nella sua bocca con un movimento rapido.Cominciò a succhiarlo come se fosse una cannuccia tentando disperatamente di estrarne il succo. Io stavo diventando assolutamente selvaggio. Alla fine sentii di essere sul punto di venire, non volevo ma la sua bocca esperta sul mio uccello non mi permetteva di durare più a lungo. Cominciai a fotterle la bocca come se fosse la sua fica e vi scaricai il mio carico. Era così felice che mi fece venire dentro la sua bocca mentre gemeva forte ed ingoiava e succhiava avidamente il mio sperma.Dopo che ebbi lubrificato la sua bocca con la mia crema calda, si alzò ed io l’afferrai per la vita e, facendola mettere a gambe divaricate sopra la toletta e le mie gambe, posizionò sulla sua fessura sulla mia verga.Quando fu in posizione le afferrai le chiappe e le tirai verso di me per far avvolgere quella fica attorno al mio uccello!Lei cominciò a muoversi e lamentarsi, io afferrai le sue anche e sgroppai più velocemente. Ero così eccitato che non mi curai di quanto velocemente andassimo, la sua micia stava così bene intorno al mio cazzo. Era così morbida e satinata all’interno e strofinava sopra tutti i punti giusti. Lei sporse il suo torace ed io cominciai a succhiare di nuovo le sue tette. Non passò molto prima che lei cominciasse ad ululare ed esplodesse in un altro orgasmo. Io la seguii da vicino e sparai i miei spruzzi di succo di sesso!Rallentammo e seguimmo i sobbalzi dell’autobus mentre ci rilassavamo, poi la baciai profondamente e dissi “Non è ancora finita, ora il grande finale. Alzati.” Quando fu in piedi la leccai ancora per mezzo minuto per eccitarla di nuovo, poi mi alzai, la feci girare con le mani appoggiate alla toletta. Le strofinai il culo prima con una mano e poi con il cazzo. Dopo averlo fatto per alcuni minuti lo conficcai nella sua micia.Dopo un minuto misi una mano sul suo clitoride ed una sulla tetta. Lei si afferrò l’altra tetto e cominciò a gridare agitando il culo contro le mie cosce. Non riusciva a controllarsi, le chiesi a le piaceva essere fottuta così e lei riuscì solo a rispondere “Oooooooooooooh, ssssiiiiii!” Il piacere sessuali provocato dalla chiavata, dallo strofinare il clitoride e dall’avere ambedue le tette accarezzate cominciarono a farla venire in maniera continua. Sentivo che anche la mia sborra cominciava a bollire, sapevo che fra qualche minuto sarei venuto. Sarebbe stato il mio miglior orgasmo, volevo che lo fosse anche per lei.Quanto sentii che stavo per sborrare, cominciai a fotterla più velocemente strofinandole il clitoride con maggior forza e prendendo la sua tetta a piene mani. Lei fece lo stesso con l’altra tetta, proprio quello che volevo facesse. Infatti ambedue esplodemmo in un tale orgasmo che gridammo a pieni polmoni per almeno un minuto. Potrebbe sembrare un tempo non lungo ma, quando lo si sta facendo lo è. Stavamo gridando così forte che sono sicuro che tutto l’autobus poteva sentirci, ma non ci preoccupavamo della cosa.Quando finimmo facemmo dei giochi post copula per scendere gradualmente dalle altezze meravigliose a cui eravamo arrivati. Ci vestimmo e ritornammo ai nostri posti. Mentre passavamo nel corridoio un ragazzo mi guardò, sorrise e mi fece il segno del pollice, evidentemente ci aveva sentiti.L’autobus arrivò a destinazione, ritirammo i bagagli e ci scambiammo indirizzi e numeri di telefono, dopo di che mi chiese se mi avrebbe fatto piacere rivederla.Le dissi “Ci puoi scommettere! Ho una piscina ed i miei genitori saranno fuori città il mese prossimo “. Lei sorrise e si leccò labbra; arrivò il mio bus e ci salutammo.
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