A volte capita!Un giorno Lidia, la mia segretaria, una brunetta allampanata ma con un bel culetto, arrivò in ufficio e comunicò d’essere incinta e di avere qualche problema di salute, riuscì in qualche modo a resistere quasi un mese, poi fu costretta a rimanere a casa!Per sostituirla l’ufficio personale mi mandò una signora che aveva passato la quarantina, la conoscevo di vista ma non ci avevo scambiato che poche parole… per capirsi, con Lidia bastava un occhiata, logico, lavoravamo insieme da quando ero arrivato, tre anni prima!Con Cleo le cose non potevano che cambiare, innanzi tutto era più anziana e posata di Lidia ma, ciò che mi preoccupava, era la sua mancanza d’esperienza specifica nel settore e, per quanto pratica e volenterosa, non poteva inventarsi il mestiere in pochi giorni… quel pirla del capo del personale con cui, sia detto per inciso, non andavo affatto d’accordo avrebbe dovuto pensare a quelle cose ma, forse, lo aveva fatto apposta!Era anche chiaro che contro Cleo non avevo nulla e, malgrado avesse una decina d’anni più di me, i nostri rapporti furono subito piuttosto cordiali pur conservando un certo distacco e un rispetto che mi pareva dovuto, vista la posizione e l’età…Con Lidia si scherzava e si rideva, a volte le rivolgevo qualche complimento per un abito particolarmente elegante o… eccitante, ma lei mi rispondeva per le rime e, comunque, non si tirava indietro se c’era da fare uno scherzo, qualche ora di straordinario o venire con me a trovare un cliente… Cleo faceva orario part time e alle tre del pomeriggio se ne andava!Un giorno, a inizio primavera, mentre parlavo al telefono con un cliente come mio solito mi dondolavo e girellavo sulla poltrona… lo sguardo cadde inavvertitamente sotto il ripiano della scrivania di Cleo, proprio di fronte alla mia.Restai senza fiato vedendo le sue gambe magre ma ben tornite, velate da calze nere autoreggenti, appena allargate tanto da mostrare il pizzo scuro delle mutandine… anche lei, lavorando al computer, si dondolava sulla sedia ma, nascosta dietro al monitor non poteva vedermi, continuai a sbirciarla e quest’atto da voyeur m’intostava il pacco fra le gambe.•Vuole un caffè Cleo?- dissi, poco dopo, dirigendomi verso la macchinetta in corridoio.•Grazie, molto gentile… io prendo un the!- rispose con un bel sorriso stampato sul viso simpatico e aperto, illuminato da due grandi occhi verdi.Averla spiata tanto intimamente me la fece vedere con occhi diversi; non ho preclusioni verso alcuna femmina ma, chissà perché, non avevo mai avuto donne più anziane, però dovevo ammettere che questa qui… cominciava ad intrigarmi parecchio.Non che Cleo fosse una bomba del sesso, era una tipa normale come ce ne sono tante, sul metro e settanta, capelli corti biondo cenere forse per nascondere i primi capelli bianchi, figura minuta, quasi esile, ma con belle tette che si notavano anche sotto le maglie sformate che indossava sempre… in comune con Lidia aveva un culetto da favola, alto e rotondo!Ben presto facemmo amicizia, venni a sapere che era separata da anni e aveva un figlio grande che studiava in un’altra città, lavorava in azienda da tempo e gli avevano prospettato l’attuale posto dopo che il suo ex superiore era andato in pensione… di commerciale non ne sapeva molto ma, l’avevo capito, non è che le avessero lasciato molta scelta!Col passare del tempo il nostro legame divenne ancora più stretto, a volte usciva con me nella pausa pranzo per mangiare un boccone al bar, le avevo fatto scoprire il “McDonald’s” non che fosse un gran che come scoperta, tuttavia… il suo spirito giovanile apprezzava e in fin dei conti era questo ciò che contava veramente, malgrado avesse dieci anni più di me, si gettava su ogni cosa con l’entusiasmo di una ragazzina.•Che taglia porti?- le chiesi un giorno, prima di partire per un viaggio di lavoro a Parigi.•Io? La 44 perché?- replicò sorpresa, alzando gli occhi da cerbiatta dal computer.•Volevo portarti un costume da “coniglietta” domani vado al Moulin Rouge!- scherzai.•Sono le galline vecchie che fanno buon brodo! I conigli… sono solo coriacei!- sorrise.•Buon… brodo?- dissi con tono carico di sottintesi, euforico per il prossimo viaggio.•Beh si, quelle che ne sono ancora capaci…! Va là che ti invidio, io non sono mai stata a Parigi.- disse con tono leggermente malinconico che mi mise in imbarazzo.•Sai che roba, a me tocca andare con la Juliette!- dissi, stringendomi nelle spalle un po’ pentito per la battuta che mi ero lasciato sfuggire.•Sai che sacrificio, è una bella ragazza… giovane e carina!-•E dagli con l’età, come se importasse qualcosa…-•Importa, importa…!-•Conosci Juliette, non è mica una tipa facile!- dissi, prima di rispondere al telefono.•Oh, buon giorno direttore… si, pronto per il viaggio ma… come? No, io parlo un poco il francese, naturalmente non come Juliette che è di madre lingua.- ero sconfortato, il direttore della azienda aveva appena saputo che il figlio di Juliette era ammalato quindi lei non poteva partire con me… era un appuntamento importante e non si poteva rimandare, avrei dovuto cavarmela da solo e… come meglio potevo!•Hei, ma tu parli benissimo il francese!- dissi a Cleo, posando la mano sulla cornetta.•Si, abbastanza…- ammise.•Scusi direttore… ci sarebbe la signora Cleo, la mia segretaria, che parla bene la lingua e… forse fra tutti e due… inoltre, conosce la problematica della missione… si, va bene!-•Va bene cosa?- disse Cleo, guardandomi con aria curiosa e perplessa.•Il direttore mi ha appena autorizzato a portarti a Parigi con me… se vuoi?-•A Parigi? Io? Ma…-•Ce la fai a preparare tutto o, magari, possiamo partire domani mattina…- la incalzai.•Ma no, dovrei farcela ma… mano, dai, come faccio?-•Vai a casa, prepari la valigia e alle tre passo a prenderti… fai così!-•Intendevo che non posso partire così all’improvviso, devo avvertire mio figlio…-•Dai, non fare tante storie, basta una telefonata… se vuoi puoi farlo.-•In fin dei conti l’idea mi attira, però… sono anni che non faccio un viaggio e…-•Allora?- la esortai, sorridendo.•Va bene, passi alle tre?- capitolò, ma capii che era contenta ed eccitata dalla novità. Alle diciotto eravamo in volo sopra le alpi… Cleo era emozionata come una bambina e non la smetteva di guardare dal finestrino indicandomi tutto ciò che riusciva a scorgere… io mi accostavo a lei fingendo di interessarmi al paesaggio ma, ben presto, mi accorsi che ciò che mi interessava davvero era la sua presenza fisica accanto a me e il suo corpo sodo che sentivo contro il mio quando mi accostavo, sempre più esplicitamente!A un certo punto, forse, osai un po’ troppo e lei si azzittì di colpo stando immobile mentre il mio corpo premeva contro il suo… restammo così, imbarazzati, per qualche istante prima di ricomporci ai nostri posti, poco dopo l’aereo cominciò la discesa verso Parigi.Un taxi ci portò in albergo ma, qui, ci fu un amara sorpresa… una segretaria della nostra azienda, troppo zelante, aveva disdetto la prenotazione di Juliette e non c’erano altre stanze libere e data la concomitanza col salone internazionale dell’automobile era tutto “sold out”!•Sono certa che l’hai fatto apposta!- protestò Cleo, sistemando le cose nell’armadio della camera a due letti che avremmo diviso per quel paio di giorni.•Non è vero, anche se mi sarebbe piaciuto… non te la prendere!- provai a scherzare.Eravamo stanchi e malgrado fossimo nelle “Ville lumiere” non avevamo voglia di uscire, cenammo nel ristorante dell’hotel poi tornammo nella nostra camera per riposare… Ci fu un attimo d’imbarazzo quando mi resi conto che, dato che solitamente non lo uso, non avevo portato il pigiama ma, beh… mal comune mezzo gaudio, neppure lei aveva la camicia da notte e usava una maglietta di almeno due taglie troppo grande che le lasciava scoperte, abbondantemente, le belle gambe!Guardò un po’ la televisione mentre io mi appisolai con un libro in mano e Cleo, dopo aver seguito per un po’ un film, si alzò per riporre il mio libro e spegnere la luce che avevo a fianco del letto, poi riprese a fare zapping sui vari canali…•Ma lo sai che qui trasmettono film porno di notte?- mi disse, turbata, a colazione.•Davvero? Non è che sognavi?-•Scemo, no… erano proprio film e senza…censura!-•Stasera, se tutto va bene, ne guardiamo uno!-•E se… va male?- disse, sorridendo.•Lo guardiamo lo stesso, per tirarci su il morale.- La riunione, a dire il vero, andò meglio del previsto!Fin dalla tarda mattinata avevo capito che per i francesi questo contratto era importante quasi quanto lo era per noi e questo, essendo riuscito a capirlo in tempo, mi dava un ottimo margine di trattativa… nel primo pomeriggio ci congedarono, ci saremmo ritrovati la mattina seguente; probabilmente volevano valutare i nostri prezzi e le proposte nel loro interno prima di prendere a decisione finale, non era da escludere che il giorno dopo rilanciassero qualche nuova proposta e, forse, si sarebbe dovuto ricominciare tutto da capo…Io e Cleo tornammo in albergo, passai mezzora al telefono con la sede per delineare la strategia a seconda di come si sarebbe evoluta la prossima riunione ma, alle quattro del pomeriggio eravamo pronti per fare la nostra prima, rapida, visita alla Ville Lumiere!Quattro ore dopo, alle otto di sera, eravamo stremati ma felici di goderci il panorama di Parigi dall’alto della Tour Eiffel che avevamo lasciato per ultima in questo nostro giro… fu con un po’ di rimpianto che, passeggiando per i Campes Elisée, ci voltammo a guardare quel gigantesco “traliccio” che dominava la città!Ci fermammo a cena in un locale che mi aveva consigliato un amico, la cucina era ottima e anche l’ambiente era più adatto a un incontro romantico piuttosto che di lavoro… stanchi ma contenti, e ben rimpinzati, tornammo in albergo che era quasi mezzanotte.Le eccezioni presentate dai nostri interlocutori francesi erano piuttosto ragionevoli e, una volta tanto, rientravano abbondantemente nelle previsioni della vigilia… si sarebbe potuto concludere quel giorno stesso ma, comunque, sapevo che loro avevano dei tempi più lunghi dei nostri e non volevo contrariarli spingendo più del dovuto; invece mi dissero che l’accordo doveva essere ratificato dal presidente che, al momento, non era neppure in Francia anche se vi sarebbe tornato per il giorno seguente.Anche quel giovedì tornammo in albergo avendo a disposizione quasi tutto il pomeriggio per proseguire la visita alla città; stavolta ce la prendemmo con più calma difatti dopo cena, al ritorno in albergo eravamo rilassati; il cameratismo fra noi si era ulteriormente cementato e avevamo scoperto diversi punti in comune… anche la forzata promiscuità non era più né un peso né una costrizione, al punto che Cleo aveva, di propria iniziativa, rinunciato ad avere la camera tutta per se quando il direttore dell’hotel gli aveva prospettato quell’opportunità. Appena in camera Cleo si chiuse in bagno per una doccia ristoratrice, ne uscì avvolta in un accappatoio giallo e io presi il suo posto in bagno… mezzora dopo, fresco e ristorato, la trovai addormentata davanti al televisore che trasmetteva un programma di quiz.Spensi la Tv e le luci prima d’infilarmi nel letto e, nella penombra, la udii sospirare… il mio primo pensiero fu che si sentisse male, così mi avvicinai nuovamente a lei.•Stai bene, Cleo…?- dissi, dubbioso, vicinissimo al suo volto.•Uhm, si… perché?- borbottò lei, con la voce impastata dal sonno.•Oh nulla, ti ho sentita sospirare e temevo stessi male e…- il suo profumo e l’eccitazione della serata presero in sopravvento, mi chinai e la baciai sulla bocca indugiandovi.Lei rispose immediatamente al bacio, salvo poi sottrarsi non appena fu del tutto sveglia ma a quel punto mi dedicai alle sue spalle, al collo e alle orecchie per poi tornare alla bocca che lei, ansimando, non mi sottrasse, anzi intrecciò la sua lingua alla mia mentre le mie mani s’infilavano prepotenti e curiose sotto la maglia impadronendosi delle tette grosse e sode coi capezzoli già eretti e turgidi!Glieli baciai poi li strinsi fra le labbra e, infine, li mordicchiai piano facendola gemere di piacere e contorcersi tutta… intanto si era sfilata la maglia, gettandola via.Cleo mugolò qualcosa ma non le badai, continuando a baciarla e palparla, scivolai nel letto e con un movimento lento da deciso le abbassai le mutandine, le feci allargare le cosce e le fui sopra… il cazzo era tanto duro che quasi mi doleva mentre sbucava dall’apertura dei boxer, lo sfregai sul pelo rado e morbido del pube e subito trovò la via della vagina contratta che violò immediatamente e senza ripensamenti… Cleo sospirò voluttuosamente mentre le penetravo il ventre col muscolo vibrante poi, sostenendomi sulle braccia, glielo spinsi tutto dentro e restai lì, sospeso, completamente piantato dentro quel corpo morbido!•Come sei calda… e accogliente… – le sussurrai.•Come ce l’hai grosso e duro, mi riempi tutta… mi sento tutta piena!-•Sembri quasi dispiaciuta.- la provocai.•Dispiaciuta? Mi piace, accidenti quanto mi piace… quanto tempo è passato dall’ultima volta.- replicò lei, immediatamente, muovendo i fianchi per sentirmi meglio.Mi abbassai a morderle di nuovo i capezzoli e lei, subito, si protese offrendo alle labbra quei frutti gonfi e maturi, pian piano cominciai a muovermi in lei facendoglielo scivolare nella vulva fradicia che si protendeva per accogliermi ad ogni affondo.Mi pareva improbabile che lei prendesse delle precauzione anche se, come età, poteva ancora benissimo farsi ingravidare, quindi la scopai per qualche minuto a ritmo sostenuto, la portai all’orgasmo e, mentre cominciavo ad avvertire anch’io i primi sintomi del godimento che stava arrivando, mi sfilai da quella guaina accogliente.•Voltati, ti voglio alla pecorina!- le intimai, deciso.Mentre si voltava obbediente, eseguendo l’ordine, la osservai… era desiderabile e bella mentre, completamente nuda, sculettava piano carponi sul letto… la pelle candida sembrava rispendere alla luce che filtrava dalla finestra, io intanto armeggiavo con uno dei preservativi che, per prudenza, portavo sempre con me.Per non darle il tempo di riflettere e, magari, ripensarci dato che non ero ancora pronto mi chinai a baciarle la figa… la sua reazione fu sconvolgente, due lappate sui labbroni gonfi, qualche leccata sul clitoride e Cleo stava di nuovo godendo come una vacca in calore!•Oh caro… ma cosa mi fai!- miagolò esterrefatta mentre la mia lingua, orgogliosa di quel primo successo, continuava a frullarle sulla vulva e sul clitoride.•Ti do una bella leccata, avevo voglia di assaggiarti la figa!- le dissi, tra un bacio e l’altro.•Ma… oohhh… mi lecchi anche… anche dietro!- protestò, ma con poca convinzione.•Una bella femmina bisogna assaporarla fino in fondo!- dissi, indurendo la lingua più che potevo per potergliela spingere piano nello sfintere contratto.•Mai nessuno mi ha fatto una cosa simile…- singhiozzò, godendo nuovamente.•Ma non dire cazzate, chissà quanti maschi te l’hanno leccata e si sono fatti succhiare il cazzo da quelle labbra così voraci!- le dissi, scettico, tornando a leccarle le grandi labbra.•Ma non è vero! Io… non l’ho mai fatto!- disse in un sussurro mentre, soddisfatto di aver finalmente indossato il preservativo, quasi non recepivo l’importante messaggio, relegandolo in un angolo della mente.•Vieni che adesso ti voglio cavalcare!- le dissi, tenendomi il membro con la mano per poi guidarlo risolutamente verso la fessura fradicia dei suoi umori e della mia saliva… spennellai rudemente la vulva e le natiche facendola spasimare, infine non riuscii più a trattenermi e lo spinsi con decisione nel suo corpo facendole lanciare un urlo che, prontamente, soffocò nel cuscino ma, nel fare ciò, protese ulteriormente le natiche offrendosi completamente.Le assestai un paio di colpi tali da sfondare un muro e lei sostenne l’assalto vigoroso con l’elasticità dei suoi fianchi e la voglia troppo a lungo repressa… si concedeva senza limiti e senza pudori, sollevando il bacino ad ogni colpo che le mollavo e, facendo così, la sua vulva si spalancava ulteriormente per accogliermi fino ai coglioni… avesse potuto avrebbe non si sarebbe fermata lì e avrebbe fagocitato anche quelli!•Tieni Cleo, bella figona calda…adesso te lo do tutto… te lo sbatto fino ai testicoli!- le ansimavo sulla schiena, aggrappato ai suoi fianchi.•Si spingimelo nella pancia, dammelo tutto, riempimi l’utero!- replicava vogliosa.Ormai avevo raggiunto un ritmo forsennato e il sudore faceva schioccare i nostri corpi ogni volta che il mio ventre le colpiva le natiche protese, sentivo l’orgasmo crescermi dentro mentre avvertivo la tensione del suo corpo diventare di attimo in attimo più forte e palpabile, infine si abbandonò all’orgasmo rilassandosi completamente mentre io, sostenendola per i fianchi, mi abbandonavo al piacere e le sborravo nella pancia!•Ti sento… sento che stai venendo…- mugolò, con un singhiozzo prolungato.•Mi hai fatto tirar fuori un litro di seme… che splendida vacca che sei!-•Oddio, mi hai davvero riempito l’utero…!- disse, improvvisamente consapevole di tutto ciò che questo poteva significare.•Non preoccuparti, ho messo il preservativo anche se…-•Il preservativo? Ma quando l’hai messo?- disse, curiosa ma evidentemente sollevata.•Mentre ti leccavo la passera…- le spiegai sfilandomi e lei, indiscreta, si voltò per vedere.•In quel momento avresti potuto farmi di tutto… ero completamente fuori di testa, come ti è venuta in mente di fare una cosa simile?- disse, rilassandosi fra le lenzuola.•Ma… dicevi davvero? Non te l’ha mai leccata nessuno?- domandai, incredulo.•Certo che no!-•Allora… è anche vero che non hai mai preso in bocca un bel cazzo duro!-•Ma cosa dici? Come ti vengono in mente certe cose!- disse scandalizzata.•Il film porno dell’altra sera non ti ha insegnato nulla?-•Ne ho visto solo pochi istanti e… stavano scopando proprio come noi poco fa…-•Alla pecorina?- domandai, subdolo, comprendendo il suo profondo imbarazzo.•Si, con lui dietro e lei carponi…-•Quella posizione si chiama “pecorina” e il motivo è evidente… ci si accoppia proprio come gli animali… io ero il montone e tu la mia pecorella! All’inizio invece ti ho presa nella posizione del “missionario” ma non chiedermi perché la chiamano così…-•Come sei informato. Ne conosci anche altre?- disse, ironica ma anche morbosa.•Posizioni? Si, diverse… te le insegnerò tutte!-•Hai ancora voglia di far l’amore con me?-•Adesso più che mai!-•Perché? Sono una frana, sessualmente parlando!-•Sei una miniera inesplorata, voglio scoprire e farti scoprire un’infinità di cose che finora non hai avuto modo di conoscere.-•E chi ti dice che quella non sia stata una mia scelta?- replicò lei, decisa.•Si, è vero, non posso saperlo ma… di primo acchito direi che non è stata una scelta.- risposi, serio, dopo averci ponderato su qualche istante.•Ma che ne sai…-•Sei una femmina troppo calda!-•Sono una donna rimasta troppo tempo senza un uomo, questo te lo concedo, forse la mia reazione di poco fa è dovuta proprio a questo… all’astinenza!- disse, acida e titubante.•Sei una donna molto calda, ed ora te lo dimostro.- ribadii, testardo. Abbassai le coltri scoprendo il suo corpo ancora nudo, la baciai poi scesi a succhiarle un capezzolo e lei, per non darmi ragione, si voltò a pancia sotto… non mi diedi per vinto e mi dedicai alla sua schiena, baciandole le spalle, la spina dorsale, scendendo fino a lambirle le natiche che, in quella posizione, protendevano le loro dolci curve morbide ed invitanti.Cleo provò a sottrarsi ma non le diedi scampo, avevo capito che ovunque la colpissero i baci e la lingua, il piacere che provava era ugualmente intenso… certo che, quando riuscii a schiuderle le chiappe e lapparle l’ano contratto, la sua reazione fu spettacolare!S’immobilizzo subito subendo l’assalto della mia lingua per qualche istante quindi si voltò di scattò aprendo le cosce e spalancandosi le labbra della vagina con le mani, offrendosi così completamente ai miei sguardi e, naturalmente, alla mia lingua che non tardò a tuffarsi in quel vaso di miele dolce e liquido che mi accolse entusiasta.Le sollevai una gamba, piegandogliela sul petto, per riuscire a raggiungerle lo sfintere anche in quella posizione, subito si voltò leggermente sul fianco per offrirmi una più vasta scelta di obiettivi a cui mirare e m’appoggiò il piede sulla schiena, avvinghiandomi a se… sarà anche stata l’astinenza, ma quella era la più lampante espressione della porca che Cleo celava in se e, come se non bastasse, mentre io le titillavo gli orifizi a colpi di lingua, lei si torturava un capezzolo e, strano ma vero, si succhiava golosamente il pollice!•Se tu sei fredda… ho paura di scottarmi!- dissi, fra un bacio e l’altro… infine tornai a stendermi su di lei che, immediatamente, aprì le gambe per accogliermi.La baciai in bocca facendole sentire il gusto dei propri umori segreti, a quel punto era infoiata come una giumenta in calore e si lasciava girare e rigirare secondo il mio estro del momento poi, infine, mi misi a cavallo del suo busto e le strizzai le mammelle attorno al mio cazzo ormai nuovamente turgido; mi masturbai per un po’ fra le sue morbide colline.•Dai, adesso strizzamelo tu fra le tette!- le intimai e, subito, le sue mani si posarono sulle mie per prenderne il ritmo e la forza della stretta, ben presto fu in grado di continuare da sola senza alcuna guida; passai la mano dietro le spalle per sgrillettarla, gemeva e si contorceva strizzando il pene fra i seni con un vigore che io non avrei osato, per paura di farle male.Memore del pollice che si succhiava poc’anzi, le stuzzicai le labbra col dito e, un istante dopo, la sua linguetta appuntita saettò a leccamelo… bene, era un ottimo inizio, fra poco le avrei fatto assaggiare qualcosa di assai più grosso e saporito!La sentii tendersi nello spasimo del piacere, stava per raggiungere l’orgasmo, intensificai la sgrillettata e lo sfregamento sulle labbra… Cleo si dava da fare sia con le mammelle che con la lingua, le infilai il dito in bocca e me lo succhiò subito, avida.•Brava, succhia piccola… lo so che ti piace!- l’incitai ma non ne aveva affatto bisogno, la bocca e la lingua si avvitavano sul mio dito mentre io continuavo a titillarle sia il clitoride che le altre labbra, quelle più profonde e segrete!Cleo spalancò la bocca come per urlare ma si trattenne mentre l’orgasmo la coglieva, si dimenò sotto di me lasciandosi andare e liberando il membro dalla morbida morsa del seno.Fulmineo come un serpente, il cazzo svettò saettando deciso e, un secondo dopo, glielo sbattevo in bocca, sbarrandogliela… la prima reazione fu di leccarlo ma, subito dopo, aprì gli occhi come volesse fulminarmi cercando di liberarsi.Mi mossi adagio fra le labbra poi lo levai e mi tuffai fra le sue cosce fradice, senza darle il tempo di protestare… non volevo darle tregua, me la tirai sopra in modo che fosse a cavallo della mia testa, leccando la figa le accarezzavo il culo e cercai di spingerla ad imboccarmi il cazzo ma non lo fece, si limitò a scoccarmi un bacio, rapido e casto, sulla punta del glande!Un po’ deluso la rivoltai e, stavolta, troneggiai su nella classica posizione del “69”, la mia testa affondata fra le sue cosce lavorandole clitoride e grandi labbra col frullare della lingua frenetico mentre dal mio ventre, sollevato, cazzo e testicoli le ballonzolavano sul viso.Eccitata ma incerta lo impugnò con la piccola mano poi, dato che non riusciva a tenerlo completamente, lo impugnò a due mani per masturbarmi con dolcezza, ogni tanto mi dava un bacetto sul glande e, ogni volta, io cercavo disperatamente di spingerglielo fra le labbra ma lei riusciva abilmente a svicolare sfuggendo all’assalto.•Prendilo, ti prego… ho voglia di farmelo succhiare!- le dissi.•Non sono una puttana… non insistere… – la sua voce era incerta come i suoi gesti.Aumentai ulteriormente il ritmo della lingua sul clitoride scappucciato e, di tanto in tanto scendevo anche a lapparle l’ano contratto e raggrinzito cosa che, lo avvertivo chiaramente, la faceva rabbrividire in modo incontrollato… abbrancai le chiappe con le mani allargandole, poi le mordicchiai il clitoride e ciò la fece gemere ed abbandonare sul letto poi, mentre Cleo si rilassava, le infilai in dito nel culo che ormai era abbondantemente lubrificato.La reazione della donna, anche questa volta, fu fulminea ed esasperata… con un colpo alzò le gambe imprigionandomi la testa sulla sua figa e, nel contempo, imboccò il cazzo con una movimento deciso, facendoselo affondare in gola per una buona metà!Pur avendo la testa e le spalle imprigionate, il resto del corpo era libero, così cominciai a scoparla pian piano in bocca, sapevo di non dover esagerare e spingerglielo troppo in gola, ma compresi che adesso quello non era un più un problema, era lei che ora si dava da fare sul mio cazzo pompandolo con “profonda” dedizione.Mi tolsi da sopra di lei e l’attirai a me, volevo vederla mentre mi faceva un pompino, l’idea delle sue labbra sbarrate che scivolavano sulla pelle del membro mi eccitava e tanto più si era dimostrata riottosa in precedenza, tanto più desideravo adesso sborrarle in bocca.In ginocchio fra le mie cosce aperte Cleo si dava da fare e, di tanto in tanto, le scostavo i folti capelli biondi per vedere le labbra al lavoro sull’asta turgida; aveva preso un buon ritmo e, malgrado non avesse esperienza, s’impegnava con lena e passione per farmi godere.Di tanto in tanto interrompeva gli affondi ed esplorava il rostro di carne con la lingua, ne lambiva la pelle seguendone le vene gonfie e pronunciate… l’avevo visto fare a molte donne ed era a causa delle dimensioni, piuttosto notevoli, del mio cazzo che rendeva difficoltoso tenere le mascelle spalancate per un periodo troppo lungo.M’abbandonai sui cuscini e chiusi gli occhi lasciando che mi lavorasse il cazzo di lingua e di labbra godendo del pompino che, pur non essendo un capolavoro di tecnica era senz’altro eccitante, coinvolgente e, lo speravo… appagante!Alla poppata aggiunse anche il lavoro delle mani… con una mi masturbava stringendo l’asta appena sotto dove riusciva ad arrivare scendendo con le labbra e con l’altra impastava i testicoli con delicatezza contribuendo al loro riempimento di sborra calda e densa che ora cominciava a ribollirmi dentro in modo perfettamente avvertibile, non avrei potuto resistere ancora a lungo a quel trattamento e, se da un lato desideravo ardentemente farle assaggiare il liquido seminale, dall’altro temevo che ciò fosse controproducente al suo “addestramento”!Avvertendo la tensione crescere in me, Cleo se lo sfilò dalle labbra per un ultima volta prima di portare a termine quel compito delicato… •Ora riposo un po’ le mandibole poi… poi ti farò godere!- mi disse con voce roca e tono intenso, carico di promesse e di voglia.•Ti avvertirò quando sto per venire.- le assicurai.•Non farlo… voglio che sia una sorpresa!- commentò, mentre scendeva con la lingua a lappare i testicoli gonfi e tesi, per poi risalire lungo l’asta seguendo il percorso di una grossa vena in rilievo che si snodava nella parte inferiore del membro… mi faceva un po’ di solletico ma il piacere che provavo era senz’altro superiore a tutto il resto.Scappellò il glande fra le labbra poi trattenne delicatamente il prepuzio con la mano e mi lavorò con la punta, agile, della lingua la cappella che sentii ingrossare a dismisura mentre lei cercava d’infilare la lingua nel buchino sulla sommità!Mi faceva godere e sentivo sempre più vicino il momento in cui sarei venuto irrorandole la bocca accogliente, anche in lei la tensione doveva essere forte perché non resistette un istante di più e tornò a prenderlo in bocca facendoselo scivolare sulla lingua fino a riempirsi la gola come non aveva mai fatto in precedenza; affondavo in lei oltre metà del cazzo duro e nerboruto e, l’altra metà, era maneggiata con sapienza dalle sue dita.Aveva smesso di massaggiarmi i testicoli per, la capivo, portarsi la mano fra le cosce e masturbarsi freneticamente… avrei voluto farle io quel lavoretto ma ora non potevo, avrei rischiato di rompere l’incantesimo di quel momento magico, quindi tornai ad abbandonarmi alla sua bocca e alle sue mani sempre più sapienti ed esigenti!Cleo emise un rantolo prolungato e, mentre raggiungeva l’orgasmo, si fiondò il cazzo in gola più che poteva… avvertivo la lingua che me lo stringeva contro il palato e non riuscii più a resistere, il magma denso e bollente schizzò dal glande che si gonfiò ulteriormente e vinse la stretta della lingua eruttandole in gola tutto il mio godimento.Rantolai anch’io insieme a lei mentre, con gesto istintivo, le prendevo la testa fra le mani e la tenevo ben avvinta al mio membro che, con spasmi violenti e ravvicinati, continuava ad iniettarle in bocca tutto il mio seme.Malgrado avessi già goduto una volta non troppo tempo prima, la copiosità e l’intensità dell’orgasmo mi sorprese, eiaculai una gran quantità di sperma che lei malgrado gli sforzi non riuscì ad ingoiare completamente, quando sollevò il viso gli occhi le brillavano famelici e vivaci mentre un rivolo di sperma perlaceo le era scivolato dall’angolo della bocca scorrendo sul mento, sulla gola e finendo la propria corsa fra le mammelle gonfie.Con gesto languido Cleo raccolse il liquido col dito e se lo spalmò attorno al capezzolo, sull’aureola scura e raggrinzita poi ne raccolse ancora e se lo portò alle labbra succhiandolo con aria golosa e impertinente… notò che dal glande era sgorgata un’altra grossa stilla e si tuffò a labbra spalancate per raccoglierla.Il cazzo si stava pian piano ammosciando ma così, adesso, poteva prenderlo in bocca tutto, trastullandosi con quel nuovo giocattolo prima terribilmente duro e temibile e adesso tenero e docile alle sue voglie.•Sei stata eccezionale! Hai fatto un pompino fantastico.- le dissi, attirandola per baciarla, cercò di negarsi ma la costrinsi, non m’importava nulla se le ero venuto in bocca, la baciai ed intreccia la lingua alla sua infilandole, nel contempo, la mano fra le cosce fradice di umori; ciò dovette farle molto piacere perché mi bastò sfiorarla per farla godere di nuovo.•Davvero?-•Si, non credevo di riuscire a farmene spillare così tanta… sei stata brava.-•Grazie, era la prima volta che lo prendevo in bocca e mi è piaciuto, accidenti quanto mi è piaciuto… cosa mi sono persa in tutti questi anni!-•Adesso che l’hai scoperto…-•Si, adesso che l’ho scoperto te lo succhierò ogni volta che mi capiterà l’occasione… se tu vorrai darmelo.- disse con sussiego.•Diventerai una bocchinara da sogno se lo prenderai ogni volta che avrò voglia!- ammisi.•Sarò sempre pronta ma vorrei che… qualche volta…-•Stai tranquilla, anche la tua passera avrà la sua parte!-Cleo tirò un voluttuoso sospiro di sollievo e si addormentò fra le mie braccia
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