• Ma sai che da quel vostro viaggio a Parigi, la Cleo sembra un’altra persona!- mi disse il mio amico, nonché collega, Roberto circa un mese dopo il viaggio in terra di Francia.• Viveva come una reclusa, con quel viaggio ha scoperto che una donna anche alla sua età non è finita e da buttar via… ha trovato nuovi interessi e nuovi stimoli.- dissi, vago.• Secondo me ha anche ritrovato qualcuno che ha risvegliato la sua femminilità e le ha fatto riassaporare il piacere di un bel cazzo!- disse l’amico, sorridendo, senza sapere quanto vicino alla verità fosse andato con quell’affermazione.• Ma dai, cosa stai dicendo…- mi schernii.• Adesso si veste con cura maggiore, usa un filo di trucco che le dona molto e poi… l’altra sera vi ho visti, cosa ci faceva sotto la tua scrivania?-• Uhm, magari aveva perso qualcosa!-• Aveva perso la testa ma… trovato un bel gelato da succhiare!-• Sai, per mantenere l’armonia in ufficio occorre fare… qualche sacrificio!-• Se il compito è troppo gravoso e non ce la fai da solo, un amico è sempre pronto per darti una mano e… non solo quella!- • Sai, la cosa non mi spiacerebbe affatto e, credo, neppure a lei!- Quella sera inventai una scusa per rimanere in ufficio e, naturalmente, Cleo decise che mi avrebbe tenuto compagnia dato che aveva molto… lavoro arretrato!Tornando da Parigi aveva rinunciato al part time e spesso si fermava anche oltre l’orario regolare per rimettersi in pari col lavoro, e la fame, che si era lasciata alle spalle… ogni volta ci scappava, tanto per gradire, almeno un pompino e… un paio di volte, dopo quell’aperitivo, l’avevo accompagnata a casa e l’avevo scopata per benino,Non ero ancora riuscito a prenderle quel bel culetto ma, lo sapevo, era solo questione di tempo e ben presto avrei “sfondato” anche questo tabù!• Sono usciti tutti?- domandai a Cleo, vedendo che mi si avvicinava con la solita, torbida, espressione di desiderio e concupiscenza dipinta in volto.• Si, siamo soli… soli, soletti… e adesso sei tutto mio!-• Sei sicura di non essere stanca?-• Stanca si, d’indossare queste mutandine!- dissi e, con gesto di sfida, sollevò la gonna e, con mosse languide, si sfilò l’indumento facendolo scorrere sulle velate calze autoreggenti fino ai piedini, piccoli e ben fatti, infilati in eccitanti scarpe decolleté dal tacco a spillo.• Sembri una puttana!- le mormorai, attirandolo a me.• Sono la tua troia… voglio fare la troia…- disse, sbottonando la blusa per farmi vedere le tette voluminose, ben sostenute ed “esposte” dal reggiseno a balconcino.Lussuriosamente, con mosse feline, invece d’aggirare la scrivania come al solito, vi salì sopra per scavalcarla… era più di quanto avessi sperato!Lesto m’alzai dalla poltrona e senza darle il tempo di scendere dalla mia parte, estrassi il cazzo presentandoglielo quasi all’altezza giusta, malgrado la posizione poco convenzionale non si fece pregare e abbassò le spalle abboccandomi il cazzo non ancora del tutto eretto.Le bastarono poche lappate voluttuose per portarlo al massimo dell’erezione, ebbi un sussulto quando vidi Roberto sbucare dalla porta dell’ufficio… eravamo d’accordo ma era pur sempre un rischio, saggiamente lui richiuse la porta e girà la chiave in silenzio.Restò per qualche istante vicino alla porta osservando la scena che si svolgeva davanti ai suoi occhi, per coinvolgerlo ulteriormente lasciai la testa di Cleo e mi sporsi per tastarle il culo alto e sporgente, che denudai sollevandole la gonna.Adesso la visione, per Roby, doveva essere senz’altro più interessante ed eccitante, difatti lo vidi toccarsi il rigonfiamento che cominciava a intravederglisi nei calzoni!• Non so cosa mi succede, oggi mi sento particolarmente puttana… vorrei farmi scopare come l’altra sera a casa mia…- mormorò lei, fra una succhiata e l’altra.• Quando sei venuta sopra tu?-• Si, anche quella posizione non era male… no, quando me l’hai messo alla pecorina e mi hai costretta e muovere i fianchi solo io e, intanto, mi facevi succhiare il pollice!-• Succhiare un bel cazzo è meglio che succhiare un pollice…- dissi, subdolo.• Si, è vero, ma non potrei gustarlo e godermelo allo stesso tempo!-• Beh, un sistema ci sarebbe…-• Occorrerebbe che tu avessi due cazzi ma… dovrebbero essere ben lunghi per potermi permettere di prenderne uno in bocca e uno nella vagina!-• No, c’è un altro modo, pensaci!-• Due uomini! Avere due bei maschioni tutti per me ma…- era perspicace, la piccola.• Ma…?-• Non è realistico, ho già dovuto attendere tutti questi anni per trovare un uomo come te, che mi dedichi qualche ora del suo tempo… averne un altro è pura utopia.-• Secondo me non ti dai abbastanza credito… sei carina e molti uomini sarebbero felici di far l’amore con te.-• Si, col pensiero… dimmene uno!-• Uhm… che ne dici di Roby?-• Ma no, Roberto? E’ più giovane di te e non mi fila nemmeno… chissà quante donne ha, figurati se… proprio con me!- disse, sorridendo, prima di imboccarmi di nuovo il cazzo.• Ma non si tratta solo di lui… tu cosa ne dici?-• Mi piace Roby, è un bel ragazzo… sai che, fino ad un mese fa, prima di Parigi e di noi, a volte non resistevo e mi masturbavo…dai, non fare quella faccia, te l’ho detto diverse volte… comunque non era raro che immaginassi fosse proprio Roberto a farmelo.-• Io sono sicuro che lui ti scoperebbe più che volentieri!- dissi, sorridendo all’espressione dell’amico che, eccitatissimo, aveva tirato fuori il cazzo già bello duro e se lo menava ad un paio di metri dalle chiappe tonde di Cleo.• Uhm, che porco sei… mi fai venire certi pensieri…!-• Dai, raccontameli che mi ecciti!- la esortai, la cosa aveva preso proprio la piega giusta anche se ero il primo ad ammettere che, fra il dire e il fare…• Ma dai, chissà cosa penserai di me…- si schernì ma, la conoscevo, era tutta scena; dopo tutto anche lei si eccitava a farmi quelle intime confidenze.• Quello che penso già ora, che sei una splendida vacca… una porca che mi fa tirare il cazzo fino a diventare di marmo!-• Uhm… quella potrebbe essere un idea, un bel cazzo di marmo. Dato che Roberto non mi fila né mi filerà mai, sarebbe una soluzione alternativa…-• Ma dai, pensa agli altri vantaggi… due maschi non sono solo due cazzi, sono quattro mani che ti palpano, venti dita che ti penetrano dappertutto, due lingue…-• Basta… basta… che se no mi metto a urlare di piacere…- m’implorò.• Lo sai che io sono anche un po’ mago?- le dissi tra il serio ed il faceto.• Ma dai, e questa è la tua bacchetta magica?-• Perché, non ti basta?-• Altro che… un bel bacchettone. Dai, fammi una magia… fammi godere!-• Con una puttana come te non c’è bisogno della magia, però… forse hai ragione, basta che sfreghi per bene la bacchetta, meglio se fra le labbra, e poi dici ad alta voce, “Questa bacchetta mi fa godere, ma voglio avere anche un bel cazzo nel sedere!” -• Ma io non lo voglio nel culo… lo vorrei nella figa!-• Come sei fiscale, è per la licenza poetica no! Poi, se vuoi veramente un altro cazzo, dove arriva, arriva!- dissi, facendole ballonzolare il mio davanti al volto.• Ma dietro, nel culo, non l’ho mai fatto… so che si può ma… ho paura che faccia male, specialmente un arnese grosso come il tuo.- • Non sono mica tutti così e poi… beh, te l’ho detto che prima o poi quel tuo bel culetto me lo voglio proprio fare! Dai, adesso sfrega per bene la bacchetta magica e dì la frase.-Ridacchiando come una bambina lei riprese a sbocchinarmi con ardore, quei discorsi la eccitavano e avevo scoperto che le piaceva giocare… specie col sesso.• Dai, ancora quattro colpi e poi devi dire la frase!- la esorta poco dopo.• Questa bacchetta mi fa godere, ma voglio avere anche un bel cazzo nel sedere!- disse Cleo, ad alta voce mentre un po’ di saliva le colava dall’angolo della bocca.Roberto si era avvicinato ma io gli avevo fatto cenno di stare fermo… volevo giocare un altro po’, sapendo che ciò avrebbe fatto rilassare e ben disporre la donna.• Uhm, hai visto? Non è successo nulla… ma dai, basta scherzare, di cazzo mi basta il tuo e, chi si accontenta gode!-• Chissà cos’è successo, di solito funziona!- scherzai.• Magari hai dimenticato la polverina magica…- sorrise lei.• Qui non c’è la polvere ma… una crema!-• Che bello, allora riproviamo fino a tirar fuori la… crema?-• Si, quello è il passo seguente! Oh, ecco… ho dimenticato la fase più importante! Dopo aver pronunciato la frase ti devi accovacciare più che puoi e, dopo averlo ripreso in bocca, devi accarezzarti la figa e il culo, infine allargarti le chiappe… se non ti offri al maschio, si offende e la magia non funziona!-• Devo toccarmi… da sola?-• Beh, io devo restare da questa parte per far funzionare la bacchetta magica.-• Devo toccarmi o masturbarmi?-• Secondo l’ispirazione… l’importante è che ti offra e che tu sia bella bagnata!-• Oh, non c’è alcun problema… è da un pezzo che sono fradicia!-Riprese a pomparmi voluttuosamente poi, questa volta senza che la esortassi io, se lo sfilò dalle labbra e, con la voce un po’ impastata, declamò: “Questa bacchetta mi fa godere, ma voglio avere anche un bel cazzo nel sedere!”.Quindi si acquattò sulla scrivania, oscenamente spalancata, e dopo avermi ripreso il cazzo in bocca si portò le mani fra le cosce sgrillettandosi un po’ e poi aprendosi più che poteva le natiche!Roberto pareva esplodere dalla voglia, eppure esitò un attimo a possederla.• Non sei un gran che come mago, però la tua bacchetta è magica davvero e…ooohhh!-Il cazzo di Roby che le allargava la vagina la colsero completamente di sorpresa anche se niente affatto “impreparata”… mi fissò dal basso con gli occhi sbarrati mentre io mi davo da fare per sbarrarle nuovamente anche la bocca.Con le mani sulla nuca me la tenevo ben avvinta al cazzo mentre Roberto non resisteva più e, prendendola per i fianchi cominciò a squassarla con colpi profondi e rapidi… dopo la nostra avventura a Parigi lei si era premunita e adesso prendeva la pillola, ed era un bene perché ben presto il mio amico le sborrò nella pancia.• Scusami Cleo, ma sei talmente eccitante e calda che non resistevo più.- le sussurrò Roby, chinandosi per baciarla sulle spalle e sul collo mentre le palpava le tette.• Ma, Roberto…? Io non…-• Sei magnifica, una femmina eccezionale… -Cleo si era voltata a metà sulla scrivania e, subito, l’amico si era fatto avanti per darle da succhiare il proprio cazzo ancora grondante di sperma.Io la feci voltare completamente e stendere sul ripiano con le gambe che penzolavano verso di me, me la tirai contro e la penetrai senza alcun preambolo… era calda e accogliente come sempre, teneva il busto leggermente sollevato, appoggiandosi sui gomiti ma Roberto le fece rovesciare la testa all’indietro per poterglielo infilare in bocca.Dopo qualche minuto di quel trattamento la feci voltare a pancia sotto, era anche un modo per resistere al desiderio crescente di sborrarle dentro, ma non volevo ancora cedere.Era talmente presa dall’elaborato bocchino con cui stava rimettendo in sesto Roby che quasi non si accorse che la mia asta turgida stava tentando di farsi strada fra le sue natiche, cercò di sottrarsi ma senza troppa convinzione eppure fui io che, stavolta, dovetti arrendermi rinunciando ad incularla… era davvero troppo stretta e, malgrado fosse abbondantemente lubrificata, i suoi tessuti e la sua pelle, non avendo più l’elasticità della gioventù, avrebbero potuto cedere e lacerarsi dolorosamente.• Te l’avrei lasciato fare ma… grazie di aver rinunciato.- mi disse poco dopo.• Vedrai che in un modo o nell’altro te lo farò!-• Mi eccita solo pensarci e, quando hai provato, una parte di me desiderava con tutte le forze che continuassi e che me lo sfondassi. Però faceva davvero troppo male!- pigolò.Adesso eravamo tutti e tre in piedi, la gonna era tornata a coprirla anche se sotto sia io che Roberto sapevamo che era nuda, si sfilò la blusa e il reggiseno avvicinandosi a Roby che l’abbracciò e baciò, prima di chinarsi a leccare i seni voluminosi.Mi accostai loro, alle spalle di Cleo, le slacciai la gonna e gliela tolsi mettendo a nudo le belle gambe, magre ma tornite, e le chiappe tonde e sode malgrado l’età.Accostai il ventre facendo in modo che il membro turgido si posizionasse nell’avvolgente solco, Roberto faceva la stessa cosa dall’altra parte ma col pene che arava minaccioso i peli folti del pube riccioluto… Cleo si voltò per baciarmi e, nel contempo, la spinsi costringendola a piegarsi in avanti, il mio cazzo trovò da solo la strada per riempirle la vagina mentre Roby glielo spingeva nuovamente in fondo alla gola!Non avrei mai immaginato che Cleo fosse una femmina tanto porca e versatile, eppure era lì, fra di noi, con un cazzo nella figa e un altro in bocca dando la percepibile impressione che, se anche ce ne fosse stato un terzo, avrebbe saputo bene come impegnarlo.Per dare un po’ di fantasia al rapporto sedetti sul bordo della scrivania e la tirai su di me, Cleo non si fece pregare e, inginocchiatasi sul ripiano, s’impalò sul membro che tenevo ben dritto; la presi per i fianchi dando il ritmo della scopata, mi s’aggrappò al mio collo e mi baciò, poi la lingua mi scivolare sul collo e sul petto, sempre senza smettere di scopare.Roberto, sentendosi un po’ escluso, decise di provare a sua volta ciò che avevo tentato io poc’anzi, le si posizionò alle spalle… mi lasciai andare sul ripiano tenendola avvinta a me e obbligandola a sollevare e sporgere le chiappe, approfittando di ciò e del fatto che lei era prostrata su di me, lui tentò di farsi strada nel culetto che, però, lei teneva chiuso e contratto.Il mio amico era senz’altro meno dotato di me anche se i suoi diciotto centimetri di cazzo non erano certo una misura disprezzabile tuttavia… in quel culetto stretto ed inviolato anche lui stentava a farsi largo e faceva fatica a possederla.La mia ingombrante presenza dall’altra parte della sottile membrana che divideva l’ano dalla vagina non gli facilitava il compito, mi lasciai andare sulla scrivania tirando Cleo su di me e lei, per non lasciar scivolare il membro fuori dalla vulva si prostrò ulteriormente sul mio petto e, nel contempo, si aprì offrendo le terga spalancate agli assalti di Roberto.L’amico aveva seguito i miei consigli, difatti tirò fuori dalla tasca un tubetto di vaselina con cui spalmò abbondantemente il proprio pene e l’ano spalancato della donna, avendo cura di spingerlo anche in profondità col dito… Cleo, col respiro affannoso, era spaventata e potevo capirla, tuttavia adesso lo desiderava anche lei e si lasciava fare, era il primo passo per permettermi, prima o poi, di possederla anch’io in quel bel culetto!Avvertivo le pressanti spinte del ragazzo che tentava di farsi largo nello sfintere, di certo io avrei optato per una spinta decisa per superare l’ostacolo dell’anello di muscoli radiali, ma lui spingeva a più riprese senza tuttavia riuscire ad aprirsi una strada.• Aiutalo, apri e chiudi il culo… contrai e rilassa…- la esortai e, subito dopo, dall’urlo che soffocò sul mio petto, compresi che il glande aveva “varcato la soglia”!• Oddio… fa male… brucia… mi brucia tutta dentro… è una cosa enorme… non credo che riuscirò a sopportarlo… sfilalo almeno un po’!-• Ti ho infilato solo la cappella… solo la punta… – obiettò Roby, continuando a muovere i fianchi avanti e indietro impercettibilmente per farla abituare all’ingombrate presenza.• Ma come farò…è troppo grosso… mi sento spaccare tutta.- piagnucolava Cleo.Roberto non parlava, la teneva stretta per i fianchi onde evitare che un gesto un po’ più brusco della donna potesse far male ad entrambi… adesso alternava gli impercettibili affondi con altrettanto lievi ondeggiamenti del ventre, si stava creando un proprio alveo nel budello di Cleo, una sorta di testa di ponte all’interno di quel fantastico corpo, da cui partire poi alla conquista del bel culetto vergine… beh, per lo meno lo era fino a pochi minuti prima mentre adesso, a conti fatti, non lo era già più!Di tanto in tanto vedevo il mio amico attingere alla vaselina ed applicarla abilmente fra i loro corpi, senza uscirle dal retto… pian piano la tensione diminuì dal corpo della donna e Roberto si fece coraggio spingendosi finalmente più in profondità, ad ogni colpo Cleo pareva un grumo di terminazioni nervose, tratteneva il fiato e si contraeva completamente anche se, ormai, sempre più rapidamente riusciva anche a rilassarsi e distendere i muscoli lasciandosi così penetrare sempre più in profondità.Adesso avvertivo anch’io la presenza sempre più intensa e ingombrante del membro di Roberto, separato dal mio solo dalla sensibilissima membrana di pelle, era già a buon punto e ormai il bel culetto di Cleo stava superando anche questa iniziazione… mi sarebbe molto piaciuto essere io il primo a sfondarlo ma, viste le difficoltà incontrate da Roby, sarebbe stato troppo doloroso per entrambi; meglio arrivarci per gradi, a costo di farla inculare da un intero battaglione di maschi, probabilmente quella porcella l’avrebbe gradito molto, per prepararla a ricevere infine anche il mio calibro!• Ci sono, te l’ho preso tutto!- esclamò Roberto, con tono trionfale.• Ti sento… accidenti se ti sento! Mi spacchi quasi il cuore tanto mi sei entrato dentro.- gli disse lei di rimando con un sospiro e un filo di voce tremula ed ansante.• Dai, continua a contrarre lo sfintere… mi fai impazzire come lo fai!- le disse Roby e lei, obbediente, riprese a rilassare e contrarre i muscoli con un effetto altamente godurioso sia per loro che, anche, per me che continuavo a rimanerle ben piantato nella vagina.Adesso avevo smesso di tenerle spalancate le chiappe e mi dedicavo alle mammelle e alle altre zone sensibili del suo corpo, questo contribuiva a rilassarla e distrarla e, più Cleo si rilassava più il membro di Roberto le scorreva agevolmente e velocemente nello sfintere che doveva essere ormai permeato di vaselina.Sentii che Cleo s’irrigidiva e la vidi spalancare la bocca sbattendo la testa da una parte e dall’altra me, prima che l’urlo le uscisse dalla gola, lo soffocò mordendomi il petto… la bella Cleo aveva raggiunto il suo primo, sospirato, orgasmo anale!Stimolato dalle spasmodiche contrazioni dell’ano della donna, Roberto resistette appena pochi istanti quindi con un ruggito sordo le somministrò un copioso clistere di sborra bollente che lo lasciò ansimante; a quel punto, Cleo si mise a sgroppare su di me come una puledra impazzita, voleva portarmi all’orgasmo e ci stava riuscendo benissimo… ben presto anch’io mi trovai sul punto di sciogliermi in lei che, tuttavia, se ne accorse immediatamente e subito se lo sfilò dalla vulva e, scendendo precipitosamente dalla scrivania tornò a riprenderlo fra le labbra pompandoselo in gola quasi allo stesso ritmo con cui mi aveva scopato fino a pochi istanti prima… il primo schizzò fu denso e violento, quasi doloroso, però fu subito seguito da molti altri che sgorgavano tanto abbondanti da traboccarle dalle labbra anche se, ormai, lei aveva imparato ad inghiottire velocemente, senza lasciarsene scappare una sola stilla!
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