Gang Bang di Barby Eccomi qui a scrivere di nuovo racconti per Eros Italia, raccontando delle mie esperienze erotiche. In questo periodo io e mio marito Alex ci siamo calmati un po’. Poche serate di sesso selvaggio con amici, ancora meno serate nei club privè, praticamente solo un sabato sera ad inizio ottobre. Tra di noi il sesso, chiaramente, non è mai mancato, tranne quando sono nei miei giorni, io e mio marito facciamo sesso praticamente tutti i giorni. Ma, si sa, il lupo perde il pelo, ma non il vizio! Quando il vizio vince sui miei pensieri, il corso delle mie fantasie va inevitabilmente sul sesso più sfrenato, di gruppo, orgiastico, il sesso allo stato puro. Spesso brutale, senza spazio per i sentimenti, ma solo per il gioco. Puro erotismo, puro sesso spinto fatto quasi sempre con sconosciuti, con persone incontrate per caso nei privè, oppure orge organizzate con amici di vecchia data. Adoro essere al centro di più uomini eccitati e pronti a possedermi senza tregua. La cosa che mi fa maggiormente godere è la quantità, non la qualità dei rapporti, in questi giochi voglio dominare il piacere di una folla di maschi, trasformare il mio corpo in una macchina da sesso, capace di manipolare cazzi inturgiditi di un esercito di uomini che vogliono che li porti all’orgasmo. In questi giorni ho voglia di qualcosa di diverso però, ho in mente una fantasia particolare: un’orgia con gente diversa, che non ho mai conosciuto nel nostro mondo, che è al di fuori del nostro mondo, quello dei privè e delle orge organizzate a casa. La cosa mi è venuta in mente quando ho portato la mia macchina a fare il primo tagliando in un‘officina autorizzata Toyota. Lascio l’auto, spiego al capo-officina i piccoli problemini che ha, e, notando che lui vuole attaccare bottone, iniziamo a chiacchierare anche di altro; si chiama Emanuele, sarà sulla trentina, robusto e tarchiato. La sua parlata è rozza, ma accende lo stesso la mia fantasia. Fantasia che ovviamente non coinvolge solo lui, ma anche gli altri operai dell’officina. Lui mi guarda con una voglia che trasuda dal suo sguardo, ha dei modi grossolani e una parlata in dialetto romanesco. Non frequenta sicuramente gli ambienti che mi vedono protagonista delle mie scorribande erotiche. E’ il soggetto ideale per soddisfare la mia nuova fantasia erotica! Mi dice che la mia macchina sarà pronta per domani sera, così mi faccio dire fino a che ora sono aperti. “Fino alle 7 signora.” mi dice il ragazzo. La sera dopo così, pochi minuti prima delle sette, mentre stanno per calare le serrande dell’officina, mi presento vestita come una puttana. Porto una scollatura vertiginosa, una minigonna di pelle, calze a rete su 15 cm. di tacchi a spillo. I ragazzi rimangono allibiti, mi fissano con libidine. Saluto tutti, poi mi avvicino ad Emanuele e gli dico: “Ti ho visto sai, ieri che mi mangiavi con gli occhi. Dai, ora sono qui, cosa aspettate tutti quanti?” Emanuele mi sorride, poi si rivolge agli operai e dice: “Ragazzi forza,! la signora ha bisogno di noi!” Mentre io sorrido, i ragazzi si avvicinano verso di me come animali feroci verso la preda. Si sfilano le tute ed iniziano a palparmi dappertutto. Sono in cinque, quattro operai più Emanuele. Il primo inizia a penetrarmi con forza, mentre un altro cerca col suo cazzo la mia bocca spalancata e ingorda. Un terzo ha un cazzo a pendoloni, semi-moscio ma già così molto lungo e mi dice che se riuscirà a farselo venire veramente duro, mi scoperà e mi aprirà in due. Il quarto ed Emanuele si affidano alla presa delle mia mano. Urlo e gemo come una puttana, li incito a sbattermi più forte. La mia sega sta facendo il giusto effetto su Emanuele che è già vicino al venire; si avvicina al mio corpo e mi spara il suo seme sulle tette, libere e dondolanti ad ogni colpo che mi viene inferto da dietro dal primo stallone che mi sta ancora montando. Mi sento idolatrata come non mai. Godo come una troia famelica e la cosa comincia a farmi sbrodolare umori dalla fica ! infuocata. Intanto il primo stallone che mi monta, esce dal mio corpo e mi inonda le chiappe del suo caldo sperma, mentre un altro dietro è già pronto ad infilarmelo dentro. Prima però mi infila un dito nella fica: “Senti questa troia com’è bagnata! Ha la fica calda come un forno a legna!” Chiudo gli occhi e mi abbandono all’estasi totale; un altro ragazzo si inginocchia davanti a me ed infila la testa tra le mie gambe cominciando a leccarmela. Ormai sono fuori di testa, urlo dal piacere, così gli altri due rimasti, quello che prima mi ha infilato il dito nella fica ed un altro, si mettono in piedi davanti a me e mi avvicinano al viso i loro arnesi duri. Uno comincia a strusciarmi il suo cazzo sulle labbra, apro la bocca e lo ingoio, alternando una leccata ad uno e una leccata all’altro. Quello che mi lecca la fica, dopo avermi portato quasi sull’orlo dell’orgasmo, si siede su un divanetto messo lì per l’attesa dei clienti dell’officina, e con il cazzo in mano dice: “Portatela! qui, impalatela sul mio cazzo!” Gli altri due mi sollevano di peso e mi posizionano sopra il cazzo del ragazzo, impalandomi letteralmente. Entra tutto, in un colpo solo, comincio a muovermi come un’invasata, improvvisamente vedo che uno dei due che prima stavo spompinando, quello che ha il cazzo lungo ma semi-moscio, ha raggiunto un’erezione totale ed ora esibisce un’ asta di carne enorme, tanto che supererà abbondantemente i 28 cm; è grosso fin dalla base, per finire con una cappella enorme, paonazza dal desiderio. Si avvicina e me lo mette vicino alla bocca: “Succhialo dai” mi dice mentre cavalco sempre lo stallone di turno. Pur mettendocela tutta, ne riesco ad ingoiare a malapena l’enorme cappella, mentre lui con la mano dietro la mia nuca mi spinge per farlo entrare di più. Intanto quello che sto cavalcando, da sotto mi da dei colpi tremendi, e mentre succhio quest’enorme cazzo e sono impalata su quest’altro, con le mani masturbo gli altri due, quello che deve ancora venire e quello che mi ha scopata per prima ed ora si è già rimesso in forze. Mi sento una puttana e questo mi piace terribilmente. Come percossa da una scarica elettrica ho il primo orgasmo di una lunga serie, e alcuni minuti dopo, sento quello sotto di me che irrigidendosi, scarica dentro il preservativo fiotti di sperma. Accelero con la bocca, dilatata al massimo, il pompino che sto facendo al cazzone, ed improvvisamente, sento pulsare le vene del cazzo che ho in bocca; sta per sborrare anche lui, sento la mano del ragazzo che mi blocca la testa ed il suo cazzo enorme si conficca più a fondo nella mia bocca. I primi getti, potenti, di sperma escono da questo maestoso cazzo inondandomi la gola, ingoio, ma non riesco a contenere tutto, molto sperma mi cola dagli angoli delle labbra. Lui con una mossa fulminea lo tira fuori, e mi imbratta la faccia, tanto da rendermi un lago di sborra, dappertutto.Finito con questi due, gli altri due che stavo smanettando, mi sistemano alla pecorina; quello che ancora deve venire si posiziona dietro di me e mi infila il suo cazzo nella fica ancora grondante dei miei umori, mentre quello che mi ha scopata per primo me lo mette in bocca al posto di quello con il mega-cazzo; nel frattempo avrò goduto altre due-tre volte, e dopo una decina di minuti si scaricano anche questi due nei miei buchi, uno nel preservativo nella mia fica, mentre quello che mi ha scopata per prima adesso mi inonda la bocca di sperma, poi con la lingua ripulisco per bene gli attrezzi. Mi alzo e sui miei 15 cm di tacchi a spillo che mi fanno sculettare per bene, mi avvio verso il bagno per ripulirmi: ”Ragazzi – dico – vado a rinfrescarmi i buchi, me li avete arroventati!” intanto, eccitatissima, penso a quando sarò penetrata dall’enorme cazzo quel ragazzo, che si chiama Sandro. Rientro nell’officina dopo qualche minuto, e li trovo tutti e cinque seduti sul divano col cazzo in mano. “Dai troietta, ti stiamo aspettando, non vedi che le nostre bestioline hanno bisogno delle tue coccole?” Sorridendo, senza parlare, mi inginocchio davanti a loro ed inizio a leccarli, succhiarli, ogni tanto soffermandomi di più sulle palle di Sandro, che sono ben proporzionate al suo cazzo, enormi e gonfie! Ci siamo! Mi alzo e mi posiziono a cavalcioni su di lui, puntandomi quell’enorme cappella sulla fica; scendo lentamente, man mano che entra sembra aprirmi in due, è veramente grosso, dopo un poco mi accascio con tutto il peso del corpo e me lo faccio scomparire tutto dentro! Rimango per un attimo con la bocca spalancata, è magnifico, comincio una cavalcata pazzesca, mi butto su Sandro baciandolo in bocca, per poi staccarmi ed urlare tutti i miei orgasmi, uno consecutivo all’altro. Poi, improvvisamente sento qualcosa dietro che stuzzica il mio buchetto posteriore; sento un dito che mi penetra l’ano, neanche mi volto per vedere di chi è, così mi eccito ancora di più esplodendo in un altro orgasmo, e mentre Emanuele e gli altri due ragazzi, anche loro in tiro, mi infilano a turno i loro cazzi in bocca, sento la cappella del quinto ragazzo che si fa strada nel mio culetto. Togliendomi per un attimo i tre cazzi di bocca, riesco a dire solo: “Siiiii, cosììì!! Spaccatemi tuttaaa!! Rompimi il culo, daiiii!!!” Poi riprendo ad alternarmi sui tre cazzi mentre il ragazzo dietro di me con un paio di colpi decisi me lo infila tutto nel culo, sino alla base. Sento un piacere immenso, mi dimeno ed urlo come una vacca in calore, complice soprattutto il grosso palo di carne che mi sta squassando la fica da oltre dieci minuti. Godo sempre di più, ed ormai completamente impazzita dai due cazzi nei miei buchi, di cui uno super, mi cominciano ad uscire dalla bocca parole oscene. “Forza, allargatemi tutta! Dio che cazzi fantastici che avete! Ancoraaa… siiii!!!” Non riesco a dire altro perché gli altri tre mi rimettono i loro cazzi in bocca e due di loro mi allagano di sborra; ne bevo una quantità indescrivibile, mi cola dappertutto, ! ma non riesco ad ingoiarla tutta. Sento poi dei colpi poderosi sia di sotto che dietro, nel culo, godo ancora, mentre quello che mi incula lo tira fuori tutto, e poi con un colpo deciso e violento lo spinge di nuovo dentro il mio culo, facendomi sbattere le pelle sulle chiappe. Dio, è fantastico, godo di nuovo: “Che vacca che sei!” mi dice quello che mi incula“ il tuo culo è così allargato che ci entrerebbe una mano! Sei proprio una gran troia!” Quando stanno per venire, i due si sfilano dai miei buchi e mi puntano i loro cazzi in bocca: “Dai troia!” mi fanno, “bevi tutta la nostra sborra!” Apro la bocca al massimo e tiro fuori la lingua, i primi getti mi finiscono in bocca, cerco di catturarne il più possibile, ma una dose abbondante mi finisce sul viso, nei capelli, sul collo, dei rivoli di sborra colano dal mento finendo sulle tette, specialmente dal grosso cazzo di Sandro esce una quantità indescrivibile di sperma. Spossata mi lascio cadere sul divano, con la testa appoggiata sulla spalliera, ma i due mi si avvicinano con i cazzi in mano mettendomeli ancora sulle labbra: “Devi finire il lavoro troia, puliscili!” Obbediente comincio a leccarli avidamente, ripulendoli della sborra restante, ed assaporando anche i miei umori. Non è finita ancora però, manca Emanuele, il capo-officina, che avvicina il suo cazzo durissimo alla mia bocca. Gli sorrido e gli prendo l’affare in bocca.“Sai” mi fa Emanuele, “il tuo culo lo dobbiamo provare tutti, Sandro, che ce l’ha più grosso di tutti noi sarà l’ ultimo, così sarai bene allargata!” Mi pervade un attimo di terrore nel pensare a quell’arnese nel mio buchetto, penso che mi spaccherà in due, ma ho anche un fremito di piacere. Continuo a succhiare il cazzo di Emanuele inginocchiata davanti a lui, intanto gli altri sono di nuovo eccitati. Il primo si posiziona dietro di me e in un sol colpo me lo sbatte in fondo al culo, ho una scossa ma non mollo l’arnese che ho in bocca, dopo alcuni minuti di spinte poderose sento i getti di sperma che mi riempiono le viscere. Si, nella foga, non ho realizzato che mi stava inculando senza preservativo, ma ormai è andata, ed ad essere sincera mi è piaciuto da impazzire sentire lo sperma bollente salirmi su per l’ano. Finito il primo è il turno del secondo, il suo cazzo entra senza alcuna difficoltà nel mio buco, ormai devo essere allargata all’inverosimile, ed anche lui si scarica dentro me, ed ora la sborra mi fuoriesce dal culo colandomi tra le gambe. Subito dentro il terzo, che mi stantuffa alla grande mentre succhio sempre il cazzo di Emanuele, che mi incula subito dopo che aver ricevuto anche la terza sborrata nel culo. Mentre Emanuele mi incula, inizio a pompare il cazzone di Sandro, che ridiventa subito durissimo ed enorme, poi, quando anche Emanuele aggiunge altra sborra nel mio culo, ormai oscenamente allargato ed allagato, Sandro me lo toglie dalle labbra e si mette dietro di me. Ci siamo, tra poco verrò squarciata da quell’enorme cazzo. Sento l’enorme cappella puntare il mio buco e lentamente introdursi dentro. Benché sia molto dilatato, sento il buco come squarciarsi ad ogni piccola spinta che Sandro mi dà per conficcarsi dentro, entra centimetro dopo centimetro, con un grugnito ed un’ultima spinta più decisa, me lo sbatte fino in fondo, sento dentro di me come un pistone di ferro che mi dilata i muscoli, poi lentamente comincia a muoversi! E’ fantastico, non avrei mai creduto di poter contenere dentro il mio culo un affare del genere! Dopo parecchi minuti, ed ulteriori svariati orgasmi che mi percuotono tutta, Sandro sfila dal mio buco il suo maestoso cazzo e me lo piazza in bocca “Bevi! Bevi troia!” mi urla e mi scarica in gola un’altra quantità infinita di sborra! Non pensavo che dopo più di due ore di scopate ce ne fosse ancora tanta nelle sue palle! Bevo quasi tutto, ormai anche la mia bocca si è abituata , poi lo ripulisco con la lingua. Sfiniti, ma felici, mi prendono e mi accompagnano in bagno,! dove mi faccio una doccia, poi raggiungo i ragazzi di là. Sono tutti e cinque seduti sul divano, si sono rivestiti, mi siedo accanto a loro e gli dico”Vi sarò sembrata proprio una puttana, vero?” Scoppiamo tutti in una grande risata collettiva. “Comunque – dico loro – penso che questa, da ora in poi, sarà la mia officina di fiducia!” e giù un’altra risata. Subito dopo, mi squilla il telefonino; è mio marito Alex: “Ma dove sei finita? Sono quasi le dieci!” mi dice lui con tono tra il preoccupato e l’incazzato. “Amore, sono stata a ritirare la macchina in officina, e sai, ho trovato 5 bei stalloni tutti per me! Ho un’idea: potresti raggiungerci, potremmo farci portare qui delle pizze e ricominciare! Che ne dici?” Mentre i 5 ragazzi mi guardano allibiti parlare al telefono con mio marito, Alex mi risponde che arriva al volo. “Ragazzi, ordiniamo 6 pizze e 6 birre, poi ricominciamo, vi va?” … e questa volta avrò un cazzo in più tutto per me! 6 sono sempre meglio di 5, non vi pare! ?
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