L’ultimo anno del liceo avevo preso l’abitudine di studiare a casa di Gianpiero. Finiti gli esami continuai a frequentare casa sua, anche perché il paese non offriva molte opportunità di svago.Giampiero viveva con sua madre, suo padre era morto da alcuni anni.La madre di Giampiero era una bella donna, anche se non molto appariscente, emanava una carica erotica a cui non sapevo resistere. Era lei la protagonista delle mie sfrenate fantasie erotiche.Teresa, così si chiama, non era di qui e, in paese, si dicevano a mezza bocca cose strane sul suo conto.La cosa non era inusuale, in questo paese, chiunque venisse da fuori era sempre accettato malvolentieri.Non avevamo opportunità di dar sfogo alle nostre pulsioni erotiche. Le ragazze erano strettamente sorvegliate e non c’era modo di scambiare più che poche chiacchiere.Ciò che mi piaceva di quella casa era il clima disinvolto con cui si affrontavano tutte le questioni e, anche il rapporto fra Giampiero e sua madre era molto diverso di quello che c’era in casa mia. Con Giampiero cominciammo presto a parlare di sesso e a raccontarci le nostre fantasie, gli confessai anche che mi piaceva molto sua madre e lui non ne sembrò affatto stupito.Un pomeriggio d’estate tirò fuori una rivista pornografica e ci eccitammo molto a sfogliarla ad un certo punto mi propose di masturbarci, era quello che desideravo anch’io ma mi ero trattenuto dal proporlo per via di sua madre che riposava nella sua stanza.“Non preoccuparti” mi disse “non fa certo caso a queste cose”Si sbottonò i pantaloni e tirò fuori l’uccello, lo imitai e cominciammo a darci dentro schizzando il nostro sperma sulla ragazza a gambe aperte del paginone centrale.Ci abbandonammo esausti sul letto. Ripensando a quello che mi aveva detto di sua madre gli domandai “Sei sicuro che non direbbe niente se ci sorprendesse a menarcelo”.“Certo che sono sicuro” mi rispose “Mia madre è una persona molto aperta, non è come le donne di qui. Parliamo liberamente di queste cose e lei non ci vede nulla di male nel dare sfogo alle proprie fantasie”.“Beato te. A casa mia il sesso è tabù, non si fa e non se ne parla”.Alcuni giorni dopo tornai a casa di Giampiero, lui era stato fuori qualche giorno, e dopo aver salutato sua madre, andammo in camera sua.Chiacchierammo del più e del meno poi Giampiero tirò fuori un pacco di riviste porno.“Queste le ho prese a …..Qui in paese non si trovano di sicuro”.“Ne hai fatto una buona scorta. Ci potremo sollazzare per un pezzo”.Cominciammo a sfogliarle, erano veramente trucide.“Possiamo anche spogliarci, staremo più comodi” mi disse.Ci togliemmo i vestiti e nudi sul letto continuammo a leggere le riviste.I nostri uccelli erano bene in tiro.“Ti sei mai fatto succhiare l’uccello?” mi chiese Giampiero.“No. Mi piacerebbe ma lo sai come sono le ragazze di qui”“Sì delle vere stronze. Però potremmo farlo fra noi. Che ne dici ti andrebbe?”“Sai ti dirò” risposi “sono talmente arrapato che farei qualunque cosa”Giampiero, soddisfatto della mia risposta mi afferrò l’uccello e avvicinata la bocca cominciò a succhiarmelo. Fu una sensazione divina. Stavo quasi per venire quando si staccò e mi porse il suo uccello da succhiare. Lo afferrai e dopo un attimo di esitazione lo presi in bocca. Aveva un sapore strano ma non sgradevole. Cominciai a succhiarlo come lui aveva fatto con me e dopo un po’ ci presi gusto.Ad un certo punto si irrigidì e sfilatomi l’uccello dalle labbra cominciò a schizzare.“Potevi pure lasciarmelo in bocca… non mi avrebbe dato fastidio” gli dissi un po’ deluso.“Non sapevo come l’avresti presa… sarà per la prossima volta. Ora vieni qui che ti faccio venire”Si chinò e lo prese in bocca. Ero al settimo cielo. Mentre succhiava io tenevo gli occhi socchiusi, ad un certo punto intravidi un’ombra, guardai meglio: sua madre, passando davanti la porta si era fermata a guardare. Mi venne un accidente, stavo per dirlo a Giampiero ma lei mi sorrise e andò via.Venni con quell’immagine negli occhi e fu molto bello.Appena ripresomi dall’orgasmo accennai a Giampiero dell’accaduto, lui sorrise e mi rassicurò . “Teresa per certe cose è una gran rompipalle, come tutte le madri, ma sul sesso è molto libertaria” .Ci rivedemmo ancora e ripetemmo i giochetti erotici. Poi un giorno Giampiero, dopo avermelo succhiato un po’ mi chiese di metterglielo nel culo.“Non vorrei farti male, sai non l’ho mai fatto”“Proviamo” propose”Se m fai male te lo dico e lasciamo perdere”“Va bene. Appoggiati al tavolo”Si girò e si appoggiò con i gomiti al tavolo mostrandomi in primo piano le sue natiche, mi avvicinai e appoggiai il mio uccello sul suo buchetto iniziando a spingere. Ma per quanti sforzi facessi non riuscivo ad entrare di un millimetro.“Così finirete solo per farvi male” la voce di Teresa ci sorprese entrambi.“Sai mamma stavamo provando…” cercò di dire Giampiero un po’ confuso“So benissimo cosa stavate facendo e, non vi avrei disturbato, ma così finirete per farvi male tutti e due” e così dicendo si allontano. Ci guardammo meravigliati quando, dopo pochi minuti la vedemmo tornare con in mano un tubetto.“Bisogna lubrificare bene altrimenti fa solo male. Rimettiti come stavi”Giampiero riprese la sua posizione e Teresa, spremuta una buona quantità di crema sul dito, iniziò a lubrificare il buchetto del figlio.“Che bello” mugolò Giampiero.“Sei un vero porcellino” gli rispose sua madre. Poi rivolta a me “Prova adesso, fai piano però, deve entrare lentamente” Assentii con la testa e ripresi la mia posizione. Ora l’uccello riusciva a farsi strada anche se lentamente. Piano piano riuscì ad entrare tutto. “Ti piace? “ chiesi a Giampiero “Sì. Ora comincia a muoverti” Guardai Teresa, lei mi sorrise e ci lasciò soli.Cominciai a spingere sempre più forte fino a schizzargli tutto lo sperma nella pancia, poi glielo sfilai, Anche lui era venuto vidi la pozza d sperma ai suoi piedi.“È stato bellissimo, devi provare anche tu”“Sì certo risposi. Comunque tua madre è proprio in gamba, non avrei mai pensato che fosse così.” “Te l’avevo detto no? Non sono molte le madri che avrebbero aiutato il figlio in certi giochetti”“Sei proprio fortunato” conclusi “Vogliamo dirgli che il suo consiglio è stato prezioso?”“Sì. Ma aspettiamo un attimo, magari starà masturbandosi”L’idea che Teresa si stesse masturbando dopo aver aiutato noi mi fece provare una fitta all’uccello.“Se anche fosse avrà finito” lo incalzai. Avevo una voglia matta di sorprendere sua madre nella sua intimità.“Ok, andiamo” ci alzammo dal letto e così come stavamo ci dirigemmo verso la camera di Teresa.“Mamma. Possiamo?”“Si certo”.Entrando in camera notai subito che si era tolta i jeans e gli slip, c’era poca luce, ma vedevo benissimo la sua figa contornata di peli neri. Ebbi un tuffo al cuore.“Venite, sedetevi pure sul letto. È andato tutto bene?”“Sì. Siamo venuti a ringraziarti per il tuo consiglio”“Non ce l’avrei mai fatta senza quella crema” aggiunsi io.“L’esperienza servirà a qual cosa?” mi rispose sorridendo “In certi giochetti sono molto più esperta di voi”“Brava mamma, che ha tanta esperienza” Giampiero le dette un bacio sfiorandole le labbra.“Potrebbe insegnarci tante cose” aggiunsi io.“Con vero piacere” rispose tutta contenta “Dammi un bacio anche tu”Non me lo feci ripetere, incollai le mie labbra alle sue. Mi sentii rimescolare tutto. Il giorno dopo tornai a casa di Giampiero con il cuore in gola, no vedevo l’ora di rivedere Teresa.Madre e figlio mi aspettavano in cucina, mi offrirono il caffè, Teresa fece delle allusioni a ciò che avremmo fatto più tardi, io non stavo più nella pelle.“Se andiamo in camera mia staremo più comodi” disse Teresa alzandosi. Noi non ce lo facemmo ripetere due volte.Ci sedemmo sul lettone e cominciammo a parlare. Noi ci lamentammo delle ragazze che non ci davano confidenza, lei ci spiegò che alle ragazze il sesso piace come ai ragazzi ma che bisogna creare un clima di complicità per convincerle a partecipare.Poi io le dissi che lei era molto bella e che mi piaceva molto, lei ne fu lusingata “E tu” disse al figlio “Come mi trovi?” Per tutta risposta Giampiero tirò fuori l’uccello, Teresa scoppiò a ridere “Che dite di togliersi i vestiti?”Non ci fu bisogno di rispondere.Teresa nuda era bellissima, una vera matrona. I suoi seni erano imponenti con i capezzoli scuri e fra le gambe aveva un cespuglio di peli neri.La mia mano corse ad afferrarle il seno mentre lei impugnava i nostri uccelli massaggiandoli con calma.Poi si girò e passandomi il tubetto di lubrificante mi invitò a infilarglielo nel buchetto.Fui ben felice di eseguire e prima di spalmarle la crema mi chinai fra le sue gambe per leccarle prima la figa e poi la rosellina increspata che sotto i colpi della mia lingua si dilatava permettendomi di infilarne dentro buona parte.“Sì…sì… così” ansimava “Dai adesso mettilo dentro…” appoggiai la punta dell’uccello aspettandomi una certa resistenza invece venne come risucchiato.Giampiero era inginocchiato a fianco a noi e si stava godendo la scena menandosi l’uccello con tutta calma.Alle mie spinte Teresa rispondeva con movimenti circolari del bacino che in poco tempo mi portarono all’orgasmo.Teresa invece non era ancora soddisfatta, si avvicinò a Giampiero e cominciò a succhiargli l’uccello.La foga che ci metteva e la faccia estasiata del mio amico me lo stava facendo venire duro di nuovo mi avvicinai a Teresa che si era messa a quattro zampe e cominciai a leccarle la figa.Ad un certo punto Giampiero si allontanò dalla madre e si avvicinò a me.“Voglio infilarti il mio uccello nel culo” mi sussurrò all’orecchio.Anche Teresa si era avvicinata e, recuperato il tubetto di crema, cominciò ad accarezzarmi il buchetto.La sensazione era piacevole poi, il suo dito cominciò a penetrarmi portandomi al massimo della libidine.“Prova adesso” disse a Giampiero che lentamente cominciò a spingermi l’uccello dentro.Sentivo il mio culo dilatarsi, non faceva male, era un misto di sensazioni ora piacevoli ora fastidiose. Ad un certo punto Giampiero si fermò per darmi tempo di adeguarmi poi cominciò a muoversi, prima lentamente poi sempre più veloce. sentivo delle fitte di piacere percorrermi fino alla punta dell’uccello che ad un certo punto Teresa impugnò e quando Giampiero cominciò a schizzare anch’io sparai un abbondante fiotto di sperma nella mano di Teresa.L’orgasmo mi procuro fitte spasmodiche al culo che aiutarono Giampiero ad uscire.Eravamo stremati. Teresa ci coccolò per bene.Quando ci fummo ripresi volle essere soddisfatta a dovere.“Siete due bei maialini” ci disse “Adesso però dovete far contenta anche me.”“Cosa intendi fare?” le chiese Giampiero curioso.“Lo vedrete” e cominciò a succhiare i nostri uccelli che ben preso ripresero vigore poi, quando le nostre erezioni furono soddisfacenti mi montò sopra infilandosi l’uccello nella figa e, sdraiatasi su di me, si aprì le natiche offrendo al figlio il suo buchetto da riempire. Non ci fu bisogno di molte parole.Dalla mia posizione sentivo l’uccello di Giampiero farsi strada dentro il culo di sua madre e strusciarsi contro il mio.Teresa era in pieno delirio, con grande maestria ci portò all’orgasmo che lei sottolineò con gemiti e sospiri animaleschi.
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