Il mio nome è Pierluigi un bel ragazzo biondo di 18 anni, vivo a Roma e come tutti i ragazzi della mia età ho diverse storie con le ragazze che non mi mancano data la mia prestanza fisica: sono alto 185 su una struttura muscolosa grazie alla mia attività in palestra dove faccio ginnastica tre volte la settimana, capelli lunghi biondo grano spalle larghe muscoli ben disegnati, glutei rotondi e duri che suscitano ammirazione da parte delle femminucce che a volte arrivano a tastarmi quando mi trovo sull’autobus pieno di gente.Attualmente filo con Anna una splendida ragazza mora alta 170, molto ben messa fisicamente e anche lei come me frequenta la mia palestra dove ci incontriamo, per via dei turni diversi, solo una volta alla settimana il martedì.In questa attività ho coinvolto anche il mio amico Mauro che frequento praticamente da sempre, infatti siamo cresciuti insieme andando a scuola dalle elementari fino a frequentare insieme perfino il liceo. Abbiamo sempre fatto tutto insieme, siamo meglio di due fratelli. C’è da sempre come si può immaginare una complicità tra noi alimentata anche dalle nostre confidenze, l’aiutarci da sempre nello studiare insieme, andare a “rimedio” e praticamente non ci sfugge nessuna delle nostre prede, quando puntiamo una rappresentante del gentil sesso capitola sempre. Lui è come me un bel ragazzo, ma moro anche se come me non ha tanti peli sul corpo.Tante volte ci siamo ritrovati a confrontare i nostri muscoli durante le sedute in palestra e talvolta con i nostri corpi unti di olio, mettendo in risalto la muscolatura mi sono ritrovato ad essere stranamente eccitato.Dico stranamente perché io sono eterosessuale e con una sensualità non comune scopo le mie femmine con la massima soddisfazione da parte loro e mia.Con Anna la ragazza con cui sto ora, ci facciamo certe chiuse da sballo nella casa che i miei genitori hanno comprato sul mare ad Anzio.Mi ricordo la prima volta che ce l’ho portata un sabato di tre mesi fa dopo la discoteca. Eravamo andati io e Mauro nella solita discoteca e ho subito notato una ragazza mora alta e con un fisico mozzafiato che mi guardava con interesse.Mi trovai subito dopo a ballare con lei, scatenati sulla pista dove mi ero avvicinato con l’immancabile Mauro che aveva puntato l’amica di Anna. Tutti e quatto non abbiamo fatto altro che ballare come forsennati con la musica a tutto volume.Grondavamo sudore e questo non faceva altro che eccitarmi mentre continuavo a flirtare con Anna. D’un tratto misero un lento e con una naturalezza da film mi abbracciai a lei mentre Mauro si avvinghiò alla sua amica.Non vi dico cosa provai a stringermi al suo corpo che era l’incarnazione della sensualità: due tette da sballo sotto il viso da perfetta mangiatrice di uomini della serie se me lo dai non te lo ridò più, un culetto con due chiappe che dovevano essere immortalate da fotografia e duro come il marmo, tutto questo su due gambe chilometriche. Per tutto il pezzo mi si strofinò addosso facendomi venire un cazzo duro che non mi vergognai per nulla a farglielo sentire sulla fica che doveva essere un lago a giudicare da come si muoveva venendomi incontro e mimando una vera scopata. Doveva essere calda da spavento e la immaginai con me sul letto mentre mi prendeva a smorzacandela….Quasi venni al pensiero. Allora le proposi, mentre con le mani le abbrancavo le sue favolose natiche, di andare a terminare la nottata a casa mia al mare sentendomi dare la risposta che lei era con la sua amica e non poteva rientrare a casa se non con lei.Io le feci notare che anch’io ero col mio amico e che da quel mucchio che avevano creato i due, non pensavo fosse difficile farli aggregare a noi. Lei diede un’occhiata e ridendo si avvicinò a loro e con una mossa veloce li separò insinuandosi tra di loro abbracciando la sua amica e continuando il ballo che lei non rifiutò quasi baciandosi, Anna le disse ridendo qualcosa e ambedue annuirono e si avvicinarono a me, ma una cosa non mi sfuggì: in tutto questo Anna insinuandosi tra i nostri due amici non fece nulla per non mettere le sue splendide natiche sulla protuberanza di Mauro che non rifiutò il contatto che doveva essere stato molto piacevole a giudicare da come aveva continuato a muoversi.”Andiamo?” mi disse.E via verso Anzio tutti e quattro con la mia macchina con Anna al mio fianco e i due nostri amici sul sedile dietro che non persero tempo, infatti Claudia, così si chiamava, aveva tirato fuori il cazzo di Mauro dai pantaloni e aveva cominciato a menarlo.Io vedevo tutto dallo specchietto retrovisore. Così come vidi quando la sua bocca calò a prendere il grosso pacco del mio amico e iniziare un magnifico bocchino.Anna si voltò a guardare la scena e magnificò le dimensioni dell’attrezzo del mio amico chiedendo: “anche tu sei ben messo come Mauro? Fammi un po’ vedere!”Così dicendo iniziò una dolce tortura prendendolo in bocca senza denudarmi e dopo molto tempo, quando io vedevo già il cancello della mia villetta, me lo tirò fuori facendomi sentire quanto calda e vorace fosse la sua bocca.Protestai dicendo che oramai eravamo arrivati e che dovevo rimetterlo dentro per poter uscire dall’auto. Lei con un fare da troia consumata me lo impedì facendomi aprire il cancelletto con il cazzo fuori dai pantaloni mentre continuava a masturbami rendendomi difficile il facile compito di aprire una serratura.Il resto della nottata passò in un turbinio di sensazioni che non si può descrivere nuda era ancora meglio, ed era proprio femmina. Non so dirvi quante volte venne e quante io, so solamente che ero stordito. Avevo trovato una vera donna, una puttana che fa girare la testa e non solo quella, una maiala perversa che non si fece mancare nulla, neanche in un momento di pausa di andare a guardare gli altri due che nell’altra stanza scopavano come ricci e urlavano per il piacere.Mi aveva trascinato insieme a lei a guardare quella troia della sua amica che era sopra Mauro in un magnifico spegnimoccolo. Claudia quando se ne accorse ci guardò con aria da mignotta.Io osservavo la scena eccitandomi, vedevo quella fica che prendeva completamente dentro di sé il magnifico cazzo di Mauro.Mi ritrovai confuso nel vedere il pene del mio amico così grande, bagnato di umori della porcella che colava liquidi, entrare ed uscire e mi ritrovai eccitato a quella vista.Passata quella notte ci ritrovammo ancora per tre mesi di seguito, nel frattempo avevo capito che la mia Anna era una troia anche fuori dal letto e sospettavo se la facesse anche con la sua amica. Comunque si iscrisse alla mia stessa palestra e come vi ho già detto con turni diversi dai miei eccezion fatta del martedì.Un giorno andai di giovedì a trovarla alla fine della sua seduta, volevo farle una sorpresa….gliela feci davvero……Entrai negli spogliatoi che a quell’ora dovevano essere quasi deserti e sentii dei gemiti e dei mugolii di piacere, incuriosito mi avvicinai e la vidi….Abbrancata ad un corpo, sulle gambe dell’istruttore di ginnastica, un quarantenne tutto muscoli e fascino mentre gli mordeva una spalla e chiavava……… mentre me ne andavo lei mi vide e mi fissò col suo sguardo intenso da puttana che gode.Andai a casa distrutto dal dolore, mi piaceva certo troia, ma come tutti la volevo così solo per me. Certo lei durante le nostre scopate interminabili mi raccontava le sue fantasie di lesbicate, di amori a tre ed altro ma certamente non avrei mai pensato che per lei fossero delle realtà mentre per me rimanevano delle eccitanti fantasie raccontate durante i nostri amplessi.Chiuso nella mia stanza, sentii mia madre che mi diceva di andare al telefono perché Anna mi cercava… le dissi di risponderle che non c’ero e che chiunque avesse telefonato avrebbe dovuto dire la stessa cosa.Poco dopo in una crisi di pianto mi venne in mente di chiamare Mauro, il mio AMICO.Arrivò subito a casa mia ed eravamo tutti e due chiusi nella mia stanza, io sdraiato sul letto e lui seduto di traverso al mio fianco.Raccontai tutto d’un fiato la faccenda e lui mi chiese cosa volessi fare…Gli risposi che non ne avevo idea ma comunque desideravo fuggire.Lui propose di andare a passare qualche giorno al mare, potevamo grazie al periodo di vacanze scolastiche che precedono la preparazione alla maturità.Facemmo subito i bagagli dicendo ai nostri genitori le nostre intenzioni di continuare a studiare nella nostra villetta ad Anzio e partimmo subito con la mia macchina dopo avere ascoltato gli interminabili discorsi di raccomandazione prima dei miei e poi dei suoi genitori.Arrivammo alla villetta dopo circa un’ora e andammo in spiaggia a passeggiare sul bagnasciuga, la spiaggia era deserta a quell’ora e mi stavo godendo quei momenti insieme a Mauro, che mi aveva calmato durante il viaggio facendomi vedere la situazione sotto un’altra ottica.Mi aveva fatto ragionare arrivando alla conclusione che avrei potuto lasciare la mia ragazza, oppure stare con lei se la cosa mi sarebbe sembrata possibile.D’altronde aggiunse Mauro sarei riuscito a stare senza la sua troiaggine?Senza le magnifiche sconvolgenti scopate fatte con lei?Ad un certo punto mi propose un bagno e io ci pensai su un attimo, obbiettando che i costumi erano ancora in valigia in casa e lui senza pensarci su un attimo mi disse che a quell’ora chi ci avrebbe visto? E poi si sarebbero rifatti gli occhi qualora avessero voluto guardarci.Mi convinsi, quasi scarico della tensione che avevo accumulato e iniziai seguito da lui a spogliarmi. Quando fummo nudi, corremmo in acqua con la spensieratezza dei nostri 18 anni e iniziammo a rincorrerci in acqua nuotando e schizzandoci, iniziando una lotta che continuò sulla sabbia subendo a turno la supremazia dell’altro e comunque rotolandoci per stabilire chi fosse il vincitore, mi ritrovai eccitato.La cosa mi imbarazzò non avendo mai provato pulsioni omosessuali ma scoprii che anche lui aveva il suo scettro di carne ben eretto.Ci guardammo imbarazzati e biascicammo quasi insieme di tornare a casa ed andare a dormire. Arrivati a casa con i nostri vestiti in mano, decidemmo chi dei due dovesse andare per primo sotto la doccia, io proposi a lui di andare mentre io avrei preparato due spaghetti, fummo d’accordo e mentre lui andava verso il bagno mi volsi a guardare le due chiappe muscolose e tonde da efebo che mi provocarono un’altra erezione, mi domandai se stessi diventando omo.Lui fischiettava sotto la doccia quando andai a chiamarlo, gli dissi che la pasta l’avevo messa nell’acqua e che ora toccava a lui scolarla mentre io avrei fatto la doccia, lui guardandomi con un sorriso mi disse: “agli ordini!” Entrai nella doccia e sotto lo scroscio dell’acqua, che sentivo quasi come una carezza sulla pelle, mentre mi toglievo la sabbia da dosso, vidi che Mauro mentre se ne andava mi dava un’occhiata strana e mi parve si stesse eccitando.Mangiammo con gusto quei semplici spaghetti “aglio e olio” in un clima di strana eccitazione, raccontandoci le ultime peripezie erotiche con le nostre splendide puttane lui mi disse che per una puttana che perdi cento ne trovi quello che è difficile trovare è invece un vero amico come lo eravamo noi due.Eravamo già in boxer e andammo finalmente a letto, ci sistemammo nella mia stanza dove c’era un letto matrimoniale sdraiati a pancia in su, io, dopo essermi l’unico indumento gli chiesi di scusarmi ma io dormivo sempre nudo, lui quasi liberato mi confessò che anch’egli preferiva così quindi si tolse i calzoncini anche lui mostrandomi quel poco che era ancora nascosto. Comincia a raccontare del come avevo trovato Anna con l’istruttore, che comunque per me oltre il trauma c’era stata una strana eccitazione e che molte volte mentre facevo l’amore lei mi raccontava delle sue fantasie erotiche e ci eccitavano ancora di più in quei momenti. Così dicendo, mi accorsi che Mauro si era eccitato e che per imbarazzo si era girato, e nel farlo mise in mostra i suoi glutei rotondi e muscolosi che ad ogni minimo movimento del corpo, metteva in evidenza la forma perfetta e la situazione diventava sempre più eccitante. Stavo guardando il mio amico in modo diverso da come l’avevo visto finora, c’erano delle avvisaglie strane che mi confermavano che io stavo desiderando di avvicinarmi a lui per sentire la sua pelle sulla mia come prima in spiaggia, mettere le mani su quei glutei stupendi e carezzare, sfiorarle con le dita per poi insinuarci la mia lingua.Lui si voltò un attimo verso di me guardando la mia erezione allora mi convinsi a girarmi a pancia in giù come aveva fatto lui poco prima e mi accorsi che anche Mauro mi stava guardando, sembrava con il mio stesso sguardo pieno di desiderio, dei miei stessi desideri, mentre con una voce stranamente roca, da persona eccitata mi disse che certe cose facevano un certo effetto. Non afferrai subito il doppio senso della cosa data la natura del nostro discorso, ma gli parlai delle confessioni di Anna a proposito dei suoi desideri lesbici. Lui rispose:”Certo che abbiamo trovato due belle maiale! Ti ricordi la prima volta che le incontrammo in discoteca, come si infilò tra me e Claudia e le sfiorò le labbra mentre le proponeva di venire con noi qui al mare. Certo che le donne non si preoccupano mica se scopare tra uomo e donna oppure tra di loro! Anzi forse le invidio per il loro coraggio a provare tutte le esperienze!”Notai in quello che disse una certa incertezza e una voce impastata dall’eccitazione. Forse era per il discorso che facevamo o forse no, ma io desideravo abbracciare il mio amico baciare le sue belle natiche, farmi baciare le mie, ma un senso di pudore mi bloccava. Nel pensiero c’era la paura di fare la figura del finocchio e perdere la sua amicizia, a nulla valse l’impressione che anche lui desiderasse la mia stessa cosa. Ci demmo la buonanotte mentre io continuavo a rimanere eccitato, guardavo sempre più con bramosia quel corpo che mi sembrasse fatto per l’amore.Finalmente venne il sonno.Durante la notte sognai che stavo facendo l’amore con Anna e che mi strofinava il suo culetto sul cazzo svettante e sentivo come fosse realtà la pelle calda su di me mentre la ricordavo nello spegnimoccolo con l’istruttore che mordeva la spalla nell’orgasmo. Venni preso completamente dall’eccitazione, sentivo sempre più vera la sua mano che mi stringeva il cazzo mentre mi faceva una sega. Mi svegliai sudato da morire e mi alzai per bere. Presi la bottiglia e la portai in camera, mi fermai a sorseggiare l’acqua sulla porta guardando verso il letto dove sdraiato sopra c’era un bronzo di Riace che era ora l’unico oggetto del mio desiderio: desideravo quel culo, desideravo quel corpo in ogni sua parte e al colmo del desiderio cominciai a masturbarmi guardando quelle chiappe sognando di sdraiarmi sopra di lui insinuando la mia virilità eretta tra quelle rotondità….Mi sembrò vedere i suoi occhi aperti che guardavano me, mi scrutavano mentre mi facevo una sega su di lui. Non resistetti oltre e continuai il mio piacere solitario vicino il letto diviso tra l’eccitazione e la paura di essere scoperto da lui, il mio caro amico.Il piacere montava sempre più e mi feci tanta forza per non appoggiare il mio pene al massimo del piacere su quell’opera d’arte che era il suo culo… non potevo più resistere e venni sull’oggetto del mio desiderio. Bianche gocce madreperlacee si depositarono su quelle stupende collinette di carne, alcune penetrarono tra di esse e il desiderio di infilarmi in quella stretta e invitante voragine fu grandissima stavo per farlo….Venni preso poi dal terrore che Mauro se ne accorgesse, come avrebbe reagito? Cosa avrei fatto? Avrei dovuto pulirlo ma come senza svegliarlo?Decisi di lasciar perdere tutto così e cercai di dormire.Passò poco tempo che venni svegliato dal sussultare del letto ma mi trattenni facendo ancora finta di dormire ma furtivamente guardai dalla sua parte.Mi guardava il culo, era con il cazzo in completa erezione nella mano.Mi stava guardando con desiderio con lo stesso sguardo che io avevo posato su di lui,iniziò una lenta masturbazione e con il cuore che stava impazzendo vidi che si stava chinando sulla mia schiena posando le sue labbra sulle mie reni.Sentii quelle labbra infuocate scendere ancora fino ad arrivare sulle mie chiappe per poi osare quello che non avevo osato io prima, sentii finalmente la sua lingua infilarsi tra di esse e leccarmi il culo…..Ahhh. Cosa provai! Ero eccitato da morire il mio cazzo mi doleva per quanto lo ero.Ahhh. Desideravo girarmi e osare di più poggiare le labbra su quell’asta svettante e poi succedesse quel che succedesse….Ma provai a resistere, volevo vedere dove sarebbe arrivato.Smise di leccarmi… ahhh. Crudele! Ansimando venne e mi donò il suo piacere che mi colò proprio dove lui qualche istante prima aveva la sua lingua…. Era come la lava. Bruciava. Godetti anch’io in quell’istante ma in silenzio.
Aggiungi ai Preferiti