Non so dirvi cosa mi fosse preso quella sera, mi sentivo particolarmente troia, e avevo voglia di esserlo. Dovevo uscire con qualcuno dei miei amici, ma non ne avevo troppa voglia: nonostante la serata primaverile stava piovendo a dirotto, e io avrei soltanto desiderato starmene nel mio letto con un bell’uccello tra le gambe. Comunque alla fine mi sono preparata ed ho deciso di uscire. L’appuntamento era a casa di Enrico. Stranamente erano già tutti là: Giacomo, Luca, Manuela, Valentina, ed ovviamente Enrico. “Oh, eccola! Finalmente…!” è stato il loro commento. Ho chiesto se avessero già deciso dove andare, ma mi hanno detto di no, confessando che comunque erano praticamente tutti appena arrivati. Ed inoltre non ero l’unica a non aver molta voglia di uscire con quel tempo, neanche i pub e le birrerie ci entusiasmavano particolarmente. Manuela ha proposto di stare a casa di Enrico a guardare un film o fare un gioco… “Ottima idea” ho pensato, “il gioco in mente già ce l’ho”… E allora ho proposto: “Ok, perchè non facciamo il gioco della bottiglia?” Sono scoppiati in una sonora risata, chiedendomi se fossi ubriaca… Io ho continuato “Ma dai, non intendevo il gioco che si fa tra adolescenti… entusiasmiamolo un po’: il gioco della bottiglia in versione porno!” Ammutoliti hanno iniziato a guardarsi. Dopo qualche secondo di stupore e d’imbarazzo i ragazzi hanno iniziato a dire che era una grande idea, e le ragazze si sono adeguate. In fondo non sarebbe stata di certo la prima volta che ci saremmo visti nudi o che avremmo fatto un po’ di sesso tra di noi… si sa com’è tra amici single, ogni tanto ci si aiuta a soddisfare qualche bisogno… Così ci siamo messi in cerchio mentre Enrico prendeva una bottiglia, ed abbiamo concordato le regole del gioco: 1) nessuno poteva rifiutarsi di fare ciò che gli veniva proposto 2) non valevano i rapporti tra maschi 3) ogni penitenza poteva durare al massimo 5 minuti Per toglierci del tutto quel velo d’imbarazzo abbiamo deciso di fare 3 giri di rodaggio, in cui le “penitenze”, chiamiamole così (anche se trovo sciocco chiamare penitenza qualcosa che ti riempie di piacere) sarebbero state estremamente leggere, e la persona indicata dalla bottiglia avrebbe soltanto dovuto decidere cosa l’altra dovesse fare. Mi hanno proposto di iniziare, dato che ero stata io a proporre il gioco. Ho girato la bottiglia che si è indirizzata su Luca. Con un sorriso mi ha guardata e mi ha indicato il terrazzo. Nella finestra di fronte c’era Matteo, il vicino di casa di Enrico, che ci osservava. Luca mi ha detto di togliermi maglietta e reggiseno, e andare nel terrazzo a giocare coi miei seni guardando Matteo. Detto fatto: mi sentivo talmente troia che mi eccitavo al solo pensiero di poter eccitare in quel modo qualcun altro. Sono uscita ed ho cominciato a massaggiarmi i seni, sotto gli sguardi indiscreti dei miei amici e di Matteo, che sembrava guardarmi turbato. Poi sono passata ai capezzoli, li ho resi turgidi in pochissimi secondi ed ho iniziato a giocarci. Ho continuato per un po’, fino a quando è arrivato il time out, e Matteo non ha distolto lo sguardo nemmeno per un secondo. Dopo di me è stato il turno della Manu. La sua penitenza è stata, secondo me, un po’ bizzarra. Ha dovuto mettersi con la fica per aria, in una posizione tipo candela, a gambe divaricate, ed i ragazzi, dopo averle infilato un imbuto nella figa, le hanno versato tre bicchieri d’acqua, uno ciascuno. Non immagino cos’abbia provato, posso solo dirvi che mugolava, ed ogni tanto l’acqua fuoriusciva dalle sue pareti vaginali facendola sembrare troppo piena… Purtroppo anche per l’ultimo giro di prova è uscita una ragazza, l’ultima rimasta, Valentina. Senza troppa fantasia hanno praticamente ripetuto l’esperienza di Manuela: Enrico è andato a prendere la scatola di latte nel frigo e una siringa privata dell’ago. Poi ha fatto mettere la Vale a pecora, e le ha detto che avrebbe avuto dei fiotti di sperma sia nella figa che nel culo, con l’unica differenza che lo sperma sarebbe stato caldo, mentre il latte proveniva dal frigo. E così è stato: la prima siringata di latte è finita dritta! nell’orifizio vaginale, e la seconda nell’ano, mentre la Vale godeva di tutto ciò. “Ed ora si inizia seriamente” è stato il successivo commento di Enrico. Ha girato la bottiglia, e sono uscita io. Luca ha fatto notare che Matteo era ancora alla finestra e forse si aspettava qualcosa in più da me. Ha detto ad Enrico “Se per te va bene la mandiamo due minuti fuori a masturbarsi, poi arrivi tu e te la scopi nei tre minuti restanti”. Enrico ha acconsentito. Ho dovuto spogliarmi ed uscire. Matteo non sapeva più che faccia fare. Ho allargato le gambe ed ho iniziato ad accarezzarmi guardandolo negli occhi, piena di voglia. Il mio clitoride si era già ingrossato e dalla mia vagina uscivano già i primi liquidi… Mi sono succhiata il dito medio continuando a guardarlo negli occhi, e l’ho portato poi al clitoride. Matteo era evidentemente eccitato, anche se potevo vederlo solo a mezzobusto notavo il suo sguardo pieno di voglia di sbattermi, ed immaginavo il suo uccello enorme ed infuocato. In quell’istante è arrivato Enrico, da dietro, e senza farmi voltare mi ha appoggiata alla ringhiera e me l’ha immediatamente infilato, del resto aveva solo tre minuti. L’ho sentito fantasticamente ingrossato muoversi dentro di me, evidentemente con la mia esibizione non avevo eccitato solo Matteo. Stavamo scopando, in piedi, ed in terrazza, con Matteo di fronte a me che continuava a fissarmi. Enrico mi sbatteva senza pudore tenendomi per i fianchi, ma dopo pochi attimi Luca ha urlato “STOP!”. Enrico si è fermato ed è uscito da me, accarezzandomi il sedere. Subito dopo ha invitato Matteo a venire a giocare con noi, e chiaramente lui non si è fatto scappare l’occasione. Ora era il mio turno, e neanche farlo apposta la bottiglia ha centrato proprio Matteo. Gli hanno detto che in quei 5 minuti avrebbe dovuto leccarmi le tette e la figa e farmi un ditalino. Non ha neanche aspettato il via, mi ha sdraiata sul pavimento, mi ha fatto allargare le cosce, ed ha inoltrato le sue dita nella mia vagina che era già fradicia. Mentre muoveva le dita nel mio corpo h! a iniziato a leccarmi i capezzoli, li mordeva, li eccitava tanto da farli scoppiare. Dopo un po’ ha iniziato a succhiarmi avidamente le tette continuando a masturbarmi. Io godevo da morire, ci sapeva fare. Sono rimasta pietrificata quando ha preso a leccarmi la fica. Tenendomi le cosce divaricate affondava il viso nella mia micia, cercando il clitoride a piccoli e leggeri morsi che mi provocavano infiniti piccoli orgasmi. Con le mani ha poi aperto anche la mia fica, e mi ha leccato il clitoride con la lingua iperdura. Sono venuta. Ho urlato come una pazza ed ho iniziato a dimenarmi, tant’è che Luca ha dovuto tenermi ferma, inchiodata al pavimento, mentre Matteo non intendeva fermare la lingua fino a che non fosse trascorso tutto il tempo a sua disposizione. Lo stavo odiando per ciò che mi provocava. Gli urlavo di smettere, ma non mi dava retta. Finalmente è arrivato il “gong”, e Matteo mi ha guardata con aria di sfida, incredibilmente soddisfatto. Vi sembrerà impossibile pot! er godere in meno di 5 minuti, ma vi assicuro che a me è successo. Tra tutto quello che era successo prima, con lui alla finestra che mi guardava, e quello che mi ha fatto personalmente, è successo. Ora la bottiglia toccava a lui. E’ uscita la Vale, ed è stato proposto il più classico dei 69. Si sono succhiati a vicenda, avidamente, anche se lui non perdeva occasione per guardarmi mentre le leccava la micia… guardava le mie tette, le mie gambe, le mie labbra, guardava le mie espressioni, cercava sguardi di approvazione che io tentavo di negargli. Sembrava, però, non tenere molto conto del pompino che stava ricevendo, la sua attenzione era solo per me, e per la figa della Vale che forse immaginava essere la mia. Sembrava incredibilmente preso da me, da me e nessun’altra. Finito il tempo la Vale ha dovuto girare la bottiglia. Era focosamente eccitata e vogliosa, a riprova che la lingua di Matteo era un mezzo altamente erotico. La bottiglia si è fermata sulla Manu. Ci siamo guardate. Avevamo detto che tra maschi non valeva, ma tra di noi… nessuna ci aveva pensato? Sono iniziate le proteste ma i ragazzi ci hanno ricordato la regola numero 1: nessuno può rifiutare nulla. Tutti d’accordo hanno deciso che avrebbero dovuto avere un vero e proprio rapporto lesbico: leccarsi ovunque, penetrarsi la fica ed il culo con le dita, o anche con altri oggetti, insomma, fare tutto ciò che si poteva fare in soli 5 minuti. A dir la verità io e la Manu queste cose le avevamo fatte un sacco di volte, ma non l’avevamo mai confessato a nessuno. Ma con la Vale sarebbe stata la prima volta… Hanno iniziato a toccarsi dolcemente, si accarezzavano i seni, si baciavano il viso. La mano della Manu è poi scesa ad accarezzare le cosce dell’amica, e si è quindi allungata tra di esse. Ha iniziato ad accarezzarla, a massaggiarle il clitoride. Era brava. Forse la Vale aveva capito che per lei non era la prima volta, aveva chiuso gli occhi e gemeva. Si lasciava toccare e allo ! stesso tempo infuocare. Intanto la Manu l’aveva penetrata… le aveva infilato il medio, e vedendola compiaciuta aveva poi aggiunto l’indice e l’anulare. Tre dita tutte per lei e per la sua fica. Mentre la masturbava le mordeva i capezzoli, e lei si eccitava sempre di più. I ragazzi hanno iniziato a protestare dicendo che il tempo stava per scadere, e loro non si erano ancora leccate le micie a vicenda. Quegli stronzi non aspettavano altro. Vedere due donne imbarazzate nel farli godere… Si sono messe a 69, ed hanno iniziato a leccarsi il clitoride l’una con l’altra. Guardavo i ragazzi… Enrico e Matteo, già nudi, avevano una tremenda erezione. Luca e Giacomo, che ancora non avevano partecipato, avevano un enorme rigonfiamento nella patta dei pantaloni. Mi sono avvicinata a loro, mi sono seduta in mezzo, ed ho iniziato ad accarezzarli proprio là, sulla patta. Sembravano compiaciuti del mio gesto, anche se non toglievano attenzione alle due puttanelle che si davano piacere ! con la lingua. I 5 minuti erano già scaduti, ma nessuno aveva avuto il coraggio di intervenire. Matteo mi guardava, geloso delle mie attenzioni verso gli altri due. Enrico, invece, con il cazzo visibilmente ingrossato tra le mani aveva preso a farsi una sega. Senza troppi complimenti Matteo ha preso la bottiglia che stava al centro della stanza, e l’ha infilata nella figa della Manu, che ha urlato. Lui sembrava davvero soddisfatto di averle provocato un urlo tanto immenso, e mentre la scopava con la bottiglia mi fissava, spostando il suo sguardo in continuazione dai miei occhi al movimento delle mie mani. E intanto penetrava la Manu. Mi stava sfidando di nuovo? Era questo che voleva? Ho sganciato i pantaloni di Giacomo, e poi anche quelli di Luca. Li ho fatti spogliare completamente. Ho preso i loro cazzi tra le mani, uno a destra e uno a sinistra. Ora anch’io guardavo Matteo. Nonostante le mie mani stessero masturbando Luca e Giacomo, la mia attenzione era esclusivamente verso di lui, verso ciò che faceva, verso come mi guardava, verso la sfida che aveva voluto iniziare. Matteo ha tolto la bottiglia dalla figa della Manu e l’ha passata in quella della Vale. Poi si è messo a leccare il sederino della mia migliore amica, ha passato la lingua sui suoi glutei, e poi è arrivato al solco che li separa. Ha infilato la lingua nel suo ano. Le dava dei piccoli colpi che la stremavano. Aveva la lingua di Matteo nel culo e quella della Vale, che sembrava averci preso gusto, nella figa. Non potevo permettere tutto ciò; la stava facendo godere, mentre io avevo ancora quei cazzi tra le mani. Continuando a fare una sega a Luca mi sono diretta con le labbra verso il membro di Giacomo. Gli ho leccato l’asta, gli ho succhiato le palle, poi la punta della mia lingua ha iniziato a solleticargli la cappella. Sembrava avere un orgasmo in corpo. Ho notato la Vale alzarsi e dirigersi verso l’uccello del povero Enrico, che si stava trastullando ormai da ore. Ho diretto! il mio sguardo verso Matteo, cos’era successo? L’ho trovato pieno di passione mordere ripetutamente il clitoride della Manu, mentre lei aveva il suo cazzo praticamente in gola. Si succhiavano con avidità. Matteo alternava delle profonde leccate lungo tutto il clitoride a quei fantastici morsi che anch’io avevo provato poco prima. Ero terribilmente gelosa. Gelosa di entrambi. Gelosa delle attenzioni che Matteo dedicava alla mia migliore amica, e gelosa della passione che lei sembrava avere nei suoi confronti. Ho chiesto a Luca di penetrarmi. A pecora, continuando a succhiare ormai sempre più avidamente il grosso uccello di Giacomo, mi sono sentita infilare. Il membro di Luca è scivolato in me con enorme facilità, tanto ero fradicia. Lui mi sbatteva, finalmente mi sbatteva, mentre io seguivo il ritmo nel succhiare il cazzo di Giacomo, che dopo un po’ mi ha sussurrato “Mi dispiace, non ce la faccio più”, ed è esploso nella mia bocca. Mentre lui veniva ho continuato a succhiarglielo, regalandogli una serie di orgasmi. Non vi dico quanto è bello sentire un cazzo che continua a sbatterti mentre l’altro ti schizza in bocca. Luca, anch’egli ormai in preda ad un orgasmo, mi urlava “Dai troia, bevitelo tutto!”, e Giacomo si lasciava riposare tra le mie labbra stremate. Nel frattempo anche Matteo aveva iniziato a fottere la Manu, che sembrava venire in continuazione da quanto urlava. Continuando a darmi della troia, cosa che in quell’occasione faceva crescere la mia eccitazione, Luca mi ha detto che voleva fottermi a 90. Mi ha fatta piegare appoggiando il mio ventre allo schienale della poltrona che stava lì vicino, ed ha ricominciato a sbattermi, attirando il mio sedere verso di lui continuamente. Era fantastico. In più in quella posizione potevo osservare ogni gesto di Matteo, che dopo aver fatto mettere la Manu a pecora, e averle preparato l’ano con qualche leccata, l’ha infilata anche nel posteriore. Continuando a sbattermi energicamente, Luca aveva indirizzato la mano sinistra sui miei seni e li impugnava quasi fino a stritolarmeli, mentre le dita della mano destra erano già sul mio clitoride, pronte a farmi godere. Avevo l’occasione di provare un orgasmo vaginale ed uno clitorideo allo stesso tempo. Mi mancava solo il culo… E forse Giacomo ha avuto lo stesso pensiero: dopo aver affermato di essersi riposato a sufficienza ha chiesto a Luca di fare un sandwich. E così Luca si è steso per terra, io mi sono infilata il suo membro direttamente nella figa, e Giacomo è venuto a penetrarmi il culo. Ho iniziato ad urlare già alla prima penetrazione. Mi sentivo completamente riempita. Giacomo ci godeva a sentirmi urlare in quel modo, probabilmente sentiva di possedermi, di governare ogni mia emozione, di piacere e di leggero dolore. E Matteo continuava la sua sfida, con me e con se stesso, più urlavo e più lui ci dava dentro con la Manu. L’aveva fatta stendere sul divano e la ! stava penetrando, il suo uccello era completamente dentro la figa della mia amica, mentre il suo dito le penetrava il culo. La Manu urlava impazzita. Entrambe stavamo provando lo stesso orgasmo, anche se ciò che avevo io nel culo era molto più grosso del dito che penetrava lei. Enrico, dopo una sana venuta che aveva coinvolto sia lui che la Vale, aveva deciso di venirmi a riempire anche l’unico orifizio che mi restava sgombro, e così aveva infilato il suo cazzo tra le mie labbra. Non potevo desiderare nient’altro, tre cazzi tutti per me. Ho goduto, goduto, e ancora goduto. Ho avuto mille orgasmi. E mi sono sentita inondare di sperma, nel culo, in bocca, e anche su tutto il resto del corpo: Enrico e Luca mi sono venuti sulle tette, sulla pancia, sul sedere e sul viso. Ero piena di sperma ovunque, e la Vale ha ben pensato di non sciupare tutto quel nettare, sotto gli sguardi divertiti dei tre che la osservavano mentre mi leccava e si beveva tutto. E lo stronzo di Matteo? E’ venuto sul viso della Manu, ma solo per metà. Ha voluto che vedessi la mia amica imbrattata del suo seme. E l’altra metà l’ha fiondata tra le mie labbra, dritta in gola, costringendomi all’ingoio. Sono rimasta piacevolmente soddisfatta, con l’unico rammarico di non essermi fatta sbattere da Matteo.
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