Mani forti che lottano per imprigionare, mani che lottano per non farsi legare. Una lotta silenziosa, impari, già persa in partenza, ma non per questo la preda rinuncia a combattere. Pochi, intensi, secondi ed i suoi polsi sono stretti insieme. Assicurati alla testiera del letto, che lui ha scelto come palcoscenico, con una cordicella nera. Nera come il foulard che le imprigiona la bocca carnosa e le incolla i capelli chiari intorno al viso.La guarda, gli occhi di lei si muovono agitati, occhi che implorano, che formulano mute domande alle quali lui non risponderà. Dall’intensità dei mugolii lui potrebbe capire le sue parole, ma le ignora. Il rumore della stoffa che si lacera la coglie all’improvviso e la fa sussultare. Senza fretta l’uomo le libera i grossi seni da un reggiseno che sembra troppo piccolo per contenerli. Li tasta, li soppesa, si compiace. I capezzoli sono come piacciono a lui, fini ed eleganti; si avventa su di loro senza grazia, con furia. Li assaggia, li tira, ora li accarezza, Ora li bacia per farsi perdonare, un attimo prima, di averli morsi. Si siede su di lei, con tutto il peso del suo corpo. Neutralizza quelle gambe che si muovono senza sosta, gambe più energiche delle mani che, ferme, appaiono rassegnate. Gambe che cercano di scacciarlo via, di allontanarlo. Un altro colpo deciso e le strappa definitivamente il vestito. Pure le slip, con tale forza da pizzicarle la pelle dell’inguine. Si ferma a guardarla per compiacersi di averla in suo potere, di farle sentire quant’è vulnerabile. I capelli scarmigliati, il foulard nero tra le labbra. Proprio mentre lei agogna un attimo di tregua, l’attacco riprende. La bocca avida di lui cala tra le sue cosce che si tendono nello sforzo, inutile, di proteggere il loro tesoro che è subito violato. L’uomo le allarga le grandi labbra con le dita, per far guizzare la lingua esperta ancor più in profondità, per assaporarla meglio. Il corpo di lei si inarca contribuendo ad accrescere il piacere del suo padrone. Quel gioco presto lo stanca, senza difficoltà la gira a pancia sotto, la testa premuta fra i cuscini, vuole godere della vista del suo bel culo, mentre la penetra con colpi violenti, quasi volesse toccare il fondo della sua femminilità, e scomparire completamente dentro di lei. Continuerebbe per ore, ma è curioso di sapere se almeno dietro è vergine. Si ferma dentro di lei, schiacciandola ancor di più tra i cuscini. Si concentra su quella porta del piacere che spera inviolata. La cosparge di lucida crema, prima da fuori scivolando sulle natiche, poi da dentro. Le infila un dito premendo con rabbia, le spalanca ancor di più le gambe, ne forza l’entrata, adesso le dita sono due.La compagna di giochi dell’uomo entra in scena proprio in quel momento. Inappagata dal piacere solitario che si è concessa nell’attesa. Veloce, si infila sinuosa sotto il corpo della giovane donna ora carponi. Si dedica ai suoi seni, succhiandole i capezzoli come un bambino affamato. L’uomo la osserva compiaciuto. E’ rimasto dentro la ragazza, riprende a muovere le dita tra i suoi glutei, le da ancora due colpi per uscire bagnato dei suoi umori, preme la sua eccitazione contro lo stretto orifizio tormentato ancora dalle sue dita e lentamente si impossessa di quella verginità che forse la ragazza non aveva pensato di perdere. Immagina cosa lei stia provando, un dolore che ti dilania da dentro, che arriva sino al cervello. Rimane sordo ai suoi gemiti. Le unghie rosso fuoco della sua compagna artigliano le natiche della ragazza, aprendole al massimo, incitandolo a non fermarsi. Con una spinta decisa sprofonda interamente dentro di lei, spingendo ancora. Vuole possederla completamente. Le proteste della sua compagna lo strappano ai suoi pensieri, la donna reclama il suo turno di gioco. Come sempre, generoso, l’accontenta. Si sdraia su di un fianco, trascinando la ragazza con lui senza permetterle di allontanarsi perché vuole restarle dentro, avvolto stretto dalla sua carne. La complice impugna l’oggetto dei suoi giochi, lo prepara leccandolo, bagnando copiosamente la lucida plastica. Con delicatezza tutta femminile la penetra sussurrandole, anticipandole il piacere che proverà ad essere riempita completamente, mentre quel piacere artificiale scorre parallelo al sesso dell’uomo. Un ritmo veloce, a mimare il rapporto, poi il vuoto. Si tolgono da lei, svuotata dai loro giochi, sdraiata di fianco, sudata, immobile sa che non è finita che ci sarà un altro assalto. In un angolo della sua mente registra il rumore della videocamera in sottofondo. I protagonisti rientrano, i ruoli si invertono, la misera tregua è finita. L’uomo si sdraia sotto e la costringe a sedersi sopra il suo sesso eretto, si muove per riempirla meglio, spinge più forte facendo sobbalzare i seni al ritmo dei suoi colpi. Le stringe la schiena con un braccio, costringendola a piegarsi, incollandola sopra di lui. Con l’altra mano le cerca i glutei ma la compagna lo scaccia, pretende che la scena sia solo sua. Il rituale del riempimento si svolge in senso inverso. La donna unge il suo giocattolo con la crema, entrandole dentro con dolcezza, almeno finché non si lascia trascinare dal ritmo dell’uomo, dall’altra parte di quella sottile barriera. L’uomo solleva la ragazza, scivolandole fuori, la donna invece non si trattiene ed esplode masturbandosi.Di nuovo cambiano i ruoli, è il gran finale. Nuova scena. La ragazza a quattro zampe, la donna, scivolata sotto di lei, le stuzzica impietosa il clitoride e le labbra arrossate dalle attenzioni subite.. l’uomo si inginocchia di fronte, liberandosi dei cuscini. La guarda intensamente negli occhi, sa che ora lei non opporrà più resistenza.”Fai la brava ed avrai la tua ricompensa!” le ordina secco. Con fare deciso scioglie il foulard, le tira indietro i capelli in un gesto quasi affettuoso. Le libera la bocca solo per godere delle sue labbra carnose. Con sicurezza le spinge la testa verso di lui, facendole ingoiare il suo sesso, lo offre alla sua lingua, sicuro che lo asseconderà nell’orgasmo.Un altro uomo si inginocchia dietro di lei, penetrandola. E’ talmente fradicia di umori che il suo fidanzato non si preoccupa neanche dei preliminari, ha sognato di violarla così troppe volte. Il ritmo di lui cresce velocemente, i colpi la mandano a sbattere contro il ventre piatto dell’altro uomo mentre la complice continua a dilaniarla con le dita e con amore la tormenta con il giocattolo rimasto dentro di lei, ne prende il posto preparandosi a scrivere la parola fine al loro gioco. E’ proprio lei, la prima ad esplodere, spingendoglielo talmente in profondità da trascinarla con sé nell’orgasmo, troppo a lungo trattenuto. Il piacere dell’uomo le schizza, caldo, sul viso e tra i capelli. Ed il gioco si ferma. Si ferma lasciandola sconvolta dall’intensità del piacere provato, i complici scivolano fuori dal letto in silenzio, lasciando il finale alla coppia. Sorride compiaciuta, la “preda”. Finalmente sola con il suo amore.
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