Parte 1Era passato circa un anno da quando mia moglie era morta; un brutto anno, l’essere unico genitore non è un divertimento, ma ce l’ho fatta. Ho una figlia di 15 anni ed un figlio di 13 anni che mi sono stati molto vicini. In una cosa non hanno potuto aiutarmi e sono state le mie necessità sessuali. Quando si è stati sposati per 17 anni come lo sono stato io, certe cose si ritiene che siano dovute. Come la disponibilità di un partner disposto e capace di condividere la gioia di fare l’amore. Come ho detto era stato un anno duro. Fino alla settimana scorsa quando cose sono migliorate… e di molto.Non ero andato al lavoro perché dovevo fare delle manutenzioni alla casa. Era una sorta di riposo mentale più che una vacanza. I ragazzi erano a scuola, così avevo la casa tutta per me. Alle 9 sono rimasto sorpreso nel sentire suonare il campanello della porta. Ho appoggiato il caffè e sono andato a vedere chi fosse.”Ciao Giorgio. Posso entrare?”Era Claudia, una delle migliori amiche di mia moglie. Non sapevo immaginarmi perché avesse deciso di farmi visita, ma non c’era alcuna ragione per non farla entrare.”Sicuro, entra Claudia. Vuoi una tazza di caffè?””Mi farebbe piacere, grazie.”Le ho dato una tazza di caffè, siamo andati in soggiorno e ci siamo seduti, io sul divano, lei in poltrona. Era un caldo giorno di tarda primavera e lei indossava un paio di pantaloncini ed un top che le lasciava le spalle nude e faticava a nascondere le curve del suo piccolo corpo attraente. Claudia ha 40 anni ma non lo si direbbe. Ha il corpo di una ventenne e sa come mostrarlo. A Laura (mia moglie) non piacevano molto i vestiti che indossava quando ci veniva a trovare ma aveva un carattere tollerante e così non era mai stato un vero problema. Claudia ha capelli castani scuri ed occhi marroni, un metro e sessantacinque per quarantotto chili. Come ho detto ha delle belle curve.Sembrava nervosa quando ha iniziato la conversazione.”Starai pensando perché sono venuta qui.””Beh, sì, me lo stavo domandando.””Ho bisogno del tuo aiuta per un problema.””Oh?” Pensavo tra di me, sarebbe più logico che ne parlasse con suo marito Roberto, ma lei mi ha anticipato.”Roberto non può aiutarmi. Infatti il problema, o almeno in parte, è lui.””Ho l’impressione che tu abbia bisogno di un consulente matrimoniale.””Roberto non ci andrebbe mai.””Allora come pensi che possa aiutarti?””Dunque,” ha fatto una pausa, sembrava prepararsi a fare una rivelazione sorprendente, “vorrei che aiutassi Roberto a migliorarsi sessualmente.”La temperatura della stanza è sembrata aumentare di dieci gradi. C’era un tale silenzio che il ronzio di una mosca entrata dalla finestra sembrava un rumore. Ho guardato Claudia, ma lei stava guardandosi le mani che teneva sotto le ginocchia.”In che modo?””Roberto non crede che un uomo debba fare del sesso orale ad una donna, sebbene mi chieda di farlo a lui.””Stai scherzando.” Avevo sentito parlare di individui di quel genere ma non sospettavo che Roberto fosse uno di loro. Roberto ed io andavamo d’accordo, anche se la nostra amicizia non era così stretta come quella fra Claudia e Laura.Per prendere tempo sono andato versarmi dell’altro caffè. Una piccola luce mi si stava accendendo nella testa. Che bomba. Roberto non voleva scendere di testa con lei. Supponevo che lei volesse che gli parlassi per cercare di convincerlo del suo errore.Sono tornato a sedermi sul divano ed ho sorriso fra di me quando Claudia mi ha raggiunto. Ha tirato le gambe lunghe, ben fatte, sotto di sè e si è girata verso di me.”Ti soddisfa in altre maniere?””Più o meno. È ok come resistenza ed io ho un orgasmo la maggior parte delle volte. Ma è molto frustrante sentire di altre donne il cui marito e ragazzo scendono di testa mentre il mio non vuole. Ne discutiamo sempre di più in questo periodo, non facciamo sesso da più di un mese.””Perché sei venuta da me? Roberto deve avere amici più intimi.””Giorgio, Laura era la mia migliore amica. Abbiamo condiviso tutto, sapeva della riluttanza di Roberto e avrebbe voluto dirglielo, ma non gliel’ho lasciato fare. Mi ha detto anche che amante meraviglioso eri e degli orgasmi multipli che aveva quando lo facevate, specialmente mi diceva quanto gli piaceva quando scendevi di testa, ed ogni volta lo facevi per un’ora… finché non ti implorava di fermarti perché non poteva sopportare oltre.””Non ho mai utilizzato il cronometro,” ho ridacchiato, un po’ imbarazzato della conoscenza che Claudia avevo di quelle che pensavo fossero cose private, “ma sapevo che le piaceva e mi divertivo a farla godere così. Dannazione, che donna ho perso.”Ho abbassato gli occhi al tappeto e ho pensato a tutti quei periodi meravigliosi che Laura ed io avevamo passato a letto divertendoci. A tutti e due piaceva chiavare e lo facevamo il più spesso possibile. Sapevo di alcuni matrimoni nei quali dopo la nascita dei bambini la moglie aveva perso interesse nel sesso. Non era il caso di Laura. Infatti il giorno che è stata uccisa era sulla via del ritorno a casa per incontrarmi per un piccolo “pomeriggio divertente.” Sfortunatamente, un autista ubriaco ha messo fine alla vita della mia bella moglie ed al nostro matrimonio meraviglioso. Ancora, ogniqualvolta penso a Laura ed a come ci divertivamo, la mia verga sobbalza e sento un’urgenza di andare a masturbarmi per alleviare la pressione, ma di solito riesco a resistere.Ero immerso nelle mie fantasticherie quando Claudia mi si è avvicinata, mi ha messo un braccio intorno al collo ed ha tirato la mia testa sul suo torace.”Anch’io l’ho persa, Giorgio. Puoi aiutarmi?”Ho guardato in quegli enormi occhi e ho bisbigliato sì. Non mi so ancora spiegare quello che è accaduto poi, ma improvvisamente le nostre labbra si sono incontrate, il mio braccio l’ha circondata e ci siamo baciati. Non ci baciavamo come amici, ma come amanti. Ben presto le nostre lingue sono intervenute e ciascuno di noi ha cominciato un’esplorazione lenta, appassionata della bocca dell’altro.Come se qualcuno ce l’avesse suggerito abbiamo interrotto il bacio.”Voglio fare qualcosa di più che non parlare di Roberto,” ha bisbigliato Claudia senza fiato. “Ho il sangue caldo come l’aveva Laura, Giorgio. Un mese senza sesso mi ha fatto quasi impazzire. Per favore Giorgio, prendimi.”Il mio cazzo era ormai pronto a lacerare la stoffa dei pantaloncini e le palle avevano preso il sopravvento sul cervello. Non facevo sesso da un anno, ero sul punto di strapparle i vestiti e fotterla. Tuttavia ho avuto sufficiente autocontrollo per portarla in camera da letto ed in breve eravamo nudi sul mio grande, solitario, letto ad acqua, dove abbiamo ripreso a baciarci e ciascuno ha cominciato una delicata indagine sull’anatomia dell’altro. “Che cazzo hai, Giorgio. È molto più grande di quello di Roberto.””Pensavo che tu volessi la mia lingua e non il mio cazzo.””Spero di averli tutt’e due.””Ogni cosa a suo tempo, Claudia, ogni cosa al momento giusto. Prima fammi dare un’occhiata,” ho sorriso mentre mi allontanavo da lei per esaminare le sue forme nude. Mi ha ritornato il sorriso ed è sembrato le piacesse la mia ispezione tanto da muoversi per mostrare meglio il corpo. Mi piaceva come le sue tette stavano alte sul suo torace, rifiutando di appiattirsi nonostante fosse sdraiata sulla schiena. I capezzoli erano grandi e duri, si ergevano sopra le areole piccole e molto scure se confrontate alla sua pelle. La sua vita stretta e la pancia piatta conducevano giù a due anche perfettamente sagomate e due lunghe gambe splendide. Comunque ho visto un piccolo problema. “Penso di vedere la ragione per cui Roberto è un po’ riluttante a scenderei,” ho detto indicando lo spesso e pesante cespuglio di peli pubici alla congiunzione delle cosce di Claudia, “Uno dei segreti di un buon sesso orale da maschio a femmina, secondo la mia umile opinione, è una chiazza pubica ben regolata o, meglio ancora, nessuna chiazza pubica del tutto. Non andartene, torno subito.”Rapidamente sono andato in bagno e sono ritornato con i miei attrezzi per la barba, ricordando un’attività che era divenuta quasi un rituale per Laura e me.”Laura non ti ha mai detto che la tenevo bella pulita laggiù?” Ho domandato mentre arrangiavo tutto a mio piacimento.”Sì, ma non le ho mai creduto. Ti stai preparando a radermi tutti i peli della micia?””No. Solo i peli che si oppongono ad un buon sesso orale. Non è quello che fanno molte donne quando devono indossare il bikini?”Ha cooperato mentre accomodavo un asciugamano sotto il suo culo ed usavo le forbici per tagliare il cespuglio spesso e scuro, fino a ridurlo a qualcosa di corto ed ispido, sull’area che intendevo radere. L’altra area, alla cima del monte di Venere, l’ho aggiustata solo leggermente; poi, dopo aver usato un guanto di spugna caldo e bagnato per inumidire l’area da radere, ho applicato uno spesso strato di crema da barba per pelli delicate e ho iniziato a lavorare col mio rasoio. Quando ho finito, aveva un piccolo cespuglio di peli in cima al monte, ma il resto era nudo e liscio come il culetto di un bambino.Ho messo uno specchio di fronte alla sua micia e le ho lasciato dare un’occhiata al lavoro e mentre faceva la sua ispezione mi sono sbarazzato dell’asciugamano e dei miei attrezzi.”Wow,” ha esclamato, “Questa è la prima volta che mi vedo realmente laggiù.” Ha aperto le pieghe della micia con le dita per esaminarla più da vicino. Le sue labbra intime si sono gonfiate per l’eccitazione e sono sporte oltre le spesse labbra esterne. Ho cominciato a massaggiare l’area con uno speciale olio calmante. Claudia si è sdraiata indietro sul letto, a braccia aperte per darmi un accesso completo; ho finito il massaggio con alcune delicate carezze alle labbra della micia, ho rimosso l’asciugamano ed ero pronto per il lavoro manuale, o dovrei dire di bocca.Le ho aperto le gambe il più possibile spingendo un po’ indietro le ginocchia e mi sono messo in mezzo. Aveva una bella fica e desiderava essere fottuta. Chinandomi in avanti ho adagiato un leggero bacio proprio in cima al monte, poi, muovendomi verso il basso, ho aggirato il luogo del suo piacere e ho cominciato a baciare e leccare leggermente tra le cosce, spostandomi da un lato all’altro, eccitando i miei sensi al tatto serico della sue pelle, al suo delicato profumo, all’odore degli umori della sua eccitazione sessuale nella sua fica schiumosa.Mettendo le mani sotto il suo culo, delicatamente l’ho alzato dal letto e ho cominciato a baciare quei globi sodi, di quando in quando mordendoli leggermente. Tremava d’eccitazione e, credo, un po’ di frustrazione. Voleva la mia bocca sulla sua femminilità. Io volevo che aspettasse perché avesse più piacere dopo e così ho continuato stuzzicarla.”Vai Giorgio,” si è lamentata, “non stuzzicarmi così.””Così come?””Sai quello che voglio… per favore.””Dimmi cosa vuoi. Sii esplicita. Voglio sentirtelo dire.”Respirava con affanno e le sue anche ondeggiavano per cercare di pigiare la sua micia contro il mio viso. Non voleva dire quelle parole, ma io ero determinato a sentirle. Ho continuato baciare e pizzicare l’area tutto intorno al suo sesso super accalorato, evitando di toccarlo direttamente.”Leccami,” si è lamentata. Io ho leccato l’interno della sua coscia.”Nooooo… leccami… lecca… leccami.””Cosa devo leccarti, Claudia?””Leccami… la micia,” ha rantolato.Immediatamente ho mosso la bocca sulla sua fessura da cui ora gocciolava una considerevole quantità di lubrificante femminile che dalla base della micia strisciava lentamente giù alla fessura del culo lasciando una traccia sulla sua corrugata porta posteriore. Il sapore forte, muschiato del suo sesso era come un narcotico per me ed una cosa di cui ero stato senza tanto a lungo. Ho cominciato lentamente, ma con forza, a massaggiarle le grandi labbra con la lingua lavorando primo un lato e poi l’altro.A Claudia piaceva moltissimo e l’ha dimostrato alzando le anche dal letto per aumentare la pressione. Ho continuato a massaggiarla con la lingua per alcuni minuti e poi ho cambiato tattica prendendo il più possibile uno dei labbri esterni nella mia bocca e poi succhiandolo. La carne spessa appena rasata, risponde subito e gonfiandosi ancora di più tra le mie labbra, fa venire in contatto la superficie intima sensibile delle grandi labbra con le mie labbra e la mia lingua.Claudia ha cominciato ad emettere un lamento quasi pietoso dal profondo della gola. Ho pensato che stesse per venire ancor prima che raggiungessi il clitoride. La scena mi ha ricordato le molte volte che l’avevo fatto a Laura e quasi ho cominciato a piangere.Gli occhi di Claudia erano chiusi ed aveva afferrato nei pugni il copriletto. Le sue anche ora erano in un moto quasi costante ed era quasi una sfida per me riuscire a non abbandonarla. Il respiro le sibilava tra i denti mentre si avvicinava il primo orgasmo orale.Le lavoravo ancora le labbra esterne, una alla volta, le succhiavo nella mia bocca allontanandole dal suo inguine provocando un innalzamento delle anche dal letto verso di me che le leccavo. Nel frattempo usavo anche l’indice della destra per accarezzare delicatamente gli orli esterni delle labbra intime, ponendo attenzione nell’evitare la clitoride. I suoi umori e la mia saliva si mescolavano e formavano una vera palude fuori della sua micia. Una piccola pozza si era formata sul letto sotto il suo culo. Sguazzavo nel sapore e nell’odore di carne femminile ed i suoi lamenti erano divenuti una vera sinfonia di sete sessuale.Ora strillava il suo piacere, la sua testa si muoveva da un lato all’altro sul guanciale; fra gli strilli borbottava quant’era bello e come era prossima a venire.Sostituendo il dito con la lingua, ho mutato tattica e ho cominciato a far correre la lingua rapidamente e leggermente tutto intorno alle labbra intime della micia, carezzando la cresta della clitoride, senza toccare la punta ipersensibile. Di quando in quando usavo la lingua piatta per leccare la liscia carne tra le labbra interne e quelle più grosse esterne, ed usavo le dita per esporre l’area che attaccavo con la bocca.Ha cominciato a venire, il corpo si è teso come in un “rigor mortis”, poi si è rilassato, quindi si è teso di nuovo quando un’altra onda di piacere l’ha raggiunta. Non appena l’ho sentita venire, immediatamente ho cominciato a colpire leggermente la testa della clitoride molto eretta, molto grande con rapide carezze della punta della lingua. Claudia ha gridato mentre i suoi sensori si sovraccaricavano. Per fortuna le finestre erano chiuse altrimenti avrebbe potuto sentirla tutto il quartiere.La mia esperienza di leccatore di fiche mi ha suggerito quando era il momento di tirarsi indietro un po’ e lasciarla venire, continuando a mantenere il contatto della lingua e delle labbra, ma evitando per il momento il contatto diretto con la clitoride, che avevo notato che si era ritirata nelle pieghe della pelle, anche se la carne era ancora soda ed eretta sotto la sua copertura protettiva. Il suo corpo dondolava ancora, tuttavia con meno forza di alcuni momenti prima. Le sue mani mi carezzavano la testa, le sue dita passavano tra i miei capelli. Apparentemente pensava che tutto fosse finito; ragazzi come si sbagliava!Ho guardato in su verso di lei e ho scoperto che mi stava guardando tra le alte, orgogliose, mammelle; un sorriso trasognato di soddisfazione sessuale era sul suo viso.”Wow, Giorgio. È stata la cosa più incredibile che abbia mai provato.””Sono un po’ giù d’esercizio, ma comunque grazie. Ora sdraiati e rilassati. Non ho ancora finito.””Non ancora? Devo essere venuta già sei volte. Vuoi dire che c’è dell’altro?””Laura non scherzava quando ti diceva che queste sessioni duravano a lungo. Sono un uomo a cui piace realmente scendere su una donna, particolarmente una donna che ha un buon sapore come te.”Senza attendere risposta ho cominciato ancora una volta a massaggiarle le grandi labbra con la bocca, ma questa volta, ho aggiunto qualche cosa nuovo. Usavo l’indice ed il medio della destra per sondare le profondità della sua vagina, spingendo verso l’alto, per cercare quello che sapevo che c’era, e finalmente l’ho scoperto; il piccolo nodo di carne seppellito sotto il suo tetto vaginale; ero sicuro che prima di allora non aveva mai avuto un orgasmo provocato da quello e volevo mostrarle che esperienza fosse.Speravo anche che condividesse una particolarità con mia moglie, che era una femmina particolarmente prolifica di orgasmi.Scoperto il punto esatto, ho cominciato a palparlo con la punta di un dito, spingendo fermamente contro il duro nodo di carne; nel frattempo usavo la lingua per accarezzare con forza, ma dolcemente, la zona dei due lati della cresta clitoridea, per stimolarla potentemente da due parti.”Oh, Giorgio… è bello. Cosa stai facendo… non ho mai sentito qualcosa del genere. Oh sì… fottimi col dito… leccami la clitoride… fammi venire.” Claudia ha cominciato a lamentarsi e borbottare parole e frasi come queste mentre ancora una volta la spingevo verso l’orgasmo.Continuando l’azione del dito dentro di lei, ho cominciato a leccare il più possibile della micia, facendo una pausa sulla clitoride e scandagliando un po’ il piccolo foro proprio in cima all’apertura vaginale. Mi è sembrato fosse passato poco tempo, tuttavia devono essere stati più o meno quattro minuti, e lei stava per scoprire questo nuovo genere d’orgasmo. Improvvisamente ho sentito l’interno della sua fica stringersi con forza sulle mie dita proprio mentre il piccolo foro cominciava a spingere verso l’esterno, allargandosi e sprizzando getti di fluido femminile nella mia bocca in attesa. Ho stretto la bocca sopra l’apertura e ha continuato a lavorarle il nodulo per mungerle gli umori senza farmene scappare una goccia; spruzzo dopo spruzzo il caldo, denso, opaco fluido superava le mie labbra; era un gusto che avevo dimenticato ed ancora una volta ho quasi pianto per i ricordi che mi riportava alla mente. Ho bevuto avidamente, come un neonato affamato dalla mammella di sua madre. Ho lavorato la sua passera finché non l’ho prosciugata, lentamente ho tolto le dita dalla vagina che stringeva ancora debolmente e ho leccato il rivestimento spesso di lubrificante che vi si era accumulato sopra. Dopo aver dato un ultimo, lungo, succhiante bacio alla fica, mi sono tolto dalle sue gambe e mi sono sdraiato accanto alla sua figura ansimante sul letto; ho messo una mano sul suo monte di Venere e delicatamente ho massaggiato l’intera area.”Devo supporre che nessuno abbia mai scoperto e sondato quel punto?”Mentre stava ancora cercando di riprendere fiato mi ha sorriso ed ha commentato, “Puoi ben dirlo. Giorgio, ne ho letto, ma leggerlo e sperimentarlo sono due cose diverse. Per un momento ho pensato che ti avrei pisciato in bocca, ma non me ne importava. Non ti ho pisciato addosso, non è vero?”Ho riso. “No, non mi hai pisciato addosso, sei venuta. Hai eiaculato per usare il termine clinico. Non tutte le donne possono farlo; Laura poteva, e non sapevo se tu avresti potuto. Avresti potuto avere quel tipo d’orgasmo senza spruzzare i tuoi umori, ma io speravo che tu spruzzassi.”Si è girata su di un fianco di fronte a me e ha cominciato a leccare gli avanzi dei suoi umori dal mio viso, finendo con un lungo bacio profondo.”Ora è il tuo turno,” ha detto sorridendo misteriosamente.Parte 2″Non devi farlo se non vuoi,” ho detto, non volendo che si sentisse obbligata. “Sarei perfettamente felice anche solo fottendo quella tua bella micia.”Ma già si era accomodava sul letto, posizionando la testa sopra il mio inguine, i suoi occhi apprezzavano la dimensione della mia erezione palpitante. Ha girato la testa per guardarmi e mi ha sorriso.”Lo voglio. Non ho mai detto che non mi piace scendere di testa su Roberto, ho solo detto che mi sarebbe piaciuto che lui lo facesse. Non mi obblighi, e credimi, se non volessi, nulla potrebbe farmi succhiare questo tuo mostro” e ha riso.Tornando al mio cazzo, ha piantato un caldo, bagnato, bacio proprio sulla testa, facendo correre la lingua sulla liscia superficie e ha raccolto la luccicante pre eiaculazione che c’era sulla punta. Ha lasciato che la testa del mio cazzo scivolasse tra le sue labbra e ha spinto la lingua nel buchino. Ha afferrato e carezzato la mia asta con una mano mentre l’altra mi carezzava delicatamente le palle.Ha sollevato la bocca dalla cappella per un momento e ha aggiustato la sua posizione inginocchiandosi tra le mie gambe, poi, abbrancata la base del cazzo fermamente con la destra, ha puntato l’asta contro la sua bocca e ha cominciato uno del pompini più fantastici che abbia mai ricevuto.Ho gemuto quando ho sentito la sua calda, bagnata, bocca scivolare sulla cappella. Si è fermata per un momento, fregando la liscia superficie con la lingua, facendo accumulare la saliva finché non le è scappata dalle labbra ed è scesa lungo l’intera lunghezza della mia asta.Usando il suo sputo come lubrificante, ha cominciato a prendere sempre più del mio cazzo in bocca, lavorandolo con una corta ma lenta carezza.Ho guardato affascinato mentre la mia virilità scompariva sempre più. Ben presto ho sentito la testa dei miei ventidue centimetri toccare la carne molle in fondo alla sua bocca e l’ho vista cambiare leggermente angolazione alla testa ed al collo. Ho indovinato quello che stava per accadere, ma non ero ancora preparato alla sensazione che stavo per provare per la prima volta. Laura non aveva mai preso completamente la mia asta in bocca, non poteva farlo nonostante avesse provato. Non ci avevo fatto caso, naturalmente, perché le altre cose che facevamo erano troppo piacevoli. Avevo sempre provato ad immaginare come si sarebbe sentita una donna ad ingoiare il mio cazzo sino alla radice. Stavo per scoprirlo.Senza por tempo in mezzo ha cominciato la discesa finale sopra il cazzo. Ho sentito la testa dell’asta passare per il fondo della bocca e scivolare, apparentemente senza sforzo, nella sua gola. Potevo scorgere il contorno del cazzo quando la cappella è entrata nel collo e ben presto il suo viso era pigiato contro il mio osso pubico e lei l’ha tenuto là, la lingua, le labbra ed i muscoli della gola lavoravano insieme per provocare scioccanti onde di piacere che percorrevano il mio sistema nervoso.Avendo bisogno di aria, lentamente ha fatto scivolare indietro l’asta fino a che la testa non è scoccata fuori dalla bocca, un lungo filo di saliva la connetteva alle sue labbra brillanti; mi ha guardato sogghignando.”Ti piace?”Senza attendere risposta, ha riportato con sicurezza la testa del mio cazzo alla sua bocca ingoiandone in un solo colpo l’intera lunghezza con una lunga carezza. Non c’era alcuna fretta in lei, i suoi colpi erano tutti uguali; una lunga, dolce discesa, una pausa mentre i suoi muscoli della gola lavoravano la testa e l’asta del mio cazzo, un lungo, lento ritorno finché solo la testa palpitante del mio membro rimaneva nella sua calda cavità orale. Non so come sono riuscito a resistere così a lungo, ma sembrava che il piacere continuasse per un tempo infinito prima che sentissi la pressione crescermi nelle palle fino al punto di esplodere. Se n’è accorta perché improvvisamente ha tolto la bocca dal cazzo e si è seduta sul letto con le mani che ancora trattenevano ed accarezzavano la mia asta luccicante della sua saliva.”Voglio che tu mi venga in gola ed in bocca, Giorgio. Voglio che tu mi fotta la faccia.”Ancora una volta non ha aspettato la mia risposta ma, rapidamente, si è mossa all’orlo del letto e si è seduta con i piedi a penzoloni. C’è voluto qualche secondo prima che il mio cervello annebbiato dal desiderio mi permettesse di ragionare ma alla fine ho capito e mi sono alzato dal letto e mi sono messo in piedi col cazzo sospeso come una spada grossa, carnosa davanti al suo viso. Ha afferrato l’asta con le due mani e l’ha portata alla bocca che aveva aperto al massimo per accogliere la cappella massiccia del cazzo. Si è chinata leggermente in avanti in modo che bocca e gola formassero un tubo diritto.Mi ha cinto le anche con un braccio e mi ha tirato a se senza esitazione; le mie palle erano appoggiate al suo mento mentre la penetravo fino alla base del cazzo. Il suo viso era seppellito nel mio inguine e ha pigiato le labbra con forza contro il mio osso pubico, la gola e la lingua nel frattempo mi lavoravano. Muoveva la testa da una parte all’altra come un cane che gioca con una pantofola. Dall’unione dei nostri corpi salivano rumori d’acqua.Ancora una volta non so dire come ho potuto resistere senza venire, è sembrata un’eternità prima che cominciasse a tirarsi indietro rivelando l’asta, luccicante e rivestita di saliva, del mio cazzo che emergeva poco a poco dalla sua cavità orale. L’ha afferrato alla base e quando l’ha rimosso completamente, ancora una volta è rimasta collegata da un grosso filo di saliva. Mi ha guardato e mi ha sorriso ancora una volta.”Ora, Giorgio quando ti prenderò ancora in bocca, voglio che tu spinga il cazzo avanti ed indietro nella mia gola proprio come se stessi fottendomi la micia; io giocherò con la mia clitoride e se siamo fortunati verremo insieme. Roberto ed io lo facciamo sempre e di solito raggiungo orgasmo proprio mentre lui si scarica. Non preoccuparti di quello che faccio, concentrati solo sulle tue sensazioni, o.k.?”Ha tirato il mio membro, quasi dolente per l’attesa, alla bocca e l’ha ingoiato ancora una volta. Aveva detto il vero e ho notato che una delle sue mani si è seppellita nel suo inguine, le dita lavoravano la micia al ritmo delle dolci carezze che mi dava la bocca.Ho preso la sua testa nelle mani e ho cominciato un lento movimento di chiavata, dentro e fuori, non volevo accelerare, mi piaceva la sensazione di avere tutti i miei ventidue centimetri sommersi, ad ogni passaggio, nella sua bocca sexy. Ben presto, tuttavia, il mio desiderio ha preso il sopravvento e ho cominciato a muovermi più velocemente, causando un’accelerazione alle carezze alla sua clitoride. Ora gemeva, come stavo facendo io, ed i suoi gemiti hanno causato vibrazioni lungo il cazzo, aumentando il mio piacere. La saliva scendeva dagli angoli della sua bocca e gocciolava sulle sue tette, lasciando una striscia luccicante in mezzo a loro.Ho sentito che le mie palle cominciavano a contrarsi e ho capito che il mio orgasmo era vicino. Era passato più di un mese da quando mi ero masturbato l’ultima volta, così sapevo che sarebbe stato un vero uragano quando fossi venuto. Lei ha sentito che mi avvicinavo all’orgasmo ed è ricorsa ad un trucco finale per portarmi oltre il punto di non ritorno. Usando come lubrificante l’abbondante saliva che cadeva dalle sue labbra tese, ne ha rivestito l’indice e l’ha spinto oltre il confine del mio sfintere, gradualmente ha cominciato a muoverlo dentro il mio retto finché ha trovato quello che cercava.Il mio piacere era aumentato sentendo quel dito bagnato scivolare nel mio culo ma mi sono controllato finché non ha trovato il bottone del piacere seppellito profondamente dentro quel passaggio proibito. Alla prima pressione del dito sulla mia prostata, ho sbattuto il cazzo profondamente nella sua gola e ho cominciato a venire; grandi spruzzi di sperma caldo e vischioso scivolavano giù per la sua gola. Vedevo i muscoli della gola lavorare per ingoiare il carico. Ho tirato indietro per farle gustare il sapore mentre la sua bocca continuava a lavorarmi. Stava venendo anche lei e la sua sinistra accarezzava la clitoride. Aveva tolto il dito dal culo ed usava la destra per far uscire più sperma dal cazzo e la sua bocca continuava a ricevere una raffica dopo l’altra del mio prodotto schiumoso. Quando i nostri orgasmi hanno cominciato a diminuire, ho fatto scivolare un’altra volta il cazzo ancora eretto nella sua gola per farle mungere le ultime gocce di sperma dalle palle che rapidamente si stavano vuotando.”È stato incredibile, Claudia,” è stato tutto quello che sono riuscito a dire mentre il cazzo diventato molle cadeva con un tonfo dalla sua bocca. Mi sono sdraiato sul letto esausto per il mio potente orgasmo. “Grazie.””Prego,” ha detto leccando alcune gocce di sborra sparse sulle sue labbra ed è strisciata fino a raggiungermi sul letto.”Vuoi ancora fottermi o vuoi che mi vesta?”Ho riconosciuto l’allegro e stuzzicante tono della sua voce e ho risposto a tono.”Dammi solo un minuto e ti chiaverò a più non posso. Ricordati che stai parlando con un individuo il cui cazzo non vede l’interno di una fica da più di un anno.”Parte 3Mi sono alzato dal letto e sono andato in cucina a prendere qualcosa da bere. Mentre prendevo un paio di bicchieri freddi dal frigorifero ho riflettuto su quello che era appena successo. Ero ancora incredulo, avevo appena scambiato orgasmi orali con la moglie di un amico, non un amico intimo, ma sempre un amico. Colpa? Ne sentivo un po’. Ogni pensiero razionale si è rapidamente dileguato mentre le dita agili di Claudia accarezzavano rapidamente la mia erezione palpitante.”Mi sentivo sola e ho pensato di venire a vedere cosa stavi facendo” ha detto ridendo mentre continuava ad accarezzare il cazzo e le palle.”Mmmm, sono contento. Mi piace quello che fai, ma ho un’idea migliore,” ho risposto, appoggiando le bibite e disimpegnandomi momentaneamente dal suo piacevole abbraccio.Mi sono girato a fronteggiarla e ho piantato un lungo bacio sulla sua bocca. “Facciamolo proprio qui, proprio adesso,” ho detto interrompendo il bacio. Ha risposto muovendosi verso il tavolo ed appoggiandovisi sopra, così facendo mi presentava una magnifica vista del suo culo e delle labbra sporgenti della sua micia dove il mio cazzo era così ansioso di entrare.E, dopo aver messo un po’ di saliva sulla punta della mia spada, l’ho puntata tra quelle lisce, recentemente rasate labbra della micia e l’ho inserita tutta con una lunga carezza. Claudia ha emesso un gemito di piacere quando ha sentito entrare l’ultimo centimetro. Ha spinto le anche contro la mia pancia con un movimento circolare lento, sensuale. Ragazzi, era incredibile come quella fica aveva afferrato il mio cazzo, usava i muscoli vaginali interni per lavorare le mie superfici più sensibili.Essendone rimasto privo così a lungo, ci si sarebbe potuto aspettare che venissi immediatamente ma, straordinariamente, sebbene il piacere fosse intenso, ho capito che sarei durato a lungo, probabilmente grazie al pompino terrificante che mi aveva appena fatto. Ero pronto ad una chiavata bella e tranquilla, ma Claudia aveva altre idee.”Vai Giorgio, fottimi con più forza. La mia micia è come un fuoco artificiale e potrei venire da un momento all’altro!”Le ho afferrato le anche, ho aumentato il ritmo e ho cominciato a sbattere, più forte che potevo, il cazzo nelle profondità della sua fica fradicia. Lei mi aiutava spingendo a più non posso mentre io accarezzavo il suo tunnel vellutato. I nostri respiri erano grugniti e squittii, rumori di schiaffeggiamenti riempivano la cucina. Ho lubrificato il suo sfintere con un po’ di burro e con un dito ho cominciato a fottere la sua porta posteriore, alla fine ero riuscito ad infilare due dita fino all’ultima nocca. Con le dita seppellite nel suo culo, sentivo il mio cazzo scivolare dentro e fuori della sua stretta, calda, micia. Era piacevole accarezzarla mentre la riempivo fino alle palle. Lei stava godendo ogni secondo di quel trattamento, aveva una mano tra le gambe per accarezzarsi continuamente la clitoride e di quando in quando si spingeva ad accarezzare il mio liscio, bagnato, cazzo mentre continuavo a scandagliarle le profondità. Eravamo dimentichi di tutto ciò che ci circondava, concentrati sul nostro piacere individuale e di coppia. Claudia veniva continuamente, le sue contrazioni si propagavano su e giù la lungo la rigidità del mio pistone.Che visione! Il culo di Claudia meravigliosamente configurato, la sua fica rasata, aperta dal mio cazzo luccicante, le mie dita imburrate che scivolavano attraverso la sua porta posteriore tesa. Sebbene fossi già venuto una volta, mi sono sentito agl’inizi di un secondo orgasmo e una sensazione di formicolio mi ha preso le palle.La cucina era piena di rumori di sesso, i nostri corpi si schiaffeggiavano ad un ritmo vecchio quanto l’uomo, i lamenti del nostro mutuo piacere, i rantoli mentre chiavavamo ci portavano ai picchi più alti dell’estasi. Ogni momento del nostro fare l’amore mi faceva comprendere quanto avessi perso della gioia di condividere il piacere fisico con un altro essere umano.Sentendo che i suoi orgasmi avevano rallentato per il momento, io ho rallentatoil ritmo per permetterci di riprendere fiato.”Giorgio, il tuo cazzo fa cose fantastiche alla mia micia, ma sono un po’ scomoda qui. Perché non ritorniamo in camera da letto e proseguiamo.””Grande idea Claudia. Hai veramente una fica fantastica, non potevo supporre che fosse così stretta, specialmente dopo aver avuto quattro figli,” ho detto togliendo la mia erezione dal suo passaggio che me la stringeva.Claudia si è girata verso di me e ci siamo abbracciati scambiandoci un lungo bacio scandagliante mentre il mio cazzo coperto dei suoi umori scivolava dappertutto sul suo addome sudato.”Andiamo in camera da letto Giorgio e porta il burro.”Potevo solo sperare che con quello scarno commento, volesse dire quello che io pensavo; non ha aspettato di vedere quello che avrei fatto, ma si è diretta senza indugi verso la camera da letto. Ho preso il burro, l’ho messo in un piatto e l’ho seguita adescato dalla vista di quel dolce culo e da ciò che mi era conosciuto tra quelle natiche strette. L’area tra le cosce era coperta da un rivestimento luccicante dei suoi umori ed altrettanto lo era il culo dove il mio attacco digitale – anale l’aveva sparso. Ero impaziente di scoprire cosa sarebbe accaduto ed inoltre non era ancora ora di pranzo.Parte 4Raggiunta la camera da letto davanti a me, Claudia è strisciata sul letto e si e messa a quattro zampe puntando il suo culo incredibile verso di me che entravo portando il burro nel piatto e con un’erezione enorme. Le labbra della micia, rivestite di umori che evidenziavano il suo desiderio, erano rosse e gonfie a muta testimonianza della sua eccitazione. Senza dire una parola ha abbassato la testa e le spalle sul letto e, portatasi le due mani dietro la schiena, ha aperto le chiappe separandole il più possibile, dandomi una chiara visione non solo della sua deliziosa fica, ma anche del bocciolo corrugato del suo ano che brillava per il burro portato poco prima dal mio dito.Mi sono avvicinato al letto, ho preso un po’ di burro molle, cremoso e ho cominciato a lubrificare la porta posteriore di Claudia. Si è lamentata per il piacere quando le miei dita hanno sfiorato l’orlo della sua apertura anale e poi delicatamente sono scivolate all’interno portando con loro una buona porzione di lubrificante. Uno, due, poi tre dita sono scomparse dentro lo stretto ingresso di Claudia che ha gemuto la sua approvazione all’invasione. Ho cominciato a muovere lentamente le dita dentro e fuori della stretta apertura e lei muoveva le sue anche indietro ed avanti spingendosi contro le mie dita scandaglianti. Si è lamentata per protestare quando alla fine ho rimosso le dita imburrate dal suo buco del culo rilassato.”Non preoccuparti Claudia, sto per mettere qualche cosa di molto più interessante delle mie dita, aspetta solo un momento” e ho preso un po’ di burro che ho cominciato a spalmare sul cazzo palpitante. “Sei pronta per il mio cazzo?””Stai scherzando? Se non mi metterai al più presto quel cazzo nel culo, potrei impazzire.”Non volendo prolungare la sua agonia ed impaziente di sentirmi avvolto dal suo didietro, mi sono avvicinato a Claudia ed ho messo la punta del cazzo imburrato all’ingresso del suo portale anale. Per un momento sono rimasto fermo assaporando il pensiero di invadere il passaggio segretissimo di Claudia e gliel’ho accarezzato un po’ con la cappella… giusto un assaggio di quello che stava per succedere. Sentendo il mio cazzo al suo ingresso, Claudia ha cominciato a spingere indietro, cercando di impalarsi sulla mia virilità.Stringendo fermamente l’asta sdrucciolevole in una mano, ho cominciato a spingere lentamente nello stretto anello di muscoli che formava la sua apertura anale, osservando come cominciava a tendersi ed adattarsi a me.Sebbene avessi unto il suo ingresso, il mio cazzo fosse rivestito di una grande quantità di materiale sdrucciolevole e le avessi sondato il canale con tre dita, c’era ancora molta resistenza a quell’invasione. Ho sentito il respiro di Claudia aumentare mentre spingevo per tentare di passare la barriera iniziale. Ho visto l’apertura tendersi, le rughe distendersi nel cominciare ad accettare il cazzo enorme che spingeva dentro di lei. Improvvisamente, e con sollievo di ambedue, la bocca anale è scivolata oltre il bordo della cappella, lasciando fuori solo l’asta.Ho fatto una pausa per darci agio di adattarci alla nuova situazione. Sentivo il calore del suo interno e la flottante, stringente, massaggiante azione dei suoi muscoli rettali sulla testa del mio cazzo. Ho rischiato di venire sul momento rovinando la nostra esperienza, ma in qualche modo ho avuto la forza di volontà di resistere. Non ho ricominciato a spingere finché non l’ho sentita riprendere a spingere contro di me come segnale del suo desiderio di essere penetrata di più. Nessuno di noi ha parlato ma il rumore dei nostri respiri ed i lamenti di soddisfazione aumentavano di volume.Lentamente, lentamente, poche frazioni di centimetro alla volta, la mia asta d’acciaio scompariva nel suo buco, spinta dalla pressione della penetrazione. Ora sembrava facesse caldo nella stanza, vedevo gocce di sudore formarsi sulla schiena di Claudia e sentivo che anche il mio corpo ne era coperto.Claudia ha abbandonato le chiappe per un momento e ha fatto passare le mani tra le gambe per sentire quanto cazzo era rimasto fuori dal suo culo, ne mancavano sette centimetri.Ha messo le mani e gli avambracci sul letto e, facendo leva, improvvisamente ha spinto con forza ed ha rantolato mentre si impalava sugli ultimi centimetri di cazzo. Le mie palle ora erano contro la pelle liscia della sua micia nuda, le cosce schiacciate contro le sue, il mio cazzo era completamente immerso. Mantenendo la mia posizione profondamente dentro di lei, ho cominciato ad usare i muscoli per far contorcere il cazzo e ciò ha portato ad una reazione immediata di Claudia che ha risposto stringendo ritmicamente i tessuti rettali intorno al mio membro, massaggiandone l’intera lunghezza col suo calore.Che sensazioni incredibili stavamo sperimentando, ed io non avevo ancora cominciato a muovermi.”Oh, dio, Giorgio, che bello sentire il cazzo nel culo. Non avrei mai pensato che potesse essere così meraviglioso.”Con un brivido ho compreso che stavo prendendo la sua verginità anale.”Vuoi dire che questa è la prima volta che ti fottono il culo?””Sì, Giorgio, sei il primo a prendermi lì dietro. Roberto me l’ha chiesto qualche volta ma fino a oggi ho sempre pensato che fosse troppo doloroso, ma ora smettiamola di parlare e cominciamo ad agire.”Senza perdere tempo ho cominciato a tirarmi indietro, sguainando il cazzo e ho osservato che la carne, che era stata spinta dentro dalla mia inserzione, ha cominciato a muoversi nell’altra direzione, esponendo un po’ dell’interno rosa della sua porta posteriore. Ho tirato indietro lentamente fino a che solo la cappella era rimasta dentro, e poi ho cominciato lentamente, ma non tanto lentamente quanto prima, a spingere dentro l’intera lunghezza. Ho ripetuto la procedura alcune volte, stabilendo un ritmo e prendendo gradualmente velocità finché sono giunto ad impalarla con la mia intera lunghezza con una velocità ed una forza adatta a tutti e due.Claudia ha cominciato ad usare le mani per giocare con la sua micia, accarezzava la clitoride ed immergeva parecchie dita nel buco vuoto della sua fica, aumentando la pressione sul cazzo. Ho afferrato le sue anche con due mani e ho cominciato ad aumentare la forza e la velocità delle mie spinte, mentre guardavo come ipnotizzato la lunga e grossa verga scivolare facilmente dentro e fuori in quell’apertura stretta.Claudia ha cominciato a venire per prima, il primo indizio è stato l’improvviso contrarsi del suo anello anale intorno alla base del mio cazzo quando la prima onda del suo orgasmo è arrivata. Stringeva, si apriva. Stringeva, si apriva. Il suo interno alternativamente mi afferrava e mi rilasciava mentre il suo orgasmo esplodeva nel suo corpo. Ho raddoppiato gli sforzi, cercando di arrivare anch’io e spingevo nel suo culo, felice per l’abbondanza di lubrificante che mi permetteva di fottere il culo di Claudia con abbandono. Lei diventava sempre più selvaggia e ho cominciato ad avere problemi a stare in sella. Sentendo gli inizi del mio orgasmo, ho accorciato i colpi e ho stretto la presa sulle sue anche, viaggiando verso quello che mi sentivo essere l’orgasmo più potente che avessi mai sperimentato.Poi è arrivato. Le mie palle si sono contorte e ho seppellito la mia intera lunghezza nel suo buco che mi stringeva e l’ho tenuta là mentre il mio sperma ha cominciato a vomitare. Lei è venuta di nuovo, sentendo il calore della mia iniezione, e l’azione del suo muscolo era quello che ci voleva per mungermi le palle. Dopo i primi spruzzi ho cominciato a fottere di nuovo, la mia sborra ha aumentato la scivolosità del suo canale posteriore ed il mio cazzo ha continuato a muoversi versando sempre più sperma. Ce n’era a tal punto che non poteva essere contenuto dal buco e ha cominciato ad uscire, abbattendosi sulla micia e gocciolando sul letto. Non riuscivo a smettere di eiaculare; anche dopo che le mie palle erano state prosciugate, il mio cazzo era ancora duro e potevo sentire le contrazioni dei muscoli che cercavano di estrarre sperma anche se non ce n’era più. La vista mi si è annebbiata e per un momento tutto è diventato nero. Poi è passato e ho sentito che Claudia si stava ancora agitando con forza con il culo ancora agganciato a ciò che rimaneva della mia erezione.È caduta in avanti, io sono caduto con lei e siamo rimasti sdraiati insieme sul letto, il mio cazzo ancora conficcato nel suo culo. Siamo rotolati sul fianco e gradualmente il mio membro molle ha cominciato ad uscire ed alla fine l’azione dei suoi tessuti rettali l’ha forzato ad uscire e cadere con un tonfo contro la sua coscia. L’ho tenuta stretta nelle mie braccia, stringendola e baciandole il retro del collo e le spalle, la mia mano l’ha circondata e dolcemente le ha accarezzato la pancia e le mammelle. I nostri respiri erano ancora piuttosto agitati e sentivo il suo corpo ancora scosso e tremante per i suoi potenti orgasmi.Guardando sopra la sua spalla ho notato quella che sembrava essere una lacrima che strisciava giù per la guancia; la paura di aver fatto male ad una così bella donna che mi aveva dato tanto piacere, si è impossessata di me.”Claudia… Claudia… Va tutto bene,” ho domandato girandole un po’ il viso verso di me.”Sì, Giorgio… e tutto ok. Piango perché non ho mai sentito tanto piacere quanto quello che mi hai dato oggi. Piango perché abbiamo cominciato qualcosa che sarà difficile per noi controllare o fermare. Piango perché ora devo andare a casa da Roberto, e so che sarà una cosa diversa. Non so cosa potrà accadere poi. Stringimi, Giorgio, per favore.”Le sue parole mi hanno ferito come un coltello. Perdendo il controllo di me stesso, avevo causato angoscia ad un altro? Avevo lasciato che le mie necessità ed il dolore della perdita guastassero il futuro di Roberto e Claudia? Una parte di me odiava Roberto per non essere venuto incontro alle necessità di quella bella donna che tenevo tra le braccia così teneramente, proprio dopo averla lasciata quasi inanimato con la mia virilità. L’altra parte odiava me per le cose che erano successe. L’ottimista che c’era dentro di me diceva che le cose si sarebbero sistemate in qualche modo. E non era ancora ora di pranzo.Claudia si è sottratta al mio abbraccio ed è rimasta accanto a me con una bella espressione di “appena chiavata” sul viso. Sorrideva, a dispetto delle lacrime, e mi guardava.”Sei confuso, Giorgio, ed anch’io lo sono. Posso usare la tua doccia?””Naturalmente. Gli asciugamani puliti sono nell’armadietto.””Tu non vieni con me?”Il mio stomaco si è contratto. “Pensi sia una buona idea?””Perché no? Giorgio, non possiamo negare quello che è ha accaduto tra noi. Siamo attratti l’un dall’altro. Non cercare di dirmi che non hai mai pensato di fare l’amore con me quando Laura era viva.”Non potevo negare la verità delle sue parole e non ho neppure tentato di protestare, ma non mi sono mosso dal letto.”Alzati, Giorgio, andiamo a lavarci e poi decideremo cosa fare di Roberto.”Ha allungato verso di me le mani ben curate e mi ha dispensato uno dei suoi sorrisi che illuminavano la stanza. Dentro di me bollivo ed ancora una volta ho rifiutato di pensare alle conseguenze. Ho preso le sue mani nelle mie, mi sono alzato e ci siamo guardati per un momento; poi ci siamo baciati. Non appassionatamente, ma teneramente, affettuosamente, come innamorati. Le mie braccia la circondavano, ho stretto il suo corpo contro il mio e sentivo la forma delle sue mammelle contro di me, i capezzoli ancora fermamente eretti, la sua passione covava ancora sotto la cenere.Abbiamo interrotto l’abbraccio come per una mutua decisione e siamo andati nella doccia. Quello che è accaduto più tardi è un’altra storia.
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