Capitolo 1L’inizioHo girato la curva, finalmente sono quasi a casa. È stata una lunga giornata di lavoro ed sono pronta a godermi casa mia. Mio marito, Roberto, è fuori città per lavoro e mio figlio, Bobby, è all’università in città; sarà una sera tranquilla così potrò rimanere seduta e rilassarmi. Parcheggiando ho visto Luca che sta giocando col cane vicino al recinto. Luca, 20 anni, è cresciuto con Bobby ed ha un anno di più; lo conosco da quando aveva quattro anni, ora fa body building ed i suoi muscoli sembrano duri come la roccia. Oggi porta una canottiera, come al solito, per esibire i suoi muscoli; indossa anche un paio di jeans blu tagliati; sta lanciando pezzi di legno al suo cane. Entro e mi verso un bel bicchiere di vino; ora in bagno, una bella vasca di acqua calda, entrare e rilassarsi mentre si beve il vino, proprio quello che ci vuole per combattere lo stress della giornata. Stando seduta e bevendo il vino prendo il sapone e comincio a lavarmi collo e viso; quando la pezza che copre la mia mano raggiunge i miei bianchi seni morbidi, i capezzoli immediatamente si mettono sull’attenti. Deposito la pezza sul lato della vasca e prendo un altro sorso di vino, poi la mano nuda torna a massaggiare i miei seni insaponati. Provo a strizzare il capezzolo ma è così sdrucciolevole che mi scivola tra le dita; mentre delicatamente vi traccio intorno dei piccoli cerchi, comincio a fantasticare di fare l’amore con un amante immaginario. L’altra mano scivola tra le mie gambe, tra le labbra e comincia a massaggiare la clitoride. Ultimamente sto immaginando spesso di fare l’amore con qualcuno che non sia Roberto. Siamo sposati da 22 anni ed io ero vergine quando ci siamo incontrati, non ho mai fatto veramente l’amore con qualcuno che non fosse mio marito. Il vino deve avere già avuto effetto su di me perché ho un orgasmo molto rapidamente. Esco dalla vasca, mi asciugo e scivolo in un reggiseno bianco molto sexy e mutandine bianche. Suona il campanello della porta, "Chi può essere"?, mi domando. Mi metto l’accappatoio e vado alla porta. È Luca, "Ciao, Luca, entra." "Ciao, Patrizia. È un momento sbagliato?" "Oh no, sono appena uscita dalla vasca, ti va un bicchiere di vino?" "Perché no." Verso due bicchieri "Vieni in soggiorno e siediti." Luca si siede sul divano ed io sulla poltrona di fronte a lui. Mentre mi siedo l’accappatoio scivola via dalle mie gambe mostrando qualche centimetro di mutandine; rapidamente mi copro ma sono sicura che Luca l’ha notato, sicuramente deve aver visto gli slip. Sono imbarazzata, tuttavia, il fatto che Luca abbia visto una parte così intima di me mi da il batticuore. Il mio cuore batte più velocemente e spero di non essere arrossita. I suoi muscoli sembrano duri come l’acciaio, ha appoggiato le gambe al tavolino e posso vedere dentro una gamba dei jeans tagliati, non porta biancheria intima! Vedo le palle e la testa del pene! Non so se lo sta facendo intenzionalmente. Cerco di guardarlo negli occhi, ma i miei tornano sempre al suo inguine. Sento che la mia temperatura sale e sento che sto diventando rossa. Devo combattermi per portare lo sguardo altrove, mi chino per prendere un pacchetto di sigarette sul tavolino davanti a Luca e le falde dell’accappatoio si aprono. So che si può vedere il mio reggiseno e la curva del seno. Si vedranno i capezzoli attraverso il reggiseno sottile? Spero di no. Sono contenta di essermi messa il mio più bel reggiseno questa sera. Lui prende l’accendisigari e offre di accendermi la sigaretta, mi devo chinare di nuovo per permettergli di farlo. Dapprima penso di tenere chiuse le falde dell’accappatoio, ma poi propendo per non farlo; osservo i suoi occhi che si abbassano al mio seno. Non ci faccio caso, indugio qualche secondo per lasciargli assapora la visione, mi da un formicolio di eccitazione avere qualcuno che mi fissa i seni morbidi. Ad essere sinceri non può vedere più di quanto vedrebbe se fossi in costume da bagno, io penso ancora a Luca come ad un ragazzino, è stato amico di Bobby per anni, sua madre è una buona amica con cui chiacchiero volentieri. "Non t’ho visto molto ultimamente, cosa stai facendo"? "Ho una ragazza e passo molto tempo con lei." "Chi è"? "Oh, non la conosci. Ai miei genitori non piace. È più vecchia di me." "quanto più vecchia"?, domando sedendomi sulla poltrona"Ha trentasei anni." "Mio dio! Ha solo qualche anno meno di me," penso. "Ho pensato che forse potresti aiutarmi con un problema che ho." Luca mi parla sempre dei suoi problemi, fin da quando era ragazzino veniva a discutere con me i problemi che non si sentiva di discutere con sua madre. "Sicuro, qual è il problema?" Il mio sguardo sfiora il suo inguine. "Le piace il ballo lento ed io non l’ho mai imparato. Me lo insegneresti"? "Ne sarò felice, vuoi iniziare ora." "Sì, se non ti dispiace." "Ok, metterò su della musica lenta e t’insegnerò come ballarla." Scelgo un CD e mi faccio aiutare a spostare il tavolino. Ancora una volta l’accappatoio si apre quando mi chino ad afferrare il tavolino e questa volta non potrei adoperare la mano per tenerlo chiuso, anche se volessi. Luca da di nuovo una lunga occhiata alla fessura; questa volta ne sono consapevole perché sto mostrando più del necessario. Sono pronta a dare a Luca la prima lezione di ballo, sono in mezzo alla stanza e lui è di fronte a me. Prendo la sua destra e la metto alla mia vita, è molto teso quando metto la mia sinistra sulla sua spalla muscolosa e prendo l’altra sua mano nella mia. "Ora rilassati, non sarai mai un buon ballerino finché non imparerai a rilassarti." Veramente anch’io mi sento strana col mio braccio intorno Luca, non avevo ancora compreso quanto fosse grande e per la prima volta posso dire che i suoi muscoli sono realmente duri come sembrano. Dopo alcune canzoni Luca sta andando alla grande, impara velocemente. Ci sediamo per qualche minuto, finiamo il nostro vino e ne verso dell’altro per tutti e due. Mi sento un po’ barcollante. "Balliamo ancora un po’ e poi me ne andrò a casa." "Ok". Questa volta Luca mi attira vicino al suo corpo solido. Sono un po’ spaventata quando i miei seni spingono contro il suo torace, non me lo aspettavo, non so se allontanarmi o no; decido di non imbarazzarlo e mi accoccolo contro di lui. Il suo corpo è veramente solido, sento ogni singolo muscolo del collo e della spalla. Non posso resistere ad accarezzare con la mano i muscoli duri. Danza come se l’avesse fatto per anni, mi viene il sospetto che sia tutto un piano per tenermi tra le sue braccia. Usa la destra per spingere la mia testa contro la sua spalla, la canzone sentimentale ed il vino mi fa sentire romantica e per qualche secondo dimentico con chi sono, non offro resistenza, chiudo gli occhi ed appoggio la testa sulla sua forte spalla. Mi stringe per un secondo ed io gli rendo la stretta, è bello sentire il suo giovane corpo atletico contro il mio. La mia mano sinistra strofina la parte posteriore del suo collo; sentendo una protuberanza spingere contro la mia coscia, so che si sta eccitando. Devo fermarmi prima che si vada troppo oltre. Alzo la testa dalla sua spalla e cerco di fare un piccolo passo indietro; Luca trattiene il suo braccio destro con forza intorno a me, mi prende i capelli e dolcemente forza la mia testa ad alzarsi e guardarlo nei suoi occhi azzurri da bambino. Mi guarda per un momento, poi si abbassa e mi bacia sulla bocca! Non posso crederlo! Lo conosco da quando aveva quattro anni! È come un figlio per me! Provo ad allontanarlo. "Luca! Cosa fai?" non risponde, mi tira contro di se e pressa di nuovo la sua bocca contro la mia. Sono così spaventata dalle sue azioni che la mia bocca si apre e la sua lingua scivola dentro. "Mmmppphhhh," cerco di protestare ma il suono è smorzato dalla sua lingua nella mia bocca. Rantolo sorpresa mentre la sua mano trova il mio seno destro! Luca mi tocca il seno! Che bella sensazione! Esito un minuto e penso a cosa sta accadendo mentre Luca mi accarezza. Voglio che continui, ma so che non posso permetterlo. È sbagliato! Uso la mano libera per spostare la sua dal mio seno, forse dovrei dirlo a sua madre. "Patrizia, lo sai che ti piace," la sua voce è molto calma. "È bello, Luca, ma è sbagliato. Per favore non farlo di nuovo." Prende la mia mano e la trattiene con la sua dietro la mia schiena, ora tutte e due le mani sono prigioniere, una è tenuta dietro la mia schiena, l’altra è sopra la sua spalla e mi tiene così vicino che non posso muoverla. La sua mano trova di nuovo il mio seno, lo schiaccia e lo carezza; sono impotente a fare qualsiasi cosa. Il mio respiro diviene più affannoso ed il cuore batte sempre più forte, sembra voglia saltar fuori dal torace. "Luca, per favore non farlo!" Supplico, lo imploro; la mia voce è presa dal tremito. È così forte che non posso scappare. Lentamente fa scivolare una mano dentro l’accappatoio e poi dentro il reggiseno! "No, Luca, per favore togli la mano! Lasciami andare….. ora!" "Rilassati, Patrizia, sai che è bello." La sua mano è molto calda quando tocca la parte superiore del mio soffice gonfiore. È una sensazione incredibile! Le sue dita si aprono ed accarezzano i lati del capezzolo mentre la mano s’immerge sempre più nel reggiseno. Il mio capezzolo s’indurisce. "Per favore non farmelo!… Non voglio!" Cerco ancora di fermarlo, ma è determinato a sentire i miei seni. Il capezzolo scivola oltre la giunzione delle dita mentre la mano scende sempre più, il capezzolo duro salta contro il suo palmo della mano. Gioca col mio seno mentre lotto per fermarlo. "Luca, non voglio farlo." Sto lottando contro la voglia di piangere. Sento la pelle coriacea della sua mano contro la morbida pelle liscia del mio seno. Prende il capezzolo duro tra pollice ed indice e lo torce, non con forza, molto delicatamente."Nooooooooooo…… oooooooohhhhhhhhh" Che grande sensazione, ma devo fermarlo, non sono quel genere di donna. Nessuno mi ha toccato i seni da quando ho incontrato Roberto. Lotto per liberarmi, il cuore mi batte selvaggiamente. E così forte che so se non potrò mai a liberarmi dalla sua presa. Mi fa indietreggiare, mi spinge contro il muro e fa scivolare l’accappatoio dalle mie spalle. Guarda il mio sottile reggiseno bianco con l’impronta dei miei capezzoli duri che sporgono, copre dall’esterno del reggiseno la mammella con la sua mano, trova il gancio, lo afferra. Mi sgancia il reggiseno!!! "No, Luca, No… per favore non farlo… Noooooooooooooooooo". Slaccia il reggiseno e lo spinge da parte scoprendo la pelle lattea del seno alla luce della stanza. Guarda la mammella mentre il suo dito disegna delicatamente dei cerchi intorno al capezzolo. È inutile lottare, rilasso il corpo, mi sento così vulnerabile, come ho potuto finire in questa situazione? Luca stringe la mammella a lungo; ad essere sinceri la sensazione e fenomenale! Ora il respiro è diventato più affannoso, spero non si accorga di quanto mi sta eccitando. Voglio che si fermi, ma contemporaneamente non voglio che si fermi. Mi sembra così strano che qualcuno così giovane e bello porga tanta attenzione al mio seno. Delicatamente comprime la mia collina morbida da diverse angolazioni e la guarda muoversi; mette il palmo della mano sopra tutta la mammella e fa un grande e lento movimento in senso orario. L’appiattisce delicatamente e poi tira ancora il capezzolo. Oh, che piacere, particolarmente quando tira il capezzolo! Sono confusa, non so come fermarlo e se farlo. Carezza ancora la mia carne completamente esposta e di quando in quando mi pizzica il capezzolo. "Quando avevo dieci anni, stavo giocando qui con Bobby ed abbiamo trovato delle fotografie che ti ritraevano." So esattamente a quali fotografie si riferisca, erano quelle in cui Roberto mi aveva ritratto nuda. Avevo sempre sperato che nessuno le vedesse! "Da quel giorno ho sempre desiderato giocare con le tue tette, sono soffici e lisce come avevo immaginato. Le tue tette sono ancora più belle che in quelle fotografie di 10 anni fa ed i tuoi capezzoli sono fantastici". Toglie la mano dal seno e lo guarda. Arrossisco. Non posso resistere. È così bello sentire la mia nudità accarezzata da un giovane uomo muscoloso ma so che non posso permetterlo e cerco di lottare ancora una volta per liberarmi. Quando inizio a lottare strige il seno con più forza, mi fa male. È troppo e rilasso di nuovo il corpo. "Per favore, Luca, non dovresti farlo!" La mia voce trema ancora. "Sai che ti piace, lo capisco dal tuo respiro". Sto ansando, sia per lo sforzo del lottare che per l’eccitazione. Luca slega la cintura dell’accappatoio e lo apre facendo apparire le mutandine bianche. La mano lascia il seno e si sposta verso la vita e poi più i basso. Le sue dita scivolano sotto l’elastico delle mutandine. "No, Luca, per favore, per favore fermati!… per favore non farlo!… per favore non mettere la mano nelle mutandine. Non toccarmi lì!" Comincio a tremare ed il respiro diventa ancora più affannoso. Le mie ginocchia sono deboli, non sono mai stata così in balia di un uomo prima di ora, ho paura e sono eccitata. Non posso sfuggire alla presa della sua mano che scivola nelle mutandine e si ferma sui sottili peli pubici. Fa passare le dita tra i peli e li tira delicatamente. Non mi fa male, sta solo giocando. Esplora il mio cespuglio di peli pubici ed ogni tanto tira un singolo pelo. Si sofferma e si diverte a giocherellare con me. "Per Favore non mi toccare là… Va bene toccarmi i seni se lo vuoi, ma non mi toccare laggiù… Puoi fare quello che vuoi coi miei seni… ma per favore, per favore non mi toccare sotto la vita." Spero che se lo lascerò giocare con i miei seni sarà soddisfatto e non passerà ai genitali. Sto quasi per piangere, le sue dita toccano le mie labbra esterne, le esaminano delicatamente e ne provano la forma, scivola dalla destra alla sinistra; cerco di stringere le gambe, ma la sua coscia muscolosa è tra le mie e me lo impedisce. Le sue dita lentamente esplorano le mie labbra, sento che mi sto bagnando! Sono veramente eccitata! Sto facendo un errore! Muovo le anche a destra e sinistra per cercare di spostare la mano dalla mia passera. "Oooohhhh…," la mia voce è quasi un bisbiglio, "Luca, per favore gioca coi miei seni, succhiameli. Per favore succhiami le tette. Mi piace quando giochi con le mie tette, mi piace quando mi tiri i capezzoli… Oooooooohhhhhhhhhhhhhhhhh." Le sue dita spargono i miei umori sulle mie labbra formicolanti. "Luca, non vuoi sentire le mie mammelle? Pizzicami i capezzoli". Proprio quando sto ancora per protestare ancora una volta, il suo dito scivola tra le mie labbra, trova la clitoride formicolante e molto delicatamente la massaggia. La sensazione è di estasi, un altro lamento mi sfugge dalle labbra. "Ooooooohhhhhhhh." Sono indifesa, il respiro ha raggiunto una velocità incredibile, il suo dito lentamente trova la strada della bagnata apertura vaginale. "Uhhhh…" rantolo ed il mio corpo si tende per un secondo mentre il dito scivola facilmente dentro di me. È una delle sensazioni più meravigliose che abbia mai provato. "Sei davvero bagnata, Patrizia!" "Oooohhhhhhhhhh… Questo… non vuole dire… che sia… eccitata. Per favore non farlo. Per favore togli… il dito… Luca, per favore… per favore… smetti… di farlo." Cerco di parlare come se non fossi eccitata, ma la voce mi tradisce. Molto lentamente fa scivolare il dito dentro e fuori… dentro e fuori… dentro e fuori. Involontariamente allargo le gambe e muovo le anche avanti ed indietro al ritmo del suo dito. "Oooooooohhhhhhhh…" il mio corpo scotta ed è completamente coperto di sudore. Luca tiene il suo giovane corpo sportivo contro di me. Fa scivolare dentro un altro dito, poi un altro ancora, riempie con le sue dita la mia apertura, lentamente le fa scivolare dentro e fuori per parecchi minuti. Ritorna alla mia clitoride, io allargo ancora di più le gambe e stampo il mio osso pubico sul suo palmo. "Ooooooohhhhhhhhhhhh". Ora la mia respirazione è pesante, il mio torace sale e cade ad ogni respiro. Mi sono arresa completamente a questo giovane dominante. La mia volontà è scomparsa, la mia voce è un bisbiglio. "Oooohhhhh…Luca, come…mi tocchi bene. Per favore non fermarti. Ti voglio… ancora di più!" "non hai idea di quante volte ho sognato di toccare la tua micia. Quando porti quei pantaloncini stretti e posso vedere il contorno delle labbra della tua fica, divento selvaggio. Una volta quando avevo 14 anni, ero sdraiato sul pavimento proprio in questa stanza, tu ti sei avvicinata ed io ho potuto vedere la tua micia coperta solo dalle tue sottili mutandine. Sono andato casa e mi sono masturbato pensando a te."La sua voce è ancora calma e lo sguardo è freddo. Lo guardo in quegli occhi azzurri e con la mano intrappolata sulla sua spalla, porto la sua testa alla mia e gli do un appassionato bacio lungo e profondo. La mia lingua vaga nella sua bocca, Luca lascia andare le mie mani. Senza interrompere il nostro bacio, lo circondo con un braccio e porto l’altro al suo inguine. Strofino il suo membro eretto attraverso i logori jeans, la mia mano scivola dentro la gamba dei pantaloncini; trovo il suo cazzo duro e gli avvolgo intorno le dita. L’ultima volta che ho visto il suo pene era lungo meno di tre centimetri (era molto giovane allora). Ora deve essere di venti centimetri e duro come una roccia. Lo tiro fuori dalla gamba dei pantaloncini e comincio a pomparlo lentamente. Sento una testa del fungo gonfia, un’asta lunga e dura, sento il ciuffo di peli ruvidi alla base. Fa scivolare via l’accappatoio dall’altra spalla e lo lascia cadere sul pavimento, anche il reggiseno cade ed i miei seni oscillano liberi. Ritorna con la mano alla mia micia, il suo dito scivola tra le labbra e trova di nuovo la clitoride, questa volta dall’esterno delle mie mutandine bagnate; con l’altra mano mi massaggia le tette, passando dall’una all’altra, mi pizzica i capezzoli e le mammelle. Ci guardiamo negli occhi mentre esploriamo le parti più private dell’altro. Ora voglio sentire il suo cazzo dentro di me! La mia mente sa che ciò che voglio è sbagliato, ma la mia micia lo vuole dentro. Attiro alla mia la sua testa e lo bacio profondamente. La mia lingua vaga nella sua bocca e lui sta a bocca aperta ad accettarla. L’altra mano non smette di scivolare su e giù lungo la sua verga. "Voglio baciarlo. Voglio il tuo cazzo nella mia bocca. Ti piace farti succhiare il cazzo?" Non posso credere alle mie orecchie. "È la cosa al mondo che preferisco". Mi inginocchio di fronte a Luca, si slaccia i jeans e li lascia scivolare al pavimento. Sono sulle ginocchia e ammiro il suo bel cazzo grande e duro, le sue palle pelose e le sue cosce muscolose. Prendo il cazzo massiccio nella mano, lo porto alla bocca, apro le labbra, le faccio scivolare sopra il gonfiore imporporato della cappella ed inizio a succhiarlo come un ghiacciolo; gusto l’umidità che c’è sulla cappella, assaporo il muschiato dell’asta. Prendo in mano le palle, le schiaccio delicatamente mentre scendo leccando lungo l’asta e poi lecco le palle pelose, una alla volta. Prendo in bocca una palla e la succhio, le mie mani gli massaggiano il culo sodo. Torno a mettermi in bocca il cazzo e succhio più forte che posso. "Oooohhhhh…succhi così… bene… l’ho sempre saputo… che eri una…. grande succhia cazzi"!, ora Luca si lamenta e respira così affannosamente da non riuscire a parlare. In pochi secondi il suo cazzo si gonfia ancora di più e comincia ad eiaculare. La sua sborra mi riempie la bocca; mi sono dimenticata che i giovani vengono molto in fretta. Ingoio tutto il suo sperma caldo e salato e sono delusa che sia venuto così rapidamente. Ritornando alla realtà valuto quello che è appena successo; ho sbagliato, ho fatto un pompino al ragazzo della porta accanto, mi vergogno di essermi lasciata trasportare. Se Roberto lo sapesse? Mi abbandonerebbe? Non riesco a guardare Luca, spero che se ne vada rapidamente. Bobby lo saprà? Sarò oggetto dei pettegolezzi del quartiere? Luca dirà ai suoi amici che si è fatto succhiare dalla mamma di Bobby? Verranno altri ragazzi giovani aspettandosi un pompino? Verranno in gruppo e mi prenderanno? Cosa mi faranno? E tutto questo per avergli fatto vedere un po’ di seno, l’ho eccitato e lui non ha potuto resistere. Ma Luca non se ne va, mi fa sdraiare sul pavimento e si inginocchia accanto a me. Sentendomi molto colpevole, chiudo gli occhi per non guardarlo. Mi toglie le mutandine, mi apre le gambe e vi si inginocchia in mezzo. Sono troppo umiliata per resistere, rimango sdraiata sul pavimento. Le sue mani scivolano dappertutto sulla mia micia mentre la guarda per la prima volta. Ho peli pubici molto sottili e non ha difficoltà a vedere la mia passera alla luce del giorno. Mi apre le labbra piene ed investiga la mia fessura. Si china e bacia la lanuginosa area pubica. I suoi baci si muovono dalle labbra esterne alla mia apertura bagnata. La sua lingua lentamente si bagna dentro di me! È troppo bello. Il mio respiro torna a diventare affannoso, metto le mani sulla sua testa e passo le dita tra i suoi capelli; la sua lingua vaga dappertutto dentro la mia micia calda, scivola dentro e fuori, la sento salire tra le labbra intime bagnate, lecca molto velocemente mentre lentamente si avvicina alla clitoride in attesa. Mi lecca più volte la clitoride. "Ooooooooooooohhhhhhhhhhh! …È…mera…viglio …so!!!" Mi succhia la clitoride dentro la bocca e la muove dentro e fuori…dentro e fuori… dentro e fuori… strizzandola ogni volta che passa tra le sue labbra bagnate. "Ooooooooohhhhhhhh… non fermarti…per favoe… non fermarti!" Le mie anche si alzano dal pavimento alla sua bocca. Respiro sempre più affannosamente, la mia pelle comincia a formicolare, i miei muscoli si tendono. "Sto per venire!… Ooohhhhhh vengo!… vengo… Succhiami… la fiiiicaaaaa!" Dopo molti minuti di orgasmo il mio corpo si rilassa e Luca si alza e si sdraia su di me. È bello avere questo giovane corpo su me; l’avvolgo con un braccio e l’abbraccio forte, le mie gambe sono aperte ed appiattite sul pavimento. Ci baciamo appassionatamente. Luca abbassa la testa ai miei seni, lecca prima un capezzolo e poi l’altro, quindi delicatamente ne risucchia uno in bocca, risucchia prima un seno e poi l’altro, la lingua colpisce leggermente i capezzoli. Mi bacia il collo, mi succhia il lobo dell’orecchio ed io sento il suo fiato caldo nel mio orecchio. Poi mi bacia di nuovo sulla bocca, è un lungo affettuoso bacio erotico. Lo abbraccio e gli accarezzo la schiena muscolosa con entrambe le mani. Gli accarezzo il collo ed il retro della testa, sento qualche cosa che si muove tra le mie gambe. Sta tornando di nuovo duro! Un’altra cosa che ho dimenticato dei giovani, il loro ritornare duri velocemente. Senza usare le mani Luca muove le anche ed il suo pene strofina tra le labbra bagnate della micia! Respiriamo ancora appassionatamente. "Oh, Luca… mettimelo… dentro… voglio… che… tu… mi fotta…per favore chiavami." Riesco a malapena a parlare. Le mie gambe sono aperte quanto più posso, prendo in mano il suo cazzo rigido e lo guido alla mia apertura bagnata. Delicatamente fa scivolare la testa dentro di me, si muove molto lentamente, non lo spinge in profondità. Mi sta eccitando! Mi fa impazzire! "Luca… lo… voglio… tutto… foootttiiiimiiii!" Lui lo infila tutto con un unico duro colpo. È meraviglioso. Mi riempie completamente la fica, io avvolgo le gambe intorno alla sua vita e lui comincia a spingere. Su e giù, dentro e fuori. È troppo bello! Sento la testa e le vene del cazzo scivolare con forza sulle mie pareti interne. È grande! Pompa con lunghe potenti carezze, spinge e spinge e spinge. Mi fa impazzire d’eccitazione. Dura molto di più questa volta, mi prende un seno con una mano ed io afferro il suo culo rotondo e sodo con le due mani. Il mio inguine comincia di nuovo a formicolare e so che sto per venire un’altra volta, i miei muscoli tornano a tendersi ed un nuovo meraviglioso orgasmo mi afferra. Sento che il cazzo Luca si gonfia dentro di me e lo sento iniziare le contrazioni che mi dicono che sta per venire ancora. Luca crolla su di me col cazzo ancora dentro la micia; mi bacia di nuovo. Questo uomo-bambino non è stanco? Voglio stringere le gambe ma lui vi è sdraiato in mezzo. La sua lingua sonda l’interno della mia bocca. In pochi minuti sento il suo cazzo, che è ancora dentro di me, gonfiarsi ancora una volta. Comincia un movimento molto lento e poco profondo delle anche. "Patrizia, ho sognato di fotterti fin da quando ho imparato a chiavare. Mi sono masturbato innumerevoli volte pensando a te dopo essere stato qui a giocare con Bobby." "Oh, Luca, non ne avevo idea!" Non avevo mai pensato di essere nelle sue fantasie. Lui sta pompando molto lentamente, una mano accarezza la mia mammella nuda; la mia fica sta diventando sempre più bagnata, sento il suo sperma della volta precedente correre lungo la fessura del culo e bagnare il tappeto. I suoi baci sono teneri e lunghi. Conficco la lingua nella sua bocca e gli strofino la schiena con una mano e con l’altra il collo e la parte posteriore della testa. Respiro sempre più affannosamente! "Oh, Luca… che… beeeelloooo!" Le mie gambe sono aperte al massimo ed appoggiate al pavimento, sono troppo stanca per avvolgerle intorno alla sua vita. Il mio bacino si muovo al ritmo del suo, il suo cazzo è di nuovo completamente duro e mi riempie la micia. Il mio inguine comincia di nuovo a formicolare, si avvicina un altro orgasmo. A quel punto estrae il cazzo gonfio dalla fica. "Noooooooooo!… per favore non fermarti"! "Voltati, Patrizia, e mettiti sullo stomaco." Faccio come mi ordina, Luca ha il controllo completo di me, sento il pelo morbido del tappeto contro le mie tette gonfie, fa caldo. Ho aperto le mie gambe al massimo per il cazzo enorme nella mia fica ansiosa. Si inginocchia tra le mie gambe poi si sdraia su di me, sento il suo cazzo tra le mie labbra, lo fa scivolare tra le labbra e poi dentro la mia micia in attesa. Sono appiattita sul tappeto, le gambe non si possono aprire di più. Lentamente muove il cazzo completamente adulto dentro e fuori, su e giù. Muovo il culo su e giù al suo ritmo, come mi piace! La mia pelle comincia a formicolare, vorrei abbracciarlo ma sono sdraiata sullo stomaco: l’orgasmo è di nuovo vicino ma lui lo toglie prima che io venga. "Nooooo… non fermarti!… Voglio… venire! " Mi gira e mette le ginocchia ai lati della mia testa, il cazzo enorme è proprio di fronte alla mia bocca. Lo prendo in mano e lecco i miei succhi d’amore dalla sua verga, lui si gira, imprime la lingua tra le labbra gonfie della passera e comincia a leccarmi la clitoride. Io apro la bocca ed accetto dentro il suo cazzo mentre lui fa lo stesso col mio clitoride. Sto facendo un 69 col ragazzo della porta accanto! Muove le anche su e giù, mi fotte il viso! Mi piace! Sento il mio inguine formicolare, i miei muscoli si contraggono, sto per venire. Sento il cazzo gonfiarsi nella mia bocca, comincia l’orgasmo. Luca continua a leccarmi la micia e succhiarmi la clitoride, il suo cazzo enorme si contrae ed il suo sperma sbatte contro la mia gola. Ingoio ogni goccia, io sto ancora venendo! Il cazzo Luca comincia a rimpicciolirsi, lui crolla con tutto il suo peso su di me col cazzo molle nella mia bocca. I suoi peli pubici mi fanno il solletico al mento e le palle battono sul mio naso. Io continuo a venire! Luca continua a succhiarmi la clitoride. Non sono mai venuta in questa maniera prima di ora, non sono mai venuta tante volte così. Continuo a venire! Non riesco a respirare, il mio cuore martella. Sto ancora venendo! Il cazzo molle di Luca è ancora nella mia bocca. Io continuo a venire! Succhio con forza il suo cazzo, le mie gambe cominciano ad avere i crampi per essere così contratte da tanto tempo. Metto un braccio intorno a Luca e l’abbraccio più forte che posso; continuo a succhiargli il cazzo. Finalmente le onde d’orgasmo diminuiscono. Ho pensato di morire! Era l’orgasmo più forte che abbia mai avuto in vita mia. Il mio corpo finalmente si rilassa. Il cazzo di Luca è ancora nella mia bocca, lo succhio per qualche minuto, lui scarica ancora un po’ di sborra nella bocca e poi si rilassa con la testa sulla mia micia ed il cazzo nella mia bocca. Luca, molto delicatamente, traccia le labbra della mia micia dolente con un dito, so che la sta esaminando e sono felice che lo faccia, voglio che conosca ogni lembo di pelle della mia area. Tolgo il suo cazzo dalla mia bocca e lo esamino, esamino le sue palle pelose e studio dove incontrano il suo culo, sento le noci nei loro sacchi, esploro la protuberanza delle vene. Dopo mezz’ora di esplorazione e studio l’uno dell’altra, Luca si alza, si veste e mi dà un dolce bacio sulla bocca; io sono ancora sdraiata nuda sul pavimento del soggiorno. "Grazie Patrizia, sei la migliore; ora devo andare a casa, la mamma si starà chiedendo dove sono finito." "Grazie, Luca. È stato meraviglioso. Ci dev’essere una vena di sottomissione in me, mi è piaciuto essere sotto il tuo controllo in quella maniera. "Spero che questo piccolo episodio rimanga tra di noi. Se qualcun’altro lo verrà a sapere potrebbe causare molti problemi." "Bene. Sei stata grande, non preoccuparti, sarà il nostro segreto. Ciao! ora."
Aggiungi ai Preferiti