Quando ha visto che altri cominciavano ad andare via dalla palestra si è chiesto se non avrebbe dovuto fare altrettanto.Ma ha sentito l’istruttrice che diceva ad altri che ci pensava lei a chiudere e l’ha guardata con attenzione un attimo, sicuro che anche lei stesse facendo un pensierino.Da quando frequentava quella palestra, Giorgio aveva spesso cercato con gli occhi quella splendida ragazza e scopriva ogni tanto che lei se ne accorgeva benissimo, anche se fingeva di tenere gli occhi bassi.In dieci minuti è arrivato il momento in cui la palestra si è svuotata; Giorgio era del tutto solo e ha sentito l’istruttrice che andava verso di lui.“Mi scusi, non mi ero accorto di essere solo…Adesso finisco” ha detto lui, recitando la parte.“Può continuare quanto vuole, io sono qui per questo…” ha replicato lei.Poi, ha cominciato a osservare che, in effetti, da quando frequentava la palestra aveva sviluppato i suoi muscoli.“Proprio tutti i muscoli no… ce n’è uno che mi piacerebbe fare sviluppare…” ha detto Giorgio, e si è toccato un attimo l’uccello davanti a lei con la scusa di aggiustarlo in mezzo agli slip.Era un messaggio chiaro; anche lei ha riso un attimo; poi, ha aggiunto che per un muscolo come quello ci voleva un trattamento speciale.“Ma io mi fido di lei, mi faccia il trattamento che vuole…” ha detto Giorgio, ghignando.E un attimo prima di tirarlo fuori ha detto:“Adesso glielo faccio vedere, così lei può osservarlo con attenzione e dirmi cosa devo fare…”.Poi, si è fermato un attimo; se lei era offesa o non voleva saperne era il momento di fermarlo.Invece, c’è stato solo del silenzio in palestra, rotto dalla voce di Giorgio che mormorava:“Posso?” tirando fuori definitivamente l’uccello e dandoglielo subito in mano.“Ohh… è bello, ma un trattamento fa sempre bene…” ha detto la bionda istruttrice.Un attimo dopo, il tempo di scappellarlo sulla punta e di leccarlo, lo ha preso in bocca tutto per succhiarlo, con una passione da pompinara rimasta un po’ di tempo a secco.Ed ha accelerato i movimenti e i risucchi fino al punto di portarlo alle soglie dell’orgasmo.Giorgio si è scostato di colpo e ha fatto sdraiare la bionda sul tappetino, l’ha denudata, leccandole un attimo la fica.“E’ tutta bagnata, non ce la faccio più… chiavami subito” ha detto la bionda.Giorgio l’ha presa verso l’alto, l’ha penetrata con forza fino in fondo; poi, ha cominciato a tenerla per le gambe come se stesse remando e le gambe fossero i remi e ha moltiplicato le spinte di penetrazione.“Così ti faccio vedere come sono diventato bravo in questa palestra… uno-due, uno-due…” ha detto, chiavandola proprio con ritmo, come si fa con le flessioni.“Prendimi da dietro, mi piace di più…” gli ha detto allora l’istruttrice.Giorgio se l’è sistemata alla meglio, costringendola a tenersi a delle sbarre, poi l’ha chiavata a pecorina facendola gridare di piacere, sempre più veloce.E quando non ce l’ha fatta più, si è tolto di colpo e l’ha invitata a finire nella sua bocca.“Succhialo tutto, dài… sto sborrando, prendilo senza perdere una goccia…” le ha ordinato.E’ stato un pompino favoloso.
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