La storia ha inizio in una giornata dedicata allo shopping.Mi chiamo Franco, ho 35 anni, sono il titolare di una Ditta di impianti Elettrici e Telefonici, due giorni prima mi ero aggiudicato una gara abbastanza importante, e per smaltire la tensione accumulata, mi dedico allo shopping sfrenato, il giorno prima avevo razziato negozi di abbigliamento, e adesso toccava alle cose più futili che mi potevano venire in mente, avevo acquistato uno stereo da mettere nel mio bagno, diverse lampade al neon dai colori più svariati, e molti dischi sia per il cd che il dvd, ormai ero in fila ad una delle molte casse per pagare, quando avanti a me vedevo una donna prima gesticolare, poi urlare, ed infine piangere, stava dicendo alla cassiera che non aveva più nella sua borsa il portafoglio con 150 euro, singhiozzava disperata, lo sguardo perso nella disperazione, l’avevo notata prima nel reparto alimentare, vestita con abiti un po’ lisi, e non adatti alla sua età, ma il corpo era fatto veramente bene, un seno della terza scarsa, circa 1,70 due bellissime gambe fasciate da pantaloni jeans usati, scarpe da ginnastica, ed un golfino sopra una camicetta bianca e un piumino ormai liso e fuori moda, ma sotto un culetto che era una meraviglia, un caschetto di capelli biondo scuro fino alle spalle, ma il viso era veramente una cosa rara da vedere, le labbra bellissime e carnose, gli occhi chiari, un nasino da madonna con un ovale del viso perfetto, vedergli quel viso trasformato dal dolore per quello che le era capitato, e tirare fuori la carta di credito, è stato un attimo, la cassiera la prendeva e me la passava comprese le mie cose, non aveva fatto caso a questa mia manovra, e quando se ne è resa conto si era innervosita ancora di più, ma ormai eravamo fuori dalla fila e lontano dalla cassa, cercavo di calmarla ma con scarsi risultati, infine aveva innervosito anche me al punto di dirle, senta facciamo così, questo è un prestito, adesso lei mi da i suoi documenti così so chi è, e quando si trova comoda mi riporta quello che le ho anticipato, soddisfatta di quanto le sto proponendo? mi rispondeva, senti a coso, ma che pensi che m’hai trovato pe strada che me dai li sordi? che idea te sei fatto de me? guarda che qui non c’è trippa pe gatti, (è un detto romanesco per intendere che è inutile provarci) io continuavo nella mia discussione sempre più sorpreso di questa reazione per me eccessiva,
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