Generalmente quando vado in un cinema a luci rosse lo faccio per fare un po’ il guardone: più che il film mi piace assistere alle performances delle checche che s’inculano o si sbocchinano. Poi dopo vado al cesso per scaricare la mia sborra. Ma quel pomeriggio fu diverso.Faceva molto caldo ed indossavo solo una camicia con dei pantaloncini corti. Decisi di entrare in quel cinema un po’ perché da bravo porco quale sono cerco di non perdermi nulla e un po’ perché cercavo un pochino di refrigerio. In effetti l’ambiente era climatizzato e si stava proprio bene. C’erano solo quattro o cinque persone piuttosto distanziate tra di loro. Le prime scene del film iniziarono a scorrere veloci: inculate, pompini e ditalini la facevano da padrone. Purtroppo però il film peccava di fantasia e ben presto, complice l’arietta fresca, mi appisolai. Ma non durò molto: un vociare, anche se discreto, mi risvegliò. Nella fila di sedie davanti c’era un tizio che con i pantaloni completamente abbassati si stava masturbando alla grande girato verso di me quasi volesse offrirmelo. La cosa mi eccitò istantaneamente e subito mi tirai fuori il cazzo iniziando a menarmelo. Il tizio mi fece cenno di alzarmi ma la cosa mi suscitò un certo imbarazzo: c’era pochissima gente, ma comunque tutti mi avrebbero visto masturbarmi. Ma il tizio insistette mostrando sempre di più a tutti il suo cazzo che tra le altre cose non era neanche piccolo. Mi sentivo arrapatissimo e allora decisi di lasciarmi andare, tanto la maggior parte delle persone che entrava in quel cinema lo faceva proprio per cercare qualcosa di particolare e non certo solo per guardare il film. Mi sbottonai completamente i pantaloncini e lasciatoli cadere a terra mi alzai mostrando a tutti il mio poderoso cazzo. In pochi attimi tutti gli spettatori si avvicinarono iniziando anche loro a calarsi le braghe e a masturbarsi. Preso da un impulso irrefrenabile tesi la mano a cercare il cazzo del tizio che aveva innescato la miccia. Mia ritrovai tra le mani un randello grosso e nodoso che pulsava. Era caldo e mi cresceva a dismisura tra le mani. In pochi attimi l’amico se ne venne in una copiosa sborrata, inondando una poltroncina. Uno alla mia destra subito mi chiese di masturbarlo ed io fui felice di farlo fino a che anche lui se ne venne sporcandomi le cosce del suo sperma. Un altro tizio s’era inginocchiato a succhiare il cazzo del suo amico che in pochi attimi se ne venne sborrandogli in faccia. La vista di quello sperma che colava da tutte le parti mi portò al parossismo facendomi spruzzare un mare di sborra. Fu questione di pochi attimi, poi tutti ritornarono al proprio posto. Mi ripulii con dei fazzolettini e mi rimisi comodo ancora un po’ ansimante per la sborrata. Dopo qualche minuto vidi due tizi che entravano nella sala buia. Si andarono a sedere proprio la fila davanti a me a distanza di qualche poltrona. Il buio era fitto come del resto quasi sempre in questi tipi di cinema. Dopo non molto tempo vidi che i due iniziarono ad accarezzarsi fino a che non si presero la testa tra le mani baciandosi voluttuosamente. Subito il cazzo mi ritornò duro e senza pensarci su ulteriormente me lo ritirai fuori. Ma poi un attimo di chiarore mi fece gelare il sangue nelle vene. Vidi distintamente il tizio più vicino a me: era mio fratello. Cazzo, cosa ci faceva lì mio fratello? E poi, porca miseria, si stava baciando un altro uomo. Porco Giuda, mio fratello che faceva tanto il dongiovanni era un frocio? In un attimo mi vennero in mente mille pensieri. Mi sentivo la testa girare e l’emozione mi fece ammosciare il cazzo. Ma chi era l’altro? Lo conoscevo o era un incontro occasionale? Allora cercando di non dare nell’occhio feci di tutto per guardare il volto dell’amico di mio fratello riconoscendo Giovanni, un suo compagno di università. Carlo, mio fratello, era proprio infoiato e baciava l’amico come una vera baldracca. A dire la verità ci rimasi molto male di quella scoperta al punto che mestamente mi allontanai senza dare nell’occhio. Lungo la strada non feci altro che pensare a mio fratello. Inconsciamente avevo voglia di vendicarmi, di vendicarmi del fatto che lui si era sempre spacciato per un maschione, sfottendomi perché non mi aveva mai visto con una ragazza. All’improvviso mi venne un’idea: lo avrei ricattato, ottendendo da lui ciò che più mi piaceva. Non mi ci volle molto per organizzarmi mentalmente. Appena rientrato a casa salutai mamma che sorpresa di vedermi così presto mi chiese:- Ciao, Mario, come mai così presto?- Ciao mamma, sai, non ho incontrato nessuno e allora…- E allora hai pensato bene di stare un po’ con la tua mammina. Bravo, mi fa piacere.- Veramente non è che non ho incontrato nessuno- E chi hai incontrato? – mi chiese sorpresa – Ho incontrato nel cinema Carlo con Giovanni.- Che strano, mi aveva detto che sarebbe andato a giocare a bowling- Forse avranno cambiato idea, sai, quel film era proprio belloFui attento a dire il titolo di un film che sapevo aveva già visto mio fratello. Il mio piano era perfetto: la mamma al suo rientro sicuramente gli avrebbe detto che le avevo riferito di averlo incontrato, e Carlo non avrebbe potuto smentire capendo che sapevo qualcosa. Infatti dopo un’oretta rientrò accompagnato da Giovanni:- Ciao mamma, può rimanere a cena con noi? – riferendosi a Giovanni- Certo tesoro, lo sai che mi fa piacere vedervi insieme. A proposito, ha detto Mario che il film era molto bello. E’ piaciuto anche a voi due?Mio fratello strabuzzò gli occhi e divenuto paonazzo balbettò:- Il…. Il film?… Si… certo…. Si, era molto bello – disse girandosi dalla mia parte con sguardo interrogativo.- Non mi sembri molto convinto – disse mamma – non sembri contento- Ehm… è che… è che ho un pochino di mal d testa- E’ vero mamma, lo aveva detto anche a me nel cinema. Sarà stata l’aria condizionata.A questo punto Carlo capì perfettamente che era stato scoperto e con aria di supplica mi fece segno di cambiare argomento. Cosa che feci subito, anche perché avevo intenzione di cucinarmelo a fuoco lento.Quando fummo a tavola mamma disse:- Perché questa notte Giovanni non rimane a dormire da noi. Vostro padre non c’è e Mario potrebbe dormire nel letto con me mentre voi due ve ne state nella stanzetta.- Ma… veramente signora non saprei…- Mica hai paura che mio fratello ti violenti? – dissi con un sorriso maligno- Ma cosa dici – intervenne mio fratello – sei pazzo?- Non ti scaldare tanto – disse mamma – Mario voleva solo scherzare, mica intendeva dire che tu… insomma… hai capito benissimo.- Hai ragione mamma, ma vedi non mi sembrava il caso…- Non ti sembrava il caso di trattare un argomento del genere alla presenza di mamma? – dissi divertito.- Ehi, ragazzini, per chi mi avete preso? Per una vecchia bacucca?- Assolutamente no mamma – disse Carlo imbarazzatissimo – ma non credo che siano argomenti da trattare con la propria mamma.- Scusa Carlo, ma di quale argomento stiamo parlando? – dissi provocatorio- Be, insomma… l’omosessualità.- Ragazzi, ma cosa avete oggi. Mi sembrate così strani. Sembra che tu, Carlo, abbia perso l’arroganza che contraddistingue in favore di Mario che invece normalmente è più tranquillo. – Ma no, mamma, io sto solo scherzando. È lui che non è mai stato in grado di scherzare. La discussione finì lì. Dopo cena Giovanni chiamò i suoi genitori per avvertire che avrebbe trascorso la notte da noi. Ci trattenemmo ancora un’oretta a parlare del più e del meno. Io non trascuravo di lanciare delle sfrecciatine a mio fratello il quale ad un certo punto si alzò di scatto e dirigendosi verso la nostra camera mi fece cenno di seguirlo.- Allora, cosa diavolo vuoi da me?- Vi ho visto sai che al cinema vi baciavate appassionatamente.- E… allora… Lo vuoi dire a mamma?- Non ne ho assolutamente l’intenzione, ma…- Ma cosa? Hai intenzione di ricattarmi? Bada bene che se mi hai visto vuol dire che anche tu eri al cinema.- Certamente, ma non mi baciavo nessuno, mentre tu…- E allora parla, cosa vorresti da me?- Voglio solo che tu ogni tanto mi faccia partecipare ai tuoi incontri amorosi.- Tu sei pazzo. Ma ti rendi conto che sei mio fratello?- Senti Carlo, io voglio solo divertirmi. Che siamo fratelli non me ne può interessare di meno. Mi chiamerei anche nostra madre pur di fare sesso.- Ma che cazzo dici? Meriteresti proprio che ti facessi un culo così dalle botte.- Non è detto che mi dispiacerebbe…- Va bene, poi ne parliamo con calma, ma ora tu smettila di mettermi in imbarazzo con mamma.- Va bene fratellone, ma tu stanotte mi farai assistere mentre tu e Giovanni vi fottete.- E chi ti dice che lo faremo?- Lo farete, lo farete.Ritornammo nel salone. Mamma aveva preparato una bevanda fresca. Stemmo ancora un pochino, poi mamma disse:- Dai Mario, andiamo a letto che sono stanca.- Si mamma, ma posso guardare un po’ di televisione a letto?- D’accordo, basta che tieni il volume basso.In camera da letto di mamma c’era un televisore collegato al satellite e qualche volta le chiedevo di dormire da lei per poter vedere qualche bel programma. Andai nel bagno e lavatomi indossai un paio di minuscoli slip. ero abituato a dormire nudo, ma certamente nel letto con mamma non era il caso. Quando entrai in camera da letto mamma si stava preparando:- Come mai indossi le mutande? Tu non dormi nudo?- Si è vero… ma nel tuo letto vicino a te… non mi sembra il caso.- Hai perfettamente ragione, ma non è che gli slip che indossi coprano gran che.In effetti non erano altro che un minuscolo triangolo che a stento mi copriva il cazzo moscio, e poi erano anche trasparenti.Mamma indossava solo un babydoll di velo con sotto solo un paio di slip neri anche loro minuscoli.- Bè, non è che tu sia molto più coperta di me.Lei rise di gusto. Ci mettemmo a letto e mentre mamma si mise a leggere io accesi la TV. Mentre lei era tutta presa dal suo romanzo, io facevo zapping con il telecomando, avendo cura però di tenere il volume bassissimo. All’improvviso comparvero sul monitor della immagini che stentai a capire. Poi mi resi conto di aver beccato un canale hard. Erano tre corpi di uomini nudi intrecciati tra di loro che sfottevano a più non posso.Con il cuore in gola subito cambiai canale per paura che mamma avesse potuto pensare che lo avevo fatto di proposito. Trascorsero alcuni minuti. Mamma era sempre intenta a leggere ed io ero rimasto colpito da quelle immagini. Tolsi allora del tutto il volume e rimisi sul canale di prima stando pronto a cambiare al minimo movimento di mamma. La scena che si presentò era eccezionale: un ragazzo sbocchinava un negro con un cazzo a dir poco asinino. Lo ingoiava completamente per poi ricacciarlo tutto bagnato di saliva. Un calore enorme mi salì alla testa e subito il mio cazzo iniziò ad indurirsi. Se mamma se ne fosse accorta avrei fatto una figura di merda notevole. Cambiai canale. Il mio respiro era affannoso e cercai di calmarmi pensando ad altro. Dopo alcuni minuti di nuovo mi prese la curiosità, ma mamma stranamente non dormiva. Ma la visione della tv era coperta dal libro che teneva appoggiato sulle tette… già le tette. Mamma tutto sommato aveva della tette molto belle e il babydoll che indossava non le nascondeva affatto. Di nuovo fui preso dall’eccitazione e stando sempre attento rimisi sul canale hard. Questa volta si vedeva con una ripresa dal basso che il negro stava inculando di brutto il ragazzo che si masturbava al ritmo dell’inculata. Il mio cazzo allora uscì proprio fuori dagli slip. impaurito dal fatto ricambiai subito canale, ma mamma mettendo il libro sul comodino disse:- Senti Mario, se vuoi guardarti quel film fallo pure, perché così non fai altro che soffrire.- Ma mamma, di quale film parli, io…- Non fare lo gnorri, parlo del film che ti ha fatto questo effetto – disse indicando il mio cazzo ormai duro.- Scusami mamma, io non volevo…. Sai…- Dai piccolo, se vuoi lo vediamo insieme, così non ti devi preoccupare di me.- Ma non sai neanche di che parla.- Non mi sembrava che quei due parlassero molto.Porca miseria, mamma aveva visto tutto. però non era affatto incazzata, anzi mi stava proponendo di guardare insieme il film. Per la prima volta vidi mamma sotto un’altra luce. In quel momento era una complice. Rimisi sul canale a luci rosse. In quel momento preciso il negro stava sborrando copiosamente in faccia al ragazzo. La sborra sembrava non volersi fermare mai.* Accidenti – disse mamma – sembra un fontana Ed io, senza rendermi conto di quello che dicevo:- Hai ragione mamma, beato quel ragazzo che la riceveMi sarei voluto mangiare la lingua- Ma che dici? Non mi dire che ti piacerebbe provarlo?Questa volta diventai rosso per la vergogna, ma il volto divertito di mamma mi fece trovare la forza di dire:- Sai mamma, non è che mi piace, ma quando vedo sesso non distinguo più nulla.- Allora vuoi dire che faresti sesso anche con un uomo?- Be, non posso dire che se mi ci ritrovassi abbandonerei il campo.- Sei proprio un porcello. Allora a come dici faresti sesso con chiunque?- Credo proprio di si.- Anche con me? – e dicendo questo con la mano finì di liberare il mio cazzo.- Mamma….- Si caro? Dimmi, ti piace?- Da morire.Dolcemente mamma iniziò a baciarmi il cazzo prendendone in bocca la cappella. Non riuscii a resistere e subito un fiotto di sborra schizzò nella bocca di mamma la quale continuò senza perdersene una goccia.- Accidenti tesoro, avevi un lungo arretrato?- No mamma, per niente. Ma la tua bocca…- Sono contenta che ti sia piaciuto. E ora dimmi, è migliore la bocca di tua madre o quella di un uomo?- E… cosa vuoi che ne sappia – dissi tossendo.- Credi che non abbia capito oggi in che cinema hai incontrato Carlo?- Ma allora tu sapevi?- No, non sapevo nulla, ma quei tuoi discorsi strani mi hanno fatto intuire tutto. – Ma questo non significa che io al cinema…- Non essere sciocco, vuoi che non sappia che si va a fare in quei locali?- Ma mamma…- Dai, raccontami tutto. Sono curiosa di sapere.Iniziai a raccontare dall’inizio senza tralasciare alcun particolare. Mamma era eccitata dal mio racconto e si era portata una mano al petto toccandosi voluttuosamente le tette. – Ma veramente erano tutti nudi?- Praticamente si.- E anche tu?- Be, io mi ero abbassato i pantaloncini.- Doveva essere proprio un spettacolo notevole tutti quei cosi da fuori.- E si, mamma, era proprio bello.- E Carlo? Anche lui?- No, Carlo e Giovanni sono entrati dopo,- Senti Mario, io non ce la faccio più…Così dicendo mamma si sfilò il babydoll e gli slip e mettendosi proprio di faccia a me iniziò a masturbarsi infilandosi tre dita nella fica fradicia.- Ahhhh… che bello… Siiii…- Mamma… vuoi che ti aiuti?- Siiiii amore mio…. Aiuta la tua mamma a godere…- Cosa posso fare?- Succhiami le tette amore mio, succhiale come quando eri piccolo…. Siiiiii…. Che bello…Mi avventai su quelle mammelle. Aveva dei capezzoli enormi. Iniziai a succhiare con forza e a stringere ogni tanto i denti- Siiii…. fammi male… mordimi i capezzoli…. Ahhh…. Che bello…. Ahhhhhhhhhhhhhh.Aveva goduto. Cadde riversa sul letto in preda ad un tremore irrefrenabile. A mia volta sborrai senza neanche toccarmi: vedere mia madre masturbarsi in mia presenza e succhiarle le zizze fu meglio di qualsiasi mano.Ci abbracciammo e mamma mi baciò sulla bocca.Trascorsero alcuni minuti. Poi mamma un pochino sconvolta:- Senti Mario, ma credi che ora Carlo e Giovanni stiano… insomma hai capito.- Si mamma, ho capito e credo proprio che lo stiano facendo.- Andiamo a vedere- Si, ma facciamo piano, altrimenti ci scopronoCompletamente nudi ed in punta di piedi uscimmo fuori al balcone. Dalla finestra sicuramente aperta avremmo potuto vedere per bene cosa accadeva nella stanza. A quell’ora nessuno ci avrebbe visto.
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