Con circospezione ci avvicinammo alla finestra. La luce sul comodino, anche se non molto forte, riusciva perfettamente ad illuminare la stanza. Io e mamma subito ci rendemmo conto della situazione all’interno: mio fratello era alla pecorina sul letto e Giovanni dietro di lui lo impalava con foga. Avevano prudentemente chiuso i vetri e la porta in modo da evitare che li si potesse sentire, ma prestando attenzione comunque li si poteva ascoltare perfettamente:- Ahhhh…. Siiii… che bel culo che hai….. siiiii…. Te lo spacco in due- Dai che bello…. Siiii come godo…. dai…. Siiiii…. Sfondami…- Hai un buco del culo che sembra la fica di una puttana… ahhh- Dai forza… voglio che mi sborri dentro… voglio sentire il tuo sperma dentro il mio culo… ahhhh- Ecco, arrivooooo…. Siiiii…. Ahhhhh.Da come si contorceva Giovanni doveva aver sborrato litri di sperma. Dopo di che si accasciò sul letto ancora con il cazzo eretto. Mio fratello subito si avvento su quel bastone succhiandolo come un gelato al limone nel deserto.Io e mamma ci guardammo negli occhi. Sicuramente lei non aveva mai visto una scena del genere, ma altrettanto sicuramente le dovette piacere perché con la mano tra le cosce si masturbava infilandosi due dita nella fessa. Anch’io avevo apprezzato lo spettacolo e mi masturbavo sia pure con calma. Aspettammo ancora qualche attimo nella speranza che lo spettacolo continuasse, ma evidentemente mio fratello aveva già avuto la sua parte perché finito di ripulire il cazzo dell’amico, si stese abbracciandolo al suo fianco. Io e mamma allora ritornammo dentro e lei senza neanche parlare mi fece stendere sul letto mettendosi in posizione del 69 sopra di me. Mi schiaffò la sua fessa fradicia in faccia ed io senza preamboli presi a leccarla e a succhiarla. Grondava umori a dismisura. Sembrava quasi che sborrasse come un uomo. Poi lei si avventò sul mio cazzo spompinando con maestria. Le sborrai in bocca e lei dopo avermi succhiato anche l’anima si girò e baciandomi mi riverso parte del mio stesso sperma:- Ti è piaciuto amore mio? – disse affannando- È stato magnifico, mamma. – risposi con altrettanto affanno- Tuo fratello è proprio un gran porco.- Credo che noi non siamo da meno, mamma- Effettivamente no, anzi, credo che da oggi in poi…Quella frase interrotta voleva dire tante cose ed io ero felice.La mattina io e mamma ci alzammo alle sette. Decidemmo di fare finta di nulla e ci dirigemmo in cucina per fare colazione. A tavola parlammo di Carlo:- Logicamente non faccio la moralista, ma vorrei sapere se tuo fratello è completamente frocio oppure gli piacciono sia gli uomini che le donne.- Questo non lo so, però potremmo cercare di scoprirlo.- Cosa vuoi dire?- Sai mamma, ho pensato che se tu…- Se io cosa?- Be, se tu ti vestissi in modo provocante per casa, io potrei cercare di capire se Carlo ti guarda in un certo modo oppure no.- Ma non è detto che debba essere attirato da sua madre.- Questo è vero, ma comunque un certo turbamento lo dovrebbe provare comunque.- Cosa devo fare allora?Insieme stabilimmo un piano. Giovanni se ne sarebbe andato a casa subito dopo colazione lasciando quindi il campo libero. Mamma avrebbe indossato solo un camice cortissimo che generalmente portava con dei pantacollant, solo che questa volta non li avrebbe messi, lasciando in buona mostra le sue cosce e grazie a qualche piccolo movimento calcolato anche qualcosa in più. Logicamente lo avrebbe tenuto sbottonato il più possibile. Evitando poi d’indossare indumenti intimi lo spettacolo sarebbe stato veramente notevole. Decidemmo allora che la mattinata sarebbe stata dedicata alle pulizie dei pensili della cucina, in modo che lei avesse la possibilità di salire sulla scala e quindi mostrare di più le sue grazie.Verso le 8 Carlo e Giovanni fecero colazione e, come previsto, quest’ultimo alle nove in punto se ne tornò a casa sua.- Sentite ragazzi – disse mamma – mica stamani avete da fare?- Io no mamma – risposi subito- Io dovrei andare in facoltà per un certificato – rispose Carlo – ma non è urgente e se hai qualche commissione…- Veramente dovrei pulire i mobili della cucina, e se voi due mi deste una mano non stramazzo di fatica.- Non ti preoccupare – risposi strizzandole l’occhio – ti aiutiamo noi.- A me basta che qualcuno di voi reggiate lo scaletto e che prendiate la roba che vi passo.- Non ti preoccupare – disse Carlo – sullo scaletto salgo ioLa cosa per un attimo ci spiazzò. Il nostro piano sarebbe in parte andato a monte, ma mamma fu molto abile:- No amore mio, prima di tutto non dimenticare che sei allergico ai detersivi, poi è un lavoro che so io come deve essere fatto. Vuoi uomini in certe cose siete troppo superficiali.Era riuscita abilmente a capovolgere la situazione.- Ora vado a mettermi qualcosa di più adatto e se fate altrettanto anche voi sarebbe meglio.Io e Carlo andammo nella nostra camera. Appena dentro dissi:- Uhhhh…, si respira un odore di sesso….- Non essere idiota. Dimmi un po’, ero sicuro che saresti venuto a rompermi le palle questa notte.- Purtroppo mamma l’ha tirata lunga ed io mi sono addormentato prima di lei. Ma dimmi un pochino, cosa avete fatto tu e Giovanni?- Cosa vuoi, un racconto erotico?- Be, ora non è il momento, ma prima o poi…- Senti, è meglio che ci muoviamo. Mamma sarà quasi pronta.Prendemmo un paio di pantaloncini ciascuno.- Che ne dici se non metto le mutande – dissi all’improvviso tirandomi fuori il cazzo e le palle e mostrando il tutto a mio fratello.Carlo arrossì violentemente e non potè fare a meno di dire:- Accidenti Mario, sei proprio ben fornito.- Ti piacerebbe dargli una passatina?- Ne parleremo, ne parleremo sicuramente.Uscimmo dalla nostra camera e subito nostra madre ci si parò d’avanti.Lo spettacolo mi fece rimanere per un attimo senza fiato. Si era raccolta i capelli indietro con la coda di cavallo. Il minuscolo camice le copriva ben poco ed il suo seno prosperoso sembrava voler fare scoppiare qual poco di stoffa che a malapena resisteva. Inoltre era veramente cortissimo e sicuramente sarebbe bastato solo che camminasse per lasciare vedere l’attaccatura delle chiappe. – Oggi fa proprio caldo, vero?- Si mamma, fa veramente caldo – dissi sorridendo – e credo che fra poco lo farà ancora di più.Mamma allora dandoci le spalle disse:- Forza allora, diamoci da fare. Carlo, tu prendi la scala mentre Mario tu prendi un secchio con dell’acqua calda.- Agli ordini, mamma.Quando tornai con il secchio la scala era già posizionata. – Ora io salgo ed inizio a passarvi la roba che metterete in ordine sul tavolo. Mi raccomando di non far cadere niente.- Stai tranquilla mamma, – risposi sornione – staremo molto molto attenti.Mamma allora iniziò ad arrampicarsi sulla scala. Dopo tre gradini già avevamo il suo culo proprio all’altezza degli occhi. Al quarto le sue chiappe erano in bella mostra. Carlo apparentemente non ebbe alcuna reazione, nemmeno quando mamma si fermò con un piede sinistro su di uno scalino ed il destro su quello più in basso prestando attenzione a tenere le cosce il più larghe possibile. Lo spettacolo era magnifico: la fessa di mamma era in primo piano e si vedeva chiaramente che era completamente fradicia. La mia mamma godeva solo nel mettersi in mostra. Vista così la sua fica mi sembrava enorme, ma ancora più enorme era il mio cazzo in preda ad una violentissima eccitazione.Visto però che a Carlo sembrava non fare alcun effetto, decisi di provocarlo e avvicinandomi gli sussurrai:- Hai visto la fessa di mamma?- Ma che dici? Sei proprio un depravato.- Sarò anche un depravato, ma guarda in mezzo alle mie cosce e ti renderai conto dell’effetto che la fessa della nostra mammina ha su di me.Carlo abbassò lo sguardo sul mio cazzo che non era per niente tenuto a bada dai pantaloncini. Per qualche attimo rimase immobile a fissarmelo.- Che ne dici fratellino, è di tuo gusto?- In effetti… devo dire che sembra proprio niente male.- E la fica di mamma?- Veramente…- Ehi voi, cosa confabulate? Non è che mi state sbirciando le gambe?- No mamma, stai tranquilla. – dissi guardando negli occhi Carlo – non faremmo mai una cosa del genere.- Sicuro?- Sicuro mamma – disse Carlo – del resto ti siamo figli.- Bene. Così almeno posso sbottonarmi un pochino il camice perché mi sta un po’ stretto. Carlo mi guardò come per chiedermi se era impazzita. Non era affatto vero che il camice le potesse dare fastidio.- Che t’importa, – gli dissi allora facendogli cenno con la testa di guardare in alto – così si vede di più.Fu allora che Carlo alzando la testa si mise a fissare il culo di mamma. Nel frattempo io gli guardai il cazzo che iniziava a prendere forma.- Senti Carletto, ma cosa ti piace di più: il mio cazzo o il culo di mamma?- Ma… non saprei…- Non mi dire che vorresti fare il paragone?- Che intendi?- Sono sicuro che ti piace di più il mio cazzo, ma vorrei sapere se la fica ti piace oppure no.- Ehi, la volete smettere si parlare in modo da darmi una mano?Così dicendo mamma si era chinata per passarci un grosso vaso. La zoccolona aveva lasciato abbottonato solo il bottone centrale del camice in modo che questo rimanesse aperto sia sotto che sopra e chinandosi aveva ben messo in mostra la sua fessa. Decisi allora di passare all’attacco diretto e facendo l’occhiolino a mamma dissi:- Sai mammina, sei fatta proprio bene.- Ma che dici sciocchino, sono ormai vecchia per voi e poi sono sempre vostra madre.- Posso essere d’accordo per il fatto che sei nostra madre, ma ciò non toglie che hai un fisico stupendo- Ma se sono anche cicciotella- Credo che questo sia un pregio. Sai, toccare una donna magra non ti da molta soddisfazione.- Allora tu mi vorresti toccare? Porcello che non sei altro.- Sai mamma, credo che quel ben di dio meriti proprio qualche carezza, dico bene Carlo.Mio fratello era rosso come un peperone.- Veramente non saprei…- Hai visto, che ti dicevo? A Carlo non piaccio affatto.- Ma mamma, non ho detto questo. Volevo dire che…- Cosa volevi dire se non che sono vecchia e sfatta? – disse mamma fingendosi dispiaciuta.- Ma no mamma, tu mi piaci tantissimo, te lo giuro.- Veramente?- Si mamma veramente.- Allora anche tu mi vorresti toccare?- Si mamma, mi farebbe piacere.Mamma allora lentamente scese dalla scala, si sbottonò l’ultimo bottone e lasciò cadere a terra il camice rimanendo completamente nuda ai nostri occhi. Poi mettendosi le mani sotto le grosse tette e alzandosele disse:- Queste però sono un tantino scese. Sapete da piccoli me le avete martoriate. – Se vuoi mamma possiamo ritornare come allora. – Mi farebbe un piacere immenso Mario. Mi farebbe proprio piacere.Allora mi avventai su di una tetta a ciucciare. Carlo era indeciso.- E tu, piccolo mio, non vuoi cucciare alla tetta di mamma?- Si mamma, si, lo voglio.- Carlo allora si sbloccò e iniziò insieme a me a succhiare e a leccare i capezzoli di mamma che con le mani ci porgeva le sue zizze.All’improvviso, quasi come svegliandosi da un sonno, mamma c’interruppe:- Allora, non pensate mica di volermi solo succhiare le zizze. Per chiavare comodi dobbiamo andare in camera da letto.Quella frase ci lasciò di stucco. Mamma era diventata improvvisamente di una sfacciataggine inaudita. Persino io rimasi senza parole. Fu Carlo allora a prendere l’iniziativa. Senza altri indugi prese mamma in braccio come se fosse stata una sposa, lei gli mise le braccia al collo e tutti ci dirigemmo verso la camera dei miei. Carlo la stese sul letto e rimanemmo qualche attimo a mirarla.- Ragazzi miei, ricordatevi che non sono la vostra fidanzata con la quale vi dovete comportare romanticamente. Io sono vostra madre e in quanto tale vi ordino di essere materiali, sfacciati, volgari e porci il più possibile. Voglio che mi facciate godere mille volte e voglio fare altrettanto io con voi. Ho voglia di voi, ho voglia di sentire i vostri cazzi nella mia pucchiacca e nel mio culo. Ho voglia di sesso.Mamma sembrava impazzita. Dalla sua bocca uscivano parole che mai credevo poter sentire da lei. Mentre parlava poi le sue mani stringevano le tette quasi a volerle far scoppiare. Io e Carlo ci togliemmo di dosso quel poco che avevamo mettendo in bella mostra i nostri cazzi. Io avevo un cazzo non troppo lungo ma di un diametro notevole:- Hmmmm… quello si che è un cazzo adatto a sfondare un culo, bello doppio – disse Carlo attirato da quella visione- Anche tu non scherzi fratellino, ma il tuo mi sembra più adatto a scendere in gola visto la sua lunghezza.- Se permettete – disse mamma – credo che i vostri cazzi possano contribuire a far godere chiunque e non solo le donne…- Vuoi dire che anche un uomo potrebbe desiderarci?- Certo, anzi scommetto che anche tra di voi… Dicendo questo mamma ci avvicinò l’uno all’altro facendo in modo che i nostri cazzi venissero in contatto tra di loro. La cosa mi provocò immediatamente un tuffo al cuore: mi piaceva. Mi piaceva che il mio cazzo strusciasse contro quello di mio fratello. Istintivamente glielo presi in mano stringendolo.- Huuuuu… fratellino…. Hmmmm… così mi fai morire… – Forza Carlo – disse mamma – prendigli anche tu il cazzo in mano e menatevelo.Carlo non se lo fece ripetere due volte. Le sue mani immediatamente mi strinsero con delicatezza i coglioni e il cazzo.- Che bello… siiii… toccami tutto…. ahhhh.Mamma era lì a guardarci a cosce larghe masturbandosi come un’ossessa. La sua pucchiacca era talmente fradicia che la mano quasi le entrava tutta dentro. Con l’altra mano si portava una zizza alla bocca succhiandosi e mordendosi il capezzolo.- Non resisto più – disse Carlo con voce roca – lo voglio- Cosa vuoi fratellino? – dissi ironico – Cosa vuoi?- Voglio il tuo cazzo nel culo… e lo voglio subito- E allora vieni qui, piccolo mio. Accucciati tra le mie cosce e leccami la fessa mentre tuo fratello te lo schiaffa nel culo.Carlo subito eseguì e messosi in ginocchio tra le cosce di mamma prese subito a succhiarle la fica. Mamma lanciò un urlo di piacere:- Ahhhhhhh…. Siiiiii…. Che bello…. Siiiii…. Leccami la fessa…. SiiiIl culo di mio fratello era giusto all’altezza del mio cazzo. Gli allargai le chiappe con le mani e gli sputai sul buco del culo. Poi senza troppi preamboli gl’infilai il cazzo nel culo in un sol colpo. Non trovai neanche un minimo di resistenza. Il suo buco del culo sicuramente aveva ospitato qualcosa di molto più grande del mio cazzo. Iniziai a sfotterlo con foga.- Ragazzi miei, – disse mamma – ho un’idea. Cerchiamo di godere insieme. Ciò detto mamma si stese sotto di Carlo a 69 prendendogli il cazzo in bocca fino alle palle e iniziando a succhiarlo con avidità. Dal canto suo Carlo riprese a leccarle la fessa mentre io me lo inculavo a meraviglia. Ogni tanto mamma per respirare lasciava il cazzo di Carlo e mi passava la sua lingua sotto palle. Poi…..- Ahhhhhh…. Stò per godere – dissi in preda agli spasmi – che bello…. Huuuuuu.- Anche io – disse Carlo quasi soffocato dalla pucchiacca di mamma- Ahhhhh… Siiiii… AhhhhhhhhhhFummo presi in contemporanea dall’orgasmo. Io riversai nel culo di mio fratello litri di sborra e lui a sua volta quasi soffocava mamma con il suo sperma. Anche mamma se ne venne, anzi, sicuramente il suo orgasmo fu il più forte di tutti, perché mentre io e Carlo ci accasciammo lei continuava ad avere degli spasmi che la facevano sobbalzare sul letto. Poi anche lei si calmò e dopo qualche attimo per prendere fiato disse:- Figli miei, è stato magnifico. Credo proprio che da oggi in poi ci divertiremo un mondo.- Hai proprio ragione mamma – dissi esausto – credo anch’io che ci divertiremo parecchio- Già – disse Carlo – visto che fino ad oggi ci siamo persi tante cose.- Certamente non ti sei perso qualche cazzo nel culo…Scoppiammo a ridere e ci abbracciammo baciandoci in bocca facendo roteare le nostre tre lingue.Ancora una volta devo dire grazie a quel cinema che ha dato il via a tutto questo.
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