Mi chiamo Andrea, ho 49 anni da qualche tempo sono stato assunto come guardia giurata all’interno di un grande centro commerciale alle porte di Bari.Qualche giorno fa ho notato una ragazza che gironzolava con fare sospetto nel reparto profumeria, ho subito avuto il presentimento che potesse avere rubato qualcosa, mentre la ragazza si stava dirigendo verso l’uscita l’ho avvicinata e pregata di venire con me nel mio ufficio per un controllo, lei è diventata tutta rossa e ha cominciato a balbettare qualcosa su un appuntamento che aveva e non voleva ritardare, le ho assicurato che ci sarebbe voluto solo qualche minuto.Appena giunti nel mio ufficio l’ho pregata di farmi vedere il contenuto delle tasche e della borsetta, dopo qualche tentennamento ha tirato fuori dalle tasche una matita per il mascara, alla mia richiesta di vedere lo scontrino ha cominciato a piangere dicendo che non l’aveva e di non denunciarla perché altrimenti il padre l’avrebbe picchiata e non l’avrebbe più fatta uscire di casa.Le ho chiesto un documento e ho visto che si chiamava Daniela e aveva 19 anni, le ho detto che purtroppo dovevo fare una denuncia anche se il valore della matita non era più di 4 euro, lei si è messa a singhiozzare e mi ha detto che avrebbe fatto tutto quello che volevo, a queste parola il mio cazzo iniziò a gonfiarsi nelle mutande, allora le chiesi “sei proprio sicura che farai tutto quello che voglio?” alla sua risposta affermativa, anche se esitante, andai a chiudere a chiave la porta, tornato verso di lei cominciai a palparle il seno che era piccolo ma duro sotto la camicia, lei cominciò a balbettare che non aveva mai fatto queste cose con nessuno, allora le dissi che era sempre in tempo a fermarsi e che avrei proseguito con la denuncia, mi disse che suo padre era molto severo e non l’avrebbe mai perdonata e che ogni mancanza non esitava a usare la cinghia dei pantaloni, “allora” le dissi “non ti rimane che una cosa da fare” e tirai fuori il mio cazzo dai pantaloni, era durissimo e congestionato tanta era la voglia che mi era venuta, lo avvicinai alle sue labbra e lo spinsi nella sua bocca, lei ebbe un conato e teneva i denti ben chiusi, allora le feci vedere il foglio della denuncia e con un sospiro cedette e aprì la bocca, “visto com’è facile? Fai finta che sia un calippo!” e cominciai a spingere nella sua gola il mio cazzo, dopo qualche esitazione cominciò a leccarlo e succhiarlo come si deve, nel frattempo continuavo a pizzicarle le tette poi cominciai a spogliarla, era veramente molto bella anche se magrissima come tante ragazze a quell’età, le infilai la mano nelle mutandine e lei ebbe un sussulto ma non si tirò indietro allora la feci sdraiare sulla scrivania e aprendole le gambe verso l’alto cominciai a leccarle tutta la figa vergine, lei continuava a singhiozzare ma vedevo che cominciava a bagnarsi allora presi in mano il mio cazzo che non ce la faceva più e cominciai a spingere tra le labbra della figa, era molto stretta e sentivo che faceva fatica a entrare ma con un colpo deciso sentii che aveva passato la barriera dell’imene, lei gridò ma io prevedendolo avevo già messa la mia mano sulla sua bocca, cominciai a muovermi in lei, era favolosa era talmente stretta che il mio cazzo quasi mi faceva male, quando sentii che stavo per venire lo tirai fuori e le ordinai di succhiarlo avvertendola che quando venivo doveva bere tutta la sborra senza lasciarne uscire neppure una goccia, così fece.Ero veramente esausto la tensione e l’eccitazione stavano pian piano abbandonandomi, la guardai era tutta rossa e si vergognava le dissi di vestirsi e le chiesi se la sera suo padre la faceva uscire perché con lei non avevo ancora finito, mi rispose che poteva uscire solo il pomeriggio allora le dissi che l’avrei aspettata il giorno dopo alle 15 all’uscita del centro commerciale quando finiva il mio turno, mi guardò impaurita ma io le dissi che avevo ancora la denuncia con la copia del suo documento e che se non sarebbe venuta sarei andato dritto dai carabinieri, quindi la baciai sulla bocca e la lasciai andare sicuro che l’avrei rivista l’indomani. E’ passata una settimana dal mio ultimo incontro con Daniela, la voglia si sta facendo sentire, allora la chiamo ma risponde una voce maschile molto arrabbiata, gli dico di essere il padre di una compagna di classe di sua figlia e che telefonavo per avere dei compiti da Daniela in quanto mia figlia non era andata a scuola perché ammalata, mi passò Daniela che rispose con una voce strana, le dissi di venire alle 15 al centro commerciale.Arrivò con mezz’ora di ritardo stavo già pensando che non venisse più quando la vidi camminava sempre con lo sguardo rivolto a terra ma si fermò quando qualcuno la salutò, era una ragazza più o meno della stessa sua età, più bassa di lei ma molto abbondante quasi obesa, che si stava recando nel centro commerciale, Daniela la salutò e poi proseguì dirigendosi verso di me, la presi per un braccio e la tirai dietro l’angolo e cominciai a baciarla come impazzito le chiesi chi era la ragazza che aveva salutato e mi rispose che era una sua compagna di classe, feci delle battutine a proposito della sua mole e lei mi disse che anche in classe la prendevano sempre in giro, si sa come sanno essere cattivi i ragazzi, mi venne un’idea improvvisa convinsi Daniela a entrare nel magazzino a cercare la sua amica che mi disse si chiamava Mara, quando la trovava doveva nascondere qualcosa nelle tasche dell’amica così quando uscivano potevo fermarle all’inizio non voleva ma le ricordai la denuncia e le foto che le avevo fatto allora si convinse.Tornai al mio posto di lavoro, anche se avevo finito il turno, nessuno ci fece caso, quando le vidi passare le fermai e le portai nel mio ufficio, Mara era molto tranquilla, non aveva fatto nulla di male ma Daniela si sentiva un po’ in colpa per il tiro giocato all’amica, infatti perquisendo le tasche di Mara trovai un bracciale di discreto valore, lei sbiancò e mi disse che non c’entrava che non era stata lei e che qualcuno sicuramente aveva messo il bracciale nelle sue tasche.Le chiesi i documenti e cominciai a scrivere la denuncia, le chiesi poi il numero di telefono di suo padre per avvertirlo, mi supplicò di non farlo sarebbe morta piuttosto che fare una figura simile davanti alla sua famiglia, mi allontanai un momento e la lasciai sola con Daniela la quale sapeva bene cosa avevo in mente infatti appena uscii cercò di consolarla e le disse che la stessa cosa era capitata anche a lei e che c’era un modo per uscirne, Mara disse che avrebbe fatto tutto quello che poteva farla uscire da quella situazione.Quando rientrai chiesi a Mara cosa volesse fare e lei mi rispose che era disposta a tutto allora le accompagnai fuori le feci salire sulla mia auto e mi diressi a casa.Appena giunti cominciai a baciare Daniela e a mettere le mani nella sua camicia per accarezzarle le tette, Mara ci guardava sbigottita, poi dissi a Daniela di spogliarsi e di fare vedere alla sua amica cosa doveva fare, lei obbedì e in breve fu nuda, si avvicinò a me e mi prese il cazzo, che nel frattempo avevo tirato fuori dai pantaloni, e cominciò a succhiarlo, Mara spaventata cominciò a piangere dicendo che quelle cose non le aveva mai fatte e che non voleva, allora mi arrabbiai e le dissi che grassa com’era se non lo faceva con me sarebbe rimasta vergine per tutta la vita, lei si mise a piangere ancora di più, allora ordinai a Daniela di spogliarla, come fu nuda vidi che aveva due tette enormi almeno una settima, una pancia cadente che non faceva neppure vedere i peli della figa, la feci stendere sul letto e misi il cazzo fra le sue tette per una spagnola da fine del mondo, dissi a Daniela di prendere la macchina fotografica e di scattare delle foto, misi poi il mio cazzo nella sua bocca e le dissi di non provare a morderlo altrimenti sarebbero stati guai lei obbedì, venni così nella sua bocca qualche goccia uscì fuori e la sgridai per questo.Poi mi venne un’idea, non avevo mai visto due ragazze fare l’amore fra di loro, almeno dal vivo, allora presi Mara e la misi in posizione di 69 con Daniela che era anche lei riluttante ma ricordai a tutte e due cosa poteva succedere se non obbedivano allora cominciarono a leccarsi la figa a vicenda dietro mio suggerimento infilarono le dita una nell’altra, Mara era ancora vergine ma cominciava ad apprezzare questo trattamento nel frattempo il mio cazzo era di nuovo duro e dimostrai a Mara quello che volevo da lei infilando il mio cazzo prima nella figa e poi nel culo di Daniela, Mara era molto spaventata ma le ricordai le foto e si rassegnò.Non ce la facevo più vedevo Daniela leccare quella figa nascosta in strati di grasso mentre la stavo inculando e venni copiosamente nel suo culo.Ero esausto dissi a Mara che per il momento si era salvata ma l’avrei aspettata il giorno dopo e di arrivare puntuale.
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