Mi chiamo Cristina e sono di Bolzano. Questa volta non voglio parlarvi di me e delle mie prodezze erotiche che, prometto, vi racconterò al più presto. Vorrei raccontarvi, invece, una storia vissuta da una mia cara amica con cui ho condiviso parecchie avventure di sesso. E’ una donna dagli orizzonti molto, molto aperti, Liana. Nel senso che non solo lo becca indifferentemente in vagina ed in culo, ma che anche i piaceri saffici non le sono affatto indifferenti. La mia amica ha 26 anni, è alta circa un metro e settanta, è bionda ed è davvero ben fatta anche se come ammette lei stessa non ha un seno molto prosperoso.Tempo fa, durante l’orario di lavoro, faceva la promoter presso un grande magazzino, conobbe Giovanni, un bel maschione di 33 anni con un bel paio di baffetti che la fecero bagnare immediatamente immaginandoli mentre lui le leccava la sua bella fighetta. Come potete ben immaginare già la sera stessa si ritrovò a casa di Giovanni per verificare dal vivo l’effetto che quei baffetti le facevano. Devo ammettere che dalla descrizione che mi fece il giorno dopo la invidiavo davvero perché oltre a dimostrarsi un ottimo linguista, Giovanni aveva anche un cazzo di tutto rispetto. La sua storia con Giovanni andò aventi per un bel po’ ed ogni volta Liana mi raccontava le sue evoluzioni con il suo bel Giovanni. Un giorno, dovendosi la sera incontrare con il suo uomo e per questo dovendosi far ingroppare da quel cazzabubbolone di Giovanni, pensò bene d’aggiungere gaudio al gaudio invitando anche me in modo da fare una bella sorpresa al suo uomo. Purtroppo io quella sera avevo un altro impegno per cui lei, ormai super eccitata dall’idea di una bella oretta, ripiegò su quella gran sporcacciona di “Figapelata”. Ovvero la sua amica Silenia, così chiamata per il vezzo di portare sempre il pube completamente rasato.A Giovanni, ovviamente l’inatteso arrivo di Silenia fece un gran piacere. Ma Liana, conoscendo bene Silenia subito l’avvertì il suo uomo:“Non azzardarti a leccarle la figa, perché le puzza come una carogna di gatto. Aspetta, almeno che si dia una bella passata con questo deodorante solido…”“Okay, okay, sgrullati la bernardona puzzona con quel cazzo di stick” disse allora Giovanni rivolto a Silenia “che intanto per scaldarmi l’uccello m’ingroppo un po’ la tua amica”.Ma Silenia, vedendo quel gran stantuffone che spertugia deciso il figone slabbrato della sua amica, non resiste alla tentazione di fotterselo dentro, quel deodorante cilindrico, quasi volesse profumarsi le ovaie. Giovanni intanto continuava a scoparsi Liana eccitandosi ancora maggiormente dalla visione del piccolo tubetto di deodorante che entrava ed usciva dalla figa di Silenia che godeva come una porca.Alla fine, a de-fognatura avvenuta, Silenia scaraventa lontano l’attrezzo ed entra prepotentemente in scena: “Adesso la mia figa sa di gelsomino, ragazzi. E’ qui bella spalancata in attesa di chi vuole sbaciucchiarla per primo… provare per credere…”Per quando lesbica, all’occorrenza, Liana ha un attimo di esitazione, perché preferisce comunque farsi sfottere dal cazzone di Giovanni. Ma lui, “Giovancazzone”, non esista manco per il cazzo: lecca tosto e, appurato che in effetti la sorca di Silenzia sa ora di gelsomino, ci infila dentro l’idrante, per innaffiarla ben bene di sborra.
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