Very ’70: it’s orgy time.Mi da sempre noia quando sento parlare di mode, di “tendenze”. Salvo accorgermi di ricadere in pieno nel prototipo di utente consumatore media verso cui determinati “teoremi” sono destinati. Mi sento particolarmente idiota quando mi sento pienamente soddisfatta nello sguazzare in certe “trappole”…Esempio: la scorsa primavera mi infastidivano le vetrine dei negozi di abbigliamento dipinte a colori pastello azzurrino-giallino-verdino-rosetto-violetto. Li ho sempre odiati quei colori da “buon senso-equilibrio-misura.Cercavo qualcosa di rosso fiamma, o un nero particolare o bianco…Che fossero qualcosa di “mio”. Non qualcosa di per forza chiassoso ma…Ma esiste un mercato pronto e impacchettato proprio per questi previsti e presunti oppositori di regime: ed eccomi a sguazzare tutta contenta in un paio di stivalazzi jeansati….In fondo essere una “alternativa” non è comunque mai stata una mia vera aspirazione, per carità.Vestirsi in fondo è un gioco e va preso con ironia. Forse per questo mi piace così tanto il design “anni ’70” che è stato rispolverato, raffinato, ricodificato, impreziosito in oggetti e vestiti che purtroppo costano una fortuna. Questa riscoperta è stata per me un sonaglio irresistibile…Personalmente però questo gioco per me non cambia a seconda del periodo nel quale io abbia più o meno disponibilità economica, perché se hai un po’ di fantasia, senso del gioco, divertimento di esplorazioni e curiosità capace di stupirsi sempre, questo è più che sufficiente. Vale per indumenti “fondamentali” come per capi che metterai tre volte in vita tua e che possono essere egualmente cari nel tuo cuore. Moda e demodé , fashion e trash arrivano poi in fondo a intrecciarsi e se non a equivalersi ad essere complementari; così mi fa tenerezza riguardare quelle che sono un po’ le mie debolezze ed i miei passaggi…Affabulazioni profumate di incensi indiani che pervadono i posti dove abito e stoffe leggere e colorate da “hippy con la mente all’india” o attratta dai nitidi e forti arcobaleni dei colori sudamericani; tacchi a spillo e sete che ti accarezzano il corpo con rossetti brillanti e accessori essenziali ma preziosi per serate mozzafiato.Abbigliamento monacale essenziale e informale quanto la pelle e l’innegabile fascino dei lacci e di certa tendenza “sado-maso” ad una eleganza e fascino se declinata in una certa direzione. In fondo sono una ragazza un po’ ” ’70” per costituzione fisica: poco seno, spirito artistoide…Le caratteristiche somatiche personali influiscono sui gusti: io porterei malissimo il perizoma a vista oltre la vita bassa dei pantaloni, ma porto benissimo quei pantaloni aderenti senza tasche che fasciano il sedere come un evidenziatore: in fondo di gioco si tratta ed è chiaro che vestirsi rispecchia uno stato d’animo, un messaggio un percorrere cambi di ruolo come si fa da bambine provando davanti allo specchio i vestiti e le scarpe della mamma, quando ne capisci poco ma istintivamente ti affascinano i movimenti e gli sguardi e i modi delle “donne vere” e delle loro gambe e le scimmiotti in modo quasi grottesco o ti ci opponi, che in fondo è lo stesso. Esiste un feticismo degli oggetti di cui ti circondi e dei quali a volte senti quasi non poterne fare a meno anche se lo neghi, salvo un giorno di quelli in cui tutto raddoppia la velocità, accorgerti che senza ci vivi benissimo ed anzi crei nuovo spazio per nuovi travestimenti e percorsi. Inutile negare una tendenza o idolatrarla: sono periodi e fascini che si vivono, con passione e disincanto. Con Ironia. Io ho avuto i capelli blu elettrico e verde acido pur essendo una tipica esponente di figlia medio borghese da “tailleurino”.L’altra sera ho guardato quella pizza strapallosa di film che mi pare si chiami “Vi presento Joe Black”… Strapallosa ma intanto lo ho guardato, sono una inguaribile incoerente… Insomma ad un certo punto del film l’angelo della morte (beh… non male dipartirsi accompagnate da Bradd Pitt, anche se preferirei la sua versione di Fight Club) è in ospedale e parla con una nonnina che lo “riconosce” per ciò che è e gli chiede di farla morire come regalo, perché è pronta ed è stanca di aspettare…. Parlano uno strano idioma mezzo ispanico che credo nella traduzione sia diventato un po’ ridicolo perché somiglia alla parlata buffa di quel mostriciattolo con le orecchie da coniglio di Guerre Stellari episodio 9786,2… Comunque…Lei a un certo punto dice che dalla vita se ti va dritta ti porti via “Algunas lindas fotografias”, qualche bella immagine portata dagli occhi al cuore ed al cervello…Per cui credo più percorsi cammini, più passaggi attraversi, più possibilità hai in questo senso. E a parte i limiti imposti dal mio modo di pensare o accettare certi compromessi (ognuno ha i suoi limiti) io ho valicato confini apparentemente per me antitetici, anche per cose banali magari. Ad esempio da “studentessa” impegnata odiavo certe icone femminili, tipo segretaria un po’ troia ma non troppo; eppure ammetto di essermi anche divertita nel travestirmi e nell’entrare nel ruolo, nel farmi comunque annusare in ruoli e modi diversi. Come dice l’Addolorata di Zelig il sesso è una necessità, anche giocarci con ironia, pensarlo a fari spenti, lasciarti sfiorare. Secondo me la chiave del tutto è più semplice e meno drammatica di come certi uomini la descrivono specie quando vogliono la formula per “capire le donne”. Basta ricordare che nella brava ragazza quotidiana cova la puttana ma anche viceversa. E allora tutto diventa facile, in fondo non si chiede molto, ma quella comprensione che poi crea fascino e seduzione. Non sono certo il tipo “scientifico” e “premeditabondo”; ma certo credo certo modo di vestire non sia improntato alla comodità pura o all’eleganza. Se a volte metto una minigonna è perché quel giorni mi eccita mi guardino le cosce, mi diverte essere un po’ in mostra. Magari scelgo un modo che non dia fastidio o non mi faccia sentire fuori posto o a disagio perché sono fatta così. Ma magari certe sere è proprio l’opposto, perché gioco resta e deve essere divertente. E sentirsi a disagio in fondo da emozione.Ed è gioco di ruoli, sempre indefinibile in modo preciso ma gioco di ruoli resta.Mio marito definisce ironicamente la categoria maschile come “surfisti”: godere la bellezza delle onde, quando sono placide e poi si impennano, sentirne il rumore ed il profumo, affinare i sensi per provare a salirci sopra quando partono e cavalcarle quanto puoi.Un gioco di contropiede a suo modo. Come del resto per tradizione culturale il contropiede viene regalato a noi come arma di comodità: legge di mercato…Gli uomini ci cercano, e a noi non resta che stare al gioco e accettarlo o meno. Mi divertono certe definizioni di discorsi da bar tra amici: “la donna sceglie chi dovrà sceglierla”. Con l’aggiunta che questo presunto verdetto non è definitivo perché in fondo è una chance offerta, non è detto che poi uno non la sprechi facendo qualche stronzata….Ovviamente questa è pura teoria, la realtà è molto diversa e meno prosaica, comunque…Io ho un po’ studiato il copione di questo gioco di ruoli: il mio essere, la mia fisicità e ambientazioni mi hanno fornito in fondo un ruolo di ragazza carina, per bene, prototipo di certi immaginari da maestria, giovin moglie ecc. Non vistosa, bel muso, bel culo ecc… Abbastanza inquietante. Un buon ruolo in fondo, sono stata fortunata.Forse anche questo mi ha incuriosita e portata ad essere intrigata nell’avvicinarmi al grande gioco della sensualità in rete. Ti offri, entri in gioco, susciti le tue ed altrui curiosità. Ed è intrigante.Probabile non avessi aspettative ma forse è improprio definirlo, una idea vaga la hai sempre. Qualcosa immagini.Certamente poi tutto cambia e diventa diverso quando lo vivi, quando esplori questo mondo bizzarro, quando cerchi una tua strada.La scelta è stata di viverla in coppia, con il mio uomo. Ci sono state fasi alterne, nel senso che questo cammino si accompagna con i momenti cangianti del tuo quotidiano e la cosa influisce parecchio come è giusto che sia. A questo punto sento ci sarà un ennesimo cambiamento e forse per questo sto scrivendo questa cosa, quasi un piccolo pensierino della sera, un punto della situazione ad oggi, senza pretese.Ho molte aspettative dal futuro, vorrei i miei occhi si riempissero di tanti colori diversi, di tante emozioni, in generale, Ma certo se tiro un piccolo bilancio ad oggi so di essere stata fortunata. Perché il cammino mi ha portato a molte persone, molti amici che sinceramente non mi aspettavo di poter avere in un “certo mondo”, amici ed amiche di quelli che magari uno spera di trovare in una vita.Inoltre non è stata una scala sulla quale arrampicarsi progressivamente a passaggi successivi: qualsiasi cosa abbia vissuto è stata svincolata e non necessariamente innescata da un passo precedente, il che lo ritengo bellissimo perché l’emozione è sempre quella di una prima volta. E non ci sono stati gesti sprecati.Il lungo preambolo sulla “moda e le tendenze” credo mi sia servito ad arrivare qui: è qualcosa di cui forse non è necessario parlare, momenti e sensazioni che sono difficili da descrivere, so che forse è inutile farlo.Ma è una prova per me, qualcosa con la quale volevo provare a cimentarmi. In fondo la scelta è stata quella di un viaggio assieme al mio uomo ma le emozioni sono singole comunque, inevitabilmente, magari complementari ma diverse.Devo dire che personalmente mi affascinano certe attenzioni e curiosità maschili. Intrigati come bimbi al sapere che ti masturbi, eccitati dal fatto che lo fai, dal desiderio di avere accesso a quei modi e stati d’animo così privati.La cosa di cui volevo scrivere, e vediamo se riesco a farlo, si riferisce ad un episodio particolare, anche molto forte “visto da fuori”; “estremamente trasgressivo” in teoria o per luogo comune. Che se avessi immaginato prima di viverlo avrei pensato come un limite che oltrepassato avrebbe potuto cambiare molto di me ed in molti sensi.Non è mia intenzione, per modo di vedere le cose, depurare o astrarre un momento ed un concetto, metterlo in una dimensione aulica o che. Forzare un modo di vedere qualcosa che descrivo. Si scrivono e descrivono storie e momenti, poi il soffio li porta ad altri, ognuno leggerà e penserà ciò che vuole.Non sarebbe reale e non mi piacciono le cose di plastica.Ma è qualcosa che ho vissuto sorprendentemente -per me- in modo sereno, senza esserne stupita, con passione ed emozione violenta …Bene, molto molto bene, anche se per un po’ mi è stato difficile “riguardare” questa storia emettendo suoni o tracciando segni per descriverla; e credo tutt’ora ci sia questo senso di inadeguatezza o di chiedersi se ha senso parlarne. So che non è un esibire una “impresa” e di questo me ne compiaccio. Forse è una storia più diretta a chi sa capire e “provare” più che a chi può eccitarsi a una descrizione…Riparto brevemente dal fattore moda: avevo appena tagliato i capelli. Molto corti. La prima volta in vita mia, è stato traumatico. Come vedessi svaporata una certa mia femminilità… Quasi che, dopo avere scoperto certe mie tendenze che la letteratura comune definisce “saffiche” quella variabile di me risultasse ancora più marcata. Ma quasi per contrario la mia “attività” in questo senso non ha subito certo variazioni in aumento: episodi erano prima, episodi son stati dopo e molto meno frequenti dei già poco frequenti precedenti…Ma è lo stato d’animo che conta.Sempre legata in un certo senso alla “moda” c’è stata per me un’altra prima volta: come diceva in una delle più brutte canzoni del secolo Gianluca Grignani “Ti raserò l’aiulola”.Una sera ero in bagno, post doccia e mi stavo incremando le cosce di fronte allo specchio. Non esistevano premesse ma ho preso il rasoio e mi sono depilata completamente. Chissà, forse da un po’ ne parlavamo con un amico, cultore del genere, mi era rimasto in mente.L’effetto mi ha fatto davvero tremare: io sono abbastanza esile, i capelli corti….. Da brividi freddi vedersi così.Quello che so e di cui sono decisamente contenta è che il sesso per me non è mai stata una moda: non abbiamo affrontato mai certi passi come “famolo strano”, per noia o che.E’ un gioco. Nel quale lo spettacolo sei tu stessa di fronte a te stessa, alle tue curiosità, reazioni. A volte con ironia altre col cuore in gola, senza essere ipocrita, nel limite del possibile.Spesso, anche nella comicità da Zelig, si fa dell’ironia di “moda” sui prive e le coppie scambiste. Resta il dato di fatto che certe cose incuriosiscono e che l’unica chiave che crea la differenza resta sempre lo spirito ed il modo… Ultimo esempio poi arrivo al dunque…Non tanto un privè, ma diciamo un cinema porno: entrarci….Per una come me è entrare e vedere i cervelli di chi è li dentro ed inserire una provocazione che sono io e sentire in me; i turbamenti di una simile situazione. Non mi interessa l’entrare per costruire numeri da circo, anzi. Tanto quanto, per rifarci al fattore moda (in fondo lo è) non mi pare sarebbe furbo seguire quella della donna senza mutandine solo perché a molti eccita l’idea. Trovo scomodo e insensato che succeda di norma, poco logico. Anti igienico, imbarazzante e poco eccitante. A volte lo ho fatto ma era miratissimo ed episodico…Sta di fatto.Quasi un anno fa.Un amico, dolcissimo, conosciuto in rete e con il quale poi abbiamo lavorato, sia io che mio marito; cene, conferenze, null’altro, per quasi due anni. Battute e confidenze, questo è certo.Ma sapevo che a volte con degli amici lo sfiziava organizzare scenari particolari per coppie in cerca di qualcosa di particolare, diciamo così. In cotal caso la particolarità delle situazioni , pur diverse tra loro, si rifaceva al fatto della presenza di molti uomini assieme. Sulla stessa o sulle poche donne presenti.Lo descriveva con essenzialità, ironia, ma sensibilità e intrigo, mi aveva incuriosita.E, non so perché quella volta, ma una sera mi ha detto l’indomani ci sarebbe stato un compleanno particolare cui lui e gli amici avrebbero fatto da sorpresa ad una moglie. Se mi andava di andare a godere lo spettacolo. Premettendo che nessuno avrebbe mosso un dito o fatto nulla di sgradevole nei miei confronti.Tutto era così semplice…Ho detto di si senza turbamenti.Almeno fino a cinque minuti prima di partire.Molti conoscevano la “Manuela virtuale”, solo lui ed un altro quella reale ma senza conoscerla men che vestita. Almeno dal vivo.Quella mia adesione aveva credo “ingrifato” non poco il mio consorte e mi ero agghindata all’uopo a mio modo, non in modo vistosissimo ma da …Non dimenticare.Man mano ci si avvicinava la tensione ed i dubbi di una media donnina per bene crescevano. Ottanta chilometri fatti in tre, tra risate rompi tensione e musica e una volta li conosco i partecipanti: buffo presentarsi in quella situazione: “Tanto piacere, Manu”. Mi ricordava la canzone “L’orgia” di Giorgio Gaber (chi non la conosce vada a cercarla, ne vale la pena).Qui pongo il primo tassello che mi impaccia, nel senso che mi secca impronti il tono del racconto o le aspettative di chi legge ma credo sia necessario.La situazione era questa:…”Loro” avevano le chiavi del garage di casa della “Koppia Allegra”, date dal marito all’insaputa di lei che comunque li conosceva già per passati giochini; “loro” (e in “loro” c’ero pure io) sarebbero tornati da una cena di compleanno e ci avrebbero trovati li.Non aspettatevi coriandoli estesi tra i membri del gruppo: tutti vestitissimi. Non so se fosse la mia presenza anomala ad inibire…Io, forse per farmi capire o per propormi per come sono, avevo portato una torta, due cd musicali e le candeline…Quando sono arrivati “i coniugi” ci hanno trovati così nel garage e lei certo era stupita ma non shockata: forse lo ero più io dal momento che era davvero giovane e bellissima.Riassunto della situazione logistica: comitato di accoglienza…Composto da me, mio marito, il nostro amico e l’altro amico che conoscevo e altri cinque soggetti maschili; da aggiungere i festeggiati, marito e moglie, per un 9 a 2 finale dopo i tempi supplementari e i rigori ad oltranza.Non so a voi, a me lo leggessi da esterna farebbe una certa impressione….Baci e abbracci e un invito a salire a bere qualcosa a casa loro e mangiare la torta.Appartamento. Casa carinissima e arredata con gusto, loro due davvero persone squisite e io studio lei… Molto, molto bella. Anche molto vistosa. Una moracciona abbronzata e vestita da brivido con scarpe dal laccio alto e tacchi altissimi e abito…Diciamo che credo al ristorante siano impazziti. Ha degli occhi straordinari e sia per quello che mi hanno detto di lei precedentemente che per il look…Si vede che è molto sicura di se. Che non è la prima ne la seconda volta. Ma ha lo sguardo pulito, trasparente. Diversissima da me eppure mi ci appoggio fin dall’inizio, mi fa bene questa diversità. La intriga la mia presenza…Una maestra di liceo nonché insegnante di aerobica.Sembra un party normalissimo, lei credo sia stupita un po’ dai regalini e dal mio modo di essere…Poi entra nella parte.Le hanno regalato un bikini e un copricostume (una reticella, in realtà) da “Calzedonia collezione estate 2002”, color sabbia.Lei, giustamente, mostra come le sta.Una organizzazione che nemmeno i meccanici Ferrari di Soçmaker…Divano ad “elle”, si sposta il tavolino, si mette una sedia, si abbassano le luci e la mia musica si dimostra all’uopo: parte con “Glory box dei Portishead”…”Gimme a reason to be a woman…”.Mi fa davvero impressione…Cioè. Son seduta in mezzo agli altri, vicina al mio uomo. Gambe accavallate e braccia incrociate. Lei si muove da star: ha tutto da star. I movimenti da lap dancer, gli sguardi, il corpo (seno rifatto compreso), la “liscezza” e lucidità della pelle…Si spoglia da professionista e mentre lo fa sulla sedia, apertura di gambe compresa, sino a restare con le sole scarpe col tacco, si avvicina e sfiora tutti sui divani, me compresa, mi guarda che tremo mentre lo fa…Tremo di più perché come volto lo sguardo mi accorgo che alcuni dei presenti sono già nudi o comunque con la paletta del “voto:10!” alzata. Lei ci passa e porta manualmente i voti a “10&lode”. Altra cosa banale ma non troppo e che sarei ipocrita a negare…Le “palette” sono…Come dire…Di foggia e misure al di sopra della media.E lei termina il piccolo show a luci soffuse sulla sedia, poi si dirige verso di me e sorride, ma dolce, non so come spiegare…Naturale.Mi sussurra che le fa “piacerissimo che sia li”, mi accarezza i capelli e mi dice “Mi piacerebbe… Sei bellissima…”. Non credo servisse il suono “si”, bastava mi guardasse.Riafferro il cuore dal soffitto e lo rimetto al suo posto e lei con la mano controlla che lo abbia ricollocato al posto giusto. Poi mi scopre un po’ le cosce, ma lentamente, senza schema o furia, le accarezzo la schiena e i seni e ci baciamo, a li il cuore si ferma. Bacia dolce, bacia molto molto bene. E inizio a sudare quando inizia a cercare i miei seni sotto la camicia con la bocca.Descrizione mia: gonna lunga nera con spacchissimo; camicia tipo non stiro nera, di seta, non abbottonata. Sotto: completino “Cavalli” in tulle nero iper trasparente di seta con serpenti in paillettes (detta così sembra una tamarrata ma è carino, credermi sulla parola) consistente in canottiera e slip pantaloncino aderente; calze autoreggenti nere e scarpe col tacco nere.Diciamo che “il momento mi fulmina” e mi muovo da paracarro, o meglio è lei che si muove. I suoi seni sul viso aiutano parecchio e pure la sensazione del suo culo sodissimo sotto le mie mani. Che mio marito mi stia baciando pure lui sul collo mi fa fondere mentre lei mi fa aprire le cosce. E pure intravedere che “la piovra” ha sbottonato e tiene il cazzo di mio marito nella sua mano non mi lascia indifferente.La camicetta si apre del tutto, la canottiera sale a scoprire i seni e resterà buffamente così per un bel po’. Lei mi sale in braccio a cavalcioni e ci baciamo e accarezziamo un bel po’ anche tra le cosce, ma senza malagrazia…Attorno, i movimenti, appena li percepisco, perché sono accalorata, anche se qualcuno che mi sfiora appena la pelle lo sento a anche bene….Sino a che è lei ad alzarsi e tendermi la mano.Mi porta sul tappeto, in piedi, è dietro di me. Attorno a noi si avvicinano i ragazzi, che sono nudi e rimangono vicini e non subito a contatto, come ci annusassero. Lei mi libera della camicetta dopo avermi massaggiato le spalle, e con deliziosa grazia altre mani la aiutano a farlo e mi ci perdo chiudendo gli occhi mentre, con lei che li scopre di più dalla canottiera, due di loro iniziano a baciarmi le spalle ed il collo assieme a lei, a toccarmi e baciarmi i seni. Mi gira la testa…Si aggiungono altre due mani e sento che mi slacciano la gonna ma è sensazione vaga perché due uomini che ti baciano le tette fan capire davvero poco del resto…A occhi chiusi cerco il corpo di lei dietro mentre sento la gonna scivolare giù e aiuto l’operazione come in trance, sino a che sento lei baciarmi la schiena, poi il culo e le gambe; ma poi percepisco che lei bacia le gambe di uno dei due uomini accanto a me, sfioro con lo sguardo quella scena e la vedo accovacciata a succhiarlo mentre con una mano continua ad accarezzarmi le caviglie; anche una mano del fortunato soggetto è su di me, ma di fatto è l’altro che avevo di fronte che con dolcezza infinita mi contiene in un abbraccio tirandomi a contatto della sua pelle e mi bacia a sfioro…Sento il cazzo bollente sulla pancia, ha un bellissimo corpo, gli bacio il petto e ricambio l’abbraccio: mi viene istintivo abbandonarmi a un bacio con la lingua, vero…Li sento emozionati dal fatto che io sovverta le previsioni e pur se disarmata e improvvisando stia andando molto oltre alle aspettative, ma non è un calcolo, è istinto del sentire qualcosa di magico, sentirmi a mio agio e con l’eccitazione che mi sta esplodendo dentro…Di fatto è come lei con maestria mi stesse offrendo standomi vicinissima, dandomi sicurezza: loro due mi toccano il culo, lei me lo lecca, mi tremano le gambe, perdo quasi l’equilibrio, mi sposto…prendo respiro.Appena riesco a focalizzare la situazione vedo lei accovacciata, sta succhiando tre uomini in piedi… Semplicemente perfetta. Uno è il mio amico: mi ci vado a mettere dietro, quasi a prendere posizione proteggendomi; lo cingo con le mani ad accarezzargli le spalle ed il petto, poi l’addome e gli inguini; gli prendo il cazzo tra le mani ed è il primo che accarezzo, lo bacio sul collo e mi diverte sentirlo trasecolare; lei lecca le mie dita poi glielo prende tutto in bocca…Guardo attorno ed è… Strano. Il mio uomo dietro me mi sfila le calze, mi cinge…Mi piace come si muove, c’è, è li, è con me eppure non c’è ambiguità. Io sono certamente tesa, emozionata e incerta, ma eccitata, bagnata, golosa. Chi non è in azione si sta masturbando e ci guarda come a divorarci. Vedo i corpi brillare, splendidi, curatissimi, un ottimo profumo…Ho i capezzoli duri da far male. Guardo i cazzi duri.Giro di valzer, con lei che si alza e ritorna dietro di me, sempre in piedi, sempre con me che ancora indosso slip e canottiera sopra i seni. Il mio amico si gira e mi dice come va e io sono accaldata e sorrido… Di fianco il mio uomo, in ginocchio un altro a leccarmi i piedi e le gambe: mi fa impazzire, sembra banale, vedere la mano dal mio amico scivolarmi negli slip e accarezzarmi la fica bagnatissima, vederlo mentre mi ciuccia le tette…Mi fanno partire, mi leccano e accarezzano in quattro, guardo il mio amico e lo bacio con la lingua, è la prima volta. Lo abbraccio, mi ci struscio contro.Il ragazzo ai miei piedi mi sfila gli slip e inizia a leccarmela da divinità della lingua, dolcissimo, irresistibile, inarrestabile. Lei da dietro è Kalì, una statua di carne profumata che mi si struscia “di tette” sulla schiena, che accarezza me e il mio uomo e di istinto devo girarmi, cercarla, baciarla…Parto dal collo ad accarezzarla e baciarla, come una reliquia, mi accovaccio e le lecco le gambe, le tengo le natiche tra le mani e le lecco la fica. Siamo in quattro a leccarla in ginocchio.Dietro di me due presenze, due uomini…Il Dio della lingua mi bacia il collo, mi accarezza il culo, scende con le dita e sfiorandola mi fa aprire le labbra della spacca, lentamente la fa schiudere tutta; alle dita della sua mano si aggiungono quelle della mano del secondo uomo…Devo lasciare la testa all’indietro sulle sue spalle, e non trattengo i gemiti… Sono carica a palla, umida.Trovo il mio uomo e lo bacio sulla bocca con passione ed è quasi un saluto, perché sto per lasciarmi prendere del tutto; e poi metto ancora il muso tra le gambe di lei…Mi trovo accovacciata a gambe divaricate, sul viso di Lingua di Velluto che inizia a scoparmi, con la lingua, arrivando a sfiorarmi spesso dietro… Da delirio. Sento nitidamente la sua lingua che entra ed esce dalla mia fica…E adesso sono tutti attorno e si masturbano…Ci leccano…Anche lei si accovaccia come me e vicina a me, anche se per “logistica” io sono molto più… Confortevolmente piazzata. Ci accarezziamo le cosce, ci guardiamo e lei mi offre con la mano un cazzo davvero enorme da succhiare: assieme iniziamo a leccare …Sembra gretto dirlo ma non avevo mai ne visto ne toccato un cazzo di quelle misure: difficile tenerlo tutto in bocca… Lo percorriamo con le lingue. Profumo fantastico, addominali disegnati, curatissimo, bellissime gambe che accarezzo…Gli lecco le palle, sono emozionata, a lui piaccio da impazzire e mi eccita sentirlo; e lentamente mi accarezza i capelli e inizia a dirigere il cazzo e a riempirmi la bocca di se: lo sento vibrare e indurirsi e pulsare, mi sta scopando la bocca e li perdo il controllo…Sono seduta sul viso dell’altro che inizia a scoparmi in modo sublime con le dita, mi inarco e gemo e il mio amico che stava li accanto inizia a baciarmi con la lingua in modo carnale, e un secondo dopo mi afferra il viso mister Idolo di Carne e anche lui inizia a limonarmi in maniera talmente voluttuosa da sconvolgermi, e appena mi lascia respirare, di rabbia, lo riprendo e lo bacio ancora e a lungo sino a che mi spinge ancora giù a succhiarglielo.Il mio Idolo è seduto sul divano, ai suoi lati altri due cazzi vicinissimi al mio viso, sotto di me il marasma perché il mio angelo custode a questo punto non solo lingua ma anche Dita di Velluto (il primo uomo che sento masturbare come una donna, è uno psicologo di professione, n.d.r.), non si accontenta della fica ma inizia a penetrarmi anche il culo con le dita. Lei la intravedo seduta al pari di me su un viso, col mio uomo in bocca e altre attenzioni attorno…In un attimo che mi fa urlare mi assalgono in cinque uomini, mani e bocche, non capisco letteralmente nulla e le sensazioni sarebbe assurdo descriverle o provare a farlo: bacio tutti, limono tutti, succhio i cazzi a tutti. Sento lei incitarli a non darmi tregua anche se con le parole giuste, sento il mio stesso odore, sento che lo sentono e sentono quanto mi vogliono e la cosa mi ubriaca… Godo da starci male. E adesso mi masturbano in parecchi. In modo abbastanza spietato.Sono in cinque addosso a me. Non identifico ma so uno mi masturba, uno me la lecca, uno mi scopa la bocca due li masturbo, ma evidentemente non basta e altre due mi succhiano e leccano le dita dei piedi tenendomi a gambe aperte e questa cosa mi fa esplodere in un orgasmo violento urlo compreso nel prezzo del biglietto, ma oramai conta poco…. Sono in piena balia, più di me stessa che di loro.Sono in un bagno di sudore e piacere, seduta sul divano sul mio uomo e altri tre a tenermi aperta e tenermi stimolate tutte le parti sensibili del corpo: si alternano a leccarmi tra le cosce…. Un sogno…Un attimo dopo in un ennesimo giro di valzer o cambio di sequenza che dir si voglia, sono ancora in ginocchio a succhiarli in parata per poi alzarmi e baciarli, strusciarmi, abbracciarli tutti.Da come si son mossi su di me mi sono stupita: molta attenzione anche nel trasporto della voglia carnale sfrenata e sono li con una splendida ragazza e nove grossi cazzi…Mentre io e lei siamo in ginocchio al tappeto in “gara di pompini”, il mio uomo che da dietro inizia a scoparmi è quasi liberatorio. Accarezzo come in trance lei tra le gambe da dietro, credo lo spettacolo li faccia morire e anche lei si mette a cavalcare…A volte certe parole non sono esatte ne precise, ma stavolta si: ci prendono e ci MONTANO con durezza estrema eppure con attenzione e controllo, almeno con me che sono una “deb”. Non avrei mai immaginato di accettarlo ma in quei momenti poi non ragioni col cervello ne col cuore ma con le cosce…Sono a culo per aria e loro morirebbero pur di averlo: lo so e li attiro anche se ne ho paura. Sono fuori di me, mi farei sbattere e inculare da tutti. Sanno sarebbe troppo dura per me e mi risparmiano da veri signori e non scherzo. Tranne uno. Il più fornito per di più.Come mi sentivo non saprei spiegarlo: due cazzi assieme non li avevo mai presi. Ero talmente bagnata che non mi faceva male, ma mi manda su Marte e ritorno, mi sento piena di cazzo, vengo almeno due volte… Sono tutti intorno come mi sodomizzassero tranne lui, mi palpano e baciano il culo…Quando mi danno tregua vedo lei al tappeto cosparsa di panna: panna vera, da barattolo a spruzzo.Piatto ricco mi ci ficco!!! Evidentemente la cosa fa il suo effetto perché dopo ciò iniziano i fuochi artificiali. Non mi vergogno a dire che il mio corpo e la mia bocca li accettano volentieri, se sto bene e la persona mi piace mi viene naturale e ne sono “golosa”, non lo trovo trasgressivo ma consequenziale…In questo caso non è “la” ma “le” persone ma non cambia la teoria , anzi, come potete immaginare la amplifica…Non so, sarà la mia normalità ma li emoziona avermi e mi gratifica: mi trattano da principessa. Anche se nel “poco prima”, mentre stanno arrivando “al top” mi arrivano parole pesanti, ma di quelle che se collocate al momento giusto eccitano e danno senso di potere….Come mi sono sentita guardata mentre in ginocchio sentivo il loro piacere colarmi lungo il corpo non lo scorderò mai…Sembra buffo, ma alla fine c’è spumante, battute autoironiche, una bella doccia e asciugamani puliti; lei certo è una abituata ma non c’è senso di meccanico… Mi dice che se non fosse per i parenti che resterebbero feriti, il porno lo farebbe. Eppure non mi sconvolge: un secondo dopo aver finito (molto + a lungo e consistentemente di me, ammetto) sembra una bimba, con asciugamano allacciato sopra il seno. E’ quasi surreale eppure dolcissimo…Unica remora era una cinepresa, che non accetterei ancora. Non per dubbi o che, ma perché credo siano gli occhi, il cuore e i sensi a dover registrare. Per me è stato traumatico rivedere molto tempo dopo; rivedere un’altra me stessa. Ma non ho bisogno di stimoli per eccitarmi o avere pensieri eccitanti. Forse per loro che hanno fatto una scelta diversa ha un senso, anzi lo capisco. Ma per me non c’è rischio di noia e inoltre temo quel pericolo di sottile droga che potrebbe instaurarsi nel tuo compagno, perché l’esibire qualcosa sarebbe ipocrita negare non sia eccitante. Ma pericoloso e non per i motivi più immaginabili, ma a livello personale: si rischia di scindere la Manu reale da quella virtuale e io le attenzioni le voglio su di me.Bene, questa cosa pazzesca si è inserita nella mia vita senza essere una linea di confine. Possibilissimo veda ancora queste persone: ci sto bene, le stimo, potrei desiderare ancora qualcosa di molto speciale. Ma non un cambio di scena con contenuto eguale; loro sanno io sono una variabile stimolante perché potrei esserci e non fare nulla o fare karaoke o farmi montare…Credo si segua il cuore, non un copione. Riassumendo…Oramai non faccio previsioni su nulla: ma so che tutto, davvero tutto, può essere possibile e umano; e bellissimo. P.s.: Siccome il mio scrivere è teso ad un confronto con persone che abbiano pensieri simili…Io ci metto sempre una e-mail… L’ORGIA: ORE 22 SECONDO CANALE Giorgio Gaber-Francesco LeporiniEro lì… in un’orgia, in mezzo a della gente che conoscevo poco e che non era molto attraente. Ero lì in un’orgia ma… non ci avevo voglia e allora me ne stavo un po’ in disparte, per rappresaglia. “No grazie, senza complimenti, il genere non mi interessa; oh Dio se proprio insiste, se dice che è una scommessa…”. Ero lì in un’orgia facevo qualche cosa ma non mi ricordavo una serata così noiosa. “No mi creda mi diverto molto, così sono solo un po’ in soggezione, però mica le dispiace se accendo la televisione?”. Ero lì in un’orgia e per primo mi fermo ma man mano anche gli altri sono distratti dal teleschermo, e così tutti nudi sul secondo canale vediamo un film d’amore un po’ vecchiotto ma niente male, Bello sì. “A me piace perché alla fine i due si sposano.””Ah sì anch’io sono per il lieto fine, mica come quei film moderni lì, che non si capisce mai niente, in fondo sono un sentimentale… Scusi avvocato ha mica visto le mie mutande per caso?”
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