Con Sonia ci conosciamo praticamente da sempre, anche se i nostri incontri non sono mai stati particolarmente frequenti. È vero che tra di noi c’è stata anche una breve storia d’amore, ma allora eravamo molto giovani, 16 anni io e 17 lei, alle prime esperienze e quindi tutto ciò che facevamo era scambiarci dei bellissimi e dolcissimi baci, i primi della nostra vita. Poi, come era naturale vista l’età, la storia fini con poca sofferenza da parte di entrambi. Ci vedevamo ogni tanto e ci salutavamo affettuosamente, ma non ci fu mai più occasione per fermarci a chiacchierare e ad approfondire la nostra conoscenza. Oltretutto il suo matrimonio prima e la mia lontananza dalla città per motivi di lavoro poi, fecero sì che ci perdemmo di vista per parecchi anni.Quando tornai in città dopo circa 5 anni di assenza, volli informarmi da mia sorella di tutto quello che era successo nel frattempo e, tra le altre cose, mi disse che il matrimonio di Sonia era finito perché lui aveva trovato un’altra e l’aveva lasciata dopo soli due anni. Mi spiacque perché, anche se non la conoscevo a fondo, tenevo a lei e mi spiaceva che dovesse soffrire. Ma tutto fini lì.Qualche giorno dopo, camminando per la città passai davanti ad una profumeria e sulla porta di ingresso vidi Sonia che stava osservando i passanti. Mi fermai e la salutai con molto piacere; siccome era una giornata non particolarmente movimentata non c’erano molte persone che si servivano nel negozio – che mi disse essere suo – e così potemmo rimanere a chiacchierare per un bel po’ di tempo. Parlammo di noi, di cosa avevamo fatto durante tutto quel periodo e lei mi raccontò che il suo matrimonio era finito, senza però scendere in particolari perché ancora ne soffriva; dal canto mio le dissi che non avevo nessuna storia in piedi, anche perché mi stavo concentrando in maniera particolare sul lavoro. Ad un certo punto, visto che mi piaceva molto parlare con lei, le chiesi:“Ascolta Sonia, non pensare che voglia approfittare della tua situazione, ma visto che sono stato proprio bene oggi con te, che ne dici di uscire qualche sera e continuare questa chiacchierata?” Ero molto emozionato perché temevo che lei potesse equivocare il mio invito e quindi la voce mi tremava un po’. Ma lei mi tranquillizzò subito con un bellissimo sorriso:“Ok, è una bella idea.”“Fantastico!!! Facciamo stasera a cena?”“Vada per stasera a cena” mi disse. Così ci salutammo dandoci appuntamento per la serata.Devo dire che ero felice di uscire nuovamente con lei; avevo ritrovato una persona molto simpatica ed affabile. Oltretutto era ancora più carina di quando ci eravamo persi di vista; anche se, per essere sincero, non avevo fatto strani pensieri sulla serata.Venne l’ora dell’appuntamento e andai a prenderla a casa sua. Quando la vidi rimasi davvero senza fiato. Era bellissima. Indossava un abito nero poco più su del ginocchio, senza maniche e accollato sul davanti; mentre sulla schiena aveva una profonda scollatura dalla quale non si intravedeva l’elastico del reggiseno: del resto non aveva necessità di indossarlo visto che portava una seconda.Le sue gambe affusolate erano coperte da un paio di calze nere e ai piedi calzava un paio di scarpe con il tacco. Il viso rotondo era contornato da una bellissima capigliatura nera dalla quale risaltava ancora di più il candore della sua carnagione. “Sei bellissima” le dissi. Mi sorrise senza rispondere.“Allora, dove mi porti?” mi chiese. Visto che il fatto di concentrarmi sul lavoro aveva dato i suoi frutti e quindi guadagnavo abbastanza bene, mi diressi verso uno dei migliori ristoranti della città. Del resto se lo meritava, vista la sua bellezza.La cena filò via tranquillamente e spensieratamente, condita da cibi deliziosi e annaffiata da vini altrettanto buoni. Parlammo molto quella sera, dei nostri sogni, dei nostri desideri, delle nostra aspirazioni. Vedevo nei suoi occhi una serenità che il pomeriggio non aveva; una spensieratezza che li faceva brillare di una luce veramente dolce. Oddio, pensai ad un tratto: non mi starò innamorando di nuovo di lei?. Ma lei mi riportò immediatamente alla realtà, dicendomi che era molto difficile per lei fidarsi ancora di uomo e concedersi totalmente come aveva fatto con il suo ex marito. E dicendo questo un velo di tristezza coprì i suoi occhi. “Comunque è da un sacco di tempo che non passavo una serata così piacevole e spensierata come questa. Ti ringrazio veramente tanto”. Aggiunse.“Sono io che devo ringraziare te. Anche per me questa serata è stata molto piacevole. E poi ho avuto modo di provare questo ristorante nel quale non ero mai venuto.”. Brindammo su queste parole. Era giunto il momento di tornare a casa. In macchina era sceso il silenzio tra di noi, forse perché non volevamo che tutto finisse lì. Ad un certo punto lei si avvicinò a me mi appoggio la testa sulla mia spalla.“Non dire nulla” mi disse “mi hai fatto trascorrere una serata bellissima; sei stato molto dolce e sensibile. Voglio sentirmi ancora amata, almeno per questa sera, e so che tu puoi farlo”. Ero confuso; il mio cuore batteva a mille per mille ragioni: una bellissima ragazza era abbracciata a me; il suo profumo mi riempiva le narici; la sua dolcezza mi faceva sciogliere; e…il suo corpo mi faceva eccitare.Le diedi un bacio sui capelli; appena arrivammo a casa sua non ci fu bisogno di parole per capire che dovevo salire a casa sua. Così feci. Appena entrati non resistetti oltre e la abbracciai forte; la baciai, un bacio dolce, lungo, profondo, come non ce ne eravamo mai scambiati prima di allora. Quando ci staccammo lei si voltò e iniziò a camminare verso la sua stanza da letto, ma camminando si abbasso la cerniera del vestito e lo lasciò scivolare e terra. Lo spettacolo davanti a me era sublime: vedevo il suo sedere, il suo bellissimo culo indossare un perizoma nerocce divideva ed esaltava le sue natiche. Le gambe fasciate dalle autoreggenti erano splendide. La seguii e quando la raggiunsi la abbracciai da dietro. Le bacia il collo, le orecchie, le spalle, mentre le mie mani si impadronivano dei suoi piccoli ma perfetti e dolci seni. I capezzoli erano duri, irti, e ogni volta che li accarezzavo lei gemeva più forte. Il mio cazzo premeva prepotentemente contro il suo culo e lei si strusciava su di me. Eravamo al culmine dell’eccitazione; si girò verso di me, mi tolse la giacca, mi sbottonò la camicia e inizio ad accarezzarmi e a baciarmi il petto. La sua lingua era calda, guizzante, sempre umida; immaginavo quando sarebbe arrivata al mio sesso!!!!. Si sedette sul letto; io ero in piedi davanti a lei. Mi abbasso i pantaloni ed i boxer e fece uscire il mio cazzo svettante, durissimo, con la cappella lucida. Lo accarezzò e poi iniziò a baciarlo. La sensazione che stavo provando era bellissima. Fu uno dei pompini più belli della mia vita; non tanto per la tecnica che in alcuni frangenti lasciava un po’ a desiderare, quanto per la dolcezza che ci metteva e per il coinvolgimento emotivo che sentivo. “Sei meravigliosa Sonia; guardi che se continui così vengo in pochissimo tempo”. Mi guardò con un sorriso malizioso“Così poi durerai di più” e dicendo quelle parole me lo riprese nella sua bocca. Nel dire queste parole mi prende in bocca le palle una ad una e poi ritorna ad occuparsi del mio cazzo durissimo. Non resisto molto e infatti le inondo la bocca con una copiosa sborrata. Lei non ingoiò ma fece scendere il mio sperma lungo l’asta. Ero al settimo cielo: una bellissima ragazza mi aveva fatto uno splendido pompino e si era fatta sborrare in bocca: non mi capitava di frequente. Ci stendemmo sul letto a riprendere fiato, io completamente nudo e lei con indosso ancora il perizoma; ci accarezzavamo, le sue dita abili passavano sul mio corpo fino ad arrivare al mio uccello. Non ci volle molto perché tornasse ad indurirsi; allora la feci stendere sul letto ed iniziai a leccarla. Prima il collo, poi i seni, i capezzoli duri dritti, stupendi, il ventre morbido e piatto, l’ombelico. Poi arrivai al centro del suo piacere, ma non mi dedicai subito ad esso. Percorso il contorno del suo perizoma con la lingua, mi soffermavo sull’inguine, poi scendevo lungo le cosce. Lei ansimava sempre più forte e potevo vedere una macchia che bagnava il suo perizoma all’altezza della fessura. Glielo sfilai così e vidi la sua dolcissima figa: era bellissima, coperta da una fitta ma morbida peluria nera che scendeva fino ad arrivare al buchino dietro. Le labbra erano gonfie dall’eccitazione e con le gambe così aperte lasciavano intravedere l’interno della sua fighetta e gli umori che ne sgorgavano. Non resistetti oltre e mi tuffai con la lingua su quella fessura. Aveva un sapore molto dolce; le leccavo il clitoride, glielo succhiavo, poi scendevo lungo la fessura e, tenendola aperta con le dita, la penetravo con la lingua. Ad ogni affondo lei gemeva moltissimo.“Ti piace Sonia?”“Si, mi piace quello che mi fai. Leccami ancora ti prego, fammi venire cosìììì”Continuavo a leccare, scendevo fino al buchino del suo culetto che vedevo leggermente aperto, cosa che mi fece sospettare che non era vergine neanche lì. Ed infatti, quando provai ad infilarle un dito nel culetto lei non si ritrasse, ma sentii la sua figa contrarsi, segno che le piaceva. Poco dopo, spingendo la mia testa fra le sue gambe, venne in un orgasmo devastante durante il quale raccolsi nella mia bocca gli umori da lei prodotti.Dopo l’orgasmo rimanemmo abbracciati per un po’ accarezzando i nostri corpi sudati. L’abbracciavo da dietro, il mio corpo aderiva perfettamente al suo. Le accarezzavo le tette, le titillavo i capezzoli duri; nel frattempo il mio cazzo si risvegliava e trovava alloggio nel solo delle sue natiche. Iniziai a muovermi piano piano, sfregandolo contro il suo culo; Sonia gradiva molto questo trattamento e anche lei rispondeva con le sue anche allo sfregamento del mio cazzo. Scesi con la mano verso la sua figa che trovai calda e molto bagnata. La volevo, volevo scoparla, volevo che la sua figa avvolgesse il mio cazzo. “Voglio scoparti Sonia”“Credevo non me lo chiedessi più”Si stese sul letto ed aprì le gambe; mi appoggiai su di li e lentamente feci entrare il mio uccello in quella fessura dolcissima. Era una sensazione bellissima, stupenda, diversa da quella provata nelle mie precedenti scopate. Iniziai a pomparla molto lentamente, volevo prolungare il mio stare dentro di lei il più possibile; in questo ero aiutato anche dalla sborrata precedentemente fatta.Aveva una figa stretta che avvolgeva perfettamente il mio cazzo; scivolavo dentro molto bene, era bagnatissima. Continuammo a scopare per circa mezz’oretta, cambiando posizioni più volte durante la quale lei venne un altro paio di volte; poi mi decisi a prenderla alla pecorina; fu il mio errore. Infatti prenderla così, vedendo quello splendido culo sotto di me e il suo buchetto che si apriva ogni volta che spingevo il mio cazzo dentro fecero sì che non resistetti a lungo.“Mi stai facendo venire Sonia; sei uno spettacolo vista da qui”“Dai riempimi, viglio sentirti venire dentro di me”“Sei sicura?? E se…”“Stai tranquillo, non succederà nulla”A quelle parole non resistetti più e inondai la sua figa con il mio seme caldo. Fu una sborrata molto abbondante, soprattutto considerando che poco prima avevo già goduto.Quello fu solo il primo dei numerosi incontri che ebbi con Sonia; in uno di questi ebbi anche la fortuna di provare quel culetto delizioso e fu un’esperienza indimenticabile. Oggi non c’è solo più sesso tra di noi, ma anche tanto amore: viviamo assieme da un paio d’anni e le nostre scopate sono, se possibile, ancora più appaganti della prima volta.
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