Sono le 17, tra un’ora uscirò dall’ufficio ed andrò a bere qualcosa di alcolico nel solito locale in centro, nella speranza di rientrare a casa sena quello stato di eccitazione che da qualche settimana mi pervade per tutto il giorno lavorando a fianco a te. Sarà per via di quel nuovo taglio di capelli, sarà per quelle gonnelline leggere che il clima mite primaverile ti invoglia ad indossare, sarà per il tuo nuovo profumo, sarà perché forse mi sei sempre piaciuta, ma solo ora capisco che voglio te. Solo per un’ora, solo per un orgasmo, ma ti voglio. La sera trascorre serena, ho in mente un piano, domani sarai mia. Sono le 8 e siamo appena entrati in ufficio, anche oggi sei molto sensuale, inoltre hai messo su un po’ di trucco, non capita spesso di vedere il tuo viso colorato. Aspetterò l’ora di pranzo, ti chiederò di saltare la pausa per fare un lavoro urgente insieme a me, saremo soli e avrò la possibilità di provare a togliermi la voglia di te che ho. Sono le 12, rimaniamo soli, entri nel mio ufficio e dici: “Dottore, di cosa si tratta? Crede che non riusciremo a mangiare neppure un bocconcino?” “Si sieda, dipenderà da noi, se saremo bravi e veloci, magari riusciremo a mangiare qualcosa, altrimenti salteremo pranzo.” Ti siedi ed accavalli le cosce, mi guardi maliziosamente con il tuo block notes in mano, impugni la penna e attendi istruzioni. Io mi alzo e mi appoggio alla scrivania proprio davanti a te, a pochi centimetri da te. “Cinzia, lei è proprio una bella donna, nonostante le due gravidanze ha ancora il fisico di una ragazzina. Mi dica la verità la lusingano i complimenti del suo giovane capo?” “Dottore!! Mi imbarazzano più che altro, la prego cominciamo a lavorare.” “Ok!, allora se proprio vuole iniziare …..” L’afferro per i capelli e porto la sua faccia tra le mie gambe, lei urla e cerca di mordermi dove può. La faccio alzare, le immobilizzo le mani dietro la schiena e la piego a novanta sulla scrivania. “Dottore!! Noo, la prego …. Ma cosa fa?” “Ti faccio ciò che sogno da diverse settimane. Non devi opporti, ti piacerà e ti frutterà un buon straordinario, ti voglio e tu ti concederai.” “La smetta, con chi crede di avere a che fare?” “Con la puttana che sei, mia cara, non hai fatto altro che provocarmi in queste ultime settimane, vuoi il mio cazzo o i soldi? Ti darò l’uno e gli altri, ma adesso collabora altrimenti mi incazzo sul serio e potresti trovarti senza lavoro!” Cominci a piagnucolare, ma diventi più accondiscendente, ti lascio le braccia, ti alzo la gonna e ti strappo le minuscole mutandine che indossi. Hai un culo fantastico, mi inginocchio dietro di te e comincio a leccarti il culo e la fica, tu … inizi ad ansimare ed allarghi leggermente le gambe. Mi sbottono i pantaloni e tiro fuori il mio cazzo violaceo dalla tensione, ti faccio girare e ti metto in ginocchio davanti a me. “Ora succhiamelo bene!” “Quanto mi darai per fare bene quello che mi chiedi?” Mi prendi il pene in mano e cominci piano piano a masturbarmi. “Ti darò 1.000 euro.” Con l’altra mano mi afferri una palla ed inizi a stringerla. “E’ un po’ poco, stronzetto.” “2.000 euro.” Si infila la cappella in bocca e la succhia avidamente. “Cominciamo a ragionare, ma non vorresti anche incularmi?” “3.000 euro e ti rompo anche il culo.” Tu cominci a farmi una bella pompa, massaggiandomi le palle con una mano, la cosa dura qualche minuto e tu sei davvero brava, ora ho voglia di venirti nel culo. Ti fermo, ti faccio alzare, ti giro e ti rimetto piegata sulla scrivania, punto la mia cappella tra le natiche e spingo. Mi inciti a penetrarti nel culo ed io sono al limite, faccio appena in tempo ad vibrarti dentro quattro o cinque colpi che esplodo copiosamente affondando l’ultimo colpo fino in fondo al tuo retto. “Godoooo, siiiii” Anche tu vieni sgrillettandoti con una mano. Rimaniamo spossati per qualche minuto sulla scrivania, poi ci ricomponiamo, prendi le tue cose ed esci dall’ufficio. Ma quanto mi costi, mia dolce e sensuale mogliettina!!!!!!
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